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mercoledì 12 maggio 2021

Con il cuore a pezzi e lo sguardo in cielo; quando il Signore fa bene tutte le cose.

 



E' trascorso un mese dalla telefonata che, l'11 aprile, in pochi secondi, ha trasformato in realtà una delle mie più grandi paure... perdere mio padre.

Ancora oggi non so come ho fatto a rispondere alla chiamata dato che erano le 3,15 di notte e il mio telefono in modalità silenziosa.

Le uniche parole che ho sentito dall'altra parte sono state quelle della moglie di mio padre : "Papà non c'è più, papà non c'è più..".
Mi sono vestita in pochi secondi, d'istinto ho chiamato mia madre e mio fratello e sono andata da papà... una volta arrivata c'era ancora l'ambulanza, l'auto medica e 6 operatori e medico del 118 che stavano dichiarando il decesso.
Quando sono arrivati era già in arresto cardiaco, probabilmente già morto nel giro di pochissimi attimi...
Esito: Infarto fulminante...loro però hanno scritto un sacco di parole che non ricordo.
Aveva 62 anni... solo 62 anni...

Mamma e Christian (mio fratello) sono arrivati quasi subito..
Sapete, per un attimo, mentre lui era ancora nel letto, siamo rimasti nella stessa stanza io, papà, mamma e Chry... non accadeva da almeno 15 anni... la prima grazia.

Da quel momento sono sempre stata con lui eccetto brevi pause per tornare a casa, ho scelto dove metterlo, la lapide, la foto... sua moglie mi ha lasciato carta bianca ed è stato un gesto che ho apprezzato tanto.


“Vegliate, dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora” (Mt 25,13)

Ho sempre avuto un debole per questo versetto, da un certo punto di vista quasi spaventa, l'idea di non sapere quando sarà il nostro momento fa un po' paura, soprattutto se improvviso, un po' come successo a papà, senza avvisaglie.
Da un altro punto di vista, ci deve aiutare a capire che non sapendo ne il giorno ne l'ora, dobbiamo sempre essere pronti e non dico di andare a dormire con la mani giunte, ma pronti spiritualmente.

Il Signore ci avverte: avrete modo d’essere pronti a questo evento se vigilerete... e questo mi ricorda anche gli ultimi giorni di Chiara Corbella; proprio nel libro "siamo nati e non moriremo mai più" ho scoperto per la prima volta la grandezza e l'enorme importanza del "vegliate".

Nel cercare il versetto preciso per mettere il riferimento, ho trovato una preghiera che mi ha fortemente colpita e che scriverò per poi appenderla in casa, poi la metterò nel portafoglio e una come promemoria nel telefono appena sveglia giusto per non dimenticarla:

“Gesù,
fammi parlare sempre
come fosse l’ultima
parola che dico.
Fammi agire sempre
come fosse l’ultima
azione che faccio.
Fammi soffrire sempre
come fosse l’ultima
sofferenza che ho da offrirti.
Fammi pregare sempre
come fosse l’ultima
possibilità,
che ho qui in terra,
di colloquiare con Te”.

Chiara Lubich

In quei giorni, mi ha colpito molto il discorso di una signora anziana passata a vedere papà, prima di andarsene ha detto (in bergamasco) "Cerco sempre di essere in pace con tutti perchè non so se il giorno dopo mi alzerò dal letto" e devo dire che il suo è un buon modo di vivere.

E' passata tanta gente (nel rispetto delle norme), c'è stato un grande rispetto per il dolore, una grande vicinanza anche nel silenzio, in uno sguardo, qualche aneddoto che lo riguardava, tantissimo affetto.
In uno dei momenti di forte sconforto e di dolore, una sola frase mi ha ripescata, quella della zia di mio papà che semplicemente mi ha detto "mi aiuti a dire il rosario?"...
Quella frase, quel gesto è stato il più bello, il più luminoso...

Il rosario in quei giorni è stata la mia ancora di salvezza.
Abbiamo detto due rosari, uno dopo l'altro e ho sentito l'immensa bellezza della consolazione nella preghiera, anche solo per qualche ora.
Avevo sempre sentito parlare della consolazione con la preghiera nei momenti di buio, ma non l'avevo mai vissuta concretamente, in modo cosi reale, intenso e tangibile; era come se piano piano, ad ogni Ave Maria, il macigno sul petto si sgretolasse per poi sparire.
In ogni istante sai, hai la certezza, che ti puoi aggrappare e verrai sostenuta oltre ogni immaginazione... e ancora grazia...


Da un mese ho il cuore a pezzi e lo sguardo in cielo.

Questa è la frase che riassume come sto vivendo il lutto.
Il cuore in pezzi è una conseguenza normale, ogni volta che penso a quella notte si forma una piccola crepa...
"Perchè? Perchè lui? Era ancora giovane... avevamo ancora un sacco di cose da fare... soprattutto con i bambini"
E' una delle classiche domande... inevitabili, quasi di routine.

Ma nei momenti di lucidità subentra un'altra domanda "perchè non lui?"...

Abbiamo sempre la presunzione di sapere quando sarebbe dovuto accadere, quando sarebbe stato meglio... e quando accade, per noi, non è mai il momento giusto... anche questo è normale..
Ma se è accaduto ora, vuol dire che doveva essere cosi..
Fa male, fa male in un modo indescrivibile, ma so che il Signore fa bene tutte le cose, anche quelle che io non riesco a capire...
E se ci penso ora, ad un mese di distanza, per quanto il dolore e le lacrime siano oramai qualcosa con cui vivo quotidianamente, beh, in tutto questo dolore sento l'infinito amore del Signore che è lì per me, è pronto, bussa, devo solo decidere quando lasciarlo entrare ma già lo sento, lo percepisco anche se la porta è ancora socchiusa.
Ci sono dei tempi umani diversi per certi eventi, dobbiamo rispettarli, soprattutto per noi stessi... è difficile, ancora in alcuni momenti non mi sembra vero, mi sembra surreale, probabilmente perché cosi improvviso... tempo, serve tempo.. tempo e preghiera.

Devo dire che anche la musica mi ha aiutata tanto, in quei giorni ascoltavo solo i Reale e i The Sun, mi hanno accompagnata nei viaggi di andata e ritorno, se mi vedeva qualcuno mi prendeva per pazza...cantare a squarciagola e in lacrime...

Ed è proprio questo che mi fa tenere lo sguardo in cielo, sia per immaginare papà (avevamo la passione per il cielo, le stelle etc..), sia perché, lassù, verso l'alto il Signore mi sostiene.

Il sostegno non arriva solo dalla consolazione nella preghiera ma anche dalle persone che Lui ci manda e sono state tante, inaspettate... io, quella che spesso si sente di troppo, che non crede di meritare amore o apprezzamenti, sono stata inondata di talmente tanto affetto che mai avrei potuto immaginare, ci ho messo giorni a rispondere a tutti. (grazie di cuore)

Mio marito è stato tanto paziente, mi ha sostenuta a distanza, in punta di piedi, perché io, nel dolore, ho bisogno del mio spazio, di non avere nessuno addosso e lui lo sa.

