martedì 28 aprile 2020

Nella gioia e nel dolore, affidarsi e affidarli è il più bel gesto d'amore.




Ogni tanto mi capita di perdermi a fissare i bambini mentre stanno giocando tranquilli, mentre chiacchierano tra di loro, oppure quando durante il pranzo o la cena si accordano per i giochi che faranno di lì a poco...
In quei momenti mi sento la persona più fortunata sulla faccia della terra e darei qualsiasi cosa per fermare il tempo...
Allo stesso tempo quando litigano per ogni cavolata, borbottano ai vari "no" e cambiano stanza stizziti, li strozzerei (un po alla Homer Simpson con Bart, nulla di cattivo...) poi mi limito alla mia solita frase "mi dispiace per voi ma so cosa state borbottando!! L'ho fatto prima di voi, non mi fregate!".
Nei momenti in cui non sono la mamma rompi scatole, subentra anche il mio lato più protettivo, quello che mi fa più male perchè so che la mia protezione non potrà mai fare in modo che nella loro vita non ci sia sofferenza.
Li guardo e penso che farei di tutto per far si che non debbano mai soffrire, sia per salute che per le amicizie o l'amore perchè se ripenso a me, non vorrei mai che possano vivere anche solo la metà di ciò che ho sofferto alla loro età e anche più grande.
Credo che questo pensiero possa essere comune a tutti i genitori o per lo meno alla maggior parte, chi non lo pensa probabilmente ha molto più buonsenso e molta più ragione di me perchè si evita un sacco di paranoie e gastriti inutili.

La sofferenza non si può impedire, soprattutto credo fermamente che possa essere una grossa fonte di ricchezza ma parliamoci chiaro.. se si potesse evitare, nessuno di certo andrebbe a cercarla, tanto meno io.
Essere felici cosi come soffrire significa essere vivi...
Per carità, non sono sadica, cerco solo di essere un po obiettiva e concreta, anche se vale solo per me, perchè per quanto riguarda i bambini (inteso come figli), diventa un pensiero estremamente difficile da accettare.
Capiamoci, sono riuscita anche a sostituire il criceto quando potevo per evitare della sofferenza a loro.. poi la seconda volta non ci sono riuscita perchè era domenica e i negozi di animali erano chiusi.

Gabriele è il più sensibile dei tre, quello che è rimasto attaccato alla vita fin da quando era ancora nella mia pancia, quello che ha avuto fretta di nascere, quello che può essere considerato un piccolo guerriero (e un miracolo), è il più fragile di tutti.
Quanto fa male! Anche se a volte vorrei bucargli quel pallone da calcio che ha sempre tra i piedi.
Oggi ricorre l'anniversario della morte di Alfie, ricordo quanto ha sofferto Gabri per lui.. non volevo digli che era morto ma lo ha sentito alla radio mentre eravamo in auto e da allora ha passato giorni in cui era inconsolabile, nel momento della messa a letto pensava a lui e piangeva.... anche ora ha la sua foto sulla mensola accanto al letto.
Giorgia è quella che mi somiglia di più e la cosa non mi piace... quella che fa sempre la dura, piange poco, non fa vedere che soffre, quella che chiede se è normale che non le venga da piangere per certi avvenimenti per cui Gabri invece scoppia... lei ha bisogno di me più degli altri, peccato che ora non sono ancora in grado di esserle accanto nel modo giusto.
Mattia, è un mix tra i due fratelli, sensibile e testone, scoppia a piangere se suo fratello si fa male (o perchè lui gli ha fatto male) poi cerca di fare il giullare per farlo ridere... ha solo 3 anni e mezzo, ma è già cosi consapevole delle emozioni anche se fatica a gestirle.
Cosa può fare un genitore se vuole proteggerli ma sa di non poterlo fare sempre e comunque?
Cosa posso fare se e quando un giorno non ci sarò più? (quante volte chiedo egoisticamente la grazia di poterli vedere crescere per esserci nella loro gioia e sofferenza).
Io ho fatto l'unica cosa in mio potere da quando sono piccoli, li ho affidati alla Madonna con una consacrazione dedicata ai bambini.
Della serie "Mamma, pensaci tu perchè da sola non posso fare nulla..".
L'anniversario della consacrazione di Mattia sarà domani, il 29 aprile (gli altri due il 4 giugno) con questa preghiera:

"Eccomi mamma".
Ti voglio bene
e oggi consacro a te la mia vita.
Guidami tu ogni giorno, 
e, col tuo Gesù,
a te e alla mia famiglia
pensaci tu.
Grazie.

