martedì 24 dicembre 2019

Gioite e abbracciate (come Maria), è Nato il Salvatore!









Stranamente sarà un articolo corto (forse), avevo semplicemente bisogno di scriverlo ora, di getto.
Giorgia sta costruendo un presepe in cartoncino preso dal mio materiale per il catechismo.
Quella che vedete sopra è la versione fashion/trashion.... (troppo per i miei gusti) di Maria.
C'è una cosa che però mi piace di questa versione, sapete quale?
Le braccia tese..
Sembra che vuole abbracciare chi sta davanti a lei ed effettivamente è ciò che credo faccia ogni volta che ci mettiamo di forte a lei o impugniamo il Santo Rosario (Qui trovate un post a tema) .
La vedo esattamente cosi, sempre con le braccia aperte per noi.. certe volte anche per dire "ma che cavolo stai facendo! Ti sembra il caso?!"; ci sta anche quello.
Me la immagino accanto a noi con una mano sulla nostra schiena e una sulla spalla intenta a sorreggerci e ad ascoltarci per l'ennesima lamentela o per un problema più serio, quello conta poco perchè c'è.
Quelle braccia tese sono quelle che mi (e ci) salvano ogni volta, sono quelle che ci proteggono, cullano, confortano... e credo che qualche pacca non proprio amichevole certe volte ce la meriteremmo ma da Lei non arriveranno mai.
Sono quelle pronte a prenderci per mano per dirci che andrà tutto bene, che, anche se le cose non stanno andando come vorremmo, Lei c'è e soprattutto Gesù c'è e solo per questo non dovremmo avere alcun dubbio che tutto ciò che accade nella nostra vita è per il nostro bene.
Le sue vie sono diverse dalle nostre e sappiamo benissimo quanto sia "brutto" e stressante non poter programmare ogni cosa, ma allo stesso tempo la nostra visione può essere quella estremamente sbagliata per noi.. solo Lui sa e credo sia giusto cosi.
Oggi, in questa vigilia (anche se mi sa che finirò di scrivere a Natale causa trio con mammite acuta), vedendola alla fine di questa gravidanza, vorrei essere io ad abbracciarla per dirle che andrà tutto bene, che sarà una mamma fantastica, che avrà un figlio meraviglioso che darà la vita per noi ma che, per quanto possa essere doloroso, sarà solo l'inizio di un qualcosa di immenso che stravolge la vita dopo più di 2000 anni.
Anche se le mie rassicurazioni sono solo sentimenti "poco utili", per cui a Maria servirebbero a ben poco avendo dalla sua parte Dio, sarebbe un modo per sdebitarmi per tutto ciò che ha fatto, fà e continuerà a fare per me, perchè se c'è una cosa di cui sono certa nella vita è che non mi abbandonerà mai e se non la sentirò accanto a me sarà solo perchè non riuscirò io a sentirla.
In questo Santo Natale vorrei ricordarmi solo del reale significato di questa festa, ovvero la nascita di colui che ci ha salvati dando la sua vita per chiunque su questa terra.
Da Lui voglio imparare a provare quell'amore incondizionato che ci rende liberi, perchè solo cosi si può amare veramente, senza pretendere nulla in cambio, senza pensare che l'amore ci sia dovuto perchè lo doniamo noi, ma vivere pensando che amare senza condizioni (e condizionamenti) è quel sentimento che fa muovere il mondo e lo rende migliore, senza rancore, senza odio, senza doveri, senza minacce, essendo se stessi, la migliore versione di se stessi.
Probabilmente è solo un desiderio quasi infantile o irrealizzabile, ma quando cresci pensando che per essere amata devi fare ciò che gli altri credono, ciò che gli altri dicono o devi compiacere gli altri altrimenti non vali nulla, ti rendi conto che solo l'amore incondizionato può rendere le persone libere, quello è un sentimento che viene da Dio.
Lui ci ama anche quando sbagliamo, quando siamo arrabbiati, quando siamo tristi cosi come ci ama quando siamo felici, fedeli, gioiosi, tranquilli...questo è amore vero, questo è l'amore che, dopo aver preso un sacco di testate contro il muro, ho imparato a volere e a dare almeno in famiglia a mio marito e ai bambini; credo sia molto utile non relegarlo solo alla cerchia ristretta e sicura di casa.
Questo Natale è arrivato velocemente, quasi non me ne sono resa conto e questo rende l'idea di come l'ho vissuto... male, troppo di corsa e troppo carica anche se ho mollato alcune cose,per questo almeno la giornata di festa voglio godermela a pieno o almeno questo è il proposito (che probabilmente andrà a farsi un giro ma almeno ci provo).
Auguro a tutti un sereno e felice Natale, siate felici, sorridenti, gioiosi, spensierati, abbracciate e augurate Gesù nel cuore a tutti, ma fatelo in modo sincero, solo cosi sarà veramente Natale.
Un abbraccio

domenica 22 dicembre 2019

Perdono ma non dimentico.... questa è la fine.




