venerdì 29 dicembre 2023

Dal "Te Deum" ai (10+3) propositi di Santa Teresa de Los Andes (per tutta la vita).


Stamattina in un post chiedevano di dare un voto al 2023, dei 10 commenti presenti, 9 davano "0", l'unico positivo era il mio...ho dato un 7 (con incoraggiamento). Sono eternamente convinta che senza ringraziare per l'anno appena trascorso diventi quasi impossibile iniziare bene quello in arrivo, siamo qui, abbiamo questa grazia e solo per questo lo zero dovrebbe essere impensabile... ma è pensabilissimo nel momento in cui Dio non è nella nostra vita, perché senza di Lui, ho potuto sperimentare che anche i piccoli intoppi sembrano insormontabili ed è facile dimenticare le piccole gioie ma anche quelle grandi.
Veramente non  riusciamo ad avere un bilancio anche solo minimamente positivo dell'anno che si conclude? Provate ogni mese a scrivere in un quadernetto o nell'agenda tre cose positive accadute e riprendetelo a fine anno, scoprirete che il bilancio sarà buono.

Quest'anno il mio "Te Deum" sarà abbastanza semplice ma non può mancare perché fare un bel "recap" dell'anno è un toccasana anche quando vivi momenti in cui lodare e ringraziare diventa difficile.
Dei primi mesi dell'anno ricordo poco, a parte il contratto con la casa editrice e la cresima di Giorgia, è come se tutto ciò che è accaduto prima della diagnosi lo abbia messo da parte in un cassetto per poi chiuderlo a chiave nella mia memoria. Ma basta chiacchiere, ecco il mio te deum, poi vi dirò anche qualche idea per i propositi (non propositi) spirituali/sociali/per la vita..

- Te deum laudamus per avermi fatto incontrare profili, persone e situazioni che mi avrebbero aiutata e preparate ai mesi successivi, senza di loro avrei affrontato tutto in modo meno "fiducioso".
- Te deum laudamus per le persone che ho conosciuto begli ultimi mesi, per la vicinanza e per avermi fatto vivere a pieno cosa significa avere dei fratelli e sorelle in Cristo.
- Te deum laudamus per i medici e le infermiere che mi hanno seguita, aiutata e confortata, per il loro essere "diretti" restando "umani".
- Te deum laudamus per mio marito che sta affrontando tutto accanto a me, che mi rassicura, mi fa sentire amata, mi dice anche quando è stanco o fa fatica, che si confida quando sta per arrivare al limite come ci eravamo promessi, che non mi fa sentire un peso e che mi bacchetta quando faccio troppo...
- Te deum laudamus ancora per lui, per avermelo messo accanto perché Tu sai tutto e sapevi che sarebbe stato quello giusto in ogni cosa...
- Te deum laudamus per i miei figli, anche quando mi fanno perdere la pazienza... per Giorgia che sta crescendo meglio di come avrei mai immaginato; per Gabri che ha mille sfaccettature e una sensibilità come pochi; per Mattia e la sua estrema unicità che lo rende fenomenale e indispensabile.
- Te deum laudamus per mia madre anche quando fatico a sopportare le sue chiacchiere a raffica e poi si lamenta se mi innervosisco...
- Te deum laudamus per i miei suoceri, li sto riscoprendo da pochi mesi e credo che finalmente stiano vedendo veramente come sono e il sentirmi apprezzate mi aiuta a non chiudermi.
- Te deum laudamus anche per la diagnosi di cancro...perché da quel momento tutto è cambiato, ho iniziato una specie di nuova vita e tutto attorno a me si è riempito di grazia... si, lo avrei evitato volentieri, ma dato che c'è, ringrazio per tutto il bene che ha portato...
- Te deum laudamus per il post operatorio, mi ha insegnato a rallentare, a riposare, a riorganizzare le cose per avere ritmi diversi, a fidarmi e ad affidarmi, ad avere rispetto per il mio corpo, per i miei limiti ed è una cosa che voglio insegnare anche alla mia famiglia.
- Te deum laudamus per ciò che sarà, per il tempo che avrò a disposizione (spero tanto), per ciò che riuscirò a fare e non fare, per le persone che conoscerò e che usciranno dalla mia vita perché mi fido di Te e so che finché la mia fiducia è riposta in Te, tutto ha un senso e può portare grazia.

Dopo questa lista di ringraziamento e lode, ho pensato che possiamo passare alla lista non di "buoni propositi" ma di "possibili stili di vita" per il nuovo anno e per quelli successivi per toglierci la malsana idea che debba essere spuntata entro le prime settimane altrimenti altrimenti significa che non riusciremo mai a fare nulla... Non so voi, ma per me è sempre stato cosi, soprattutto perché la lista finiva nel cassetto e la rivedevo mesi dopo.. per poi dire "va beh.. non c'è più tempo" e magari era maggio... (questa volta la metterò in bella vista).

Se pensate che fare propositi sia sbagliato vi dico subito una cosa... possiamo dire tutto quello che vogliamo, negare che prepareremo la lista, ma l’anno nuovo porta sempre a dei cambiamenti, seppur piccoli oppure inconsci ma è una cosa naturale e come tale certe volte ha bisogno di un po' di tempo per poterla vedere o per rendersene conto. Perché limitare i propositi ad un solo anno? Perché dare loro una data di scadenza?
Quella che vi propongo questa volta è stata tratta dagli appunti del cammino fatto con le carmelitane nel periodo di avvento. Sono propositi che toccano lo Spirito più che attività pratiche come imparare una nuova attività, procrastinare di meno, imparare una nuova lingua o cose simili; questi propositi invece partono dall’esempio di Santa Teresa De Los Andes (che li estendeva anche a tutta la vita).

Di seguito trovate il piccolo elenco da cui potete trarre ispirazione; l’idea è quella di scegliere UN solo proposito per volta e una volta fatto e interiorizzato, sceglierne un altro oppure aspettare un po'...

10 idee che possono diventare “il meglio” per noi:

  1. Scegliere piccoli sacrifici (piccoli non significa che "ci costino" meno)
  2. Saper dire di “no” amabilmente (magari proponendo un'alternativa)
  3. Rimanere determinati nell’umiltà (non adeguarsi, ma rimanere saldi)
  4. Esercitarsi a risollevarsi con audacia dopo le cadute (anche grazie all'umiltà)
  5. Trattenersi dal parlare troppo (per non mettersi in mostra o primeggiare)
  6. Avere il coraggio di chiedere perdono (anche quando dall'altra parte c'è un muro)
  7. Meditare sull’umiliazione di Cristo (eliminerebbe prima di tutto la superbia)
  8. Distaccarsi dallo sguardo degli altri (per non crearsi una falsa identità su basi sbagliate)
  9. Fuggire la mondanità (preferire incontri amicali positivi a quelli non costruttivi)
  10. Guardare il prossimo valorizzandolo (anche lasciando a lui l'ultima parola)
+3 extra:
  1. Lavorare perché altri siano felici (senza mettere noi e ciò che facciamo al centro)
  2. Adoperarci per essere gioiosi (basta pochissimo, dobbiamo solo aprire gli occhi)
  3. La gioia della decisione di seguire Gesù Cristo (se ci rende tristi allora non Lo stiamo seguendo) 
Voglio condividere anche la lista che aveva stilato proprio Santa Teresa de Los Andes, una serie di "propositi" per tutta la vita, perché lei si che lo aveva capito... i propositi non sono per un anno soltanto ma andrebbero vissuti tutta la vita..

"Propositi per tutta la mia vita:
- Non abbandonerò mai la meditazione, la Comunione e la Messa.
- Farò l'esame di coscienza e reciterò le mie preghiere del mattino e della sera, in ginocchio.
- Farò la lettura spirituale e conserverò nella mia anima un raccoglimento che mi mantenga unita a Gesù e separata completamente dal mondo.
- Avrò carattere. Non mi lascerò portare dal sentimento e dal cuore, ma dalla ragione e dalla coscienza.
- Compirò con gioia la volontà di Dio, tanto nel dolore come nella gioia, senza mai far trapelare sul mio viso quello che passa nel mio cuore.
- Non agirò mai spinta dal condizionamento degli altri, tanto nel mio agire quanto nel mio parlare"
(Diario, §43)

Buon fine anno e buon cammino verso quello nuovo, che possa essere sempre illuminato dalla luce di Cristo, perché solo cosi sarà possibile affrontare ogni cosa. Quale regalo inoltre poterlo iniziare con una ricorrenza dedicata a Maria...

