giovedì 25 settembre 2014

Contro il cognome paterno, contro la famiglia.


Buon pomeriggio,
oggi mi soffermo sulla notizia che sta facendo il giro del web negli ultimi due giorni, ovvero la nuova proposta di legge passata alla Camera e che ora arriverà al Senato riguardo la possibilità di scelta del cognome da dare ai propri figli; quello del padre non sarà più obbligatorio ma potranno scegliere quale avere.
Da che mondo e mondo quello del padre è sempre stato il cognome dato ai figli, un modo per "mandare avanti" la famiglia, "tramandare" di padre in figlio qualcosa di speciale per cui in un nucleo famigliare si aspettava il maschietto perchè ciò potesse avvenire.
Già molti paesi hanno questa possibilità, ma questa storia del dover sempre fare come gli altri non è che mi piace, anzi non mi piace affatto perchè cosi facendo stiamo perdendo le nostre tradizioni, la nostra cultura e il tutto per "adeguarsi" ai tempi, perchè se non lo fai sei un paese "culturalmente arretrato", beh, meglio culturalmente arretrato che privo di valori e di basi etiche e morali solide.
Mi immagino già i litigi al momento della nascita su quale mettere, la donna emancipata che pretenderà il suo perchè ha sofferto e lo ha partorito, l'uomo che vuole mettere in pratica la sua amata tradizione e vorrà mettere il suo (come è sempre stato) e secondo la legge se i due non sono d accordo il povero bambino avrà entrambi i cognomi scritti in ordine alfabetico.
posso capire mettere il cognome della madre se il bambino non viene riconosciuto (come può capitare purtroppo al giorno d'oggi ed è meglio non pensarci) ma quando si ha una famiglia e la si crea il cognome è e deve essere quello del padre.
Non ho trovato nulle di specifico in merito ma se si arrivasse a qualche accordo tra genitori per cui un figlio prende il cognome della madre e quello dopo del padre?
Sarebbe i caos, fratelli e sorelle senza lo stesso cognome... nonostante abbiano lo stesso padre, il che sarebbe decisamente assurdo.
Camillo Langone, noto giornalista e scrittore dice in poche parole un pensiero corretto:
«Cosa resta ai padri, già privati della patria potestà, se togli loro anche la possibilità di dare il cognome ai figli? Perché un uomo dovrebbe ancora contribuire alla riproduzione? Per la gioia di versare assegni di mantenimento?», 
Leggendo il suo pensiero è evidente come questa legge metta assolutamente in disparte il ruolo del padre, come in questo caso venga effettivamente discriminato senza possibilità di opporsi.
Se questa dovesse diventare una legge a tutti gli effetti (cosa che a quanto pare sarà..) si spera sempre nel buonsenso della madre per far si che si possa continuare a mantenere il cognome del padre come qualcosa di intoccabile.
Preghiamo perchè di donne cosi ce ne siano e anche tante!
Che il Signore vi benedica.

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