“Sappiamo che, se vogliamo veramente amare, dobbiamo imparare a perdonare.”
(Madre Teresa di Calcutta)

Il Natale si avvicina, mancano pochissimi giorni ed è proprio in quest momenti che probabilmente rischiano di riaffiorare ricordi poco piacevoli se sappiamo che dovremo avere a che fare con persone che ci hanno fatto del male oppure che ci hanno fatto un torto e che pensavamo di aver perdonato.
Ma a Natale condividiamo la stessa tavola.. per cui cosa vuoi fare? Come ti comporterai? Hai fatto un bilancio di ciò a cui potresti andare incontro?
Solitamente a queste domande la risposta è "NO, non lo so/non ci ho pensato"!
A Natale si è tutti più buoni (e un po ipocriti, vedi vecchio post), per questo la priorità dei pensieri è data dall'ignorare la cosa perchè prevalgono sentimenti ben precisi come il rimuginare, magari con un surplus di muso lungo oppure in senso opposto parlando come se niente fosse e dentro c'è un piccolo demone che elenca errori, torti, risposte sbagliate ricevute e chi più ne ha più ne metta.
Volete mettere poi se quella persona fa un passo falso?
Viene aggiunto alla lista di "errori" e quasi è una cosa bella perchè.... "Ecco, vedi... come se non bastasse ha detto quello e quello...capisci perchè non mi convince? Poi per carità, l'ho perdonata per quello che mi ha fatto, però...." e magari siamo noi a vedere quelle cose  perchè siamo prevenute nei confronti degli altri.

"L'ho perdonata però....", quante volte ho sentito questa frase!! Quante volte io stessa ho detto questa frase!! Quante volte questa frase nasconde un'ipocrisia che Satana scansati perchè lo scettro è mio.
In 40 minuti di attesa fuori dal confessionale qualche giorno fa ho ragionato molto riguardo questo tema e mi sono resa conto di quante volte mi sono ritrovata a non confessare questi pensieri perchè dentro di me ero convinta di aver perdonato alcune persone, ma in realtà era una bugia enorme.
Quante volte in confessione ho detto che avevo finalmente perdonato mia madre per ciò che mi aveva fatto.
Poi una volta fuori non ci mettevo molto a ribadire come si era comportata (cosa diversa dal testimoniare una determinata cosa, motivo per cui certe cose vanno riprese) e magari durante il pranzo di Natale le rispondevo male, ero nervosa, stavo sulle mie, non parlavo perchè la sua sola voce mi indisponeva.
Conseguenza? Non passiamo un Natale insieme da 5 anni....  (quest'anno però l'ho invitata a pranzo a Santo Stefano, il che è tanta roba per cui mi do una pacca sulla spalla da sola )
Ora l'ho perdonata? Se devo essere onesta non del tutto ma ci sto lavorando, sono a buon punto, non mi irrita più, ci parlo senza problemi, le scrivo di mia spontanea volontà, ma ancora non riesco a vedere in modo distaccato ciò che è successo; direi che è quasi perdonata, non manca molto.
Un'altra persona che credevo di aver perdonato, quando ero in psicoterapia mi sono resa conto che invece non avevo per niente digerito la cosa, ora posso dire di si, l'ho perdonata ma è una cosa molto recente; ho scoperto che senza il perdono sincero e del cuore non si può andare avanti.