Trovate la versione carosello su Instagram:


Cristina

giovedì 21 settembre 2023

Non perdere tempo, ringrazia ogni attimo. (Quando dal male piovono grazie)

 


Ho iniziato a scrivere questo pezzo il 6 settembre, poi l'ho messo da parte perché non era il momento, ho riprovato altre volte a metterci mano ma non andava, ho aspettato e oggi ci riprovo. 
Non so se sto facendo la cosa giusta scrivendo tutto questo e mettendolo nelle mani di chiunque, ma fare apostolato significa essere testimone della fede in Cristo anche quando le cose non buone arrivano come un fulmine e ciel sereno e non te le aspetti, travolgendo completamente la tua vita e facendoti rivalutare ogni attimo. Poi capisci che anche nel "non buono" si nasconde la grazia e non puoi tenerla tutta solo per te. Ma partiamo dall'inizio...

E' un sabato sera di fine luglio, sei sul divano con la famiglia alla ricerca di qualcosa da vedere insieme, senti un leggero prurito sopra il seno, ti gratti e senti una pallina che non avevi mai notato... il sangue si gela, secondi di panico, respiri, fai finta di niente e continui la serata.
Lunedi vai da medico, devi accontentarti del sostituto perché il tuo (che è estremamente pignolo e servirebbe) è in vacanza, ti controlla, dice che sarà sicuramente una banale ciste perché piccola, tonda e mobile ma prescrive una visita senologica entro 10 giorni perché "non si sa mai".
Visita prevista per il 10 agosto, l'attesa non è semplice ma arriva la data, entri dal medico, ti visita e ti fa mettere in fila per un'ecografia, "perché è meglio fare più controlli"..
Fai l'ecografia ma qualcosa non quadra, ti mandano a fare la mammografia e ancora prima di rivestirti ti richiamano per un'altra ecografia e ti ritrovi a fare una biopsia, non dicono altro "perché senza un referto non si può dire nulla". Ci sta.
Panico, sei frastornata e ti viene da piangere, ti senti vulnerabile, non dici nulla ma i pensieri volano...
I medici dicono di non aprire l'esito fino alla loro telefonata, ma non riesci ad aspettare, sono le 8,30 del 21 agosto, arriva il messaggio del fascicolo elettronico, è arrivato l'esito.
Prendi di corsa il pc, accedi al fascicolo e clicchi su "scarica".
Lo apri, passi da una riga all'altra, poi salta subito all'occhio l'esito tra le varie parole... rileggi per vedere se è giusto o hai sbagliato a leggere... "lesione maligna".... "carcinoma lobulare infiltrante...G2" e altre parole che capirò con il tempo. Vai da tuo marito nell'altra stanza, gli dici che è arrivato l'esito, ti segue, legge... lo sguardo dice tutto. 
Da lì ha inizio tutto, quel giorno scopro di avere un tumore maligno al seno e la vita prende una piega diversa, inaspettata.

Quello credo sia stato il giorno peggiore della mia vita, ho trascorso gran parte della giornata a piangere, guardavo i bambini e le lacrime scendevano senza il minimo contegno, dovevo rinchiudermi in bagno o camera per non farmi vedere... il cervello mi proiettava avanti, già mi vedevo in una bara, già per me era tutto finito come se mi avessero detto che avrei avuto pochi mesi di vita. "Ho solo 38 anni, voglio solo veder crescere i miei bambini" era la frase che mi risuonava nella testa...
Quando sentiamo la parola cancro è normale pensare subito a quello, vedere i progetti sgretolarsi.
Tocchi quella piccola pallina e non riesci a renderti veramente conto che stai toccando un tumore. Una cosa cosi piccola ha il potere di cambiare la mia vita, cosi come ha quello di farla finire prima del tempo o prima di quello che una si aspetta... Capiamoci, non sappiamo quanto vivremo ma nel nostro cuore la speranza e la voglia di invecchiare c'è, il desiderio di vedere i nostri figli crescere, di avere dei nipoti è naturale.. 

La mattina dopo mi chiama l'ospedale e il pomeriggio sono già in ambulatorio; mi spiega la situazione e inizia dicendo "è stata fortunata perché molto piccolo, solitamente questi tumori si trovano già grossi, bastava avere un seno normale per non sentire nulla"
(il seno molto piccolo ha i suoi vantaggi in queste cose).
Mi spiega le due possibili strade e che per decidere servirà una risonanza cosi da avere un quadro più completo. "E' curabile" è stata l'altra parola a cui mi sono aggrappata, tanto che continuavo a chiedere a mio marito se avevo capito bene.
L'11 settembre faccio la risonanza con e senza contrasto, sorvoliamo sulla reazione allergica al contrasto avuta quasi all'istante, il 15 (in anticipo di 4 giorni) mi arriva l'esito sul fascicolo sanitario elettronico, a quando pare c'è anche un altro piccolo tumore più in profondità (che non si è visto con l'ecografia) e qualche altra cosa evidenziata, capisco subito quale sarà l'operazione.
Martedi sono stata in ospedale dopo la chiamata del medico, come immaginavo, l'operazione che dovrò fare sarà una mastectomia e successivamente terapia ormonale, tutto ciò che sarà dopo (eventuale radioterapia o chemioterapia) non si sa perché dipenderà dai linfonodi, da cosa effettivamente trovano e dall'esito dell'istologico, ci sono due certezza e tante incognite... io non amo affatto le incognite, ma dovrò farmi andare bene quello che arriva. Data ipotetica dell'intervento, 24 novembre. Aspetteremo.

Dal momento della diagnosi posso dire che ci sono state grazie come se piovesse.
NO, il cancro non è una grazia, non lo considero nulla di buono ma ciò non significa che non si riesca a trarre del buono da questa situazione. Se è arrivato a me vorrà dire che dovrò fare del mio meglio per non perdere tempo e sfruttare ciò che ho a disposizione per il meglio.
Credo che in qualche modo il Signore ci prepari a ciò che sarà la nostra croce, che sia la malattia o altro, ci mette sui nostri passi qualcuno o qualcosa che possa entrare nella nostra memoria per poi essere ripescato il giorno in cui ne avremo bisogno.
Da tantissimo tempo seguo una cattolica americana che ha un cancro al quarto stadio, condivide come lo vive, la sua fede fortissima, salda in un modo che non avevo mai visto in vita mia. La preghiera online anche quando ha poche forze e non sta bene, il benedire ogni attimo e ringraziare per ogni giorno, scrive anche dei versetti biblici di lode sulle scatole delle medicine e si fida di quello che è il progetto del Signore nella sua vita. Per me è sempre stata un esempio e ora lo è ancora di più.
Proprio l'altro giorno ho letto una sua storia instagram in cui diceva:

"E se oggi cammini, respiri, vivi...
Prendilo da una povera anima come me..
Non perdere tempo e usalo ORA per glorificare Dio. Non sai quando il tempo finisce e quando tempo avrai perché il tuo pellegrinaggio sulla terra guadagni il merito dell'anima e possa compiere atti di grande carità nel nome di Dio.
Fermati in adorazione oggi e parla con Cristo, digli quanto lo ami e ringrazialo di tutto! 
Andiamo da Lui sia nei giorni belli che nei giorni brutti.
Vorrei averlo fatto quando ero nei miei anni migliori ed ero sana."

Avevo già interiorizzato il fatto che non sappiamo ne il giorno ne l'ora e che nulla va sprecato quando è morto mio padre d'infarto, ma dopo un po' lasci andare, il tempo passa, molli la presa e ricominci a sprecare tempo, a procrastinare, a rimandare...
Quando vivi sulla tua pelle qualcosa che potrebbe toglierti la vita, ti guardi intorno, vedi tuo marito, i bambini ancora piccoli e che hanno bisogno ancora di te e puoi scegliere due strade... o ti piangi addosso, ti chiudi e cerchi di distaccarti per non farli soffrire se dovessi venire a mancare (il demonio con me ha sempre puntato su questo), oppure vivi nel vero senso della parola, togli ogni limite e barriera alle emozioni, dici ancora più spesso quanto ami tuo marito e i tuoi figli, glie lo dimostri togliendo quei paletti che avevi messo per paura di mostrarti a pieno e ringrazi per ogni attimo che vivi. Certo, se non ci fosse l'ansia a buttarti a terra fisicamente sarebbe più semplice ma pure lei poverina ha bisogno di sfogarsi e prima o poi passerà o imparerai a gestirla.

