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venerdì 21 aprile 2023

Le myrofore, le donne dell'annuncio allora come oggi.




Preghiera:
"Le Sante donne corsero dietro a te con unguenti, e pur cercandoti come un mortale tra le lacrime, esultanti di gioia, adorarono te, dio vivo, e te annunciarono ai discepoli tuoi ,o Cristo, nostro Dio"

Oggi vi parlo delle Myrofore.... Le donne dei Vangeli, coloro che per molti sono sempre state bistrattate, ignorate, non considerate, oscurate dal patriarcato, beh, io sono qui per dirvi (o ricordarvi) che le donne nella Bibbia sono estremamente importanti.
Myrofore, le donne dei profumi, coloro che avevano il compito di preparare il corpo di Gesù con gli oli profumati, coloro che divennero le portatrici del primo annuncio.
Il termine "myrofora" significa letteralmente "portatrice di mirra o di profumo", si riferisce alle donne che testimoniano la fedeltà sul Golgota, che erano testimoni della tomba vuota ed a loro viene rivolto il primo annuncio della Risurrezione; sono proprio loro a riferire questo annuncio agli Apostoli.
Donne talmente importanti da avere per loro una domenica specifica; nelle chiese orientali la loro festa cade la terza domenica di Pasqua detta la Domenica delle Myrofore e del giusto Giuseppe. 
"In questo giorno, terza domenica di Pasqua, si celebra la festa delle sante mirofore e si fa anche memoria di Giuseppe d'Arimatea, che era discepolo nascosto; e inoltre di Nicodemo, il discepolo venuto da Gesù di notte"

La liturgia bizantina invece ha dedicato loro la seconda domenica dopo Pasqua, che prende il nome di "domenica delle Myrofore" e continua per l'intera settimana. 
Gesù è contento che si onorino nella Chiesa le donne che lo hanno amato e hanno creduto in lui quand'era in vita. Su una di esse - la donna che versò sul suo capo un vasetto di olio profumato - fece questa straordinaria profezia, puntualmente avveratasi nei secoli: "Dovunque sarà predicato questo Vangelo, nel mondo intero, sarà detto anche ciò che essa ha fatto, in ricordo di lei" (Mt 26, 13).

Nella tradizione cattolica romana sono chiamate le "pie donne" e la liturgia latina custodisce ancora l'antico canto con cui si celebra la Pasqua di Risurrezione e accompagna tutta la prima settimana, il "Victimae Pascalis":
"Dic nobis Maria, quid  vidisti in via?
Sepulcrum Christi viventis, et gloriam vidi  resurgentis,
Angelicos testes, sudarium et vestes.
Surrexit Christus spes mea: praecedet suos in Galilaeam"

[raccontaci Maria, che hai visto sulla via? 
la tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto, e vi precede in Galilea]

"Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala" (Gv 19, 25)
Per una volta lasciamo da parte Maria, la madre di Gesù. La sua presenza sul Calvario non ha bisogno di spiegazioni. Ma perché erano lì le altre donne? Chi erano?
I Vangeli riferiscono il nome di alcune di esse: Maria Maddalena, Maria di Cleofa, Marta e Maria di Betania, sorelle di Lazzaro, Giovanna, moglie di Chuza, servitore di Erode Antipa, Salomé, madre di Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, Susanna
Esse avevano seguito Gesù dalla Galilea; lo avevano affiancato, piangendo, nel viaggio al Calvario (Lc 23, 27-28), sul Golgota erano state ad osservare dalla distanza minima loro consentita e di lì a poco lo accompagnano al sepolcro proprio con Giuseppe di Arimatea che viene appunto ricordato con loro in questo giorno di memoria (Lc 23, 55).
La presenza delle Myrofore nel racconto della resurrezione costituisce una grande inclusione nella storia della salvezza. Le prime pagine della Bibbia evocano il profumo del giardino, del paradiso terrestre. Con la risurrezione di Gesù questo profumo è ritrovato. 

“Le donne prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo secondo il comandamento. Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato” (Lc 23,56-24,1)

Per i Padri della Chiesa le Myròfore simboleggiano la Chiesa-sposa alla ricerca del suo sposo.
Che siano le donne a preparare i preparare i profumi non ha niente di straordinario. Tra donna e profumo c’è una naturale correlazione. La liturgia famigliare del sabato, che dà alla donna un posto importante, già sfruttava questo fatto. Come avevo già detto in un vecchio articolo, è la donna che fa vivere la liturgia settimanale dello shabbat (il sabato), un giorno sacro da ritagliare tra le varie faccende domestiche e uno spazio da dedicare al Signore, ringraziandolo per i benefici ricevuti.
In Israele, il sabato la donna non compie azioni speciali, (non serve fare cose straordinarie, ma ordinarie cariche di significato) si serve di piccoli gesti per ricordalo; quei piccoli gesti che fanno la differenza.. pulisce ed illumina la casa, diffonde un'aria di festa, cucina con una cura particolare e ricorda alla famiglia che quel giorno è speciale.
Non solo, accende candele in ogni stanza cosi che la luce si possa diffondere rallegrando la casa in preparazione alla preghiera.
La donna in sintesi rivestiva un ruolo sacro, ricordava (gesto di una premura meravigliosa) la festa con segni particolari: ceri, olio, rami d'ulivo, pulizia della casa, cibi speciali, faceva indossare alla famiglia il "vestito buono", quello che per noi è della domenica, ma la cosa più importante è che, nell'intimità famigliare veniva chiamata "maestra di preghiera"... che onore e che meraviglia...
Ricordare il ruolo sacro della donna fa tanto bene perché oramai abbiamo perso il reale senso del sacro, quello alto... oggi purtroppo è stato ridotto dalle stesse donne a qualcosa di fisico, carnale... quando si parla del sacro femminile oggi, ci si ritrova nei meandri di insegnamenti basati sul piacere fisico femminile come fonte di potere, nemmeno di coppia ma puramente e semplicemente piacere egoistico fine a se stesso. Se le lotte femministe hanno portato a ridurre la sacralità della donna al solo piacere fisico, abbiamo lottato per nulla, per distruggere qualcosa che non aveva bisogno di rivendicazioni perché presente da sempre.

Nella tradizione ebraica e cristiana la vocazione di ogni donna è quella di essere una myrofora.
Cosa significa questo?
Oramai siamo abituate a vedere nel mondo donne che rivendicano la loro dignità nei riguardi dell’uomo sottolineando la loro dimensione maschile a discapito della propria femminilità. Oppure all'opposto, pensano che mostrando il corpo ne siano padrone... Niente di più sbagliato...
Che le donne si augurino una reale reciprocità nei riguardi dell’uomo, così come la partecipazione alla vita pubblica, non è forse una cosa normale? Nel racconto biblico della Genesi non si dice che l’uomo e la donna sono stati creati per completarsi reciprocamente?
La Chiesa insegna che c’è una corrispondenza stretta tra lo Spirito e la santità, evoca indirettamente la vocazione dell’uomo e della donna. L’uomo va dritto alla mèta. La sua volontà gli permette di vincere tutti gli ostacoli. La donna reagisce con una presenza nella quale la volontà è meno importante di quanto sia la vibrazione di tutto l’essere. L’uomo è conquistatore. La donna sa adattarsi più facilmente alla situazione. L’uomo analizza il caso e vi riflette a lungo. La donna, più intuitiva, pensa con tutto il suo essere. Qualunque cosa si dica delle differenze che gli psicologi segnalano tra l’uomo e la donna, la verità è che per divenire immagini di Cristo e dello Spirito si deve passare attraverso una ascesi e una trasfigurazione progressive.
Farsi myrofora è presentare il profumo dello Spirito ogni giorno, è ricordare che la vocazione della Chiesa è di riaprire le porte del Paradiso dove si trova l’albero dal profumo squisito. Farsi myrofora è scoprire la via nuova che parte dal Sepolcro ed accogliere la vocazione di farsi apostola degli apostoli. Ci si dimentica troppo spesso che fu proprio una donna di essere la prima testimone della Risurrezione. Farsi myrofora è avere la responsabilità di portare l'annuncio mettendo Cristo davanti a tutto, farsi myrofora significa fare un passo indietro quando necessario, farsi myrofora significa essere dono senza avere qualcosa in cambio, farsi myrofora significa essere portatrici dell'annuncio anche quando tutto intorno a noi dice il contrario.