Poi ci sono state loro, alcune amiche che, nonostante siano sparse per l'Italia, hanno fatto recapitare dei fiori per papà e un biglietto splendido con scritto:

"La mia carne e il mio cuore possono venir meno, 
ma Dio è la roccia del mio cuore e mia parte di eredità, in eterno" (Salmo 73,26)

E' proprio vero, Dio, roccia del mio cuore e del mio spirito...
Se ripenso a come ho vissuto alcuni lutti significativi nella mia vita, mi rendo conto di come ci sia stata una forte evoluzione con la conversione.
La morte è stata una delle cose che mi ha portata a lasciare la fede per altro ed è stata sempre lei a farmi riavvicinare.

Quando morì un amico di mio fratello, decisi che non valeva la pena continuare ad avere fede, perché le preghiere erano prive di senso.. avevo solo 13 anni.
La morte di Giovanni Paolo II, mi portò a riflettere e a vedere alcune cose in modo diverso, a rimettere in discussione il mio percorso pagano....
La morte di mia nonna (avvenuta in fase di conversione ancora acerba) mi fece scoprire la preghiera incessante, quella che tiene conto della volontà di Dio e non della nostra.
La morte di papà mi ha fatto scoprire la consolazione della preghiera, l'amore del Signore, la sua immensa grandezza.

La morte probabilmente è un mio punto di appiglio, tanto che sto approfondendo molto tutto ciò che riguarda anche il tema delle anime del purgatorio, delle messe gregoriane, le messe perpetue e l'importanza delle messe per i defunti...
Vi farò sapere come si evolve e cosa imparo di nuovo riguardo questo tema...oltretutto tema che stavo iniziando ad approfondire proprio 2 giorni prima della morte di papà.

Pregate per lui se avete qualche minuti di tempo, pregate per i defunti perché possano godere della vita eterna con Cristo.

A presto.

domenica 15 marzo 2020

La preghiera, tra consolazione ed intercessione nella solitudine.




Sono giorni che medito su questo articolo, se pubblicarlo o meno, se lasciarlo qui per il futuro o andare avanti; dopo vari giorni mi sono decisa ed eccolo...

Questa quarantena mi sta rendendo troppo seria ma credo sia una cosa inevitabile, quando hai il fiato sul collo da parte di qualcosa che non puoi vedere resti sempre sul "chi va là".
Quando senti il telefono che squilla, la paura che possa essere qualcosa di spiacevole c'è (soprattutto se come me difficilmente ricevete telefonate).
Qui in realtà le cose sono due ma vorrei soffermarmi su una in particolare di cui si parla in continuazione, pure troppo, ma anche questo è inevitabile.
Può colpire chiunque, senza alcuna distinzione, per cui non sai mai a chi può arrivare, se a te, un familiare, un conoscente, un amico, uno sconosciuto...
Indipendentemente dalla categoria di appartenenza, di fronte all'idea che quella persona, se avrà un peggioramento e morirà, lo farà in totale solitudine, spezza il cuore.
Giustamente se la persona rientra nella nostra cerchia il dolore è ancora più forte, è inevitabile, ma sentire le notizie dei morti per questo virus consapevoli della loro solitudine è un colpo al cuore... è inevitabile.
Prima di andare avanti vorrei raccontarvi una cosa personale...

Tra qualche giorno ricorrono 7 anni dalla nascita al cielo di mia nonna Dirce (si, aveva un nome particolare, per intero era Maria Dirce), con lei avevo un legame speciale, per me era una seconda mamma.
Il 23 marzo, era un sabato, era entrata in ospedale per dei controlli di routine, aveva 80 anni, viveva da sola, aveva fatto colazione da sola come sempre, poi mio fratello con mia madre l'avevano portata in ospedale per questi controlli.
L'hanno ricoverata per accertamenti e la sera di quello stesso giorno, per la cena, la imboccavo perchè non era più in grado di mangiare da sola...
Il giorno dopo uguale, ogni tanto si svegliava e ci riconosceva, la sera le parole del medico "è terminale, potrebbe andarsene da un momento all'altro", a mezzanotte ci chiamano perchè stava morendo e alle 2,05 è tornata alla casa del Padre.
Quando ci hanno chiamato perchè stava morendo sono volata in auto fregandomene dei limiti di velocità, sono arrivata in ospedale 10 minuti dopo e sono stata con lei, poi sono arrivati anche mio fratello e mia madre.
Non so cosa sia successo in quelle 36 ore (un pò come i peggioramenti di questo virus) e oramai non mi importa...
Era attaccata ad un respiratore, quelli trasparenti per la respirazione non invasiva che sembrano caschi per gli astronauti (quelli che utilizzano per questo virus), sento ancora il rumore di quel macchinario, ed era immobile.
Mi sono attaccata alla sua mano e ho iniziato a pregare incessantemente fino al momento in cui ha avuto uno (dei tanti in quelle due ore) scompenso cardiaco e ha dato l'ultimo respiro.
Fino a quel momento non sapevo cosa potesse significare la preghiera incessante (scoperta qualche anno dopo), la mia fede ai tempi era molto leggera ma senza nemmeno rendermene conto ho preso un rosario a decina che mi era stato regalato nei primi passi della conversione e avevo iniziato a pregare.
Non pregavo per fare in modo che si salvasse, lo facevo perchè la volevo accompagnare nel suo ultimo viaggio e, per quanto sia stato estremamente doloroso, ne sono anche estremamente felice perchè so per certo che sapeva che eravamo li per e con lei.

Ho avuto l'immensa fortuna di stare con lei, di farle sentire la mia presenza...
Tornando ad oggi, l'idea che qualcuno debba morire senza nessuno accanto, senza essere accompagnato, senza avere accanto le persone che lo amano, lascia un peso sul cuore... uno può dire che non se ne rende conto, non se ne accorge etc.. ma resta una cosa che spezza il cuore cosi come doloroso è il non poter dare l'ultimo saluto e/o stare accanto a chi vive questo peso per non essere stato vicino al proprio caro.
Se fosse capitato ora, sarebbe stato devastante pensare che sarebbe stata in ospedale da sola e che non avrei potuto tenerle la mano facendole sentire che c'ero.
Abbiamo una fortuna (sottovalutata), la preghiera, quella arriva ovunque indipendentemente dalle distanze, dal male, dai virus, quella arriva sempre a destinazione.
L'idea che in quel momento possa esserci accanto Gesù che le tiene la mano al posto mio ( o insieme a me quando è successo), quella è una consolazione, una grazia.

Pregare per chi sta soffrendo, farlo anche incessantemente se riusciamo, è una delle cose più belle che possiamo fare, la preghiera è la più grande consolazione per noi e per loro indipendentemente dal fatto che conosciamo o meno quella persona.
E' l'affidarsi per eccellenza, come dire "Signore, io non posso esserci, vai tu, fagli sentire che ci sei, che ci siamo, consolalo/la, sana la sua anima, abbraccialo/la nella sua solitudine, fa che senta tutto l'amore che lo/la circonda, so che puoi farlo, so che lo sentirà.."