Questo è l'unico gesto concreto per saperli protetti indipendentemente da tutto, da tutti, dalla lontananza e dalle loro scelte di vita perchè nulla si può controllare, noi arriviamo fino ad un certo punto ma non possiamo e non dobbiamo evitare che vivano tutte le emozioni.
Loro sono la mia gioia e la mia sofferenza...
La gioia senza la sofferenza che senso avrebbe?
Può sembrare un discorso folle ma ragionandoci è inevitabile unire le due cose, se fossimo sempre felici, sereni e tranquilli ci stancheremmo di ogni cosa, non sapremmo apprezzare le vere gioie della vita dando tutto per scontato.
Sarà che sono la regina delle paranoie per cui riesco sempre a trovare qualche preoccupazione per cui la gioia poi è più che apprezzata... scherzi a parte, sono migliorata molto da quando mi affido di più.
Una cosa che invece non ho cambiato da quando sono piccola è il non mostrare la sofferenza, lo so io, sto male io e mi basta cosi.
Se ripenso ad ogni cosa che nella mia vita mi ha fatto del male, riesco a trovare il buono e il positivo, ok, non subito, magari ci sono voluti anni e anni, ma il positivo c'è, il buono c'è... la sofferenza non è mai fine a se stessa, non può esserlo (eccetto se si è tendenti al sadismo ma è un altro discorso).
Il Signore ci ha sempre insegnato questo, come cristiani sappiamo che qualsiasi cosa ha dietro qualcosa di più grande, un fine maggiore.
In questo tempo è difficile trovare un senso alla sofferenza, ma ci arriveremo con il tempo, quando morì mia nonna la sofferenza fu enorme, non potrei descriverla o quantificarla e da allora in me è aumentato il mio istinto di protezione nei confronti dei miei figli, la paura che possano soffrire per la perdita di qualcuno a cui vogliono bene..
Non la sto gestendo benissimo ma posso sempre migliorare, alla fine sono pur sempre una mamma rompi scatole per cui in qualche modo colpevole delle loro sofferenze quando nego videogiochi, uscite, dolci, schifezze...
Quando cresceranno sarò ancora peggio, perchè i "no" saranno ancora più mirati e per loro dolorosi e quando saranno grandi so che capiranno che tutto ciò che hanno "sofferto" era per il loro bene.
Eh già.. come dicevo, la sofferenza non è fine a se stessa e ringrazio ogni giorno il Signore per avermelo fatto capire in tanti modi... alcuni li avrei evitati volentieri eh... ma è innegabile che Lui ci aiuta a trasformarli in bene tenendoci per mano.

Un abbraccio

giovedì 23 aprile 2020

La fede in Cristo, quella (folle e) vacillante certezza quotidiana.




Inizio con delle domande a raffica....
1. Vi è mai capitato di avere dei dubbi riguardo la vostra fede?
2. Vi è mai capitato di ritrovarvi a mettere tutto in discussione in continuazione, cambiando idea ogni mezz'ora nell'arco di una giornata sentendovi quasi dei pazzi?
3. Vi è mai capitato di mollare tutto per un attimo e rendervi conto poco dopo che ci sono persone che riescono a farvi cambiare idea, deviando il vostro essere senza che ve ne rendiate conto?
4. Vi è mai capitato di avere la risposta ai vostri dubbi ma di non riuscire a mantenerla perchè le domande precedenti vi pressano?

E ora provo a rispondere in modo sincero ad ogni singola domanda per cui abbiate pazienza, potranno sembrare risposte strane ma sono solo frutto di vita vissuta...spero capirete dove voglio arrivare...

1. Vi è mai capitato di avere dei dubbi riguardo la vostra fede? 
1. Si, mi capita di avere dubbi riguardo la mia fede, mi capita da sempre, alcune volte in modo più banale, altre in modo più intenso, martellante... non è sempre facile parlarne, dirlo a qualcuno perchè non sempre questa cosa viene compresa... può essere mal interpretata.
Avere dubbi è umano, ma quando li hai non perchè non condividi qualcosa ma per un qualcosa di diverso, legato al passato diventano più difficili da gestire...