“Tutta la casa si riempì di profumo” (Gv 12,3)

Se vogliamo aggiungere un po di liturgia a casa (e come vedremo quando parlerò della teologia della casa), per ricordare le Myrofore, possiamo leggere i passi del Vangelo che parlano e che trovate sparsi per l'articolo che parlano di loro; in questo giorni inoltre potete profumare casa facendo memoria dell'importanza delle donne nelle piccole cose di ogni giorno, dei piccoli gesti, un po' come le donne dell'annuncio che facevano una cosa ordinaria come l'andare ad ungere il corpo di Gesù per poi ritrovarsi ad essere portatrici di una notizia che ha cambiato tutto.

Buona memoria...

Ps: ecco alcuni articoli che parlano del profumo nella bibbia se volete approfondire l'argomento.

venerdì 15 gennaio 2021

Casalinga (non disperata) per scelta, tra luoghi comuni e realtà.

 


Ammetto subito una cosa, questo articolo lo volevo scrivere da mesi... forse anni... ma non ero pronta, non puoi scrivere un articolo su un tema che ti spaventa o se ti senti in difetto nell'appartenere ad una certa categoria.
Ora però sono pronta, posso e voglio farlo ed eccomi qui...con un pizzico di serietà e di spensieratezza mi apro a voi attraverso luoghi comuni e attimi di realtà attraverso la mia esperienza.

Partiamo dalla definizione di casalinga, semplice e sintetica da dizionario:

"CASALINGA: Donna dedita esclusivamente alla cura e all'andamento della casa e della famiglia"

Effettivamente, una casalinga si occupa esclusivamente di casa e famiglia.
"Che ci vuole a fare quello, soprattutto se i bambini sono a scuola o asilo.. hai come minimo tutta la mattina libera per cui cosa fai, guardi la tv, vai dal parrucchiere, riposi...."
Evidentemente negli ultimi 11 anni ho perso dei pezzi... XD perché il divano mi vede solo dopo cena, la tv resta spenta e vado dal parrucchiere 1 volta all'anno.

La cosa che ho notato negli anni è che si ha la classica visione da film, peccato che sia una visione della casalinga ricca, non di una normale XD.
Altro errore, collegare la casalinga a quelle "di una volta", ma anche lì c'è un'idea errata; una volta non era cosi facile esserlo, non c'erano tutte le comodità di oggi, le cose da fare erano tante, magari con molti più figli di oggi da gestire e molto altro.

La domanda sorge spontanea... la definizione di casalinga è ancora attuale?
Penso di no, per un semplice motivo, non conosco casalinghe che si limitano solo alla gestione esclusiva di casa e famiglia senza fare altro.
Tutte fanno molto di più, e non parlo di lavorare fuori casa (in questo caso non sono casalinghe per definizione), ma studiano, oppure si dedicano all'autoproduzione che possa essere di detersivi, vestiti e quant'altro, seguono corsi, si dedicano al fai da te, scrivono, si mettono a disposizione degli altri, magari fanno qualche lavoretto a casa... insomma.. non stanno con le mani in mano.
Fare la casalinga non è solo pulire casa e cambiare i pannolini se si hanno figli..

Collegandomi a questo, non avete idea della difficoltà nel trovare un'immagine adatta all'articolo, scrivendo "casalinga" su Google, la maggior parte delle immagini mostrano una donna frustrata, sopraffatta, triste, carica di cose da fare, insoddisfatta... un sacco di luoghi comuni che non condivido.

Parlando di luoghi comuni, ecco 3 scenari tipici che sicuramente moltissime hanno sentito nel corso della loro vita da mamme, che arrivi ad un certo punto e preghi tutti i santi perchè ti aiutino a gestire le risposte...

Primo scenario, probabilmente una "tua simile" o semplicemente una donna solidale:
" Che lavoro fai?"...
" Casalinga e mamma a tempo pieno."
" Ah... beh si, bello e faticoso"

Secondo scenario, quella che probabilmente non ha ben capito cosa voglia dire:
" Che lavoro fai?"...
" Casalinga e mamma a tempo pieno."
" Bene, beata te che riposi!!"
ti verrebbe da rispondere.. "oh, certo! passo dal divano, al letto, rotolando direttamente in cucina, poi se proprio mi va preparo i 4 salti in padella per tutti e via"

Terzo scenario, subentra l'invidia e la voglia di farti sentire in colpa manco stessi rubando o dovesse darti lei dei soldi:
" Che lavoro fai?"...
" Casalinga e mamma a tempo pieno."
 (con aria stizzita) " Ah beh, beata te che te lo puoi permettere."

Queste non sono leggende metropolitane, ma alcune delle cose che mi sono sentita dire da quando è nata la mia prima figlia nel lontano 2010.
Poi arriva la perla (da chi è molto più vicino… oltretutto donna).. quella che crede di sapere cosa è giusto per tutte:
"Una donna deve lavorare fuori casa per sentirsi realizzata… quando ti trovi un lavoro?"
(e quando lo trovi per qualche ora ogni tanto... "io non abbandonerei i bambini per lavorare quando hanno bisogno di me".. giuro che è successo)

Secondo la società la donna è realizzata solo se sta fuori casa, solo se sui libri di scuola viene detto che lavora, sia mai dire che sta bene a casa.
Trovo questo estremamente triste e anzi, a mio parere toglie importanza alla donna perchè non le permette di essere nel posto che desidera ma sono gli altri a decidere per lei.

La donna è importante laddove si percepisce la sua essenza.

E, se proprio devo dirla tutta, la mia essenza viene sprigionata quando mi occupo esclusivamente della casa e della famiglia.. e non perché non posso fare altro non avendo una laurea ma un misero diploma professionale, ma perché è la cosa che mi fa stare bene, mi fa sentire realizzata e nel posto giusto.
Si ok, oltre a quello studio, un giorno a settimana lavoro ma non mi danno la stessa cosa, non mi rendono realmente felice, non mi completano.

Sono casalinga, non perché non ho alternative, lo sono per una scelta mia e condivisa con mio marito, perché mi fa sentire di avere una vita piena, ricca, anche un po' di corsa, sempre a disposizione dell'altro, ma meravigliosa.
Capitano anche i momenti in cui mi sento sopraffatta ma quando accade ho imparato ad affidarmi al Signore o a Maria, mi fermo, resetto e riparto.

Mi godo l'essere una casalinga?
Per niente! Mi sobbarcarco continuamente di cose da fare, troppe...

Quando ero incinta di Giorgia avevo in testa solo una cosa, rientrare al lavoro subito.
Sono rimasta dal 3°mese di gravidanza (le mie gravidanze sono a rischio dall'inizio alla fine per una mutazione genetica) e per una come me è stato abbastanza difficile abituarmi..
Sono cresciuta con l'idea che bisognasse sempre e solo lavorare.. ho iniziato quando ero ancora alle medie a lavorare ai mercati estivi con i miei genitori (mio padre aveva una bancarella di scarpe), poi alle superiori a lavorare i 3 mesi estivi anche in fabbrica e nei week end tutto l'anno (per pagarmi gli studi dopo una bocciatura), stare a casa non era contemplato... 