Ma cosa significa veramente perdonare?
Non voglio sostituirmi a psicologi, o a sacerdoti, padri spirituali etc, assolutamente non ne ho la competenza ma posso dirvi cosa ho imparato da tutti loro, si perchè se non avessi ricevuto in dono il loro aiuto, le loro parole, la loro visione della cosa, probabilmente sarei ancora rinchiusa nell'idea che la frase "perdono ma non dimentico" fosse la strada perfetta e giusta.
Mi dispiace dirvi e sottoscrivere che non è cosi.
"Perdono ma non dimentico" è l'orlo del precipizio, è la staccionata marcia che fa da parapetto ad un burrone, se vi appoggiate cadete giù ed è la fine.
"si beh, ma ho perdonato!".
No, se non dimentichi ciò che ti hanno fatto, non hai perdonato, hai semplicemente il colpo in canna pronto da sparare nel momento più opportuno.
Al primo passo falso o parola sbagliata, si va a ripescare e taaaac, servito su un piatto d'argento l'elenco puntato degli errori dove quello appena fatto aveva già un numeretto vuoto perchè si sapeva che sarebbe successo.
Questo non è perdonare perchè per farlo devi saper andare oltre senza sforzi; quando vedi quella persona non devi pensare a cosa ha fatto ma devi vederla per ciò che è ora; nel momento in cui ti capita di pensare a ciò che ti ha fatto non provi nessun sentimento negativo ma solo la voglia di andare oltre fino a che tutto diventi un lontano, sbiadito e sporadico ricordo che non fa più male ma bene.
Come può fare bene un ricordo che dovrebbe essere negativo e /o doloroso?
Basta pensare a tutto il bene che ha portato dopo, ma dopo aver perdonato realmente uno se ne rende conto, prima è estremamente difficile perchè il male farà sempre capolino come un promemoria del cellulare che continuiamo a rimandare.
Se ripenso a un paio di cose che mi hanno letteralmente distrutta tempo fa, ora riesco a vedere quanto bene mi hanno fatto, veramente tanto tanto tanto, mi hanno portata dove sono ora, come sono ora e posso solo ringraziare; poi è ovvio che avrei volentieri evitato di passarci ma oramai è andata per cui prendiamo il bene e facciamolo fruttare.
Invece ci sono un paio di cose  (per assurdo più leggere) che non ho ancora metabolizzato e come conseguenza rendono due rapporti fermi e non potranno evolvere finchè non ci sarà un confronto.

Come è possibile perdonare e non dimenticare di proposito?
A pensarci bene è un controsenso, se perdoni lo fai perchè quella persona si è scusata, ha compreso l'errore, avete chiarito, appianato le cose; che senso avrebbe allora lasciare in un cassetto a portata di mano (di proposito) quel ricordo se non per farci del male da soli?
Non perdonare gli altri ci porta a farci del male; rimuginiamo, siamo nervosi, indisponenti e quant'altro e tutto questo fa male a noi, non all'altra persona.
Siamo un mucchio di autolesionisti che pensano di fare un torto agli altri invece si fanno del male da soli ma ovviamente" dando la colpa agli altri.

Immaginate la stessa cosa da parte di Dio con la confessione.
Noi confessiamo i nostri peccati, le nostre mancanze, i nostri errori e il sacerdote scrive ogni cosa e se la porta a casa, poi la volta successiva quando stiamo per parlare e magari diciamo un errore come la volta precedente, tira fuori il foglio e ci dice "eh ma lo hai già fatto, non mi sembra il caso che Dio ti perdoni visto che sono due di fila...ti sarai anche pentito ma come può perdonarti ancora....".
Invece no, noi ci pentiamo, ci rendiamo conto dell'errore, chiediamo perdono e Dio cancella tutto come se non fosse successo nulla, ci abbraccia ed è sempre con noi.
Per carità, non dico che dobbiamo essere come Dio, però se pensiamo alla confessione e al post confessione, come ci sentiamo quando sappiamo che siamo stati perdonati nonostante tutto?
Bene, anzi, benissimo! Siamo carichi e pronti a dare il meglio.
Allora a piccoli passi potremmo fare cosi ancora noi con gli altri, ci sono tempi anche lunghi, perdonare è difficile, essere consapevoli di averlo fatto veramente è un processo lungo e faticoso ma una volta portato a termine lascia una sensazione splendida di pace, serenità e soprattutto libertà!
Siamo liberi da quelle catene che ci limitavano in molte cose, soprattutto nell'essere vicini a Dio e agli altri.
Chiediamo il suo aiuto per poter essere portatori di pace e di bene, affidiamoci a lui ogni volta che un ricordo o un episodio ci torna alla mente e andiamo avanti.
Siamo ancora in tempo per vivere questo Natale in modo positivo, spensierato, bello, e come già avevo detto in un altro articolo, dobbiamo fare in modo che il nostro cuore diventi la grotta per accogliere Gesù, ma se il nostro cuore contiene anche rancore, rabbia, risentimento, solo accogliendo Gesù e imparando da Lui il perdono, possiamo spazzare via quei sentimenti che ci fanno stare male.
Concludo con una frase di Papa Francesco  che amo molto:

«Come sembra difficile tante volte perdonare! Eppure, il perdono è lo strumento posto nelle nostre fragili mani per raggiungere la serenità del cuore. Lasciar cadere il rancore, la rabbia, la violenza e la vendetta sono condizioni necessarie per vivere felici» 
(Misericordiae Vultus; Papa Francesco).

Buon Santo Natale.
Un abbraccio

venerdì 13 dicembre 2019

La presunzione di essere indispensabili, come allontanarsi dal qui ed ora.