2. Vi è mai capitato di ritrovarvi a mettere tutto in discussione in continuazione, cambiando idea ogni mezz'ora nell'arco di una giornata sentendovi quasi dei pazzi?
2. Si, (e siamo a due) mi capita di cambiare idea in continuazione durante la stessa giornata, ci si sente veramente quasi pazzi perchè per un attimo pensi una cosa, ragioni, arrivi ad una conclusione,  ne sei convinta, ti togli un peso, ti senti leggera... ok è fatta!
Dopo un po, anche dopo ore... ecco che tutto torna come prima, i dubbi ritornano, le domande a cui davi una risposta precisa tornano, le risposte non sono più le stesse ma alimentano altri dubbi... Dentro di te senti qualcosa che si muove in un'altra direzione, non sono semplici dubbi che al massimo ti portano ad un po di aridità o momentanea apatia (pagherei per quelli)...
Questi sono dubbi che ti portano proprio in un'altra direzione, in un altro sentiero, quello che hai percorso per tanti anni, quello che pensavi di aver lasciato alle spalle facilmente ma che continua a tornare...e non sai più come liberartene.
Durante una testimonianza con una terza media tramite una piattaforma online, dalla mia bocca senza rendermene conto è uscita la frase "il male non ti molla, il male è subdolo e arriva quando meno te lo aspetti"...
E' proprio cosi, il male non ti molla, quando pensi di essere scampato alla sua morsa, ti rendi conto che è tutta una semplice illusione perchè il modo per farti vacillare lo trova sempre, il tuo punto debole lo conosce e lo utilizzerà contro di te...
Hai seguito un percorso spirituale particolare? farà in modo che tu trovi il modo per tornarci..
Hai un passato particolare? farà in modo che riemerga per poterti tenere in pungo.
Soffri di ansia? farà in modo che questa possa essere la tua prigione facendoti sentire abbandonata a te stessa...facendoti sentire abbandonata anche da Dio...

3. Vi è mai capitato di mollare tutto per un attimo e rendervi conto poco dopo che ci sono persone che riescono a farvi cambiare idea, deviando il vostro essere senza che ve ne rendiate conto?
3. Si, (e siamo a tre..) dopo una telefonata o uno scambio di messaggi mi è capitato di cedere, di pensare "ok, mollo tutto per un attimo e provo a vedere come va altrimenti resto nel dubbio..", ci provi, ti senti libera, senza pensieri, quasi più felice, pensi di essere veramente te stessa finalmente...
"Ahhhh, finalmente senza pensieri, posso essere me stessa... ma allora prima chi ero??"
Quando spunta quella piccola e semplice domanda arrivano attimi di panico perchè ti metti in discussione, troppo, per cui ti siedi e inizi a mettere in campo la ragione.
Il cervello una volta tanto inizia a funzionare come si deve...
Non credete che la ragione e la fede siano distinte perchè non è affatto cosi, sono migliori amiche; la ragione e il male invece sono particolarmente in disaccordo, ricordatevelo bene.. soprattutto nei momenti "no".
Come stavo dicendo.. il cervello inizia a funzionare, mette sul tavolo ogni tassello del puzzle, inizi a ricomporlo piano piano e la cosa migliore da fare è scrivere, in questi casi il diario di preghiera è veramente tanta roba, ma questa volta lo sto facendo qui perchè non voglio che altre persone rischino di attraversare deserti talmente aridi da non trovare nemmeno una misera oasi di salvezza.
Scrivi... scrivi senza paura ogni pensiero e ti rendi conto che mentre lo fai i nodi poco a poco si sciolgono, ogni dubbio trova una risposta precisa che arriva dalla ragione ma è guidata dall'alto...
Continui a ragionare e ricordi il perchè hai mollato quel percorso, perchè era lì che tu non eri te stessa, che dovevi nascondere ciò che pensavi e non eri libera...
Quando hai terminato ti rendi conto che alcune cose partono da persone che posso avere un certo potere su di te, magari non per loro volontà ma fanno da tramite... non pensavo fosse possibile una cosa simile ma lo sto sperimentando sulla mia pelle.
Poi se pecchi di idiozia come me (dovrebbero aggiungerlo ai peccati capitali), quelle persone non riesci ad allontanarle perchè vuoi continuamente metterti alla prova.... prima o poi vuoi farcela a non cedere, peccato che la tua forza di volontà valga meno di zero in questi casi, perchè o tagli i ponti (pregando di non tornare indietro riallacciandoli, perchè capita anche questo) oppure ti fai aiutare dal Signore e trovi il coraggio di essere diretta mettendo dei paletti specifici (cosa non proprio saggia perchè non demordono, già fatto!).
Le persone posso essere veicolo volontario o involontario, cercare di capire la tipologia non serve, l'unica cosa da fare è proteggersi, affidarsi e tagliare nel momento in cui non c'è rispetto di eventuali richieste.
Quando quelle persone vengono allontanate o non si fanno sentire per un pò senti un peso che sparisce, ti senti libera nel vero senso della parola...e lì arriva la certezza.