Poi è nata lei, ho perso il lavoro e si è aperto un mondo nuovo…

Ho scoperto la gioia del prendersi cura di un bambino (prima della maternità non amavo affatto i bambini), l'esserci per ogni suo piccolo progresso, quando stava male, quando aveva bisogno e quando semplicemente era tranquilla addormentata e potevo sistemare casa o leggere qualcosa.
Ho scoperto che il lavoro non è solo qualcosa di retribuito ma può essere anche il mettersi a disposizione dell'altro gratuitamente.
Ho scoperto che l'essere mamma a tempo pieno, prendersi cura della casa, fare la spesa e far quadrare i conti sono un lavoraccio non da poco.
[piccola parentesi: quando lavoravo, si occupava mio marito di casa, spesa e conti perché io uscivo di casa alle 8 e rientravo alle 20,30 e il sabato andavo direttamente al secondo lavoro fino all'1 o 2 di notte.]
Ho scoperto che il lavoro non è tutto, che ci deve essere nel momento in cui una persona ne ha bisogno per una questione economica (ovviamente), e ne sente il bisogno perché ama il suo lavoro, ciò che fa etc.. ma nel momento in cui può farne a meno, ha tutto il diritto di seguire ciò che è la sua vocazione senza doversi sentire in difetto o in colpa ne tantomeno una mantenuta.

La scelta di stare a casa è stata una decisione condivisa e supportata da mio marito, abbiamo deciso che avremmo fatto sacrifici ma che avrei cresciuto io i bambini senza appoggi di nonni o asilo nido.
Poi quando Giorgia aveva quasi 2 anni, sono rimasta incinta di Gabriele e quando Gabriele ne aveva quasi 4 eccomi incinta di Mattia che ora ha 4 anni e mezzo.

Richiamo un pezzetto di un mio articolo di qualche mese fa sulla figura della donna (lo trovate qui)

"Per quanto un uomo possa impegnarsi (in assenza di una figura femminile o in suo aiuto), non potrà mai eguagliare l'essenza femminile.
Nella Bibbia, è lei che fa vivere la liturgia settimanale dello shabbat (il sabato), un giorno sacro da ritagliare tra le varie faccende domestiche e uno spazio da dedicare al Signore, ringraziandolo per i benefici ricevuti.
In Israele, il sabato la donna non compie azioni speciali, (non serve fare cose straordinarie, ma ordinarie cariche di significato) si serve di piccoli gesti per ricordalo; quei piccoli gesti che fanno la differenza.. pulisce ed illumina la casa, diffonde un'aria di festa, cucina con una cura particolare e ricorda alla famiglia che quel giorno è speciale.
Non solo, accende candele in ogni stanza cosi che la luce si possa diffondere rallegrando la casa in preparazione alla preghiera.

La donna in sintesi rivestiva un ruolo sacro, ricordava (gesto di una premura meravigliosa) la festa con segni particolari: ceri, olio, rami d'ulivo, pulizia della casa, cibi speciali, faceva indossare alla famiglia il "vestito buono", quello che per noi è della domenica (di cui vi ho parlato poco tempo fa), ma la cosa più importante è che, nell'intimità famigliare veniva chiamata maestra di preghiera... che onore..."

Il ruolo della donna, soprattutto della casalinga andrebbe rivalutato, non sminuito, non snobbato, deve essere apprezzato, rispettato senza allusioni all'essere una mantenuta (de che!!) o orribili etichette perché nessuno sa cosa c'è dietro una scelta di questo genere e nessuno dovrebbe permettersi di giudicare ne tantomeno di invidiare o sminuire perché la cosa importante è che ognuna si possa trovare nel posto che la fa stare meglio.
La prima solidarietà dovrebbe iniziare tra noi donne, nessuna è meglio dell'altra, una lavoratrice fuori casa non è migliore di una casalinga... per questo auguro a tutte di trovare il proprio posto, di fare quello che vi fa stare meglio, di essere nel luogo che vi fa essere a pieno voi stesse che possa essere la casa, un salone, un'aula, o altro..

Il mio obiettivo per questo nuovo anno è quello di vivere meglio il mio essere casalinga senza sobbarcarmi di cose solo per dimostrare che faccio tanto per poi ritrovarmi realmente frustrata... voglio solo essere una folle casalinga cattolica che sta bene nel suo posto.

martedì 24 novembre 2020

Le donne dell'annuncio, quella sottomissione che sa di elevazione.



Due letture degli ultimi mesi, una iniziata da poco, l'altra terminata, mi hanno dato tanto e vorrei condividere qualche pensiero oltre ad alcune cose scoperte durante la lettura.
(alla fine del post trovate i riferimenti)

Quando frequentavo il paganesimo era normale parlare di patriarcato sottolineando il ruolo della donna sottomessa ed emarginata, il tutto in chiave estremamente negativa.
Era un modello da "combattere", una radice che andava estirpata dalla società perché dannosa.
Una delle cose che mi avevano attirata del paganesimo era proprio il dualismo Dio-Dea, il ruolo attivo della donna, non solo dell'uomo... una sorta di equilibrio che improvvisamente ritenevo necessario.
La maggior parte delle tradizioni, soprattutto di ramo dualista, seguivano questo equilibrio delle divinità per cui era presente un Dio e una Dea oltre ad innumerevoli archetipi; nonostante ciò, il tarlo del patriarcato portava spessissimo a dare più importanza alla Dea ovvero alla parte femminile (se vogliamo essere pignoli, si riscontrava poi un con conseguente squilibrio).

Oggi nei percorsi politeisti, dualisti etc, si ha una sempre più forte attrazione per la riscoperta del matriarcato (presente in molte culture antiche), una sorta di "Girl Power" in chiave rivisitata, un po' nuova e un po' antica (dipende se trovi quella in modalità femminista repressa o se trovi quella tranquilla non arrabbiata con il mondo).
Un po' nuova perché oggi si tende a estremizzare questa idea di "Potere alle donne" in modo quasi eccessivo, se non estremizzi non combatti; un po' antica perché, per le donne più sagge è fatta silenziosamente, in modo pacato, non urlato.
Quel modo pacato di ridare "potere" alle donne, mi ricorda un po quello della Bibbia, quello di cui molti non ne conoscono l'esistenza, quello che molti non vedono dando per scontato che la donna sia una povera donzella schiava sottomessa senza alcun ruolo, un soprammobile sfruttato quando in realtà non è cosi.

Dobbiamo solo togliere un po' di peso dal cuore e polvere ai pensieri.

In un tempo in cui c'è indignazione per una donna che decide di fare la casalinga oppure che trova normale stirare e stare in cucina per il puro piacere di farlo, vorrei rispolverare la figura della donna di un tempo lontano.
Un tempo in cui nell'immaginario collettivo aveva un ruolo marginale, dove il patriarcato prevaleva e per molti tutto ciò è qualcosa di inaccettabile, ma se guardiamo bene, con occhi nuovi, la donna, nel suo silenzio, nel suo essere marginale, aveva il ruolo più importante di tutti, era la guida per la famiglia, quel punto di riferimento che se tolto rendeva tutto più spento e vuoto.
Per essere importante non è necessario fare rumore, sedere su di un trono, fare un lavoro di prestigio, per essere importante serve ben altro, è saperci essere, saper essere anche senza parlare.