Chi sapeva quasi da subito la situazione ha organizzato novene, gruppi di preghiera, ma anche chi non sapeva ancora la mia diagnosi ma sapeva che non stavano andando bene dei controlli mi ha inondata di pensieri, preghiere, piccoli messaggi, vicinanza... Non credo di meritare tanto, e lo dico in modo onesto e sincero... Non mi sono mai sentita cosi amata come nell'ultimo mese e scusatemi, ma tutto questo affetto me lo prendo e me lo tengo stretto perché fa tantobene.
I giorni successivi sono stati complessi, difficili, ma la vicinanza di tutti, sconosciuti compresi mi ha lasciato senza fiato (in senso buono).
Mia madre ha iniziato ad andare a messa ogni tanto, inoltre mi ha chiesto scusa per un fatto grave accaduto alcuni anni fa e che aveva incrinato il nostro rapporto in modo pesante.
Sono solo all'inizio e la grazia è tanta.
Ci saranno momenti difficili, estremamente pesanti, sarò senza forze, mi chiederò "perché".. dovrò metabolizzare i risultati che arriveranno ma non smetterò di ringraziare il Signore per ogni attimo che mi permetterà di vivere con la mia famiglia. Poi la preghiera, proprio nel periodo dell'attesa ho iniziato la novena del rosario dei 54 giorni, credo che la farò ad oltranza perché mi sta facendo veramente tanto bene... diventa una sorts di preghiera incessante che non ti fa sentire sola.

I bambini lo sanno, appena avuto il primo colloquio con la situazione chiara lo abbiamo detto in modo che potessero capirlo per la loro età. Mattia non ha ben compreso e credo che alla sua età sia normale, mentre Giorgia e Gabriele si e la prima domanda è stata "ma muori?"...e spezza il cuore... abbiamo spiegato che ci hanno detto che è curabile e che affrontiamo una cosa alla volta, dovrò andare in ospedale, dovrò riposare molto nel dopo ma che abbiamo i mezzi per andare avanti... a loro è bastato, almeno per ora. Giorgia mi ha detto : "mamma, puoi stare in ospedale anche un mese, l'importante è che non muori e stai con noi"... Mattia si è già offerto di dormire nel lettone con papà quando io non ci sarò, Gabri è l'incognita, lo stiamo aspettando perché ha i suoi tempi.

Mi affido e li affido consapevole che il Signore fa bene ogni cosa, anche se non sempre riusciamo a capirlo subito, siamo umani, fragili, queste situazioni ci fanno paura, ma Lui è sempre con noi.
Ci mette accanto ciò di cui abbiamo bisogno, ci permette di riscoprire anche lati meravigliosi di chi abbiamo accanto, dobbiamo solo non togliere lo sguardo dalla meta.

Scusate per la lungaggine ma in situazioni cosi delicate è meglio dire di più che lasciare spazio a mezze frasi o altro. Ho preferito condividerlo qui ma sappiate che non vi romperò le scatole con questa cosa, vi dirò solo quando ho i controlli o qualche pensiero ogni tanto, nulla di più.

Grazie per aver accolto.
Un abbraccio

sabato 13 maggio 2023

Sono una mamma, non wonder woman: posso essere stanca.


Nell'immaginario collettivo la mamma è quell'essere mitologico sovraumano che, indipendentemente da tutto e tutti, fa sempre qualsiasi cosa e niente la ferma; un po' come un super Sayan di quinto livello ma in versione PRO.

E' malata? Nessun problema, lei può fare tutto lo stesso come se non avesse mezza linea di febbre.
E' stanca? In realtà quella parola non sa cosa sia, ne ha solo sentito parlare, ma da altri.
Ha bisogno di momenti per sè? Ma quando mai! Non serve, è tempo perso!
C'è un'emergenza? Ha una soluzione per tutto e non va assolutamente nel panico.
Ciò che ha programmato va in fumo? Nessun problema, riesce lo stesso a riprogrammare oppure fare tutto lo stesso magari concludendolo in anticipo rispetto al previsto.
Ansia? Non sa cosa sia... Pianti? Ma siamo matti!!
La donna, soprattutto se mamma deve sempre essere il multitasking incarnato, non ha altra scelta. In tutto questo voler rincorrere il modello "mamma top", mi rendo conto che non può esserci reale serenità e soprattutto onestà; al di fuori non ci sarà ansia o pianto ma probabilmente dentro è tutt'altra storia.
Ricordate Marta e Maria? Questo primo elenco mi ricorda un po' Marta, con il suo fare, essere sempre sul pezzo e non pensare ad altro, ma anzi, rimproverare chi non è come lei. 
"Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta."

Tenete bene a mente queste parole mentre leggete...perché stiamo per entrare nell'immaginario di Maria, solitamente vista come quella che "non fa niente", o fa pochissimo ma che in realtà ha scelto la parte migliore, ovvero il saper dosare ciò che serve. Prendersi il tempo per ascoltare il Signore, e solo dopo fare anche altro, una cosa alla volta, un passo dopo l'altro.

Vi svelo un segreto, la mamma wonder woman non esiste, o almeno parlo per me, io non lo sono di certo... credo valga anche per altre donne che magari si vergognano a dire che il multitasking e la perfezione stanno strette, talmente strette da soffocarle e farle sentire sole.
Dobbiamo dirlo, la mamma non è un essere mitologico (ne tantomeno un concetto antropologico), non ha super poteri, non riesce a fare tutto ne tantomeno a fare qualsiasi cosa senza crollare nemmeno una volta o senza avere momenti "no", quelli che vorresti essere in un eremo sperduto per resettare.
E voler essere in un eremo da sole per qualche ora non è un pensiero brutto o da cattiva mamma, è un bisogno umano perché anche le duracell ultra power prima o poi si scaricano e noi non siamo da meno.
Ora vi racconto un po' cosa accade a me, riprendendo i punti precedenti, per capire se anche a voi capita e magari ci sentiamo meno sole insieme. Sono arrivata a determinate conclusioni dopo anni di schemi che mi facevano solo del male, su alcune cose devo ancora lavorare tanto ma su altre va meglio.

- Sono malata? Ridimensiono ciò che devo fare o che mi ero prefissata...la cosa mi disturba parecchio ma non posso fare altro, rischierei di peggiorare la situazione e involontariamente mi ritroverei ad insegnare ai miei figli un'abitudine dannosa. 
- Sono stanca? Lo dico in famiglia, non l'ho mai nascosto ai bambini e loro solitamente si adoperano per dare una mano senza doverlo chiedere. Se ne ho la possibilità, mi prendo 10 minuti di pausa in camera da sola (si, è possibile, magari non subito se si è soli con i figli ma il modo c'è).
- Ho bisogno di momenti per me? Non è che servono, sono obbligatori e ci devono essere per potersi ricentrare; che possa essere leggere un libro, pregare, non fare niente (non è una brutta parola), una passeggiata, ascoltare musica, scrivere...vale anche cucinare se vi rilassa, cucire e molto altro.
- C'è un'emergenza? Dipende dall'emergenza, ci sono quelle che mi mandano in panico e altre dove potrei dare una soluzione in un nanosecondo. 
- Ciò che ho programmato va in fumo? Panico! Si, detesto quando ciò che ho pianificato non va come deve per cui ho bisogno di metabolizzare, rivedere i piani e capire come riorganizzare, poi c'è chi se ne frega altamente e fa ciò che riesce.. io ci devo lavorare ancora parecchio.
- Pianti? Si, ci stanno, la mamma può piangere, può farlo se stanca, se ha bisogno di sfogarsi, se ha solo bisogno di piangere e basta. E' liberatorio, altre volte ti rigenera, è normale.