(perdonatemi per la lunghezza)
Ricordo che quando, da ragazzina, giocavo a "The Sims" (lo conoscete vero?), mi divertivo un sacco a far fare ai personaggi un sacco di cose, li facevo dormire lo stretto necessario perchè dovevano lavorare, lavorare, lavorare per fare carriera, creare una famiglia e non avevano tempo per amicizie o svaghi.
Sono cresciuta con l'idea che nella vita ogni persona deve cavarsela da sola, chi fa da sè fa per tre si dice, giusto?
"Fai da sola che è meglio, almeno non dai agli altri motivo di rinfacciare o parlare male...", "se stai bene, non dirlo a nessuno che poi ti augurano il male...", "non fidarti a raccontare certe cose..." Dovete immaginare tutte le frasi dette in bergamasco anche se non  è semplice, ma ho messo direttamente la traduzione per aiutarvi.
Per cui ecco ciò che mi è sempre stato detto, fai da sola e sei certa che nessuno avrà qualcosa da ridire, non sarai in debito con nessuno e vivrai tranquilla.
Peccato che nel pacchetto avessero omesso la parte in cui, nel fare tutto da sola e nell'essere disponibile, il tuo corpo dopo un po rischia di cedere perchè non riesce a stare dietro certi ritmi.

Ripensando un po a ciò che mi hanno insegnato, ora come ora mi viene da storcere il naso perchè facendo mente locale e riprendendo un discorso recente di mia madre, non funzionava proprio cosi quando ero piccola.
Niente aiuti, niente dipendenze da altri etc... però sono stata praticamente cresciuta dalla mia nonna materna.
Era lei che mi dava le pappe, dormivo con lei quando i primi mesi volevo fare baldoria di notte e i miei genitori dovevano dormire, era lei che stava con noi quando i miei genitori lavoravano (facendo i mercati era solo al mattino), per qualsiasi cosa mia nonna era quotidianamente presente.
Quei ragionamenti fanno acqua da tutte le parti per innumerevoli motivi, primo di tutti l'idea che si è circondati dal male, da persone di cui non ci si può fidare, da persone che aspettano solo di augurare il male agli altri... tu invece, sei certo che ciò non lo farai per cui puoi  fidarti e affidarti solo a te stesso; tu sei tutto, gli altri non sono niente.
Tranquilli, ci sono io, faccio tutto io, mi propongo io!! Cosa vuoi che succeda con una cosa in più da fare?
Poi perchè chi predicava di non farti aiutare quando in realtà ha vissuto la cosa opposta, ma sorvoliamo.

Togliersi dalla testa certi concetti e certi meccanismi è difficile, entri in un circolo vizioso di presunzione di essere indispensabile, peccato che non è proprio cosi perchè quella presunzione ci allontana dal qui ed ora che rende la vita qualcosa di splendido da vivere; non solo, ci allontana dagli altri, ci allontana da Dio.
Cosa ne consegue? Che perdiamo di vista il nostro obiettivo, il paradiso, quello si raggiunge non pensando al domani ma vivendo l'oggi a pieno.
Ci si carica di cose da fare, ci assale la stanchezza, si è stanchi di essere stanchi, ma alla fine cosa facciamo per cambiare? Nulla, niente di niente.

Proprio ieri ne parlavo con mio marito, che da tempo immemore mi dice di darmi una calmata, di mollare qualcosa, qualche impegno (che avrebbe potuto prendere qualcun'altro al posto mio ma che ovviamente secondo la mia logica, se non ci sono io allora non c'è nessuno), mi ha detto
"Non so se aspetti che ti capiti qualcosa o qualche problema di salute grave che ti porti effettivamente a doverti calmare per forza, dovresti fermarti prima; siamo sposati, dovremmo essere una squadra, se pretendi di fare sempre tutto da sola, staremo comunque insieme per sempre ma come? ognuno per conto suo perchè tu sei abituata a fare da sola e con i tuoi tempi e io mi sarò stancato di propormi".
(visto amore che ti ho ascoltato.!!!)
Tra la casa, l'essere moglie, i bambini tra impegni extrascolastici (equitazione, calcio, scout, chierichetti), scolastici, medici, la mole di lavoro che c'è dietro l'avere una figlia con DSA alla quale fai da tutor, oltre ad essere tutor per lavoro di un altro bambino con DSA, l'essere catechista (programmazione incontri, riunioni serali), rappresentate all'asilo (riunioni etc...), tiro con l'arco come sport (con annesse riunioni mensili, allenamenti), il gruppo settimanale della lectio divina, ogni lunedi adorazione eucaristica, la condivisone e testimonianza qui nel blog, sui social etc...
Beh, quando arrivi a dover mettere circa 7 promemoria sul telefono e bigliettini ovunque perchè non ricordi le cose da fare... ecco, forse è il caso di fermarsi e rivedere un po tutto questo per ridimensionare le giornate.
Nel momento in cui per fare tutto ciò trascuri l'essenziale, per cui non hai tempo di stare bene con i tuoi figli, che non vuol dire per forza giocare con loro ma semplicemente parlarci senza dire "aspetta, ho questo da fare poi parliamo" e alla fine li metti a letto e non vi siete detti una parola... oppure fare promesse che non puoi mantenere perchè non hai tempo e quella ti sembra una perdita di tempo... oppure ritrovarsi sul divano la sera e rendersi conto che tutto ciò che hai fatto non ti ha dato nulla perchè è stato un dovere dopo l'altro, oppure parlare a monosillabi con il marito perchè si è stanchi (entrambi, perchè anche lui oltre al lavoro è pure allenatore dei pulcini).. oppure trascuri il tuo rapporto con il Signore, quello che per te è sempre stato il mio motore per le giornate..ora è diventato il fanalino di coda... (pessima cosa).. ecco, forse è il caso di rivedere le cose e fare una scaletta delle priorità.