La donna nella Bibbia va osservata attentamente, come si muove, cosa fa, come parla, perché essa trasmette soprattutto dove meglio prega e penso possiate immaginare dove..
Il suo mondo sacro più che il tempio è la casa, eh si, proprio la casa, quel luogo che racchiude le sue gioie e i suoi drammi, dove esercitava ed esercita il ruolo più importante per la famiglia e per se stessa.
In quella sua dimora la figura femminile si staglia con una compostezza, una sacralità e una devozione pari ad una sacerdotessa quando celebra le ricorrenze religiose, quelle importanti nella vita d'Israele, specie la Pasqua.
Allora come oggi, in ogni solennità è lei il personaggio principale che anima la festa.
Provate ad immaginare una festa, una celebrazione senza la donna... senza il suo impegno nel preparare, senza la cura con cui mette ogni cosa nel posto giusto, non sarebbe lo stesso.
Per quanto un uomo possa impegnarsi (in assenza di una figura femminile o in suo aiuto), non potrà mai eguagliare l'essenza femminile.

Ritornando alla Bibbia, è lei che fa vivere la liturgia settimanale dello shabbat (il sabato), un giorno sacro da ritagliare tra le varie faccende domestiche e uno spazio da dedicare al Signore, ringraziandolo per i benefici ricevuti.
Possiamo dire che è il perfetto equilibrio tra Marta e Maria, il fare unito alla preghiera.

In Israele, il sabato la donna non compie azioni speciali, (non serve fare cose straordinarie, ma ordinarie cariche di significato) si serve di piccoli gesti per ricordalo; quei piccoli gesti che fanno la differenza.. pulisce ed illumina la casa, diffonde un'aria di festa, cucina con una cura particolare e ricorda alla famiglia che quel giorno è speciale.
Non solo, accende candele in ogni stanza cosi che la luce si possa diffondere rallegrando la casa in preparazione alla preghiera.

La donna in sintesi rivestiva un ruolo sacro, ricordava (gesto di una premura meravigliosa) la festa con segni particolari: ceri, olio, rami d'ulivo, pulizia della casa, cibi speciali, faceva indossare alla famiglia il "vestito buono", quello che per noi è della domenica (di cui vi ho parlato poco tempo fa), ma la cosa più importante è che, nell'intimità famigliare veniva chiamata "maestra di preghiera"... che onore...

Ad oggi tutto ciò si è quasi perso, si parla, anzi, si urla di emancipazione, di parità dei sessi, del fatto che la donna è sempre stata messa da parte, quando nella realtà dei fatti, la donna è sempre stata silente (peculiarità che trovo assolutamente sublime) ma non per questo marginale.
Secondo la società la donna è realizzata solo se sta fuori casa, solo se sui libri di scuola viene detto che lavora, sia mai dire che sta bene a casa..
Trovo questo estremamente triste e anzi, a mio parere toglie importanza alla donna.
La donna è importante laddove si percepisce la sua essenza.

Riprendendo quanto detto sopra, senza di lei la casa sarebbe stata sterile, vuota, senza calore.
Sarebbe più che mai necessaria un'azione femminile per pregare ancora nella sfera famigliare e sociale, dato il ruolo importante della donna e l'influenza positiva che può esercitare sulle giovani generazioni.

Una frase mi ha colpita particolarmente nel libro "Donne che raccontano di Dio" riguardo questo tema meraviglioso:
 "In un'immagine felice può essere l'isola che si apre all'oceano sconfinato, alla profondità dell'alleanza fedele di Dio per orientare alla fede vera dalla quale scaturiscono il dialogo e l'invocazione"

Nel Nuovo Testamento le donne hanno ruoli speciali, seguono il maestro con fedeltà, non si scoraggiano al rifiuto della gente ne davanti alle persecuzioni o alla morte.
Donne che, quando i discepoli prediletti sono fuggiti, sono rimaste al fianco di Gesù tanto da essere le prime a vederlo dopo la  risurrezione.
Le donne della risurrezione sono mandate dallo stesso Gesù a predicare il Vangelo della gioia e della speranza, le donne che lo ungono, che si prendono cura del suo corpo in silenzio ma che allo stesso tempo svolgono un'azione estremamente importante.
Le donne ci insegnano a credere pregando, ci aiutano a capire il disegno di salvezza, ci aiutano ad avere fede, a pensare che tutto ha un senso..
Ci insegnano a metterci a tavola con i poveri, con gli esclusi, i peccatori per fare in modo di poter comprendere che il Signore è in mezzo a noi sentendo la sua voce che ci chiama, portandoci ad aprire gli occhi.

Paolo scrive:
"Noi siamo dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra quelli che si salvano e fra quelli che si perdono" (2Cor 2,15)

In Vangelo ci fa capire la grande importanza delle donne e la loro forte presenza nel messaggio evangelico.

Approfondendo il tema ho scoperto l'esistenza delle Myrofore (o mirofore) che fanno parte della tradizione ortodossa, sono le donne coinvolte nella sepoltura del Cristo e che lo unsero con l'olio profumato, quelle che ricevettero il primo annuncio della Risurrezione di cui vi ho parlato prima.
Solo le portatrici del Verbo, le messaggere della Risurrezione.
Tutt'altro che un ruolo marginale.
Le donne, insieme ai discepoli, saranno chiamate a superare i confini della Terra d'Israele per predicare l'annuncio della Risurrezione ai pagani.

Nella chiesa ortodossa bizantina, la festa delle myrofore è una delle feste liturgiche più importanti in tempo pasquale celebrata la seconda domenica dopo Pasqua per un'intera settimana chiamata "la settimana delle mirofore evangeliste"

C'è una bellissima preghiera a riguardo:
"Le sante donne corsero dietro a te con unguenti, e pur cercandoti come un mortale tra le lacrime, esultanti di gioia, adorarono te, dio vivo, e te annunciarono ai discepoli tuoi, o Cristo, nostro Dio"

Nella tradizione cattolica romana sono invece chiamate "pie donne" e la liturgia latina custodisce ancora l'antico canto con cui si celebra la Pasqua di Risurrezione e accompagna tutta la prima settimana, il "Victimae Pascalis"

Dic nobis Maria, Quid vidisti in via?
Sepulcrum Christi viventis, et gloriam vidi resurgentis,
Angelicos testes, sudarium et vestes.
Surrexit Christus spes mea: praecedet suos in Galilaeam.

["raccontaci, Maria; che hai visto sulla via?" "la tomba del cristo vivente, la gloria del cristo risorto; e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti. Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in galilea".

Il mandato femminile ci insegna a vivere nella luce, a servire, a piegarci, ci dà il senso del bello che si può percepire nell'umiliazione, vissuta nell'amore, perché nell'amore l'umiliazione eleva, innalza, non ferisce.
Un abbraccio.


Testi di riferimento:

lunedì 14 maggio 2018

Estate in arrivo, cosa non deve mancare nell'armadio di una donna (cattolica).



Estate in arrivo, cosa non deve mancare nell'armadio di una donna (cattolica...)

Titolo un po strano per molte, ma leggendo capirete che tutto sommato ha un senso e che l'armadio di ogni donna (cattolica) differisce in alcune cose rispetto alla propria personalità, stile di vita, fede religiosa etc...
La "modest fashion" non è ovviamente un prerogativa cattolica, anzi, sono più gli evangelici ad avere un'idea della moda piuttosto rigida, mentre per quanto riguarda l'idea cattolica, siamo un pò più di manica larga e non condanniamo il centimetro di manica in meno o il centimetro di gonna sopra il ginocchio.
Ci sono comunque dei criteri da rispettare per una questione di pudore, educazione e rispetto per il proprio corpo e di certo non vanno a minare la femminilità di una donna.
Si ha l'idea che vestire in modo modesto equivalga a vestirsi super accollate, con abiti larghi anti-femminilità, ma non è assolutamente cosi!