Ora vorrei dedicare un po' di spazio ad un ultimo punto perché è stato quello che mi ha portata qui ora a scrivere e mi fa sentire più inadatta ma allo stesso tempo mi porta ad alcune riflessioni (buone).
- Ansia? Credo sia la mia migliore amica, ed è proprio a causa sua (o grazie a lei, dipende dai punti di vista) che sto scrivendo, scrivere mi aiuta a fare ordine. Soffro di ansia da quando ho 18 anni, risolta e poi tornata alcuni anni fa, soprattutto per problemi di salute che sto cercando di risolvere... ma la mente li fa tornare in modo prepotente e quasi invalidante e devo farci i conti.
Gli ultimi due giorni sono stati molto pesanti per questo motivo, l'ansia di stare male ha vinto (sono stata realmente male) e ciò mi ha fatta sentire inadeguata al ruolo di madre, debole, incapace di gestire alcune situazioni, un peso per la mia famiglia perché a causa mia si ritrovano ad avere alcuni limiti e se non ci fosse mio marito sicuramente ora Gabri non sarebbe a Roma (avevo scritto sull'aereo ma ora che ho finito di scrivere è già anche atterrato).
Poi l'uomo che ho accanto (che Dio mi ha messo accanto) mi aiuta a rimettere ordine, mi aiuta a capire che se siamo una famiglia un motivo c'è, che siamo una squadra e in quanto tale ognuno arriva dove può e dove riesce, mi ricorda quando invece altre volte ce l'ho fatta, soprattutto mi ricorda i punti precedenti...di prendermi del tempo, di fermarmi, di rallentare e ascoltarmi perché non sono una supereroina ma una donna e mamma che può essere stanca, può aver bisogno di spazio e tempo per riprendersi può e ha il diritto di dire "stop".
Attenzione: ammettere debolezze, stanchezza etc, non equivale a lamentarsi, sono due cose molto diverse.
Questo mi ricorda ancora una volta che nessuno si salva da solo e che ogni punto della prima lista è un semplice inganno del male presente nel mondo. Quel male che vuole farci credere che bisogna essere perfetti altrimenti si è "sbagliati" e che se si è sbagliati si è soli. E se si ci si sente soli si è vulnerabili e il male può entrare nella nostra vita in molti modi.

La donna, soprattutto se mamma deve rientrare in una certa tipologia, se non rientra in quel canone allora ha fallito. Invece no, siamo donne, siamo mamme, abbiamo sì delle responsabilità, dei doveri, ma ciò non significa fare sempre tutto per tutti senza mostrare debolezze o stanchezza o fallimento. Anche questo può essere un insegnamento per i nostri figli e ne ho avuto la prova con i miei più volte. C'è la gioia e c'è il dolore, c’è la salute e la malattia, c'è l'energia per fare e la stanchezza che ti permette a malapena di alzarti dal divano, ogni cosa ha un senso, ogni cosa ha il suo corso, ogni cosa può essere vissuta senza vergogna e per farlo possiamo affidarci a Lui, in Cristo possiamo trovare quel senso in ogni cosa, quel gancio nel cielo per poterci risollevare dopo una giornata storta e andata male. Quel gancio che ci permette di stare su nel goderci la gioia e la felicità, la calma e la serenità e che ci permette di restare appesi se non vogliamo scivolare giù e vogliamo affidarci completamente a Lui per andare oltre la nostra idea di "mamma perfetta" che non significa prima di errori e sempre con la soluzione pronta ma aperta ad accogliere ciò che arriva e ad affrontarlo come riesce.

Buona festa a tutte le mamme, dato che mi sono resa conto che tra poche ore...

giovedì 27 aprile 2023

Discernimento: imparare a discernere togliendo un peccato alla volta.



Da un po' nel profilo instagram parlo del tema discernimento, soprattutto da quando le tentazioni sono aumentate e ho iniziato a fare gli evo (esercizi spirituali ignaziani per la vita ordinaria) entrando nel mondo di Sant'Ignazio di Loyola. Sto anche rileggendo il libro "Occasione o tentazione?" di Silvano Fausti, mi sta aiutando a guidare le storie che pubblico per parlare proprio di questo tema.
E' un argomento a cui tengo particolarmente e che credo debba essere alla base di ogni cammino di fede per poter fare un percorso concreto e consapevole anche se non esente da difficoltà.

Per poter imparare a discernere bisogna prima capire quali sono i peccati/difetti che fanno parte della nostra vita e del nostro quotidiano e capire come il male opera in noi, come si insinua nella nostra vita e come rendersi conto di ciò che avviene.
Per farlo ci sono due cose da fare, l'esame di coscienza particolare e l'esame di coscienza generale.
In questo articolo vi parlerò nello specifico dell'esame particolare.

ESAME PARTICOLARE DI COSCIENZA.
Il tema del discernimento è particolarmente ricco e interessante, anche se all'inizio può sembrare veramente un gran casino. Per poter fare un cammino ordinato è meglio partire dall'esercizio che vi darà la prima infarinatura di come siete e preparerà la base per il passo successivo.
Sto parlando dell'esame particolare di coscienza secondo Sant'Ignazio.

Di cosa si tratta?
è un esame di coscienza quotidiano suddiviso in tre tempi e due esami, vi permette di eliminare un peccato che siete soliti compiere oppure per eliminare un difetto che blocca il vostro cammino.
E' la prima cosa da raccomandare a chi vuole iniziare un vero e proprio cammino spirituale.
Eliminando il peccato/difetto diventeremo consapevoli di ciò che vi guida e sarà più facile dissentire dai comportamenti errati.
La cosa importante è non avere fretta, prendersi il tempo necessario e soprattutto togliere un punto negativo per volta, passerete al successivo solo dopo aver sradicato il primo.

Come si svolge.
Come ho accennato prima, è diviso in 3 tempi e 2 esami. 
Vi riporto le esatte parole di Sant'Ignazio per evitare di sbagliare a sintetizzare qualcosa.

Primo punto: La mattina appena alzato, ti proponi di guardarti con impegno da quel determinato peccato o difetto di cui ti vuoi correggere.

Punto secondo: a metà giornata chiedi a Dio la grazia di ricordarti quante volte sei caduto in quel determinato peccato, e di correggerti per l'avvenire. Poi fa il primo esame su quella cosa, di cui ti vuoi correggere, passando in rassegna ora per ora.
Poi segna su di un taccuino nella prima linea del giorno tanti punti quante volte sei caduto*

Punto terzo: alla fine della giornata farai il secondo esame, sempre ora per ora, cominciando dal primo esame, fino al secondo attuale; segna poi nella seconda linea tanti punti quante volte sei caduto..

*Schema per segnare le cadute
Sant'Ignazio utilizza un metodo semplice per segnare le "cadute" ed è un metodo che permette di vedere subito i progressi e i miglioramenti nell'abbandonare quel peccato o difetto.

Servono 7 righe, una per ogni giorno della settimana, per ogni riga, due linee, una per il primo esame e una per il secondo della giornata.
Vediamo subito nella pratica..

(dom) G = (qui mettere i puntini per ogni caduta; linea sopra primo esame, linea sotto secondo esame.)

(lun) g = :::. (ogni linea è un esame del giorno)

(mart) g = (1° esame, puntini su prima riga)

(merc) g = (2° esame, puntini su seconda riga del giorno)

(giov) g = (tutto per ogni giorno della settimana)

(ven) g =

(sab) g =


QUALI PECCATI
Come accennato, dovete occuparvi di un solo peccato/difetto per volta, non uno di più.
Iniziate con quello che, nel qui ed ora, credete possa essere più nocivo per voi e per la vostra vita, dovete tenere conto anche del rapporto con gli altri.
Può essere irascibilità, impazienza, litigiosità, spirito di contraddizione, incapacità di ascolto, incostanza, pignoleria, intolleranza, remissività, maldicenza, mormorazioni, pigrizia, ira, disordine di qualsiasi tipo.
Lavorare su un punto non significa limitare il progredire, tutt'altro, vi renderete conto di come un solo punto in realtà possa influenzare molti altri peccati/difetti.

Come consiglio personale vi suggerisco di fare un elenco dei peccati/difetti da tenere a disposizione, una volta concluso con il primo sono sicura che ne cancellerete altri dalla lista.
Se non sapete quale difetto scegliere ho un consiglio personale e come tale prendetelo con le pinze poiché frutto solo della mia esperienza.
Per una settimana fate l'esame particolare segnando nei due esami i peccati/difetti che avete riscontrato, a fine settimana tirate le somme, sarà una sorta di sondaggio e saprete da quale partire ed eventualmente con quale continuare.

I tuoi peccati/difetti non sono il luogo della sconfitta, ma diventano luogo di lavoro quotidiano, del lento ma sicuro cammino verso casa.

Ricorda: L'esame particolare consiste nella capacità di vincere il tuo falso io per essere in armonia con te, con tutti, con tutto e con Dio.