C’è un legame profondo e indissolubile tra quanti sono ancora pellegrini in questo mondo – fra noi – e coloro che hanno varcato la soglia della morte per entrare nell’eternità. Tutti i battezzati quaggiù sulla terra, le anime del Purgatorio e tutti i beati che sono già in Paradiso formano una sola grande Famiglia. Questa comunione tra terra e cielo si realizza specialmente nella preghiera di intercessione.
(Papa Francesco)

In queste circostanze un pensiero va anche a chi non crede, chi pensa che non esiste nulla o semplicemente un generico Dio che fa boh... qualcosa... ma di certo non allevia il dolore.
Credo sia veramente molto triste vivere con l'idea che una persona muore sola, senza alcuna consolazione, nel vuoto di una stanza d'ospedale rende tutto più devastante, per cui comprendo la loro rabbia e il loro dolore.
Per noi cristiani invece la cosa è diversa, consapevoli che Lui non ci lascia mai soli, che è sempre accanto a noi, a chi sta male, sta morendo, è solo, è in compagnia.. Lui c'è e quanta grazia!
In un tempo come questo in cui siamo privati della libertà, delle messe, dei funerali, degli abbracci, di una semplice passeggiata, di vedere i nostri cari, di stare accanto a chi sta male, Lui ci consola, li consola...
Siamo umani, pensare alla solitudine fa male, alla morte in solitudine ancora di più, ma in questo momento non possiamo fare altro che affidarci e affidare i malati e i morti al Signore.
Pregare per loro, per chi conosciamo e soprattutto per tutti perchè molti non avranno nemmeno la consolazione della preghiera o di un pensiero per loro.

Coloro che ci hanno lasciati non sono degli assenti, sono solo degli invisibili: tengono i loro occhi pieni di gloria puntati nei nostri pieni di lacrime. 
(Sant’Agostino)
Un abbraccio.

venerdì 12 aprile 2019

Settimana Santa, una guida verso di Lui



Ci stiamo avvicinando alla Settimana Santa, giorni che amo e di cui ogni anno ho particolarmente bisogno.
Un bisogno un po particolare, dato che solitamente tutti amano il periodo natalizio (no beh.. anche io lo amo e lo vorrei tutto l'anno, però è diverso..), mentre nel mio caso ho imparato che la Settimana Santa è qualcosa di spiritualmente profondamente fondamentale.
Mi sono imbattuta in un'immagine della Diocesi di Lafayette in Indiana, dove spiegavano in modo piuttosto sintetico e schematico come vivere questa settimana importante per cui grazie all'aiuto di Beatriz per la traduzione dall'inglese all'italiano (io sono una schiappa spaventosa) ho pensato di proporvela aggiungendo sempre parte di me.

UNA GUIDA ALLA SETTIMANA SANTA 


Ci sono due simboli importanti per non ripetere sempre le stesse frasi, ovvero il simbolo della chiesa che si riferisce al "cosa vedrai in chiesa" in quel giorno, e il simbolo della lampadina che si riferisce a "come vivere la giornata".

COSA VEDRAI IN CHIESA

💡 COME VIVERE LA GIORNATA

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- DOMENICA DELLE PALME

➤👑 Le persone di Gerusalemme accolgono Gesù come Re mentre entra trionfante nella città

➤🌴 La folla scuote le palme e mette i mantelli a terra davanti a Lui.

➤(🐴) Gesù percorre la strada sul dorso di un asino per realizzare le profezie del Vecchio Testamento.


⛪ La liturgia comincia con la benedizione delle palme, una lettura in più sull'ingresso di Gesù in Gerusalemme ed una processione mentre la congregazione scuote le palme come la folla nella lettura.

💡 Prendi una palma, mettila a casa o in ufficio come testimonianza alla tua fede nella vittoria pasquale di Gesù. 
Mettiti nei panni delle persone che per prima accolsero Cristo come te, ma alcuni giorni dopo, chiesero la sua crocefissione.

(Noi facciamo la processione dall'oratorio alla Chiesa parrocchiale con i rametti... in realtà alcuni sembrano quasi delle piante.. di ulivo benedetto che poi vengono portati a casa, altri rami restano in chiesa a disposizione di chi li vuole prendere).

Durante i 3 giorni cronologici del TRIDUO PASQUALE si rivela per noi l’unita del mistero Pasquale di Cristo.

- GIOVEDI SANTO

➤🍷🍞 Gesù celebra L’ULTIMA CENA con i suoi discepoli

➤ Gesù istituisce l’Eucaristia e costituisce i discepoli come presbitero

➤💧 Mostrando grande umiltà, Gesù lava i piedi dei suoi discepoli

➤💗 Gesù da il mandatum, comanda di amarsi gli uni gli altri come lui li ha amati

➤Durante l’agonia nel Giardino, Gesù accetta la volontà di Dio, poi viene arrestato.

⛪ Alla fine della Messa si rimuove tutto dall'altare e le decorazioni vengono coperte. 
Anche il Tabernacolo viene svuotato e tutte le ostie consacrate vengono spostate a un altare di "Riposo" per imitare l’assenza e la perdita sentita dai discepoli durante l’agonia e morte di Gesù.
 Non si fa benedizione finale perché il giorno liturgico continua.

💡 Fai un pellegrinaggio per visitare 7 chiese. Passa un'ora in adorazione.

(In questo giorno viene fatta la lavanda dei piedi ai genitori dei bambini che riceveranno il sacramento della prima comunione - quest'anno tocca a mio marito ;) -.
Il pomeriggio ci sarà un lavoretto in oratorio poi una messa dedicata ai bambini).

- VENERDI SANTO

➤🐔 Mentre Gesù viene interrogato, Pietro lo rinnega 3 volte.

➤ Pilato lascia che Gesù venga flagellato e gli viene messa in testa una corona di spine.

➤ 🕇 Gesu porta la propria croce al Calvario dove poi viene crocifisso

➤ ☁ Con le parole ‘E' compiuto’, Gesù muore e discende il buio

➤ Gesù viene tolto dalla croce e messo in una tomba

⛪ Questo e l’unico giorno dell’anno dove non si celebra nessuna messa e nessun sacramento (solo se è un'emergenza).
Le candele vengono accese durante la liturgia solo quando l’Eucaristia è presente e durante la Venerazione della Croce.

💡 Digiuno e astinenza da carne. 
Pregare le Stazioni della Croce. 
Mantenere silenzio durante le ore in cui Gesù era sulla croce.
Partecipare ad una via Crucis.

(Il Venerdi Santo al mattino ci sarà la preghiera con i bambini, mentre la sera andiamo sempre alla via crucis con processione al paese dove siamo nati, siamo molto legati a questa tradizione perchè per quanto semplice è molto bella).

(Il Sabato Santo, al mattino preghiera sempre con i bambini mentre la sera ricordo che da piccola, era usanza che mio padre al suono delle campane della messa di Pasqua del sabato sera , riempisse un bicchiere con l'acqua del rubinetto facendo poi il giro della casa per benedirla perchè avendo "trovato Pasqua" - e non chiedetemi cosa  signifia perchè non lo sanno spiegare nemmeno loro - diceva che era acqua santa.
In alcuni paesi nel pomeriggio avviene la benedizione delle uova di cui vi parlerò la prossima settimana).

- DOMENICA DI PASQUA

➤🕆 Gesù risorge, conquista la morte ed apre il cammino alla vita nuova!

➤La tomba viene trovata vuota dalle sante donne e successivamente da Pietro e Giovanni

➤Gesù appare a gruppi di discepoli, vedono e credono

⛪ I catecumeni ricevono i sacramenti dell’iniziazione e l’intera congregazione rinnova le promesse battesimali. Cantiamo l' ‘Alleluia’ per la prima volta dall'inizio della Quaresima.
Il nuovo cero Pasquale viene portato in Chiesa e si accendono cosi le candele della congregazione

💡 Prendi parte ad un incontro di festa con la tua famiglia ed amici per onorare questo giorno come la festa più importante dell’anno.
Comincia benedicendo il tavolo e la tua casa con acqua santa presa dalla messa Pasquale.