Con il caldo la cosa  che si fa quasi in automatico è "scoprirsi", avere addosso dei vestiti quando batte il sole o quando anche all'ombra sudi, diciamo che crea un certo fastidio e se soffri anche di ansia le brutte sensazioni aumentano.
Il mondo di oggi reputa lo scoprirsi una cosa normale, <caldo = abiti striminziti> ed il gioco è fatto, ma quando in quel mondo non ti senti a tuo agio e credi che il tuo corpo non debba essere mostrato nella sua totalità allora si passa ad una nuova idea ovvero <caldo = abiti freschi>, il che non equivale a "mezza nuda" ma a donna femminile che rispetta se stessa e il prioprio corpo.
Mettere una gonna lunga fino al ginocchio non ti rende meno femminile di una minigonna, mettere una maglietta con manica corta o una canotta con spalle larghe non ti rende meno femminile di una canotta a spalline sottili.
Questi sono solo dei banali esempi ma poco a poco vedremo meglio di cosa sto parlando.
Io ero la prima che qualche anno fa criticava chi aveva questa visone semplicemente perchè non ci vedevo nulla di male nel portare canotte o minigonne, poi con il tempo ho capito che in quel modo mancavo di rispetto a me stessa perchè anzichè valorizzare la mia femminilità, mettevo in mostra il mio corpo senza rendermene conto.
Con il tempo ho iniziato a modificare il mio armadio, i passi da fare sono ancora tanti ma si deve fare in modo graduale per prendere consapevolezza di questo cambiamento.
In casa metto ancora canotte o gonne e abiti più corti del solito eccetto quando so di avere degli ospiti e se suona qualcuno ho sempre qualcosa di "emergenza" veloce a portata di mano nel caso fosse qualche corriere etc.

Si sta avvicinando la bella stagione per cui direi che è il caso di partire con alcuni "Non può mancare..." per la stagione in arrivo.
Quali sono?
Magliette a manica corta, canotte a spalla piuttosto larga, gonne e abiti dal ginocchio in giù, golfini a manica corta, stole di vario genere, pantaloni leggeri.

Per prima cosa parliamo di canotte e magliette a manica corta, le più utilizzate  in questa stagione.
La spallina fa la differenza per quanto riguarda la modest fashion ma vediamo di capire bene cosa utilizzare.
Le spalline strette sono quelle da scartare perchè scoprono tantissimo il corpo e non significa che ci faranno stare più fresche d'estate.
Una soluzione alternativa riguarda le canotte spalla larga come nei modelli qui di seguito trovati sul sito di ovs:



Se  non volete rifare il guardaroba estivo basta aggiungere della stoffa alle spalline già esistenti.
Per andare a messa invece basta aggiungere semplicemente una stola oppure un golfino leggero con maniche a tre quarti, di solito in estate in chiesa c'è sempre abbastanza fresco.
Questi modelli sono freschi e leggeri, ci sono modelli anche meno accollati per chi come me con il caldo non tollera avere qualcosa vicino al collo.

Per quanto  riguarda le magliette a manica corta la scelta è molto più ampia, bisogna tenere conto anche del tessuto perchè anche quello ha una notevole importanza per cui se il tessuto è quello sbagliato, potrete avere anche un abito striminzito che avrete comunque caldo, mentre se la stoffa è quella giusta, potrà essere anche lungo a maniche tre quarti che sarete al fresco.
Ora vediamo qualche esempio di maglietta per varie occasioni:



Leggere e fresche, si possono abbinare a pantaloni, jeans o gonne per cui è lo stile che non può mancare nel vostro guardaroba.
Se scegliete un modello aderente rischierete di avere più caldo, quindi meglio optare per modelli più ampi.

Se non fa eccessivamente caldo e/o lo sopportate bene ci sono anche camicie molto versatili con maniche a tre quarti oppure a manica lunga in pizzo :




Per quanto riguarda le gonne invece, quelle lunghe sono le più utilizzate anche d'estate perchè sono sempre fresche e leggere, si prestano benissimo ad outfit eleganti con sandalo con zeppa o più sportivi mettendo delle sneakers o delle infradito basse:

 

Anche nella versione fino al ginocchio c'è un'ottima scelta:

 


Per quanto riguarda gli abiti c'è l'imbarazzo della scelta, i più facili da portare sono quelli al ginocchio , mentre quelli più lunghi per tutti i giorni non sono il massimo della comodità.
Sia abiti che gonne qualche centimetro sopra il ginocchio non sono un grosso problema nel momento in cui stai sempre ferma in piedi, mentre se hai dei figli a cui correre dietro, etc.. l'abbassarsi, il piegarsi etc, possono essere particolarmente imbarazzanti e fuori luogo mostrando più del dovuto, magari una non se ne rende nemmeno conto o non pensa che rischia di mostrare a tutti troppo.... per questo la misura al ginocchio è un grosso aiuto.
Di seguito alcuni esempi di abiti anche se acquistare abiti online non è semplice poichè la misura della lunghezza varia in base all'altezza.
In un sito ho visto un abito di cui mi sono innamorata ma alla modella arrivava a metà coscia, l'ho visto e provato e a me arrivava al ginocchio per cui l'ho preso:

 



I pantaloni leggeri sono tornati di moda da qualche anno per cui almeno uno non può mancare per varie occasioni, dalle più semplici abbinati a delle ballerine o dei sandali bassi ad infradito, alle occasioni eleganti abbinate a dei sandali con il tacco; di seguito avete due esempi:




Anche con un paio di jeans (a cui io non rinuncio nemmeno d'estate), si possono abbinare una maglietta e in base all'occasione può essere abbinata una giacca leggera, mentre ai piedi, scarpe e sandali con tacco alto, con zeppa, ballerine o sneakers:






Per ora vi ho detto tutto, in base alle vostre domande ed eventuali vostri commenti al post, vedrò di strutturare un nuovo articolo per aggiungere ulteriori informazioni, dettagli e chiarimenti.
Spero di esservi stata utile e che non abbiate preso questo articolo come un giudizio verso chi ha idee diverse per quanto riguarda l'abbigliamento.
Vedere un nuovo modo di concepire l'abbigliamento può essere un ottimo spunto per aprire l'armadio e vedere quali abiti fanno realmente per noi e quali invece non sono più adatti e anzichè buttarli si possono modificare o riutilizzarli per altro.
Un caro abbraccio
Cristina






venerdì 6 aprile 2018

Quotidianità e preghiera, trova la tua routine.



Buongiorno,
dopo il periodo di Quaresima con i post appositi, ora cambiamo argomento nonostante il filo conduttore resti sempre la nostra fede.
Casa, bambini, lavoro, attività extrascolastiche, compiti, attività all'interno della parrocchia, impegni famigliari, commissioni....
Tutto questo riempie le nostre giornate quotidianamente, siamo sempre di corsa, in alcuni casi abbiamo più di un'agenda per appuntare ogni attività ed incastrare il tutto, spesso per trovare il tempo di aggiungere altre cose da fare.

Ma quando troviamo il tempo di pregare? Oltre al resto, ci capita mai di appuntare sull'agenda l'appuntamento che abbiamo con il Signore?
Non parlo della messa o delle attività della parrocchia ma proprio di ritagliarsi del tempo per stare con il Signore, un pò come se dovessimo andare a bere un caffè con una persona cara.
Di solito se abbiamo un appuntamento importante lo segniamo per bene sul calendario, magari cerchiato in rosso o evidenziato, ecco... possiamo fare la stessa cosa con il Signore.

Ad alcuni magari pare brutto dover arrivare al punto di appuntarsi la preghiera come attività, ma trovo decisamente più triste non provare nemmeno a trovare un attimo per lui, di non riuscire a creare una routine che lo comprenda.
Ovviamente per tutto questo mi ci metto in mezzo anche io personalmente, troppe volte parlando con il mio padre spirituale mi sono ritrovata a dire che non avevo tempo di pregare per le troppe attività, poi mi faceva descrivere la mia giornata e in quel preciso istante mi rendevo conto che di opportunità per pregare ne avevo avute tante ma non le avevo nemmeno considerate.