CONSIGLI PER MIGLIORARE
Ecco quattro semplici consigli di S.Ignazio per eliminare velocemente il peccato/difetto:

- quando cadi in quel determinato peccato/difetto, ti poni la mano sul petto dispiacendoti d'essere caduto;
- dato che il primo rigo della "g=" indica il primo esame e il secondo il secondo esame, guarda la sera se dal primo al secondo rigo, cioè dal primo al secondo esame, ci sia miglioramento.
- confronta i due esami del giorno presente con i due esami del giorno precedente e vedi se da un giorno all'altro ti sei corretto.
- confronta una settimana con l'altra e vedi se, rispetto alla settimana precedente ti sei corretto.

E' importante fare un solo aspetto negativo per volta (lo so, sono pesante) e perseverare, soprattutto ci tengo a sottolineare che questo esame NON deve portarci ad autocommiserarci, ma deve spronarci a fare sempre meglio e per farlo serve una cosa importante: CHIEDERE AIUTO AL SIGNORE!

Memo: Nessuno si salva da solo....

Questa è una delle prime pratiche che dovrebbe imparare chiunque decida di intraprendere un cammino spirituale. Sant'Ignazio dice che "fare quello che è spontaneo" serve al neonato, ma non per una persona normale, per progredire serve un certo tipo di percorso altrimenti si resta fermi.
Se vuoi crescere e camminare devi fare i conti con gli ostacoli da superare e il primo è il classico "non ce la posso fare" o il "sono fatto cosi"...
No, non "sei fatto cosi", hai la piena libertà di poter cambiare.

L'esame particolare è un lavoro di "scalpello" per togliere ciò che nasconde la verità dentro di noi ovvero che SEI AD IMMAGINE DI DIO.
E' un lavoro contro il falso, una lotta contro il male, è un lavoro su di sé. Non si tratta di stravolgere, ma di togliere da se stessi l'ignoranza e la schiavitù che impedisce di realizzare ciò che si è.
E' un'ascesi negativa, per togliere ciò che nuoce. Più male togli da te, più stai bene e sei libero. In che modo? Con la disciplina.

DISCIPLINA
Per poter fare un cammino reale è fondamentale la disciplina. è la base per non restare fermi.
L'esame particolare è una pratica ascetica che implica un personale impegno.
La disciplina permette di migliorare con il tempo; all'inizio sarà difficile, vi dimenticherete, farete fatica a renderlo parte di una routine quotidiana, vi verrà voglia di mollare, vi sembrerà pesante, lungo da fare, anche noioso.. non lasciatevi vincere.
La disciplina serve proprio a questo, a permettervi di progredire, di migliorare sempre di più rendendo la pratica naturale (anche se non priva di difficoltà); naturale non significa vuota, ma "amica".
Sappiate che, anche se avete vizi grandi come una casa e non fate la pace con essi, camminate davvero, anche se non vi sembra; ma se avete un difetto, pur minimo, con cui fate pace, la vostra volontà rimane bloccata.

MECCANISMI DELL'ESAME
Rimozione e repressione, non risolvono, anzi, tendono ad aggravare il male causato dal peccato/difetto 
La soluzione è nella coscientizzazione e dissociazione, in che modo?
La tua intelligenza prende onestamente coscienza e la tua volontà è libera di disapprovare dicendo
"ho sbagliato e non vorrei averlo fatto".
Questo esercizio, appunto, ti permette di prendere coscienza del male che viene percepito e sentito come male, non acconsentiamo, anzi, dissentiamo.
Dissentendo, non gli permettiamo di fare presa nel cuore e quindi non si sviluppa e nemmeno radica.

RICORDA: Ciò che approvi cresce in te, ciò che disapprovi decresce fino a scomparire.

NON REPRIMERE
La repressione NON toglie il male.
Una molla più è compressa, più scatta con violenza.
Per semplificare utilizzo l'esempio dell'ira presente nel libro.
Se avete problemi d'ira, attraverso l'esame particolare, prendete coscienza dei vostri scatti dopo che essi sono avvenuti, vi dispiace, non li approvate.
Con il tempo vi renderete conto che iniziate ad avvertirli mentre stanno arrivando, non più dopo.
Per cui potete disinnescarli sul nascere, in che modo?
Con un sorriso, sapendo che arrabbiarsi è sconveniente, che una volta fatto ve ne pentirete.
Alla fine vi ritroverete ad averne il pieno controllo.
Diventate finalmente libera/o, non sarete più in balìa dei vostri impulsi ma li indirizzerete nella direzione positiva.

E se non riusciste a dominare i vostri impulsi?

VANTAGGI SE NON RIESCI
Se non riesci a dominare gli impulsi, continua lo stesso con l'esame particolare perché avrai lo stesso alcuni vantaggi che ora vediamo:
- hai imparato un po' a conoscere i moti del tuo cuore
- hai esercitato la tua libertà nel domarli, e l'esercizio migliora ogni facoltà, mentre il non uso la atrofizza.
- hai visto i tuoi limiti/peccati, ovvero la tua verità.
- la tua miseria ti rende umile, solidale e misericordioso con gli altri (peccatori come te)
- la tua miseria ti rende solidale con la misericordia di Dio; capisci cosa significa "Cristo è morto per me"
- capirai che il problema non è "chi sbaglia meno", ma "chi amerà di più". E amerà di più proprio colui che sbaglierà di più.
- capirai perché, in quest'ottica, conoscere il proprio peccato, è miracolo maggiore che risuscitare i morti.

Ora tre piccole note.
Note dell'autore:
- Annotare è importante per poter vedere concretamente i progressi
- Se l'esercizio (dopo tanto tempo) produce angustia o tensione, esasperazione o regressione, semplificalo; 
- Ogni volta che cadi, guardati con lo sguardo benevolo di Dio; 
- Se sei una persona depressa c'è una variante; ogni volta che sei triste, leva gli occhi del cuore al Signore con un sentimento di fiducia nel suo amore per te.

Ecco qui una sintesi di ciò che ci serve per iniziare un cammino di discernimento. La prossima volta entreremo nell'esame generale e in alcune regole.
Buon cammino e continuate a seguire il profilo instagram per non perdere le prossime storie a tema e alcuni extra.

venerdì 21 aprile 2023

Le myrofore, le donne dell'annuncio allora come oggi.




Preghiera:
"Le Sante donne corsero dietro a te con unguenti, e pur cercandoti come un mortale tra le lacrime, esultanti di gioia, adorarono te, dio vivo, e te annunciarono ai discepoli tuoi ,o Cristo, nostro Dio"

Oggi vi parlo delle Myrofore.... Le donne dei Vangeli, coloro che per molti sono sempre state bistrattate, ignorate, non considerate, oscurate dal patriarcato, beh, io sono qui per dirvi (o ricordarvi) che le donne nella Bibbia sono estremamente importanti.
Myrofore, le donne dei profumi, coloro che avevano il compito di preparare il corpo di Gesù con gli oli profumati, coloro che divennero le portatrici del primo annuncio.
Il termine "myrofora" significa letteralmente "portatrice di mirra o di profumo", si riferisce alle donne che testimoniano la fedeltà sul Golgota, che erano testimoni della tomba vuota ed a loro viene rivolto il primo annuncio della Risurrezione; sono proprio loro a riferire questo annuncio agli Apostoli.
Donne talmente importanti da avere per loro una domenica specifica; nelle chiese orientali la loro festa cade la terza domenica di Pasqua detta la Domenica delle Myrofore e del giusto Giuseppe. 
"In questo giorno, terza domenica di Pasqua, si celebra la festa delle sante mirofore e si fa anche memoria di Giuseppe d'Arimatea, che era discepolo nascosto; e inoltre di Nicodemo, il discepolo venuto da Gesù di notte"

La liturgia bizantina invece ha dedicato loro la seconda domenica dopo Pasqua, che prende il nome di "domenica delle Myrofore" e continua per l'intera settimana. 
Gesù è contento che si onorino nella Chiesa le donne che lo hanno amato e hanno creduto in lui quand'era in vita. Su una di esse - la donna che versò sul suo capo un vasetto di olio profumato - fece questa straordinaria profezia, puntualmente avveratasi nei secoli: "Dovunque sarà predicato questo Vangelo, nel mondo intero, sarà detto anche ciò che essa ha fatto, in ricordo di lei" (Mt 26, 13).