Che caspiterina di vita è questa?
Capiamoci, questa analisi la faccio spesso, solitamente a fine anno per il Te Deum ma  nel concreto non cambia nulla, anzi, continuo a dire che se non accettassi io certi compiti nessun'altro lo farebbe.
Morale della favola.. un gran casino!
Me lo dico da sola.. "ma sei seria?", si, ero seria... ero? esatto, lo ero, perchè ora non lo sono a riguardo, sono solo stanca, ma quella stanchezza (mentale) che ti fa dire "o mollo qualcosa o non so come andrà avanti" perchè ora non è solo mio marito a dirlo, ma anche il mio corpo mi fa capire che devo fare selezione, devo scremare perchè di segnali me ne sta mandando molti, i primi li ho ignorati nonostante fossero stati molto pesanti, ora ne sono arrivati altri e non voglio andare oltre.

"Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?  Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?  E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?  E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.  Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.  Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?  Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?  Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.  Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.  Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena." (Matteo 6, 25-34)

"Non ho alternative" era la mia frase migliore, quella che utilizzavo di più in risposta al mio carico quotidiano... ebbene, balle!
Di alternative ce ne sono, si trovano, magari non subito o schioccando le dita, ma "chiedete e vi sarà dato" diceva qualcuno che conosciamo bene... e l'alternativa si trova, si può trovare.
Non affannatevi dunque per il domani, perchè il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
Quanta verità in questo versetto, ogni giorno porta con se le sue preoccupazioni, quindi perchè dovremmo iniziare a pensarci quando ancora non sappiamo cosa ci aspetta, quali intuizioni potremmo avere prima del domani?
Magari mi faccio mille paranoie per una cosa che dovrò fare domani, vado a dormire e il giorno dopo arriva la soluzione... lo dico perchè mi è capitato un sacco di volte.
Tante volte ho chiesto il dono dell'ubiquità perchè dovevo essere in due posti in orari vicini per cui con conseguente ritardo e corse, poi arriva una telefonata qualche ora prima perchè la dottoressa o altro non ci sono e va rimandato l'appuntamento.
Pensate sia fortuna? naaaaaa, è Lui...
Per cui.. non affannatevi, chiedete e vi sarà dato, non è e non deve essere tutto solo sulle vostre spalle.
Ps. sto per alleggerire qualcosa...sarà dure ma posso farcela.
un abbraccio.

giovedì 5 dicembre 2019

Divinazione; quando le carte incatenano il futuro.