Il percorso di quaresima che abbiamo fatto quest'anno (il prossimo anno sarà meno impegnativo, è già pronto 💓) è stato molto impegnativo, richiedeva molte attività nell'arco della settimana, ma ognuna di esse era riconducibile alla preghiera, ogni azione svolta era ricollegata al vangelo e aveva un significato, anche la cosa più banale come pulire un cassetto richiamava un gesto che ci metteva in connessione con il Signore.
All'inizio le attività non avevano un sottofondo, mentre successivamente si è unita la playlist di musica cristiana per farci cantare la gioia di essere cristiani anche mentre svolgevamo delle attività quotidiane di riordino e pulizia.
Una richiesta quotidiana che ci ha accompagnato ogni giorno fino a Pasqua era la "preghiera del cuore" (Signore, Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore), inizialmente pochissimi minuti fino ad arrivare a 14 minuti al giorno l'ultima settimana, quello potevamo dire che era il nostro "caffè" con il Signore.

Nella quotidianità è difficile capire quando pregare, "adesso no, non sono concentrata..", "no, ora non posso..", "aspetta, tra un attimo mi fermo e prego.." e alla fine nulla.
Per questo secondo me non dobbiamo aspettare che arrivi il momento giusto ma dobbiamo fare in modo che la preghiera entri nella nostra routine quotidiana in modo che automaticamente sappiamo quando pregare.
La preghiera cosi diventa una sana abitudine quotidiana, ma "abitudine" non in senso negativo, ma molto positivo!
Non aspettatevi che vi dica di ritagliarvi tot minuti ogni giorno a quell'ora perchè non accadrà, ognuno deve capire come incorporare la preghiera nella propria routine, io posso solo limitarmi a darvi qualche dritta e proporvi qualche esempio, il resto tocca a voi.


Al mattino possiamo iniziare la giornata con una sana preghiera prima di alzarci dal letto per ringraziare il Signore per il nuovo giorno che stiamo per vivere, oppure mentre ci prepariamo per uscire, mentre laviamo i denti o ci trucchiamo.
Ringraziare il Signore durante la colazione o mentre prepariamo il caffè...
Una richiesta di protezione per i nostri figli mentre gli mettiamo la merenda in cartella o mentre gli mettiamo il grembiulino prima di andare all'asilo...
Un segno della croce quando si esce di casa oppure quando si sale in macchina tutti insieme, un'Ave Maria nel tragitto in macchina..
Una decina del rosario mentre siete fermi in colonna mentre state andando al lavoro..invece di arrabbiarvi, sorriso e giù a sgranare il rosario (è un ottimo antistress 😊 )...
Non siamo ancora a metà giornata e guardate quante occasioni ci sono state!
Per le casalinghe ci sono altre occasioni, mentre si pulisce casa, mentre si rifanno i letti o si prepara il pranzo...
Per chi lavora può approfittare della pausa caffè oppure in base al lavoro che svolge può pregare mentre è in negozio e sistema un maglione, oppure tra una scartoffia e l'altra, se non si riesce a concentrare può approfittare di un minuto di pausa per un Padre Nostro e riparte.

Vado avanti?
Mentre aspettiamo che i bambini escono da scuola o asilo, mentre culliamo il piccolo che non ha molta intenzione di prendere sonno per il suo pisolino pomeridiano..
Mentre state stirando o stendendo i panni o preparando la lavatrice...
La nonna di un'amica accendeva la sua radiolina sintonizzata su Radio Maria quando c'era il Rosario per pregare mentre svolgeva le varie attività di casa in modo che non doveva tenere a mente quante Ave Maria aveva detto perchè era guidata.
Anche in auto ci si può sintonizzare su Radio Maria, basta controllare in precedenza la programmazione in modo da sapere quando ci sono i momenti di preghiera.

Prima della merenda con i bambini un bel "grazie Gesù" per tutte queste meraviglie!"
Sotto la doccia magari anche una decina del rosario ci sta, mentre prepariamo la cena o mentre apparecchiamo la tavola.
Prima di andare a letto, mentre siamo nel letto cosa c'è di meglio che addormentarsi pregando?!

Questi sono solo alcuni esempi per una preghiera fatta con il cuore ma in modo molto semplice e sicuramente apprezzato dal Signore.
E no, non pensate che in questo modo la preghiera venga minimizzata solo perchè non siamo ferme con le mani giunte e in totale silenzio.

Vogliamo provare qualcosa di più complicato?
Allora iniziamo con la recita di un rosario alla settimana, scegliete ogni settimana un giorno diverso in base ai vostri impegni, e ricordate una cosa fondamentale, il rosario può essere recitato anche spezzettato durante la giornata!
Per me questa cosa del Rosario spezzettato è ancora difficile da digerire ma poco a poco ce la posso fare, ho promesso al Padre Spirituale che mi sarei impegnata a fare mio questo concetto.
Non fatevi fregare dall'idea che va recitato tutto insieme perchè non è cosi, spezzato va benissimo!
Una decina al mattino durante le varie attività citate sopra, una decina in macchina, una a pranzo, una al pomeriggio e una la sera ed è fatto!
Anche la Coroncina della Divina Misericordia va benissimo, è più veloce rispetto al Rosario e si possono alternare.

Preferite le lodi?
Ogni giorno scegliete in base ai vostri impegni quali fare, se fare le lodi del mattino, oppure i vespri, l'ora media o la compieta o altro...
Se non avete questa abitudine iniziate con tre giorni a settimana, una volta fatta vostra la routine che le comprende allora aumentate i giorni.

Questi sono solo alcuni esempi di possibilità che avete durante il giorno di pregare, non dovete svolgerle tutte ma inizialmente sceglierne un paio durante la giornata, provate quelle che secondo voi sono più semplici da mantenere e vedete se riuscire ad incastrarle nella vostra routine.
Poco a poco pregare diventerà parte integrante della vostra vita quotidiana e senza rendervene conto aumenterete anche la frequenza.
Un pò come diceva mia nonna con i bambini che "più dormono e più dormirebbero" (è un modo di dire delle nostre parti), ecco, vediamola in questo modo "più preghi e più pregheresti"!

Spero possa esservi utile e se avete altri conigli potete scrivermi cosi che possa aggiungere altro e nuovi spunti per chi leggerà il post.
Un caro abbraccio
Cristina.

sabato 24 marzo 2018

Quaresima con 40bags in 40days: è tempo di inginocchiarsi (6°settimana)



Buon pomeriggio,
eccoci arrivati alla SETTIMANA SANTA, la sesta e ultima settimana  di questo percorso di Quaresima che ci ha guidati attraverso una purificazione spirituale e materiale, in modo da arrivare a Pasqua pienamente preparate ad accogliere il Signore.
Vi ricordo che per condivisioni dei progressi tramite i social, il tag è #40bagsquaresimafolle oppure tramite facebook ed email a mammacattolica@gmail.com

La prima settimana la potete trovare qui: "Quaresima con 40bags in 40days: è tempo di alleggerirsi".
La seconda settimana  la trovate qui: "Quaresima con 40 bags in 40 days: è tempo di donare"
La terza settimana la trovate qui: "Quaresima con 40bags in 40 days: è tempo di collaborare"
La quarta settimana la trovate qui: "Quaresima con 40bags in 40days: è tempo di cambiare"
La quinta settimana a trovate qui: "Quaresima con 40bags in 40days: è tempo di essere umili"
La prima parola d'ordine era "alleggerirsi", la seconda "donare", la terza "collaborare", la quarta "cambiare", la quinta "essere umili"...
Questa settimana la parola d'ordine è  INGINOCCHIARSI!