4. Vi è mai capitato di avere la risposta ai vostri dubbi ma di non riuscire a mantenerla perchè le domande precedenti vi pressano?
4. Si, (quattro su quattro)
Ho sempre la risposta ai miei dubbi, ma non è stabile, non si riesce a mantenere...ma è sempre la stessa..
Sapete quale può essere la risposta a questa altalena?
Ok, rispondere con un'altra domanda non è cortese ma ci sta...
La risposta a tutte queste domande, in sintesi (ma sapete che non amo la sintesi) è... Satana.... il male... il diavolo o come volete chiamare quella cosa subdola che si appropria di alcune parti di noi, quelle più vulnerabili, instabili, deboli, per rigirarci a piacimento...
La ragione è sempre stata la mia bandiera, da adolescente amavo l'illuminismo poi quando l'ho studiato con la testa da adulta l'ho rivalutato ma la ragione resta la mia bandiera... per questo ci ho messo anni e anni e anni per rendermi conto che il male è qualcosa di concreto, di tangibile e non qualcosa di assurdo o da creduloni...
L'idea che le persone possano essere un veicolo è una cosa a cui non ho mai creduto e che ho scoperto da pochi mesi nel concreto ma se rifletto sul passato sono state tante, veramente tante e nei modi più diversi e che io pensavo fossero bene per me...
Ai ragazzi della testimonianza, alla domanda "come fai a sapere che ora segui la religione giusta?" ho risposto semplicemente "perchè sto bene, mi sento bene, sono serena indipendentemente dal fatto che le cose vadano bene o male, perchè so che il Signore è sempre accanto a me nonostante tutto, non mi lascia sola e allevia la mia sofferenza dando un senso a tutto".
Con una risposta cosi, avere dei dubbi può sembrare assurdo ma non poi cosi tanto, perchè le cose sono peggiorate proprio quando ho iniziato a dare testimonianza.

Diciamo che la quarantena aiuta a riflettere, aiuta a ragionare ma allo stesso tempo aiuta troppo e le domande elencate sopra sono più insistenti, martellanti e difficili da gestire soprattutto in  assenza della messa e dei sacramenti...
Quando hai un passato spiritualmente particolare, l'assenza della messa e dei sacramenti diventano un grosso problema, ti manca quel nutrimento che ti aiutava a superare la lotta con il male, ora invece ti senti sola o credi di esserlo.
Ok, si c'è la preghiera... ma anche quella diventa difficile e ti rendi conto che serve altro ed esserne privati per mesi ti porta certe volte a non aver voglia di lottare, vorresti lasciarti vincere per essere lasciata in pace.
Scrivo proprio oggi, dopo aver visto un dipinto di San Giorgio pubblicato da un'amica (trovate il suo articolo sul sito di 5p2p QUI)...
La mia prima figlia si chiama Giorgia.
Giorgia significa coltivatrice della terra, l'ho scelto per questo motivo il suo nome, poi si, avevo anche un debole per San Giorgio, presente in un videogioco per pc di Dracula ma è un'altra storia...
Ah, ho anche scoperto che è patrono degli arcieri per cui sono in mani sicure.