Nella tradizione cattolica romana sono chiamate le "pie donne" e la liturgia latina custodisce ancora l'antico canto con cui si celebra la Pasqua di Risurrezione e accompagna tutta la prima settimana, il "Victimae Pascalis":
"Dic nobis Maria, quid  vidisti in via?
Sepulcrum Christi viventis, et gloriam vidi  resurgentis,
Angelicos testes, sudarium et vestes.
Surrexit Christus spes mea: praecedet suos in Galilaeam"

[raccontaci Maria, che hai visto sulla via? 
la tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto, e vi precede in Galilea]

"Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala" (Gv 19, 25)
Per una volta lasciamo da parte Maria, la madre di Gesù. La sua presenza sul Calvario non ha bisogno di spiegazioni. Ma perché erano lì le altre donne? Chi erano?
I Vangeli riferiscono il nome di alcune di esse: Maria Maddalena, Maria di Cleofa, Marta e Maria di Betania, sorelle di Lazzaro, Giovanna, moglie di Chuza, servitore di Erode Antipa, Salomé, madre di Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, Susanna
Esse avevano seguito Gesù dalla Galilea; lo avevano affiancato, piangendo, nel viaggio al Calvario (Lc 23, 27-28), sul Golgota erano state ad osservare dalla distanza minima loro consentita e di lì a poco lo accompagnano al sepolcro proprio con Giuseppe di Arimatea che viene appunto ricordato con loro in questo giorno di memoria (Lc 23, 55).
La presenza delle Myrofore nel racconto della resurrezione costituisce una grande inclusione nella storia della salvezza. Le prime pagine della Bibbia evocano il profumo del giardino, del paradiso terrestre. Con la risurrezione di Gesù questo profumo è ritrovato. 

“Le donne prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo secondo il comandamento. Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato” (Lc 23,56-24,1)

Per i Padri della Chiesa le Myròfore simboleggiano la Chiesa-sposa alla ricerca del suo sposo.
Che siano le donne a preparare i preparare i profumi non ha niente di straordinario. Tra donna e profumo c’è una naturale correlazione. La liturgia famigliare del sabato, che dà alla donna un posto importante, già sfruttava questo fatto. Come avevo già detto in un vecchio articolo, è la donna che fa vivere la liturgia settimanale dello shabbat (il sabato), un giorno sacro da ritagliare tra le varie faccende domestiche e uno spazio da dedicare al Signore, ringraziandolo per i benefici ricevuti.
In Israele, il sabato la donna non compie azioni speciali, (non serve fare cose straordinarie, ma ordinarie cariche di significato) si serve di piccoli gesti per ricordalo; quei piccoli gesti che fanno la differenza.. pulisce ed illumina la casa, diffonde un'aria di festa, cucina con una cura particolare e ricorda alla famiglia che quel giorno è speciale.
Non solo, accende candele in ogni stanza cosi che la luce si possa diffondere rallegrando la casa in preparazione alla preghiera.
La donna in sintesi rivestiva un ruolo sacro, ricordava (gesto di una premura meravigliosa) la festa con segni particolari: ceri, olio, rami d'ulivo, pulizia della casa, cibi speciali, faceva indossare alla famiglia il "vestito buono", quello che per noi è della domenica, ma la cosa più importante è che, nell'intimità famigliare veniva chiamata "maestra di preghiera"... che onore e che meraviglia...
Ricordare il ruolo sacro della donna fa tanto bene perché oramai abbiamo perso il reale senso del sacro, quello alto... oggi purtroppo è stato ridotto dalle stesse donne a qualcosa di fisico, carnale... quando si parla del sacro femminile oggi, ci si ritrova nei meandri di insegnamenti basati sul piacere fisico femminile come fonte di potere, nemmeno di coppia ma puramente e semplicemente piacere egoistico fine a se stesso. Se le lotte femministe hanno portato a ridurre la sacralità della donna al solo piacere fisico, abbiamo lottato per nulla, per distruggere qualcosa che non aveva bisogno di rivendicazioni perché presente da sempre.

Nella tradizione ebraica e cristiana la vocazione di ogni donna è quella di essere una myrofora.
Cosa significa questo?
Oramai siamo abituate a vedere nel mondo donne che rivendicano la loro dignità nei riguardi dell’uomo sottolineando la loro dimensione maschile a discapito della propria femminilità. Oppure all'opposto, pensano che mostrando il corpo ne siano padrone... Niente di più sbagliato...
Che le donne si augurino una reale reciprocità nei riguardi dell’uomo, così come la partecipazione alla vita pubblica, non è forse una cosa normale? Nel racconto biblico della Genesi non si dice che l’uomo e la donna sono stati creati per completarsi reciprocamente?
La Chiesa insegna che c’è una corrispondenza stretta tra lo Spirito e la santità, evoca indirettamente la vocazione dell’uomo e della donna. L’uomo va dritto alla mèta. La sua volontà gli permette di vincere tutti gli ostacoli. La donna reagisce con una presenza nella quale la volontà è meno importante di quanto sia la vibrazione di tutto l’essere. L’uomo è conquistatore. La donna sa adattarsi più facilmente alla situazione. L’uomo analizza il caso e vi riflette a lungo. La donna, più intuitiva, pensa con tutto il suo essere. Qualunque cosa si dica delle differenze che gli psicologi segnalano tra l’uomo e la donna, la verità è che per divenire immagini di Cristo e dello Spirito si deve passare attraverso una ascesi e una trasfigurazione progressive.
Farsi myrofora è presentare il profumo dello Spirito ogni giorno, è ricordare che la vocazione della Chiesa è di riaprire le porte del Paradiso dove si trova l’albero dal profumo squisito. Farsi myrofora è scoprire la via nuova che parte dal Sepolcro ed accogliere la vocazione di farsi apostola degli apostoli. Ci si dimentica troppo spesso che fu proprio una donna di essere la prima testimone della Risurrezione. Farsi myrofora è avere la responsabilità di portare l'annuncio mettendo Cristo davanti a tutto, farsi myrofora significa fare un passo indietro quando necessario, farsi myrofora significa essere dono senza avere qualcosa in cambio, farsi myrofora significa essere portatrici dell'annuncio anche quando tutto intorno a noi dice il contrario.

“Tutta la casa si riempì di profumo” (Gv 12,3)

Se vogliamo aggiungere un po di liturgia a casa (e come vedremo quando parlerò della teologia della casa), per ricordare le Myrofore, possiamo leggere i passi del Vangelo che parlano e che trovate sparsi per l'articolo che parlano di loro; in questo giorni inoltre potete profumare casa facendo memoria dell'importanza delle donne nelle piccole cose di ogni giorno, dei piccoli gesti, un po' come le donne dell'annuncio che facevano una cosa ordinaria come l'andare ad ungere il corpo di Gesù per poi ritrovarsi ad essere portatrici di una notizia che ha cambiato tutto.

Buona memoria...

Ps: ecco alcuni articoli che parlano del profumo nella bibbia se volete approfondire l'argomento.

sabato 1 aprile 2023

Come vivere la Settimana Santa; consigli e riflessioni ai piedi della Croce.




Mentre scrivevo il post per instagram, mi sono resa conto che lasciare il tutto in una breve spiegazione fatta di immagini sarebbe stato riduttivo per cui ho pensato di ampliare il discorso con un articolo, molto più semplice da consultare e che permette di avere ulteriori specifiche.
La settimana in arrivo sarà sicuramente intensa, abbiamo determinate aspettative e nella maggior parte delle volte ci auto-deludiamo non riuscendo a fare nemmeno la metà delle cose prefissate.
La vasta scelta che vi propongo è per fare in modo che possiate trovare sicuramente qualcosa che possa fare al caso vostro senza bisogno di chissà quali stravolgimenti.
Iniziamo subito.

NON PERDERE DI VISTA L'OBIETTIVO
La cosa più facile è perdere il focus, ovvero la centralità della Settimana Santa, gli ultimi giorni di Cristo. Se perdiamo quello, rischia di andare tutto a viole e noi di certo non vogliamo questo.
Appena arrivano delle tentazioni, stai mollando oppure ti stai per perdere, utilizza una giaculatoria per rimetterti in carreggiata.
L'utilizzo della giaculatoria permette di fermarci, almeno mentalmente, quei pochi secondi (facili da trovare per chiunque) per focalizzarci su Chi è il centro,
Può essere:
"Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo"

Oppure una a vostra discrezione restando sempre però nel tema della settimana Santa.