Papa Francesco all'udienza (se non erro, di ieri), ha citato cartomanti e maghi, cosa non nuova dato che almeno una volta all'anno ricorda quanto loro siano lontani dalla fede.
Da persona che quando frequentava il paganesimo utilizzava varie arti divinatorie, ovviamente non potevo starmene in disparte e sorvolare, per cui ho pensato di dirvi come funzionano certe pratiche.
Prediligevo la lettura delle rune  (per anni ho tenuto corsi online per la lettura e l'interpretazione), simboli celtici con innumerevoli significati, ma non disdegnavo nemmeno tarocchi, pendolo e lettura della mano...la sfera invece era estremamente difficile da utilizzare per cui messa direttamente in un cassetto.
C'è da dire che le persone realmente capaci di utilizzare queste arti divinatorie sono veramente pochissime, leggere i tarocchi o le rune limitandosi alle istruzioni sono capaci tutti, le basi a chi chiede un consulto bastano e avanzano.
In realtà per saperlo fare bene, il lavoro è immenso, va studiato materiale tosto oltre il libricino di istruzioni (anzi, il libretto è praticamente inutile), ci vuole pratica continua, un certo metodo.. ma questo non basta perchè serve anche una connessione (non a internet) con le energie sottili, si deve creare un cerchio di protezione, ad ogni utilizzo i mazzi o le pietre delle rune vanno purificati altrimenti non si può passare alla lettura considerata contaminata dalle energie della lettura precedente.
Tutto questo potrebbe bastare per capire a cosa va incontro il richiedente e colui che invece fa la lettura.
Per molti sono solo delle semplici carte che una persona sa interpretare, in realtà sono delle carte che per essere interpretate smuovono ben altro.
Questo fa anche capire quanto una lettura a distanza o telefonica sia estremamente opinabile, anche perchè solitamente il mazzo va toccato dalla persona che richiede la lettura per un passaggio di energia alle carte, farlo a distanza chiedendo la data di nascita fa abbastanza sorridere.
Quando leggevo le rune, lo facevo solo di persona, ho sempre rifiutato le letture a distanza proprio perchè non ho mai creduto che si potessero fare in modo concreto... poi si certo, puoi farle, chiedi qualche informazione, mischi, metti sul tavolo e qualcosa ti inventi in base alla domanda.. se poi la persona anche se a distanza la conosci un po, puoi essere più precisa e il gioco è fatto.
Vogliamo parlare del costo?
Cifre assurde che non stanno ne in cielo ne in terra, cifre che con il tempo avranno delle conseguenze perchè una cosa che mi era stata insegnata ai tempi era che non andava chiesto denaro, al massimo si poteva accettare un'offerta oppure qualcosa in cambio ma mai chiedere soldi...
Su questo tema ci sono varie fazioni, il tutto dipende dal perchè uno lo fa e solitamente, guardando il costo, il motivo è il guadagno economico.
(l'unico mio guadagno economico a riguardo era solo per la vendita di rune che creavo a mano)

Vogliamo passare al centro di ciò che dice il Santo Padre, ovvero il ricorso ai tarocchi, maghi e indovini?
Bene, procediamo!
Partiamo dal fatto che tarocchi e derivati non sono la risposta divina ai problemi della vita, la lettura viene fatta rispondendo ad una domanda iniziale, la risposta però non è concreta...
Probabilmente sfugge il fatto che la divinazione è un prevedere il futuro in modo estremamente approssimativo e non definitivo perchè vige la regola (proprio nei tarocchi e nelle arti divinatorie) che qualsiasi cosa possa esserci nel futuro, non è definitiva ma modificabile ogni attimo in base alle scelte dell'individuo.
Credo che sia il caso di smetterla di credere che le carte svelano il futuro perchè (e cito testualmente le parole di una ragazza che pratica divinazione), "il nostro atteggiamento è la prima cosa che conta, qualunque decisione prendiamo può stravolgere una stesa fatta giorno prima."... (ps. la "stesa" è la lettura).
Ogni lettura fatta non dice cosa avverrà per certo nel futuro ma (ovviamente nei rari casi in cui venga fatta bene), può dare alcune informazioni di ciò che potrebbe accadere (potrebbe!!) per cui, nel concreto, una lettura a cosa può servire? Cosa porta le persone ad affidarsi a delle carte?
Nel momento in cui la lettura dice qualcosa di negativo, cosa si fa?
Le persone hanno bisogno di sapere, di conoscere cosa accadrà, di programmare per potersi preparare.. ma preparare a cosa?
Solitamente si vogliono sapere le cose negative, tradimenti, morte, malattie.... ma come è possibile affidarsi a delle carte per cose del genere?!
Ci sono persone che rischiano anche la depressione perchè convinte di ciò che emerge da una lettura, ed è una cosa inconcepibile.
Una malattia che magari non c'è porta a sviluppare qualcosa nella mente per l'atteggiamento della persona, la morte poi, chi la legge realmente nelle carte è un folle (la carta della morte ha mille significati in base alle altre carte presenti ma la morte vera e propria non viene mai letta).
Vogliamo parlare delle letture positive?
Quando una persona riceve buone notizie, il suo atteggiamento cambia e in questo modo si innesca una reazione a catena, chiedi se la tua storia d'amore ha un futuro e le carte dicono di si? L'atteggiamento del richiedente cambia, è più positivo, speranzoso, e anche l'atteggiamento verso il partner cambia in positivo per cui vedendo cambiamenti buoni lo collega alle carte quando in realtà è solo la persona che ha creato tutto.
Se al contrario la risposta è negativa, si crea astio, tensione e logicamente si può andare incontro a problemi/rotture e si ha pure il coraggio di dire "ah ecco vedi, le carte avevano ragione..".. eh no.. sei tu che hai cambiato le cose perchè ti sei fatto condizionare.
I tarocchi condizionano la vita di chi ne richiede la lettura perchè è il richiedente che da loro il potere di farlo, non perchè loro lo possono fare realmente o possono dire cosa accadrà.
«Se scegli Cristo non puoi ricorrere al mago: la fede è abbandono fiducioso nelle mani di un Dio affidabile che si fa conoscere non attraverso pratiche occulte ma per rivelazione e con amore gratuito». Papa Francesco
Dovremmo saperlo bene, scegliere Cristo significa fidarsi e affidarsi, significa non sapere cosa accadrà domani ma sapere che possiamo aspirare all'alto, sapere che se confidiamo in Lui la vita può cambiare realmente, sapere che ogni giorno vissuto a pieno nella fede ci avvicina sempre di più a Lui e alla vita eterna.... dovremmo sapere che la provvidenza è sempre alla nostra portata, dovremmo sapere che nella gioia e nella fatica (soprattutto nella fatica) Lui è accanto a noi per sorreggerci, per tenerci la mano, starci vicino, gioire con noi e asciugarci le lacrime...
Con tutto questo a nostra disposizione, non ci deve interessare cosa dicono dei mazzi di carte o dei simboli su delle pietre perchè non potranno mai darci le risposte che cerchiamo, non potranno mai farci stare meglio perchè ciò che accadrà dipende da noi in ogni attimo, anche Dio ci lascia liberi; mentre la divinazione ci incatena ad un futuro che noi pensiamo già scritto e che magari ci condanna a qualcosa che non ci piace, per poi magari voler sapere ancora e ancora e ancora diventando dipendenti  dalle letture e quella non è libertà, è come essere in prigione.
Se poi pensiamo a cosa smuovono le arti divinatorie dovremmo anche sapere da cosa e dove arrivano certe risposte, e vi svelo un segreto... di certo non arrivano da Dio...
Ho parlato principalmente di tarocchi e rune ma vale per ogni genere di previsione del futuro...
A presto..