➤ Vi ricordo ciò che serve in questo percorso:
- sacchetti da riempire (di varie dimensioni)
- quaderno per segnare progressi e riflessioni
- Inno allo Spirito Santo
- Voglia di mettersi in gioco
PLAYLIST SPOTIFY con musica cristiana ➨CLICCA QUI

➤ ATTIVITA' FISSA:  recitare la preghiera del cuore "Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore".

SETTIMANA SANTA (SESTA SETTIMANA) DAL 25 AL 31 MARZO:
- Domenica: Mc 14,1-15,47 "La passione di Nostro Signore"
- Lunedi: Gv 12, 1-11 "Lascia fare, perchè essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura"
- Martedi: Gv 13,21-33.36-38 "Uno di voi mi tradirà..Non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte"
- Mercoledi: Mt 26,14-25 "Il figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il figlio dell'uomo viene tradito!"
- Giovedi: Lc 4, 16-21 "Li amò sino alla fine"
- Venerdi: Gv 18,1-19,42 "Passione del Signore"
- Sabato: Mc 16, 1-7 "Gesù Nazareno, il crocifisso, è risorto!"

Iniziamo quest'ultima settimana prima della Pasqua con la domenica delle Palme e la lettura della Passione di nostro Signore.
Il vangelo di Marco è una cronaca, racconta i fatti senza aggiungere altro, in questo modo risalta la totale solitudine di Gesù; solo, abbandonato da tutti, in preda all'angoscia ma da vero uomo, affronta la croce.
Noi spesso ci tiriamo indietro per molto meno, basta una parola sbagliata e molliamo tutto, lui aveva tutti contro e ha affrontato le cose peggiori per amore anche di chi lo ha tradito o rinnegato.

"Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli..."
Per Giuda quel gesto è incomprensibile,per lui quella donna ha sprecato qualcosa che avrebbe potuto fruttare denaro, lui vede solo del mancato profitto, mentre dietro quel gesto c'è un amore sconfinato.
Lei non ha detto nulla ma ha compiuto un gesto d'amore concreto, non ha pronunciato nemmeno mezza dichiarazione, ha fatto e basta!
I fatti contano più di mille parole, spesso nella nostra bocca abbiamo delle parole splendide ma alla fine i fatti non coincidono con ciò che proclamiamo, tante belle parole e poi...nulla.
Dovremmo imparare da Maria!

"Uno di voi mi tradirà..Non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte"
Il tradimento è qualcosa che fa male, tanto male, ancora di più se viene da chi ami perchè non te lo sai spiegare, per cui c'è la rabbia, la delusione, la frustrazione.... ecco, tutti questi sentimenti in Gesù non ci sono, sa benissimo che verrà tradito e rinnegato da chi ama e nonostante questo lui continua ad amarli e morirà anche per salvare loro.
Ama e basta, senza condizioni ed è una cosa che sembra quasi folle ma è quell'amore incondizionato che regge il mondo.
Anche noi spesso abbiamo tradito Gesù quando non ci siamo fidati di Lui, quando magari ci siamo arrabbiati con Lui ma nonostante tutto ci ha sempre aspettati e accolti a braccia aperte.
Questo è il vero esempio di amore da seguire, amare nonostante tutto.

"Quanto volete darmi perchè io ve lo consegni?. E quelli fissarono 30 monete d'argento"
Giuda vende il suo amore per Gesù al miglior offerente e spesso è cosi anche nella vita quotidiana, quando Dio non ci da ciò che chiediamo magari pensiamo di mettere qualche moneta in più quando accendiamo la candela perchè magari "questa volta ci ascolta"....
Oppure se Dio non ci asseconda ecco che magari cerchiamo altrove, magari qualcuno che esaudisce le nostre richieste ci sarà...
Anche questo è un atteggiamento "Da Giuda", invece dovremmo avere un atteggiamento diverso, imparando ad amare in maniera gratuita, pregare in maniera gratuita e toglierci dalla testa questa terribile mentalità commerciale.

"Li amò sino ala fine"
Questa frase riassume tutto, bisognerebbe solo stare in silenzio riflettendo sul vangelo perchè ci riporta ad una condizione ben precisa, il mettersi al servizio dell'altro.
Farsi, piccoli, umili (che non equivale ad umiliarsi)  e servire il prossimo proprio come fa Gesù con i discepoli.
Si inginocchia e gli lava i piedi, un'immagine che lascia senza parole...

In questo sabato santo, la passione raccontata da Giovanni rende la Gloria di Gesù... infatti termina con la frase "consegna lo spirito" anzichè dire che muore.
Gesù viene per salvarci, dona la sua vita per noi, di conseguenza siamo chiamati a scegliere la sua via che è quella del servizio, del dono, della dimenticanza di sè.

➥Perchè questa settimana la parola chiave è INGINOCCHIARSI?
Questa in realtà è la settimana perfetta per mettere in pratica tutto quello di cui abbiamo parlato in queste settimane!
Ci siamo alleggeriti la prima settimana per partire con il piede giusto, abbiamo anche donato agli altri qualcosa, abbiamo collaborato con la famiglia, passo dopo passo siamo anche cambiati riflettendo ogni giorno sul vangelo, la scorsa settimana abbiamo fatto nostro il concetto di umiltà...
Quale modo migliore di concludere la quaresima se non stando in ginocchio???
In ginocchio davanti a Gesù anche in casa, avete mai provato a pregare in casa vostra stando inginocchiati?
Provateci....magari dove avete creato l'angolo di preghiera la scorsa settimana.
Potete mettervi sul tappeto, mettere qualche cuscino tra le gambe e il sedere per non farvi male alle gambe e pregate, contemplate il crocifisso con umiltà, tranquillità, donando voi stessi a Gesù, mostrandogli che attraverso questo percorso di quaresima qualcosa in voi è cambiato anche se la strada sarà ancora estremamente lunga, tortuosa ma allo stesso tempo meravigliosa per c'è Lui a tenervi per mano.
Le attività di questa settimana vi porteranno a stare in ginocchio fisicamente per cui è un buon esercizio.

➤ OBIETTIVI DI QUESTA SETTIMANA:

- Preghiera del cuore, 14 minuti.
- Preghiera allo Spirito Santo prima di fare attività
- Continuare ad aggiornare il quaderno specificando se volete cambiare qualcosa di voi e i progressi della settimana.
- Ascoltare la playlist di musica cristiana per alleggerirci nelle nostre attività!

➧ ATTIVITA' QUOTIDIANE PER LA SESTA SETTIMANA:
IMPORTANTE!!!!   Come procedere questa settimana?  ⇓⇓⇓
Le attività di questa settimana sono estremamente limitate a 3 giorni mentre il resto del tempo lo dovrete dedicare alla preghiera e alla meditazione del giovedi, venerdi e sabato santo.

- Domenica: Pianificare!

Lunedi: Pulire sotto il letto
Martedi: Pulire sotto il lavello della cucina o cassetti in basso
Mercoledi: Riordinare cassetti in basso, anche nella camera dei bambini etc...
L'obiettivo è fare attività che vi portino a stare in ginocchio.

- Giovedi: Preghiera e meditazione sulla lavanda dei piedi
Venerdi: preghiera e meditazione sulla passione di Nostro Signore
Sabato: preghiera e silenzio.

IL NOSTRO PERCORSO DI QUARESIMA SI CONCLUDE QUI.
VI RINGRAZIO DI CUORE PER AVER PARTECIPATO.

Vi ricordo che per comunicare potete scrivere una mail, commentare questo articolo, oppure taggarci su instagram (@stiledivitadiunafollecattolica) e facebook (stile di vita di una folle donna cattolica) !!!

Buon settimana di quaresima a tutte!
Cristina
ps: tutto il materiale che trovate qui è opera mia per cui se lo prendete vi chiedo la cortesia di citare la fonte.

martedì 9 gennaio 2018

Zainetto, come abbinare comodità e femminilità.