COME "INCASTRARE" LA PREGHIERA IN QUESTI GIORNI
Partendo dal fatto che la preghiera non va "incastrata" ma programmata per farla diventare parte piena del nostro quotidiano, nei tempi forti tendiamo ad intensificare la preghiera ma allo stesso tempo facciamo fatica a trovare il tempo per farlo... si rosicchiano qua e là minuti, attimi, magari di corsa come per spuntare un compito ma togliendone il senso.
Per questa settimana, ma va bene anche solo giovedi, venerdi e sabato, nella routine stabilisci tassativamente il tempo della preghiera. Meglio due tempi, cosi se uno salta, c'è il secondo a disposizione e se puoi utilizzarli entrambi, meglio ancora.
Quando decidi (in anticipo) il momento della giornata, tieni conto di possibili variabili, possibili ritardi o imprevisti per evitare sorprese.
Indipendentemente che lavoriate a casa oppure fuori casa, stabilire un tempo vi potrà essere d'aiuto.

Nel concreto: Mentre aspetti i figli che escono da scuola, mentre sei in auto, arrivando qualche minuti prima a messa oppure uscendo qualche minuto dopo, mentre sei in coda alla posta, mentre prepari il pranzo o la colazione, mentre rifai il letto, mentre stai per uscire di casa o sei in ascensore, mentre ti cambi, in pausa pranzo, mentre pulisci casa, mentre addormenti i bambini o li culli di notte, mentre prepari la lavatrice, mentre stendi, alzandoti 5 minuti prima, mentre scorri i social...
Sono solo alcuni esempi ma (e qui spero vivamente di smuovere qualcosa anche a costo di farmi odiare) credo che per chiunque sia fattibile riuscire a ritagliarsi 5 minuti di orologio per poter fare un po' di preghiera senza fare altro. 
Se ritenete che ciò non sia possibile, forse è il caso di capire cosa non sta funzionando, chiedendosi "realmente la preghiera è importante per me?", "realmente non ho 5 minuti nella mia giornata dove pregare e basta?"
Mi è capitato spesso di dire che non avevo tempo per ritagliarmi attimi di preghiera, che non avevo tempo per una decina, per una novena etc.. poi mi sono impuntata, sono caduta, ho mollato e riprovato ma alla fine quel tempo, si trova, basta solo capire giorno per giorno il momento adatto e riordinare le priorità.. con il tempo e la perseveranza tutto sarà più facile.


CONSIGLI GENERICI
Ora vediamo qualche consiglio generico, ovvero che si può utilizzare in più giorni, tenendo sempre presente che non va fatto tutto ma scelto in base ai propri impegni.
  • Medita le orazioni di Santa Brigida, una al giorno da domenica, vanno dalla circoncisione alla crocifissione. Ogni giorno sarà possibile concentrarsi su un aspetto che ci accompagnerà fino alla Pasqua.
  • Ascolta catechesi o podcast che possano aiutarti a vivere giorno per giorno la tua fede (pubblicherò dei podcast per la contemplazione dei vangeli del triduo Santo, saranno di pochi minuti).
  • Vai in chiesa per stare in silenzio con Lui, bastano 5 minuti.
  • Confessati.
  • Prepara un altare di preghiera con i simboli della settimana Santa.
  • Mettiti in contemplazione e in ascolto di Dio.

Ora entriamo nello specifico.
(Scegli solo ciò che può esserti utile)

[Ps. Per quanto riguarda i podcast che pubblicherò, saranno molto semplici, vi guiderò attraverso il vangelo di mercoledì, giovedì e venerdì con una sorta di contemplazione, ascoltando l'audio dovreste riuscire a entrare nel brano, seguirò un esercizio che avevo fatto qualche anno fa seguendo una fraternità monastica. I brani di lunedì e martedì invece saranno scritti.]

DOMENICA DELLE PALME
Partecipa alla messa (e processione) con i rami d'ulivo benedetti.
Mettili in vari punti della casa, sull'altare domestico, in un vasetto sulla mensola o mobile, in camera.
Se hai dei bambini coinvolgili creando delle palme di cartoncino scrivendo "Osanna al Figlio di David". Potete anche disegnare una rappresentazione dell'entrata di Gesù.


LUNEDI, MARTEDI E MERCOLEDI SANTO
  • Raccogli le intenzioni di preghiera della famiglia e degli amici.
  • Pulisci e profuma casa, è un modo per preparare tutto al triduo Santo e poi alla Pasqua.
  • Prepara il menù per la cena ebraica del giovedi (in questo articolo trovate le indicazioni)
  • Se non puoi andare a messa, seguila in tv; se proprio non riesci a seguirla stando seduta, va bene anche mentre fai altro, ma almeno ci stai provando.

GIOVEDI SANTO
  • Ascoltate i podcast a tema (li troverete condivisi nei vari canali).
  • Andate alla messa serale.
  • Preparate la cena ebraica.
  • Se non potete uscire per la messa, seguitela in tv e fate in casa la lavanda dei piedi.
  • Prima di dormire ritagliatevi del tempo per tirare le somme del giorno, se avete dei bambini fatelo con loro mentre li mettete a letto

VENERDI SANTO
  • Partecipate ad una Via Crucis, che sia in parrocchia, in famiglia o alla tv.
  • Durante il giorno meditate la Passione di Nostro Signore, potete utilizzare anche il rosario con i misteri dolorosi presenti il venerdì.
  • Alle 15.00 fermatevi e pregate, basta una giaculatoria (che potete fare anche al lavoro).
  • Fate il bacio della croce e mettete ai suoi piedi le richieste di preghiera raccolte in precedenza.
  • Accendete una candela sull'altare e lasciatela consumare.

SABATO SANTO
  • Coprite i crocifissi che avete in casa con qualcosa di scuro.
  • Contemplate il silenzio.
  • Dedicate la giornata alle cose semplici.
    So che con i bambini il silenzio è una parola in disuso, ma provare a coinvolgerli può essere utile per spiegare loro l'importanza della giornata e di questa tipologia di silenzio, ovviamente riadattando in base all'età. Fate con loro un disegno, fatevi aiutare nelle faccende o in quello che dovete preparare per il giorno successivo...
PASQUA
C'è poco da dire, se riuscirete a vivere a pieno questa settimana, arriverete alla Pasqua in un modo nuovo, quella giornata dedicatela a rendere grazie e a loda il Signore perché è risorto. Lodatelo perché per mezzo di Lui avremo la vita eterna.
Lodatelo e scrivete perché, condividetelo con chi amate e con chi non conoscete... fate una bella lista di motivazioni e conservatela.

Nella newsletter troverete i brani di lunedì e martedì per iniziare a capire come si svolgerà la contemplazione che vi propongo.
Buon cammino, unite/i in preghiera.

venerdì 17 marzo 2023

Alzo gli occhi al cielo e ringrazio; rendere il passato un giardino fecondo.


Questo articolo nasce da una piccola riflessione avvenuta qualche giorno fa, doveva essere una cosa piccola piccola su facebook poi mi sono resa conto che per portare qualcosa avrei dovuto evitare di tagliare pezzi per cui ho pensato di renderla un articolo del blog, magari anche un piccolo pezzetto di ciò che è la mia storia e che spesso mi chiedete.

Una piccola ma doverosa postilla prima di iniziare la lettura:
"Si prega di maneggiare con cura ciò che leggerete...sono pezzi difficili da donare ma so che è giusto cosi."

Se c'è una cosa che ho imparato in tutti questi anni è che Dio, con ognuno di noi, ha un modo per attirarci a Lui, sa cosa "utilizzare" per salvarci. Ci conosce da sempre, ci lascia la libertà di agire, di commettere errori e prendere strade sbagliate, ma Lui non ci molla, ci prova e riprova per portarci sulla strada che per noi potrà essere "la via della salvezza". Con me ha utilizzato due strade, la morte e la vita. La morte di Giovanni Paolo II per chiamarmi e mettermi in mano la cartina giusta; la vita, la maternità, Maria, per farmi orientare e capire dove andare.
Proprio la maternità mi ha riportata a Lui ed è quasi un paradosso dato che la mia vita è sempre stata un gran casino proprio per il rapporto con i genitori, quello che mi ha portata spesso alla deriva e che ha reso la mia infanzia e adolescenza un mix di ricordi poco felici.

Il rapporto con mia madre è sempre stato strano, lei convinta di donarmi tutto l'amore del mondo lasciandomi libera, senza regole, facendo l'amica e dicendo che ero più matura io (a 14 anni) di lei per cui se frequentavo il satanismo andava bene, tirandomi in mezzo alle sue liti e guerre legali con mio padre, minacciandomi di cacciarmi di casa, per poi defilarsi quando ne avevo più bisogno utilizzando menzogne su menzogne che ancora adesso mi fanno mettere in dubbio la mia stessa esistenza.
Crescere con le bugie ti destabilizza, è come camminare su di un filo sottile con sotto il vuoto e non sai come muoverti nel mondo.