"La tradizione popolare lo raffigura come il cavaliere che affronta il drago simbolo della fede intrepida che trionfa sulla forza del maligno.."
Questa frase invece l'ho letta sul sito di famiglia cristiana e mi ha portata a scrivere questo articolo un po strano, arrivato d'istinto, cosi come ogni cosa che scrivo..
Come dicevo prima, tante volte la voglia di mollare arriva, si impadronisce di me, ma stranamente non vince mai.... ogni volta rifletto su questo...
Se non vince mai, un motivo c'è ed è perchè sono legata al Signore, il male non mi molla, ma nemmeno Lui lo fa e nonostante la mia stanchezza in alcuni momenti, Lui vince sempre...
Però ci vuole anche un certo impegno da parte mia per cui toglierò dal cassetto l'immagine di San Giorgio e me la terrò bene in vista per ricordarmi che la fede intrepida, la fede nel Signore, anche se ogni tanto vacilla, è l'unica forza contro il maligno.
Non potete immaginare quante volte ho chiesto al Signore un fede forte, salda... ma probabilmente non è questa la mia strada per stare con Lui.. devo imparare a non voler contare solo su me stessa pensando di essere più forte del male, l'unico più forte del male è Gesù...

Un abbraccio.

venerdì 17 aprile 2020

Alzati, prega e inizia la giornata con entusiasmo.




Oggi è uno di quei giorni in cui mi sento un po sottotono , le classiche giornate "no" che in questa situazione si amplificano più del dovuto e per motivi alcune volte anche futili.
Per questo mi sono auto obbligata a ritagliarmi del tempo per scrivere...
Siamo in casa da 8 settimane, qualche giorno più, qualche giorno meno, per cui il tempo per pensare più del solito c'è e pure in abbondanza e non sempre è una cosa buona..
Lo sapete che noi donne siamo multitasking, pensiamo a più cose contemporaneamente mentre stiamo facendo altre cose e il tutto senza perdere il filo del discorso che stavamo facendo mentre programmavamo il menù dell'intera settimana successiva.
Ogni venerdi inizio a tirare le somme della settimana, giustamente non basta un giorno, inizio di venerdi e finisco la domenica sera cosi che non mi sfugga nulla delle cose di cui mi debba pentire di aver fatto, non fatto o pensato.
Il rimprovero più gettonato è il "non sono riuscita a fare quello, quello e quello..."; mi rendo conto che anzichè abituarmi a gestire al meglio il tempo, in realtà lo gestisco malissimo... io... la life planner di casa, quella che pianifica pure quando deve finire una penna... non riesco a mantenere una routine salda...
Mi perdo in cose inutili  quando potrei dedicarmi a ben altro di più produttivo, edificante ed intelligente.
Ogni giorno mi alzo dal letto (assonnata) con l'idea di fare tante cose belle, cogliere fiori (che non ci sono) in giardino per abbellire la tavola (ok, questo non è vero) e a fine giornata  vado a dormire delusa facendomi promesse che il giorno dopo non riuscirò a mantenere...
Essere a casa e non dover correre in giro tra lavoro, scuola e impegni dei bambini è tanta roba, non posso negarlo, ma ho capito anche che questo non significa riuscire ad avere più tempo per fare cose che mi fanno stare bene e mi ricaricano la mente, proprio per niente!
Ammetto di essere meno stressata, a casa sto bene e quasi uscire a fare la spesa mi pesa...
Arrivano i compiti in giorni e momenti diversi della settimana, vanno scannerizzati quelli già fatti e inviati a 6 maestre diverse, i bambini vanno seguiti, Gabri è più autonomo (quando ha voglia di fare), Giorgia un po meno per cui devo mettere in campo il mio lavoro da tutor dsa...
Hanno videochiamate con le insegnanti (rare) almeno in giorni diversi, poi le videochiamate con l'asilo, i lavoretti e video sempre dell'asilo, i video degli scout, gli allenamenti della scuola calcio con zoom, le videochiamate dei rappresentanti... almeno per equitazione non c'è nulla.
L'aiuto per i compiti e i nuovi argomenti non è pesante, eccetto oggi che entrambi non capivano alcune cose, avevano due attività in cui dovevo intervenire io con delle spiegazioni extra per cui la mattinata è stata particolarmente intensa insieme alle spiegazioni da preparare per un ragazzino che seguo sempre come tutor.
Ad inizio quarantena avevo già pianificato tutto... letture su letture, studio per il lavoro, video da vedere, catechesi da ascoltare, videogame...si, anche quelli!
Cosa ho fatto nella realtà?
Poco e niente... leggo molto meno, forse 3 pagine e nemmeno tutti i giorni, non posso ascoltare nulla perchè non avrei la concentrazione per farlo, studio non parliamone ma almeno mi tengo allenata con i miei figli nella pratica..
Ho iniziato a rivedere "Vampire Diaries"... a pezzi e nemmeno le varie puntate perchè inizio a fare altro, poi ho i sensi di colpa e spengo per fare cosa?? Videogame! Ecco, quella è l'unica cosa che riesco a fare coinvolgendo i bambini, in realtà solo loro che coinvolgono me ... uuu si bello... qualche volta.. ma avrei bisogno di altro, ho bisogno di nutrirmi di letture e di ascolto e un po mi pesa non poterlo fare.
Diciamocelo chiaro, siamo tutte sulla stessa barca, tutte pensavamo di sfruttare meglio il tempo a casa, invece siamo deluse da noi stesse... troppo autocritiche!