Continua con le celebrazioni durante l’Ottava di Pasqua (per 8 giorni) e il periodo Pasquale per 50 giorni fino a Pentecoste.
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Direi che è uno schema sintetico ma utile, poi ci potete aggiungere anche le tradizioni che possono variare da paese a paese e sarebbe bello conoscerle e condividerle.

Ps: Qui di seguito trovate l'immagine originale (bellissima e fatta molto bene) da cui è stato tratto il post.

Buona Settimana Santa!


venerdì 27 aprile 2018

Cosa mi ha insegnato il piccolo grande Alfie.


++ AGGIORNAMENTO A FINE ARTICOLO ++

Charlie ha aperto il lucchetto con la chiave
Isaia ha tolto il lucchetto
Alfie ha scoperchiato il vaso di Pandora...
Questa frase l'ho scritta nel mio profilo facebook due giorni fa....

Oggi ho deciso di scrivere questo post, magari scontato e ripetitivo, perchè voglio semplicemente dar voce ai miei pensieri per cui scrivere mi fa stare meglio e spesso mi aiuta a trovare risposte a domande che mi assillano.
L'ho abbozzato varie volte e la cosa che mi blocca è sempre il mio non sentirmi in grado di parlare di temi cosi grossi e importanti, questa volta però voglio provarci.
Ho iniziato a seguire la vicenda di Alfie in parallelo con Charlie, poco prima di luglio ed è entrato nel mio cuore poco a poco.
Questo piccolo guerriero è in realtà entrato nel cuore di chiunque, per alcuni piano piano, per altri invece come un cazzotto nello stomaco perchè si sono ritrovati a scoprire la sua storia in queste settimane, le più concitate e pesanti per cui un bel colpo.

Quel piccolino di 23 mesi con la sua forza sicuramente ereditata e trasmessa dai suoi genitori ha scoperchiato il vaso di Pandora a causa di tutti gli scandali riemersi, e del fatto che finalmente molti hanno rivisto la propria posizione in merito ponendosi delle domande grazie alla sua forza e voglia di vivere nonostante gli sia stata tolto il ventilatore.

Abbiamo pianto dopo ogni sentenza, abbiamo gioito quando abbiamo visto Thomas con il foglio che diceva di poter portare via Alfie, abbiamo pianto dopo aver capito che non era possibile, abbiamo gioito quando gli è stata data la cittadinanza italiana e ripianto quando nessuno l'ha considerata...
Ci siamo messi in ginocchio come non abbiamo mai fatto e il giorno in cui gli hanno tolto il ventilatore e pensavamo fosse tutto perduto, invece il piccolo guerriero ci ha stupiti, si è fatto forza e ha continuato a respirare da solo palesando davanti ai nostri occhi un miracolo.
Doveva respirare 15 minuti dicevano i medici, invece lo sta facendo da più di 3 giorni (85 ore mentre scrivo)!

La prima foto pubblicata con Alfie senza i vari tubi  mi ha particolarmente scossa, forse perchè in malafede pensavo che sarebbe stata l'ultima, poi le notizie non erano confortanti, parlavano di dita blu etc per cui dentro di me il cuore iniziava a creparsi.
Poi supera una crisi respiratoria, ne supera due... si stabilizza e appare quella meravigliosa foto con lui che ha sul viso un piccolo sorriso e le guance rosse, credo sia una delle immagini più belle insieme a quella in cui è accoccolato con mamma Kate.
Ho qui accanto il più piccolo dei miei tre figli, ha pochi mesi in meno di Alfie e gli somiglia particolarmente, da mamma ora è come se avessi 3 figli e un figlioccio a distanza perchè è diventato uno di famiglia, mia figlia che ha quasi 8 anni chiede costantemente come sta Alfie, ha pianto quando le ho spiegato a grandi linee la situazione e più volte mi ha detto che vorrebbe averlo qui a casa lei per occuparsene... i bambini hanno un animo stupendo..
Ma non solo i bambini, in questo periodo ho visto mobilitarsi chiunque per questo piccolino, ha mosso il mondo intero, ha scosso le coscienze di chiunque, ha svegliato politici, capi di stato, anche il Papa!
Chi avrebbe mai pensato che potesse accadere, oltre alla sua sopravvivenza, uno dei miracoli più grandi è stata l'unione delle persone, il sostegno continuo, il mobilitarsi per trovare una soluzione, il pregare costantemente tutti uniti.
Ci ha insegnato e fatto vedere che l'unione fa veramente la forza, che l'amore può smuovere le montagne e non sono solo dei modi di dire, veramente la preghiera può fare qualcosa...
Mentre scrivo apprendo che vogliono fare una legge per Alfie, una legge che aiuti anche quelli che sono nella sua situazione, ma cosa sta smuovendo questo cucciolo??!! E' meraviglioso! (per leggere a riguardo andate sulla pagina facebook di "Steadfast onlus")

In questi giorni riflettendo ho anche scritto altre riflessioni sempre su facebook, una riguarda il "male" e ciò che rappresenta, perchè si, ho capito che mi sbagliavo.
Ho sempre preso alla leggera il "male", ho sempre sottovalutato i discorsi che riguardavano "quello di sotto", Satana, si, chiamiamolo con il suo nome.
Nella vicenda di Alfie posso dire che c'è stato un vero e proprio scontro Dio-Satana.
Dio aiuta Alfie a respirare da quasi 4 giorni mentre Satana lo vuole far morire a tutti i costi...


Purtroppo in questa vicenda, Satana è quello che ha il potere ovvero quello che ha indosso una toga e che ha purtroppo diritto per legge a decidere della vita altrui (è un giudice).
Dio può tenerlo in vita ma non sappiamo per quanto, possiamo sperare e pregare perchè resista il più possibile.
Guardando i vari sviluppi, questa vicenda è quasi surreale per essere giostrata e gestita solo da mano umana.
Noi perseveriamo nella preghiera perchè sono certa di una cosa, comunque vada, anche se Afie dovesse tornare alla casa del Padre, quei medici e quei giudici dovranno fare i conti ogni secondo con la loro coscienza e quando sarà il loro momento Dio gli mostrerà ogni secondo di questa vicenda quando sarà il momento di giudicarli.


Tom e Kate, nonostante la loro giovane età, hanno dimostrato di essere delle persone splendide, che farebbero di tutto per il loro figlio e che non si fermano di fronte a nulla lottando fino all'ultimo per salvare il proprio figlio provando ogni minima strada percorribile anche se sotto hanno uno strapiombo.
E' grazie alla loro tenacia che Alfie è ancora vivo, è grazie al loro continuo e smisurato amore che Alfie continua a combattere, perchè chi vorrebbe lasciare dei genitori cosi!
No, non venite a dirmi che tutti i genitori farebbero ciò che hanno fatto loro per il proprio figlio, mi dispiace ma non è cosi, questo per me è il motivo per cui sono dei grandissimi esempi.

Proprio ieri sera Tom, il padre di Alfie, chiede il silenzio, chiede all'esercito di Alfie di ritirarsi...
Alcuni la leggono come una ritirata negativa, una sconfitta, ma cari miei, state sbagliando!
No, non è a una sconfitta, se tutto questo porterà a qualcosa di minimamente positivo per Alfie allora ci tiriamo indietro come ci è stato chiesto.