lunedì 2 dicembre 2019

Cari San Nicola (alias Babbo Natale) e Gesù Bambino, vi scrivo....



Cari San Nicola (alias Babbo Natale) e Gesù Bambino,
cito entrambi cosi non si offende nessuno e raccatto consensi un po da tutte le fazioni possibili ed esistenti in questo periodo. (ok, dovrò migliorare il mio sarcasmo)
Ho deciso di scrivervi questa lettera perchè credo che anche gli adulti debbano esprimere le loro richieste, non solo i bambini.
Ho un bel po di cose da chiedervi ed è per questo che vi scrivo in largo anticipo, cosi avete tutto il tempo per organizzarvi nell'esaudire almeno alcune delle richieste.
Per prima cosa però vorrei ringraziarvi, da piccola avete reso migliori le mie giornate nel periodo natalizio, non so se effettivamente ci fosse il vostro zampino nel quieto vivere dei miei genitori, ma voglio credere sia cosi.
Sapete benissimo perchè amo il periodo natalizio, creare il presepe e l'albero era il momento in cui la mia famiglia era veramente unita, ci lavoravamo tutti insieme e quando andavo a dormire, ogni sera vedere quelle luci intermittenti colorate sul soffitto della camera da letto mi riempiva il cuore di gioia.
Vogliamo parlare della mattina di Natale?
Uscire dalla cameretta e controllare se nella capanna c'eri tu Gesù Bambino, mi faceva battere forte il cuore, perchè sapevo che una volta aperta la porta della cucina avrei trovato i regali lasciati da Babbo Natale, il tuo caro e fedele aiutante.
Poi sempre la solita routine che tanto amavo, colazione, messa e poi giornata a casa con nonna ( e giro dagli altri nonni), giochi e per pranzo un sacco di cose da mangiare ed immancabili gli antipasti carichi di gelatina che solitamente scartavo perchè era nauseante; poi panettone e il mitico elmo medievale con la scatola del pandoro (non ho mai capito come facesse mio padre a sollevarlo con quel trucchetto che lo rendeva paonazzo...).
Quanti ricordi, e stranamente tutti belli... per questo grazie, grazie grazie...