Ogni tanto mi sento dire da alcune amiche che sono una "super mamma" perchè riesco a fare un sacco di cose nonostante tre figli... sapete una cosa?
Non è vero, non sono una super mamma, a riguardo avevo già scritto e vi rimando a quello per non ripetermi (QUI), in aggiunta posso dire che riuscire a fare tutto e più di quello che è possibile fare, certe volte... il più delle volte, non è una cosa positiva perchè ti porta in un circolo vizioso fatto di "più faccio meno posso essere criticata" oppure nel circolo vizioso del non voler deludere le aspettative. (brutta cosa...pesante soprattutto)
Non fatevi fregare!

Per questo ho pensato ad una nuova routine fatta di promemoria sul telefono e forza di volontà sostenuta da qualcuno che sono sicura possa aiutarmi... il Signore.
Il mio nuovo motto modificato secondo ciò che vorrei...
"ALZATI, PREGA...E INIZIA LA GIORNATA CON ENTUSIASMO!"
Con la preghiera ogni cosa si affronta diversamente, è innegabile.. per cui anche la quarantena può avere un sapore diverso, uno spirito diverso, uno scopo diverso...
L'ho sperimentato le volete in cui ci ho dedicato del tempo in modo costante..

Ancora prima di alzarmi dal letto farò le lodi (ecco, si.. non le faccio da tantissimo), i due grandi si svegliano per le 9 per cui ho tempo, Mattia se si sveglia presto ama le coccole nel lettone...
Durante la colazione il vangelo del giorno a singhiozzo con commento perchè solitamente a quell'ora mio marito ha le sue telefonate di lavoro e Mattia è un chiacchierone (lo pubblico sempre in pagina ma certe volte diventa l'aperitivo con Gesù più che la colazione).
A mezzogiorno l'Angelus mentre preparo il pranzo...
Nel pomeriggio mentre marito e figlio piccolo dormono e gli altri due giocano/finiscono i compiti, lettura di qualche pagina oppure scrivere nel diario di preghiera; deve essere parte della routine cosi come la lettura che abbiamo io e Giorgia nella lettura condivisa dei suoi libri (non ama leggere per le difficoltà per cui leggiamo insieme i suoi libri, 2 pagine io e 2 lei..).
La sera vorrei ritagliarmi 10/15 minuti per iniziare a sperimentare l'orazione teresiana o anche solo per dire il rosario magari alternando le due cose.
Seguire la messa online la domenica (ce ne sono tante, per cui le alterno) , cosi come l'adorazione eucaristica (anche solo 5 minuti)...
Ogni cosa richiede veramente poco tempo (eccetto la messa ovviamente), al massimo 15 minuti e può essere interrotta con la promessa a se stessi di riprenderla il prima possibile, non di dimenticarla.
Fare preghiere a rate è sicuramente più lodevole che non provarci nemmeno per paura di non riuscirci.. questo è ciò che mi ha sempre detto il mio padre spirituale, fatico a metterlo in pratica per la mia mania di perfezione ma ha perfettamente ragione,
Se vi va di provare con me oppure avete altre idee o consigli per una nuova routine in quarantena, potete scrivermi e provvederò a condividerle.

A presto!

giovedì 2 aprile 2020

Settimana Santa, attiviamo la Chiesa Domestica.