Non sempre sono i perdenti a ritirarsi, non sempre chi abbassa la testa ha torto e perde, in questa vicenda e come il Signore ci insegna, si devono anche fare dei passi indietro per il benessere altrui.
Anche in una coppia quando si litiga o discute si deve anche capire quando fare un passo indietro anche se si ha ragione e anche se costa fatica.
Ricordatevi però che la preghiera non finirà mai, non smetteremo mai di pensare ad Alfie, di pregare per lui, per la sua famiglia e per chi si occupa di lui nell'ospedale e sicuramente loro vogliono che continuiamo.
Quando sarà il momento ci verrà detto il motivo di tutto ciò, aspetteremo anche se sarà dura non avere costantemente aggiornamenti su di lui, era diventato parte della famiglia già da tempo, ultimamente era diventato un pensiero costante in ogni giornata, tanto da mettere anche da parte un pò quello che facevo nella quotidianità, si, trascuravo la casa e le faccende varie per rimanere costantemente aggiornata.

Abbiamo creato anche un gruppo wathsApp dedicato solo agli aggiornamenti del piccolo Alfie, continuerà ad esserci perchè continueremo a pregare e a pensare a lui ma come ha detto un'amica, "c'è sempre un motivo per pregare insieme, che sia Alfie o altro".

Ma cosa mi hanno insegnato Alfie e la sua splendida famiglia?
Mi ha insegnato a pregare molto di più per gli altri e ad intensificare la preghiera, ultimamente pregavo poco, grazie a lui sgranavo anche 4 coroncine al giorno.
Mi ha insegnato a non perdere tempo e a godermi ogni singolo attimo con i miei figli anche se continuo ad essere una mamma severa e rompiscatole ma ci vorrà tempo.
Mi hanno insegnato che si deve lottare per chi si ama, anche se ciò comporta enormi sacrifici, andare contro tutti e il dover passare notti insonni, ma allo stesso tempo mi hanno anche insegnato che per il bene altrui si deve fare un passo indietro, il che non significa mollare, semplicemente cambiare strada per ottenere qualcosa di buono.
Mi hanno insegnato che la vita è un dono prezioso e non va sprecata dietro a continue lamentele.
Mi hanno insegnato che l'uomo ha ancora dei valori per cui combattere, e che situazioni come queste tirano fuori il meglio delle persone, in alcune anche il peggio ma non voglio parlare di loro.
Mi hanno insegnato che l'unione e la collaborazione tra persone che credono nel bene portano sempre a qualcosa di meraviglioso.
La loro storia ha unito persone, mi ha fatto scoprire amiche speciali, tramite un "banale" gruppo wathsapp abbiamo creato una mini famiglia dove ci siamo sostenute a vicenda in questi giorni, ho visto un lato diverso in molte persone e le ho riscoperte.

Alfie e la sua famiglia per noi hanno fatto tanto, non li abbandoneremo mai, saremo sempre l'esercito di Alfie, da ora saremo semplicemente silenti ma pur sempre carichi di preghiere e pensieri che ritraggono il suo splendido viso mentre sorride nel sonno.
Le lacrime scenderanno ancora, ma quando vuoi bene a qualcuno è normale...

Ricordate che hanno solo chiesto di evitare manifestazioni e proteste, ma veglie di preghiera, preghiere etc sono assolutamente da fare!!!
Vi vogliamo bene famiglia Evans! Continuate a combattere!!!!


++ AGGIORNAMENTO DEL 28/04/2018 ++

Questo è l'aggiornamento che non avrei mai voluto fare, uno di quelli che ti strappano una lacrima dopo l'altra mentre scrivi ogni singola parola.
Proprio ieri mi sono decisa a scrivere qualcosa riguardo il guerriero Alfie e stamattina mi sveglio, accedo subito a facebook come ogni mattina nell'ultima settimana e leggo la notizia che bisogno pregare di più per mandare respiri ad Alfie...
Aggiorno un paio di volte la home e alla terza volta mi appare un messaggio nel gruppo ufficiale di Alfie in cui Tom e Kate dicono che il piccolo ha messo le ali alle 2,30 (ora locale).
Ho riaggiornato e sperato che google translate avesse sbagliato a tradurre invece non era cosi, il nostro piccolo guerriero era volato veramente tra le braccia del Padre.
E' stata una mattinata pesante, fatta di momenti tranquilli alternati a momenti di sconforto e di pianto, poi ho letto alcune notizie piuttosto forti che non sto a riportare e li ho capito che lui avrebbe combattuto ancora, lui non avrebbe mollato, ma qualcuno lo ha deciso per lui...

Amore bello, ma quanto caspita hai fatto per noi??? 
Quanto ti sei donato ad ogni singola persona??!! 
Tutto questo grazie ai tuoi genitori che ti hanno condiviso con tutti noi e ti hanno fatto diventare parte di tante famiglie che ora ti vogliono un bene dell'anima e che piangono come se avessero perso una persona cara e di famiglia.
Siamo tanto in debito con te ma sappi che continueremo a sostenere i tuoi genitori per fare in modo che venga fatta giustizia.
Aggiungo un'altra cosa che mi hai insegnato, ovvero che non si deve aspettare che siano gli altri a combattere per i nostri ideali ma dobbiamo scendere in campo anche noi, anche una sola persona può fare la differenza e tu di differenza ne hai fatta tanta, tuo padre e tua madre hanno sfidato il mondo per te e so che sei orgoglioso di loro cosi come lo siamo noi.
Hai ricevuto tanto amore e lo hai sicuramente sentito, farai ancora tanto per molti e non smetteremo mai di ringraziarti per ogni singolo secondo che hai donato a tutti noi.
Ora stai tanto vicino alla tua famiglia, ne hanno tanto bisogno, pensa a loro e al piccolino che custodisce la tua mamma nella pancia...
Ti vogliamo bene, una carezza e un bacio fin lassù.
Cristina

mercoledì 14 settembre 2016

Educare... alla tecnologia - contro il cyberBullismo


Buon mercoledi,
rieccomi dopo la pausa estiva, volevo ripartire con un post riguardo il ritorno a scuola ma vorrei trattare un altro argomento, molto più "pesante" e che mi ha fatto pensare molto dopo alcuni avvenimenti che ho letto ieri e oggi.
L'argomento è il "cyber Bullismo", argomento già trattato in un altro post anche se in maniera più generica e lo trovate qui  "Bullismo, questo male silenzioso".
Ma cosa è accaduto in questi due giorni?
Ieri ho letto la notizia di una ragazza di 31 anni che si è suicidata a causa di un video caricato su internet, era un video un pò hot che aveva inviato a dei ragazzi, questi hanno pensato bene di  metterlo sul web e da li si è scatenato il tutto.
Il video a quanto pare è diventato virale, era diventata lo zimbello di tutti, tanto da andarsene dal suo paese e richiedere il cambio di identità.
In attesa proprio di questo cambio, ha preferito togliersi la vita.
Partendo dal presupposto che i giovani di oggi sembra abbiano perso ogni senso del pudore e abbiano anche un'idea tutta loro riguardo i valori e il rispetto per se stessi, c'è da dire che coloro che si nascondono dietro le tastiere hanno una cattiveria oltre ogni limite.
A 31 anni si pensa che una persona non abbia più bisogno del controllo dei genitori, sia oramai autonoma e capace di discernere da sola ciò che è giusto/sbagliato o che è bene/male..