Ma ora veniamo a noi e alle richieste serie...
Per prima cosa vorrei che bandiste l'idea di addobbare prima di dicembre, per quanto ami il Natale, le tradizioni vanno rispettate, altrimenti che attesa è??
Ok, anche io smetterò di rompere le scatole ad agosto con post natalizi ma almeno in casa non addobbo prima del tempo.
La seconda richiesta riguarda proprio voi due... cosa ne dite di scrivere una missiva (I love medioevo) in cui spiegate che collaborate alla grande e che qui sulla terra non c'è bisogno di bisticciare per questo?
No perchè qui ogni tanto si creano casini per queste cose e vorrei lo evitassero perchè rischiano di buttare al vento questi 24 giorni discutendo di cose poco importanti.
Terza richiesta... è possibile evitare quantità allucinanti di regali limitandosi all'essenziale?
Lo sapete benissimo cosa intendo... non date retta a ciò che vi dicono i genitori, perchè i bambini si sa che chiedono chiedono chiedono, ma l'ultima parola sta al genitore, per cui dovreste magari dare una scossa, leggera si intende... quando stanno esagerando, perchè il Natale è ben altro.
Da piccola ero sommersa di regali da voi e da San Martino, lui poi zitto zitto me ne dava anche più di voi, però nessuno ha mai pensato che il vuoto che c'era dentro non poteva essere colmato dai regali e vedo lo stesso errore anche ora quando portate i regali per i miei figli ai miei genitori.
Non chiedo molto, una scossetta quando mettono mano al portafoglio...e una piccola illuminazione; chiedo troppo?
Quarta richiesta (questa è superficiale)...possiamo mettere un limite alle caramelle? Oppure ridurre il costo del dentista, lascio a voi la scelta perchè qui Giorgia ha qualche problemuccio di carie facili per cui mi fareste un favore... anche perchè con il fatto che mangiano una caramellina circa 4 volte a settimana solitamente le finiamo a ferragosto.
Quinto punto a cui tengo particolarmente...
All'inizio volevo chiedervi di abolire i pranzi/cene in cui vedi parenti di cui manco conosci il nome e a cui fai il sorriso di circostanza e inizia a parlare delle temperature e della mancata nevicata...
Oppure quelle in cui devi avere a che fare con persone che non sopporti e la cena entra in modalità ipocrisia dove nella sedia accanto alla tua c'è Satana che ti picchietta sulla spalla congratulandosi per il lavoro svolto, perchè si, a Natale si diventa tutti più buoni ma nel momento in cui si diventa falsi va tutto a quel paese; un conto è essere "più buoni", altro è essere "falsi" che Giuda levati....
Ecco, non voglio chiedervi di abolire questo, ma di cambiare il cuore delle persone; che si passi dal vedersi una volta all'anno (o se muore qualcuno) al sentirsi qualche volta in più...
Che si passi dal non sopportasi al prendersi una pausa saltando anche un Natale per poi chiarire e ricominciare, altrimenti è meglio uno scambio di messaggi di auguri (solitamente finti e con gattini o pinguini) su wathsapp.
Che si possa imparare a comprendere gli altri, (ok, questa è una sesta richiesta), ad andargli incontro, a parlare, a cercare di non giudicare, di capire che ogni sentimento negativo che si prova fa si che ci porti ad autodistruggerci (no, per favore, non esaudite "autodistruggersi" nel vero senso della parola altrimenti sono la prima a saltare per aria) e a distruggere i rapporti e gli altri...
Ecco, forse la richiesta più importante è proprio questa, che possiate aiutare le persone a cambiare il loro cuore perchè c'è tanto bisogno di cose belle, di amore e di rapporti sinceri, di fratellanza/sorellanza aldilà dei rapporti di sangue...
Se è una richiesta troppo difficile lo capisco, ma con piccoli passi quotidiani magari diventa un pochetto più facile, potreste dare qualche dritta, Gesù Bambino è il top in queste cose e lo so bene.
Aggiungo anche un'altra piccola richiesta, cambiate anche il mio di cuore,perchè ne ho tanto bisogno, veramente tanto e so che senza di te caro Gesù Bambino, (scusa Babbo ma tu esuli da questo discorso ora) non potrei fare nulla e non sarei nulla, fa che il mio cuore diventi una capanna, anzi, LA capanna per accoglierti il 25 dicembre, fa che mi renda conto che solo l'essenziale ci porta e ci tiene attaccati a te e alla vita vera.

P.S: Vi lascio anche una postilla per ricordarvi che nonostante i miei 34 anni, spero ancora possiate fare qualcosa per i mie genitori, sappiate che non demordo...

P.P.S: sapete che il rompi scatole di sotto ultimamente mi sta massacrando, ecco, mandate voi qualcuno a dargliele di Santa Ragione? So che Maria in questo ci sa fare....

Grazie per avermi letta e fatemi sapere se riuscite ad accogliere qualche richiesta...

                                                                                                               Un abbraccio
                                                                                                                      Cristina