Buon pomeriggio a tutte,
ecco il primo post ufficiale di "Moda Cristiana"!
Nel gruppo abbiamo di recente parlato di zainetti e del paragone con le borse, che siano classiche o a tracolla, cercando di capire cosa utilizzare soprattutto per chi si deve destreggiare tra bambini, borse della spesa etc.
Lo zainetto possiamo dire che non passa mai di moda, ci sono periodi in cui diventa un must e periodi in cui viene un pò eclissato ma non sparisce; negli ultimi anni la moda lo ha messo ancora in risalto puntando a comodità e femminilità.
Nonostante alcune sostengano che lo zainetto è un accessorio non femminile, possiamo dire che la moda ha decisamente smentito questa idea mettendo sul mercato modelli splendidi e molto femminili.

PERCHE' PREFERIRE LO ZAINO ALLA BORSA?
Personalmente non avevo mai valutato l'idea di utilizzare lo zaino, ho sempre preferito le borse, soprattutto a tracolla perchè le credevo comode e capienti, poi ho avuto il terzo figlio e ho acquistato una (più di una) bella giacca con il cappuccio e ho iniziato a non sopportare più la borsa a tracolla.
Scendiamo dalla macchina, piccolo in braccio, borsa a tracolla, l'altro che per fortuna tiene il suo grembiulino, arriviamo all'armadietto, metti giù il piccolo e nel frattempo la borsa scivola in avanti e arriva addosso al grande... cerco di toglierla e si impiglia al cappuccio... stessa faccenda più vote al giorno in casi differenti.
Immaginate quando poi si inceppa nel cappuccio e avete fretta....perchè magari piove o avete i minuti contati, ovviamente rischia di volare ma lanciare la borsa significa perdere pure portafoglio, chiavi, telefono... non ne vale la pena.
Per cui ho iniziato a pensare allo zainetto, lo metto sulle spalle, il peso (spropositato) è ben bilanciato, evito mal di schiena (cosa che a me la borsa causa spesso), non si impiglia e lo posso abbinare ad ogni look.

Facendo un pò di ricerche ho anche trovato delle indicazioni riguardo il modello adatto per ogni tipologia di fisico, ovvero:

- Hai un isico a clessidra: vanno evitate le forme squadrate, da prediligere invece le forme morbide, inoltre la grandezza deve essere sempre in proporzione al corpo.

- Hai un fisico con meno curve? da prediligere le forme squadrate e con poco spessore; zainetti troppo grandi inoltre danno un effetto "gobba" per cui vanno evitati.
 


- Hai un fisico ovale? vanno scelti modelli più tondeggianti e vanno evitate le bretelle troppo sottili.

 

- Hai un fisico a triangol? da prediligere le forme morbide e tondeggianti, da evitare le forme troppo piccole,; inoltre non vanno allungate troppo le bretelle.




- Hai un fisico a trapezio? rigorosamente bretelle larghe, per la forma potete sbizzarrirvi!


Il vantaggio degli zainetti è la versatilità a cui si prestano, ovvero si possono portare nel modo corretto ovvero con entrambe le bretelle, su una spalla sola unendo le bretelle (alcuni modelli hanno una cerniera per unirle), oppure per la maniglia che si trova nella parte superiore.


Versione che si trasforma in borsa.



Indossarli nel modo corretto lo rende un accessorio strepitoso, e allo stesso tempo comodo e femminile.
Ovviamente si può alternare alla borsa ma soprattutto durante la settimana quando gli impegni sono maggiori, lo zainetto diventa un alleato fantastico!
Utilissimo per chi si muove in bicicletta o a piedi tra una commissione e l'altra (magari con qualche borsa di troppo causa shopping per i saldi).
Vogliamo parlare delle mamme che utilizzano la fascia porta-bebè? la borsa sarebbe scomodissima, esistono anche marsupi appositi ma lo zainetto resta l'alternativa migliore.
Per chi utilizza i mezzi pubblici consiglio dei modelli con tasche sulla parte dello schienale dove poter mettere telefono e soldi, inoltre può semplicemente essere spostato davanti in modo da poterlo controllare meglio e rimesso in spalla una volta scesi.

Fatemi sapere cosa ne pensate e e avete altri consigli!
Nel prossimo articolo invece vedremo cosa non deve mai mancare nella borsa di una donna cristiana.

Buona giornata!
Cristina.

domenica 2 aprile 2017

Un percorso d'amore verso Dio (parte 4)

Buonasera a tutte,
per prima cosa mi scuso di cuore per aver saltato una settimana ma con troppi impegni ammetto di essermi resa conto solo mercoledi che non avevo pubblicato la quarta parte di questo percorso.
Prendiamola come una settimana in più per poter proseguire l'impegno di due settimane fa, dato che era piuttosto importante direi di continuare con l'impegno di ricordarsi di bere acqua a ringraziare il Signore anche per questa e le prossime settimane.
Questa settimana invece ci baseremo come sempre sul vangelo della domenica, in questo caso la Parola ci parla di Lazzaro e della sua risurrezione.
Gesù è la "risurrezione e la vita", chi crede in lui ha già una parte di questi doni della fine dei tempi; possiede una “vita senza fine” che la morte fisica non può distruggere. 
In Gesù, la salvezza è presente, e colui che lo segue non può più essere consegnato alle potenze della morte. 
Nel vangelo di domani (Gv 8,1-11) invece Gesù dirà “Neanch’io ti condanno, va’ e d’ora in poi non peccare più”.
In sintesi il male è male, il peccato è peccato, nessuno nega tutto ciò, ma l’uomo è chiamato costantemente alla santità. 
Come esseri umani dobbiamo continuamente operare in sé il passaggio dall’uomo vecchio, (peccatore), all’uomo nuovo, rigenerato dall’acqua e dallo Spirito.
Entrambi i vangeli parlano di un cambiamento, nel primo una risurrezione, una nuova vita ... nel secondo si richiede il passaggio da una vecchia vita sbagliata ad una nuova che porti alla santità cui tutti dovrebbero aspirare.
Questi due brani mi hanno dato lo spunto per il "compito" di questa quinta settimana di quaresima, ovvero un nostro cambiamento.
Non mi riferisco ad un qualcosa di interno, anche perchè credo che tutte noi lo facciamo ogni giorno in quanto cristiane; mi riferisco ad un cambiamento esterno.
Per questa settimana, prendendo come base anche la lista che dovreste aver fatto ogni settimana riguardo ciò che vi piace e non vi piace del vostro corpo (l'avete fatta vero???? ;) ), valorizzatevi!!!
Non intendo nulla di esagerato, semplicemente valorizzate ciò che preferite per rispecchiare al meglio la vostra gioia nel trasmettere il vostro essere cristiane.
Il Vangelo va portato agli altri con gioia, l'annuncio della vita eterna è qualcosa di speciale e non credo sia credibile farle spiegarlo se siamo tristi, chiuse in noi stesse, "trasandate" (passatemi il termine per favore).
Il tutto ovviamente tenendo conto che a mio avviso si deve rispecchiare all'esterno ciò che siamo all'interno, coerenza in primis.
Se dentro siamo piene di gioia e felicità per ciò che Gesù ci promette, allora anche fuori dovremo rispecchiare tutto questo, con un bel sorriso curato, mostrandoci curate e positive.
L'abito non fa il monaco ma se vedi qualcuno annunciare il vangelo con il broncio e trasandato trasmette in modo diverso rispetto ad uno sorridente e curato.
Ricordate che la vanità non deve però entrare nella vostra mente, perchè un conto e valorizzarsi e curarsi, altro è esagerare e fre tutto solo per apparire.
Buon percorso!
un caro abbraccio.