Altro episodio letto stamattina, parla di una vicenda di qualche tempo fa, dove una ragazzina di 17 anni (a quanto pare ubriaca) è stata violentata in una discoteca e le amiche hanno ripreso tutto facendo poi girare il video su wathsup.
Le amiche in questione non si sono minimamente poste il problema riguardo l'accaduto, nel video si sente che le ragazze ridono tranquillamente.
La ragazza non ricordava nulla di ciò che è accaduto e lo ha appreso appunto perchè ha ricevuto il video tramite wathsup quindi ne ha parlato con la madre e hanno denunciato il fatto.

Due casi simili, nel primo la ragazza si è fatta da sola il video mandandolo evidentemente alle persone sbagliate ritrovandosi cosi a nascondersi e addirittura cambiare identità per tornare a vivere..;
nel secondo caso la ragazzina ha subìto il video mandato poi online da quelle che dovevano essere amiche.
La prima ragazza, si è tolta la vita e nonostante questo ancora oggi viene insultata con frasi come "se l'è cercata", le danno della prostituta, augurano la stessa fine a ragazze "come lei" e cose simili.
Si assiste a quel linciaggio mediatico che ora è quasi cosa normale, è quasi un dovere verso chi anche contro il suo volere si ritrova ad essere al centro dell'attenzione per un video o una foto "compromettenti".
La seconda ragazza spero non viva la stessa situazione a causa della superficialità delle sue pseudo amiche.

Non ho intenzione di mettermi a fare analisi psicologiche della società o altro, semplicemente in questi momenti mi metto al posto dei genitori di queste ragazze o di chi subisce determinate cose e penso a cosa farei, a cosa ci sia di sbagliato, a come prevenire (se è possibile farlo), il tutto pensando ai miei figli.
Sono ancora piccoli ma cresceranno, soprattutto non è mai troppo presto per mettere delle buone basi per la loro crescita.
Credo che ci sia di base una mancanza di educazione al digitale; si dice continuamente che i giovani di oggi sono "nativi digitali" perchè non hanno difficoltà ad imparare ad utilizzare la tecnologia essendo cresciuti appunto negli anni in cui questa è praticamente come il pane quotidiano; però ci dimentichiamo che vanno anche educati nell'utilizzarla nel modo corretto a livello sociale.
Magari ci limitiamo a dire di non guardare certe cose o a mettere dei blocchi, cosa comunque giusta,  ma non spieghiamo che il mondo del web è qualcosa da cui ci si deve anche difendere, dove puoi dire la tua opinione ma non necessariamente dei sparare a zero perchè sei nascosto dietro un falso nome , dove le persone hanno sempre e comunque dei sentimenti che vanno rispettati, dove se pubblichi qualcosa devi fare i conti con chi si diverte a rovinare la vita altrui, dove ci sono persone buone e persone che aspettano un passo falso per metterti alla gogna.
Dovremmo metterci al tavolo con i nostri figli e spiegare loro i pro e i contro del web, le cose belle e utili e le cose brutte come la cattiveria gratuita, il cinismo, la superficialità.
Se pubblichi qualcosa hai delle conseguenze, ma anche gli altri possono "fregarti"e metterti alla gogna, quindi uno deve essere nella condizione di non dare del materiale agli altri perchè per quanto una cosa possa sembrare innocente, gli altri troveranno sempre qualcosa che non va.
Spesso anche una semplice e banale riflessione può scatenare polemiche perchè il web da voce a tutti, anche a chi non lo meriterebbe.

Una volta bastava educare i propri figli ai valori, all'educazione, al rispetto e tutto sommato si poteva fare un buon lavoro, diciamo che si seminava sperando di raccoglierne i frutti con il tempo anche se le tecniche educative alcune volte erano opinabili.
Oggi si tende invece a fare tutto ciò ma in modo "alternativo" ovvero diventando più amici che genitori, sorvolando su molte cose perchè "tanto sò ragazzi.." o "si vive una volta sola..." eh no cari miei!!
I miei genitori erano molto severi, mio padre non faticava ad alzare le mani e urlare, credo che fosse l'unico modo che conosceva per comunicare con noi quando facevamo delle cavolate, tenendo conto che non c'era il web, non c'erano telefonini che facevano video (ecco non sono cosi vecchia, ho 31 anni e mio fratello 36) quindi se non la combinavi grossa non si veniva a sapere.
Non è urlando o alzando le mani che si ottengono risultati cosi come non si ottengono facendo gli amici invece dei genitori.
Credo alla via di mezzo, all'educare ascoltando, all'ammonire spiegando le conseguenze, all'insegnare con l'esempio senza dire "tu devi e silenzio!" altrimenti prima o poi la ribellione prende il sopravvento e ne so qualcosa...può anche fare grossi danni.

« Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti. »  (Matteo 7,12)
Questo è secondo me un insegnamento basilare fin da piccolissimi, banale o scontato per molti, tanto che magari nemmeno lo ribadiscono ai propri figli.
Quando noto un atteggiamento sbagliato da parte di mia figlia verso il fratello o qualcuno le ripeto semplicemente "se lo avesse fatto a te come ti saresti sentita?" ovvio che non si può pretendere che comprenda a fondo questa cosa a 6 anni ma se nemmeno si semina non possiamo di certo pretendere di raccogliere qualcosa.
Questa cosa l'ho imparata soprattutto dalla mia infanzia, da ciò che avrei voluto da parte dei miei genitori ma non ho ricevuto, dall'affetto mai dimostrato se non con giocattoli, all'ascolto assente tanto che ancora oggi non posso parlare con mia madre che mi ride in faccia, alla comprensione totalmente assente, agli schiaffi senza spiegazioni...
Ecco tutto ciò mi ha portata a capire cosa non voglio essere, per questo dimostro tutto l'amore che provo ai miei figli, li ascolto quando ne hanno bisogno e se capisco che qualcosa non va mi metto seduta con loro, provo a capire il loro punto di vista, niente mani ma se sbagliano qualcosa spiego come sarebbe meglio fare per migliorare.
In questo modo cresco anche io e imparo qualcosa ogni volta, spero di riuscire a fare una buona semina perchè tutto è per il loro bene.

Credo di essermi dilungata abbastanza, soprattutto credo di aver ampliato parecchio il discorso, ora il bello sarà trovare un titolo adatto... per fortuna volevo scrivere un post breve.
Buon pomeriggio!
Che il Signore vi benedica e protegga sempre.

venerdì 15 luglio 2016

Essere positivi in un mondo che fa paura.