Si avvicina la Settimana Santa, come sapete e vi ho già detto e stra detto, attendevo questo momento da mesi per il bisogno di vivere ogni singolo attimo a pieno.
Questo bisogno è dovuto alla continua richiesta d'aiuto al Signore per la mia conversione quotidiana e le lotte interiori, per cui trovo che possa essere il momento perfetto per fare il punto della situazione (a livello spirituale) per rinascere con il Signore a Pasqua.
Le vicissitudini di questo tempo però ci portano a non poter vivere in comunità e nel concreto questi giorni importanti, Pasqua compresa.
Inizialmente, da brava lamentina quale sono, ero molto scoraggiata, delusa, quasi arrabbiata, poi con il passare del tempo, mi sono resa conto che in realtà questa è una grossa opportunità per riscoprire intimamente ogni singolo giorno della settimana Santa, cosa che prima magari davo per scontato o pensavo di vivere bene solo perchè partecipavo alla celebrazione.
La processione del Venersi Santo sarà quella che mi mancherà di più in assoluto.
A questo link trovate il post dello scorso anno (Settimana Santa, una guida verso di Lui).
Prima di scrivere eresie ho preferito fare un po di ricerche per capire quali delle idee che avevo maturato fosse realizzabili e quale invece no; per cui di seguito troverete ciò a cui sono arrivata grazie alle varie opinioni e considerazioni dei sacerdoti lette nelle ultime 2 settimane.

Bene! Come già sappiamo celebreremo nelle case, ma non è una cosa cosi negativa, saremo un po come il popolo di Israele quando era in esilio (quando era senza tempio e senza sacerdoti) e ha iscritto la celebrazione della Pasqua nella ritualità familiare.
Va fatto mettendo al centro la Parola di Dio, come le Scritture del Primo Testamento si sono fissate nel tempo dell’esilio, della diaspora.
Farlo non sarà difficile, tutt'altro!

In casa sarà possibile preparare degli spazi dedicati, degli spazi "speciali" con dei simboli che possano indicare e richiamare la fede.

“Lo spazio della casa è chiamato a diventare luogo del culto spirituale, dove
«offrire i vostri corpi»  (Rm 12,1)"

Come simboli possiamo utilizzare la Bibbia, un cero, una croce, una tovaglia speciale e dedicata solo a quel momento, se non abbiamo una tovaglia apposita possiamo sceglierne una, lavarla, stirarla per bene e utilizzarla solo in queste occasioni.
Possiamo, anzi, direi che dobbiamo seguire anche eventuali celebrazioni online per sentirci in qualsiasi caso un'unica comunità, uniti in questo momento particolare e speciale, anche fare videochiamate con amici o parenti per fare qualcosa insieme.
Nonostante si possa seguire la celebrazione in tv o tramite computer, sarebbe meglio mantenere anche una partecipazione attiva, ovviamente senza sostituirsi al sacerdote ma in modo attivo sempre attraverso gesti simbolici.
Creare una cena ebraica, fare la lavanda dei piedi in casa, creare una semplice via crucis, tutte cose fattibili tra le mura domestiche, cose fatte con semplicità.

+Domenica delle Palme:

In questo giorno, in assenza della classica processione con i rami di ulivo benedetti, ci dovremo accontentare di disegnare o creare delle piccole palme da mettere fuori casa, oppure da appendere o da tenere in tavola.
Sicuramente avremo modo di vedere le celebrazioni online, non so ancora se ci sarà modo di ritirare in chiesa i rametti di ulivo benedetti, ad oggi non ho ancora letto nulla a riguardo.
Se vogliamo essere sicuri e tranquilli come detto, creiamo noi qualcosa, anche insieme ai bambini per coinvolgerli, con il rischio di creare una vera e propria piantagione!

+Giovedi Santo:

In questo caso ci sono due opzioni, potete scegliere entrambe o solo una.
- Opzione 1 Cena ebraica:
Il menu della cena è composto da pane azzimo, erbe amare, agnello arrostito, uova sode, oltre a vino (senza esagerare) e aceto, potete fare l'intera cena a tema oppure scegliere solo qualche piatto.
Nello specifico:
- azzimi: pane non lievitato, farina e acqua simbolo della debolezza, della miseria, dell’ impotenza a ricordo della situazione di schiavitù in Egitto.
- agnello arrostito: in ricordo del sacrificio pasquale, che non ha più luogo, perché portato a compimento da Gesù;
- uovo: in ricordo dell’offerta che aveva luogo ad ogni festa, simbolo dell’eternità della vita;
- erbe amare: simbolo della vita difficile che gli Ebrei avevano condotto fino alla loro liberazione;
- haroset: piatto composto da mele e noci, ricorda il cemento e la malta che gli Ebrei dovevano preparare in Egitto;
- aceto o succo di limone: indica l’amarezza della schiavitù;
- vino: rappresenta la gioia e la festa per il dono della salvezza.