Ci ho pensato parecchio prima di scrivere questo post ma credo sia lecito dopo numerosi attentati, esprimere qualche considerazione riguardo ciò che sta accadendo attorno a noi.
Ieri sera a Nizza un uomo ha ucciso 84 persone, donne uomini e bambini senza guardare in faccia a nessuno; con il suo furgone si è lanciato sulla folla con l'idea di uccidere, pare sia un tunisino figlio di un estremista.
Prima di Nizza c'è una lista lunga di attentati tra cui Parigi, Bruxelles, Dacca e altri, tra cui uno degli aeroporti considerati più "sicuri", si, "sicuri" virgolettato perchè oramai a mio parere non esiste nulla di sicuro al mondo.
Tutti ci dicono di non avere paura perchè è quello che vogliono gli attentatori, di vivere normalmente.. ma cosa si fa? spiegatemi come posso vivere spensierata sapendo che da un momento all'altro un pazzo potrebbe farsi saltare in aria o chissà cos'altro.
Capisco che non si possa vivere nel terrore (non sarebbe nemmeno vivere), ma allo stesso tempo prima di fare degli spostamenti credo sia lecito fare mille ragionamenti ed è innegabile che non ci si possa più spostare tranquillamente come una volta.
Come si può stare tranquilli pensando che un parente o il proprio marito o i figli si debbano spostare con aerei o metropolitane per vacanza, lavoro, studio o vogliano assistere a qualche festa come nel caso di ieri?
Come si può andare tranquilli a visitare grandi città senza che il pensiero vada al rischio di possibili attentati?
Soprattutto come possiamo pensare ad un futuro positivo per i nostri figli con un mondo del genere?
Me lo chiedo spesso avendo una figlia di 6 anni, uno di quasi 4 e uno in arrivo e non so effettivamente rispondere in modo esaustivo.
Da parte loro non ci sono domande, solitamente non guardo il telegiornale con loro, eccetto oggi, volevo vedere qualcosa riguardo l'accaduto quindi ho messo sul canale del tg, essendo sempre con me ovviamente anche loro hanno sentito qualcosa, nessuna immagine cruda fortunatamente (altrimenti avrei cambiato canale all'istante) e la grande ha chiesto cosa fosse successo, oggi non le ho saputo rispondere, ho cercato di deviare il discorso perchè non ero pronta, cosi le ho messo i cartoni animati in modo che l'attenzione si potesse spostare su un altro argomento.
Questa cosa mi ha portata a riflettere sia su eventuali risposte per loro sia per me stessa perchè non riesco proprio a concepire l'idea di violenza tra esseri umani per pseudo ideali e cose simili.
Dico "pseudo" ideali perchè personalmente trovo sbagliatissimo etichettare e fare di tutta l'erba un fascio ovvero collegare i mussulmani agli attentatori, non sono tutti cosi, non voglio nemmeno credere che siano tutti cosi ma non voglio parlare di questo.
Quindi cosa fare se si pensa al futuro? Come comportarsi con i propri figli?
Come cristiani dobbiamo pregare e anche tanto! Pregare per la pace, pregare perchè nel cuore degli uomini si possa fare spazio a Dio perchè solo cosi riusciremo a vivere in un posto migliore; finchè Dio resterà escluso dalla vita delle persone potrà esserci solo del male.
Coinvolgiamo i nostri figli nella preghiera, sia per le vittime di queste stragi sia per chi compie del male perchè nessuno li prenda da esempio per compiere altro male.
Anche se non è facile dobbiamo trasmettere loro la speranza di un mondo migliore, di un mondo in cui è possibile vivere serenamente senza il terrore per ciò che può accadere intorno, speranza negli esseri umani.
Questo si può fare parlando dei fatti accaduti (sempre in base alla loro età), raccontando loro in modo semplice cosa sta succedendo nel mondo e invitandoli a pregare.
Non lasciate mai i bambini da soli davanti alla tv quando ci sono telegiornali (di solito nemmeno in generale ammenochè sapete cosa stanno guardando), dovete sempre essere pronti a cambiare canale nel caso ci fossero immagini non adatte a loro o l'argomento viene trattato in modo troppo dettagliato, (cosa che accade spesso ma ne parlerò dopo) dovrete essere pronti a rispondere ad eventuali domande, prendetevi anche del tempo se necessario (cosa che ho fatto oggi) poichè liquidare con qualche parola può creare idee sbagliate o ulteriori dubbi, quindi meglio evitare di rispondere subito ma farlo successivamente con tranquillità e in modo che capiscano e non gli restino dubbi.
Se non volete nemmeno affrontare l'argomento perchè troppo piccoli allora evitate di far vedere loro cose a riguardo, se invece non lo volete affrontare ma sono abbastanza grandi da veire a conoscenza dei fatti da esterni (scuola, amici etc) allora forse è il caso che lo facciate voi prima che si facciano idee sbagliate o qualcuno gli metta in testa della cattiveria che non servirebbe a nulla.

Vagando per il web si leggono spesso messaggi di odio verso gli attentatori e in generale per una certa tipologia di persone etichettate tutte come terroristi, appena succede qualcosa partono subito link su facebook con bufale a destra e sinistra con frasi mai dette da questo e quello, ecco, cercate di credere solo a ciò che è reso ufficiale, non a siti di pseudo giornali o simili creati solo per aumentare l'odio di cui invece dobbiamo fare a meno.
Già gli stessi telegiornali importanti quando una notizia è di cronaca e ci sono di mezzo dei morti rincarano la dose ad ogni servizio aggiungendo dettagli su dettagli riguardo quanto hanno sofferto le vittime, filmati di morti, oppure di come è stato ucciso l'attentatore, o di quello che si è fatto saltare in aria etc... le trovo tutte notizie inutili fatte solo per aumentare odio e paura dimenticando che per i morti ci deve essere rispetto cosi come per le famiglie che subiscono il lutto.
Di certo sentire in tv che il loro caro ha sofferto etc non è di aiuto, anzi, peggiora solo il dolore che già provano, quindi reputo quel tipo di informazione piuttosto squallida e solo per attirare spettatori che invece sembrano godere nel vedere scene cruente etc.
Nel caso di Nizza, utilizzare la foto della bambina morta con accanto la bambola non la trovo una buona idea come immagine simbolo, la trovo di pessimo gusto, mentre quella che trovate in questo articolo è l'immagine che reputo corretta se proprio si vuole condividere la vicinanza in modo simbolico alle persone coinvolte.

"io provo ad essere positivo...
ma questo mondo fa davvero paura"
è la frase che ho condiviso stamattina, un pensiero trovato sul web che rispecchia a pieno i miei pensieri al risveglio.
Ciò che ho scritto fino ad ora è arrivato in parte dalle riflessioni della giornata, in parte dal cuore e spero possano esservi utili cosi come lo sono stati per me mentre li scrivevo.
Il titolo del post l'ho messo solo alla fine, quando ho terminato di riordinare l'articolo, metterlo prima per certi argomenti è difficile quindi ho atteso l'ispirazione.
Un caro abbraccio in Cristo e vi auguro un sereno fine settimana.

venerdì 4 ottobre 2013

Angeli o non angeli...



Buon pomeriggio,
ovunque ci siano notizie da leggere, quelle riguardo la morte sono sempre di più; dai telegiornali ai siti di informazione ai quotidiani, tutto parla di dolore e morte.
Per chi poi vive questo evento da vicino è straziante leggere di altrettanto dolore e sembra quasi che tutto ciò che è brutto prenda il sopravvento nella propria vita.
Nell'immaginario collettivo quando una persona cara lascia questo mondo pensiamo che diventi un angelo, magari non subito poichè ci sono della fasi di transizione ma alla fine per noi il risultato è quello.
Leggendo il libro "una scala per il cielo" di Lorna Byrne, rompe questo stereotipo riportandoci alla realtà dei fatti con questo:
"Capita spesso che uno spirito decida di ritornare per garantire il suo sostegno a una persona cara. A volte ritorna semplicemente per la gioia di trascorrere di nuovo del tempo in questo mondo.[...]C'è chi considera un angelo la propria nonna che ha abbandonato la dimensione terrena. Non si può escludere che il proprio angelo custode permetta allo spirito della nonna di stare vicino ai suoi cari per guidarli e sostenerli, ma affermare che la nonna sia un angelo non corrisponde al vero. Nessuno degli individui che ha vissuto in questo mondo diventa un angelo". 
Effettivamente è proprio cosi, i defunti divengono "spiriti", parola purtroppo spesso ricollegata a qualcosa di negativo ma non è cosi, mentre gli angeli non sono i nostri cari come descritto di seguito:
Nella storia della salvezza, Dio affida agli Angeli l'incarico di proteggere i patriarchi, i suoi servi e tutto il popolo eletto. Pietro in carcere viene liberato dal suo Angelo. Gesù a difesa dei piccoli dice che i loro Angeli vedono sempre il volto del Padre che sta nei Cieli.Figure celesti presenti nell'universo religioso e culturale della Bibbia - così come di molte religioni antiche - e quasi sempre rappresentati come esseri alati (in quanto forza mediatrice tra Dio e la Terra), gli angeli trovano l'origine del proprio nome nel vocabolo greco anghelos =messaggero. Non a caso, nel linguaggio biblico, il termine indica una persona inviata per svolgere un incarico, una missione. Ed è proprio con questo significato che la parola ricorre circa 175 volte nel Nuovo Testamento e 300 nell'Antico Testamento, che ne individua anche la funzione di milizia celeste, suddivisa in 9 gerarchie: Cherubini, Serafini, Troni, Dominazioni, Potestà, Virtù celesti, Principati, Arcangeli, Angeli. Oggi il tema degli Angeli, quasi scomparso dai sermoni liturgici, riecheggia stranamente nei pulpiti dei media in versione new age, nei film e addirittura negli spot pubblicitari, che hanno voluto recepirne esclusivamente l'aspetto estetico e formale. 
Leggendo il libro in questione pochi minuti fa nella descrizione della morte del marito dell'autrice ho rivissuto gli attimi prima della chiusura della bara di mia nonna e ho rivalutato la visione che avevo di spirito.
Il fatto che non sia un angelo ma uno spirito non rende meno importante ciò che è ora poichè spero vivamente con tutto il cuore che sia in Paradiso con il Signore e magari sia proprio con il suo amato marito.
Etichettare come spirito anzichè angelo non è sminuire il defunto ma dare una reale definizione di ciò che realmente diventa.
L'anima abbandona il corpo fisico che era solo l'involucro e che resta nella bara per diventare spirito in paradiso.
Lo strazio nel chiudere la bara è solo una questione materiale, il fatto che sarà l'ultima volta che vediamo la
persona a cui eravamo legati, che non potremo più riabbracciare fisicamente, incrociare il suo sguardo, averci un dialogo ma osservandola si percepisce che quel corpo è vuoto..
Purtroppo negli ultimi 3 anni tra me e mio marito abbiamo perso 4 nonni quindi di bare ne ho osservate varie e le ultime due da poco, la nonna di mio marito a marzo e mia nonna ad aprile; più osservavo il corpo e più mi dava veramente la sensazione di "vuoto", di un contenitore che non aveva più nulla..
Il discorso è decisamente ampio e soprattutto molto complesso, quindi per gli angeli, vi rimando a visitare il sito santi&beati (http://www.santiebeati.it/dettaglio/24750)
Che il Signore vi benedica.
Buon fine settimana!

mercoledì 28 agosto 2013

Perdita di una persona cara.

Buon pomeriggio,
questo argomento preferivo esporlo una volta sola ma avendo appena letto un pezzo di Sant'Agostino riguardo la morte ne approfitto per scrivere un piccolo pensiero.
5 mesi fa ho perso improvvisamente mia nonna, aveva 80 anni e pensavamo sarebbe vissuta ancora molto ma non è stato cosi, portata in ospedale un sabato mattina per dei banalissimi esami del sangue è morta dopo poco più di 24 ore e ancora non ne sappiamo il motivo.
Ricoverata per accertamenti, già la sera l'ho dovuta imboccare io, cosa assurda dato che viveva la sola e fin dalla mattina stessa si era vestita e fatto colazione da sola.
Dopo innumerevoli solleciti per vedere un medico alle 20.00 della domenica  ce la spostano in terapia intensiva, alle 21 ci dicono che è grave non si sa per quale motivo, e ci dicono di andare a casa...
A mezzanotte ci chiamano che è in coma e sta per morire, alle 00.15 sono già in ospedale a tenerle la mano e poco dopo arrivano anche mio fratello e mia madre... alle 2.05 è morta...
Per quelle due ore ho detto ave maria e padre nostro all'infinito, a rotazione senza sosta, non ho chiesto che guarisse, ho chiesto che fosse fatta la volontà di Dio e in questo caso anche quella di mia nonna.
Ha sempre detto che il giorno che fosse entrata in ospedale ne sarebbe uscita  in una bara ed è ciò che è successo, lei lo sapeva, se lo sentiva, aveva accanto le 3 persone che amava di più, ha riconosciuto i miei figli poche ore prima e ora si trova con il marito che tanto amava e che l'ha resa vedova a soli 49anni.
Ne ha passate tante nella vita,ha sofferto molto e penso che non meritava di morire ora, solo 2 settimane dopo è nata la 3°nipotina (figlia di mio fratello) e la voleva tanto vedere.... anche se l'unica cosa che mi rincuora è il fatto che non si sia resa conto e non abbia sofferto.
Non ce l'ho affatto con il Signore, da un lato credo che sia stato lui a "suggerire" a mia madre di portarla in ospedale altrimenti magari avrebbe rischiato di morire in casa da sola, poi non smetterò mai di ringraziarlo per averci dato la possibilità di starle accanto fino all'ultimo respiro, le abbiamo tenuto la mano fino alla fine, pregando per lei e spero abbia sentito la nostra presenza e tutto il nostro immenso amore.
Mi manca immensamente e ancora non mi rendo conto che non potrò più abbracciarla, non mi chiamerà più con le sue telefonate infinite dove mi ripeteva sempre che era felice che le assomigliassi tanto e mi ringraziava ogni volta perchè l'anno scorso nonostante fossi incinta ho voluto assistere alla tumulazione di mio nonno nonostante non lo avessi conosciuto..
Ultimamente andavo poco a trovarla ma con i due bimbi piccoli, il secondo nato ad ottobre prematuro e con il freddo che faceva non uscivo mai di casa e ora ho mille rimpianti ma non si può tornare indietro.
Anche queste perdite, nonostante fanno immensamente male, ci devono avvicinare ancora di più al Signore; ora penso che è con Lui, con mio nonno ed è felice, ci è accanto e ci protegge.
Nei momenti peggiori, in cui mi manca di più leggo un pezzo di Sant'Agostino che mi ha consigliato un'amica.


La morte non è niente. Sono solamente passato dall'altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. 
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
 Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora. 
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo 
affettuoso che hai sempre usato. 
Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.
 Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. 
Prega,sorridi, pensami! 
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza. 
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: 
è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
 Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente,
Solo perché sono fuori dalla tua vista? 
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo. 
Rassicurati, va tutto bene. 
Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. 
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.