- Opzione 2 lavanda dei piedi: è possibile fare la lavanda dei piedi l'un l'altro a turno, bambini compresi come simbolo del mettersi al servizio degli altri.

+Venerdi Santo: 

Il simbolo principale è la croce ed è possibile vivere 3 momenti in questo giorno.
1. Il racconto della Passione; se avete dei bambini piccoli potete utilizzare anche le "resurrection eggs" con simboli e piccole frasi; facendo una via crucis (ne trovate tantissime online, a fine articolo metto i link) in casa, in terrazzo, in giardino (credo che i vicini potrebbero essere piacevolmente sorpresi di questo).
2. Il bacio alla croce dove ogni componente della famiglia si passa la croce mano per mano.
3. La preghiera. Contemplando la croce.

+Sabato Santo:

Il simbolo principale è il silenzio; l'assenza delle celebrazioni e la meditazione sono importanti.
E' possibile utilizzare come simbologia del silenzio una candela spenta ed una croce coperta.
Se il venerdi Santo abbiamo contemplato la Croce, in questo giorno contempliamo e meditiamo il silenzio, soprattutto facendo silenzio dentro di noi durante quell'attesa che ci farà incontrare il Signore.
Per i bambini potete far creare dei disegni a tema, cosa si aspettano dalla Pasqua, cosa provano quando c'è tutto silenzio intorno a loro e ricrearlo in questo tempo di quarantena è piuttosto facile, basta aprire la finestra (almeno qui da noi è surreale soprattutto la sera).
La sera del sabato, al suono delle campane a festa era usanza che mio padre riempisse un bicchiere con l'acqua del rubinetto facendo poi il giro della casa per benedirla perchè avendo "trovato Pasqua" - (come ho detto lo scorso anno non chiedetemi cosa signifia perchè ancora non lo sanno spiegare nemmeno i miei genitori) - diceva che era acqua benedetta.

+Domenica di Pasqua:

Giorno di festa, il Signore è risorto, Alleluja!!!
Seguite la celebrazione della messa in tv o nei canali social della vostra parrocchia, da piccolina era abitudine seguire la celebrazione del Papa con la benedizione (oltre alla messa del mattino), durante la benedizione eravamo a tavola, mio padre (e non è credente) ci faceva alzare in piedi per la benedizione poi iniziavamo a mangiare.
Telefonate ad amici e parenti per gli auguri magari evitando il solito messaggino ma con videochiamate anche brevi ma che vi facciano sentire tutti vicini ed uniti.


«Dove vuoi che prepariamo per celebrare la Pasqua?» (Mt 26,17) 

La scoperta più grande, come facciamo a celebrare la Pasqua se non la prepariamo?
Siamo solitamente abituati ad assistere, certe volte sentendoci quasi anche un po impotenti di fronte a questi giorni, degli spettatoti, per cui è ora di celebrarla preparandosi, forse, questa volta come mai prima.
Buon cammino, questo ultimo tratto dopo più di 6 settimane di quarantena è particolarmente duro, ma non disperiamo.
Aggrappiamoci a quella croce, a quel sacrificio fatto per noi, per la nostra salvezza che spesso (io tanto) ci sentiamo indegni di aver ottenuto per innumerevoli ragioni.
Aggrappiamoci, fidiamoci, affidiamoci, mettiamo in moto la nostra Chiesa Domestica, abbiamo la grazia immensa di riscoprirla, di sentirci cristiani più di prima perchè nonostante tutto ci siamo, ce la facciamo, uniti anche se distanti.
(Se devo essere sincera, tutte queste celebrazioni online, rosari su zoom, gruppi di preghiera, dirette etc, spero continuino anche dopo, perchè fanno tanto bene.)
A presto!

[ecco due tipologie da stampare dal sito "mogli e mamme per vocazione"