Tra le varie specialità di mia madre c'era (e c'è) quella di "augurare" cose agli altri...
Ricordo come se fosse ieri una cosa in particolare, avevo circa 18 anni, i miei genitori erano separati da poco e dopo uno dei soliti litigi mi disse: "ti auguro di avere una figlia problematica come te, che ti faccia passare le pene dell'inferno..."..
Lo ricordo come se fosse ieri soprattutto per una caratteristica precisa, la cattiveria con cui mi era stata detta (non in tono scherzoso o solo per rabbia come altre volte)... Mi venne detta anche altre volte nel corso degli anni...e ribadita quando ero incinta della prima figlia (con toni a volte diversi).

Spesso mi sono chiesta per quale motivo il Signore avesse scelto proprio la maternità per attirarmi a Lui, era un desiderio ma anche qualcosa che mi spaventava proprio per ciò che avevo vissuto. Invece Lui sapeva benissimo che quella era la mia vocazione, quella cosa che mi avrebbe fatta sentire completa, piena, carica di grazia e di meraviglia. Si perché se mi guardo intorno ora, mentre sto scrivendo, anche se sono sola nella stanza, con la mia mente vedo i bambini, penso a cosa faremo appena tornano da scuola e sento il cuore che si gonfia, anche quando sono in giornata "no" e non vorrei vedere nessuno... Qui, ora, tra queste mura, con queste persone, mi sento realizzata nonostante non abbia una laurea, non abbia un lavoro prestigioso o guadagni soldi.. qui, ora, mi sento bene (al netto dei problemi di salute che non mancano mai).

Oggi guardo Giorgia che ha quasi 13 anni e penso a me a quell'età, già lontana dalla chiesa, frequentavo il paganesimo, fumavo, alzavo le mani sui compagni se necessario, ero un disastro a scuola, e nella vita, non avevo amici, prendevo note e volevo stare a casa il meno possibile perché i miei genitori erano sempre intenti a litigare oppure mia madre mi portava da mia nonna per sfogarsi e io zitta ad ascoltare.
Per chi ha avuto un certo tipo di infanzia e certe esperienze, quando ha figli deve fare i conti con la paura che possano essere una piccola copia di se stessi e posso dire che non si vive molto bene.

Guardo lei e non vedo me, guardo lei e vedo che sto facendo un buon lavoro e posso dirmelo, anzi, STIAMO facendo un buon lavoro perché nel nostro caso siamo in due a remare nella stessa direzione.
Ammetto che non sapevo fosse realmente possibile, essere una squadra in famiglia, pensarla allo stesso modo e avere una linea comune.. ero abituata a scannamenti, al fatto che se nell'educazione mio padre diceva una cosa, mia madre doveva fare o dire l'opposto e alla fine facevo ciò che avevo voglia perché la scampavo sempre e diciamolo, ad un'adolescente ribelle, queste cose fanno anche un po' comodo.
A casa mia remavano in due direzioni opposte, con il senno di poi, posso dire che se ero ciò che ero, non tutta la colpa era mia, ma alle spalle c'era qualcosa che mi portava ad essere così.
Alzo gli occhi al cielo e ringrazio, perché tutto è cambiato, non merito tanto ma ce l'ho...

Non so come andrà con Giorgia (e gli altri due, non li ho scordati eh, ma vorrei concentrarmi su di lei che è la più grande), ma so che non sarà come me perché lei ha noi alle spalle, genitori a cui importa qualcosa, su cui può fare affidamento e lo sa perché anche poco fa ha detto "sono fortunata ad avere questa famiglia". Alle spalle per sorreggerla, per fare in modo che se si dovesse voltare indietro possa vedere che ci siamo (poi l'eventuale faccia da "che cavolo stai facendo" si valuterà al momento).
Non sarà come me perché ha delle regole, ne conosce il motivo e le rispetta, non sarà come me perché c'è dialogo, non sarà come me perché sa che non verrà mai giudicata, ma ascoltata, accolta.
Non sarà come me perché non ha sconti per i suoi errori, ha punizioni, ramanzine, i mie lunghi sproloqui che non mancano ma alla fine, dopo aver sbuffato, ringrazia "grazie mamma per tutto quello che fai e perchè mi spieghi le cose"...
Non sarà come me perché non sono sua amica, può confidarsi, chiacchierare, giocare, ma sa che ci sono dei limiti oltre i quali non si può andare.
Alzo gli occhi al cielo e ringrazio, perché guardo lei, loro... e mi sento indegna di ciò che mi danno, due bambini e una pre-adolescente che mi danno tanto ogni santo giorno.

Come le ho detto, siamo fortunati ad averla come figlia così come con Gabri e Mattia perché ognuno di loro è un tassello che ci ha resi ciò che siamo ora come genitori e persone...
Giorgia, la figlia della conversione; Gabriele, il figlio del miracolo; Mattia, il figlio della grazia e io alzo ancora gli occhi al cielo e ringrazio perché probabilmente è troppo.
Mai avrei immaginato di poter fare qualcosa di buono, di cosi buono e so benissimo che non è tutto merito mio.... certo, anche del marito ma senza di Lui, senza il Signore, probabilmente e per mille cose, sarebbe tutto allo sfascio, sarebbe lo stesso gran casino che avevo vissuto io.
Invece no, il Signore mi ha tirata fuori da quel casino, mi ha fatto prendere un sacco di mazzate, gioie, dolori, tanti dolori e mi ha portata ad essere ciò che sono ora, con i miei difetti, i miei limiti ma con tanto, tanto da dare, con accanto un marito con cui sono cresciuta e allo stesso tempo con nessun genitore realmente accanto (uno in cielo e una troppo distante).
In questi giorni sto recitando il Sacro manto e inizia con "Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l'anima mia", direi che va bene cosi.

C'è un grosso insegnamento che ho preso dalla mia infanzia e adolescenza pesante, a tratti devastante, opinabile, "trasgressiva", tutto ciò che ho vissuto l'ho preso e, dopo averlo gradualmente rielaborato, ne ho fatto tesoro... Se trovi la strada (Mando guardando Cristo direbbe "questa è la via"), le persone giuste, tutto può cambiare, si possono rompere quegli schemi che pensavi fosse impossibile lasciar andare. Ti rialzi, ricostruisci e rendi ciò che puoi, qualcosa di meraviglioso, di fecondo.
Ecco perché come famiglia abbiamo appena concluso il percorso per diventare famiglia affidataria, metto ciò che è stata la mia esperienza, il mio vissuto nelle mani del Signore e Lui saprà quando sarà il momento di farlo diventare fecondo.

Più che un articolo è stato un gran casino ma spero si sia capito qualcosa.. anche perché lo ammetto, sono pessima nello scegliere i titoli dei post.
Grazie per aver letto...


martedì 3 gennaio 2023

Trasforma vecchi propositi in nuovi piccoli obiettivi verso il Cielo.




Dovevo semplicemente scrivere un post per instagram ma le cose da dire erano tante, troppe per farcele stare in uno spazio limitato per cui ho convogliato il tutto in questo articolo, nato anche dalla revisione dell'articolo che ho scritto e che troverete nel nuovo numero della rivista in uscita a breve.

Abbiamo appena iniziato gennaio, "anno nuovo, vita nuova" è il classico motto che scatta dopo la mezzanotte e/o dopo il primo brindisi dell'anno.
Peccato che spesso siano solo semplici parole di rito che non portano a nulla di concreto nella nostra vita, spesso nemmeno nelle piccole cose.
Andare in palestra, perdere peso, cambiare stile di vita, essere più positivi.... anno dopo anno si susseguono, sempre gli stessi, sempre tutti insieme e sempre senza un vero punto da cui partire.
E' cosi anche per i propositi spirituali... pregare di più, fare del bene, leggere più libri spirituali... una settimana dopo li abbiamo già dimenticati.

L'ultimo giorno dell'anno è sempre un momento carico di aspettative, in quel giorno si racchiude la fine e l'inizio per cui ci si sofferma a pensare a cosa abbiamo fatto e a cosa dovremo fare in futuro e per ognuno dei 365 giorni che ancora devono arrivare.
Quando tiriamo le somme, spesso, ci soffermiamo sulle cose negative, su ciò che non è andato come avremmo voluto, ciò che non abbiamo concluso o ciò che non abbiamo nemmeno iniziato e qui si creano di conseguenza mille propositi per fare in modo che l'anno nuovo possa essere diverso, migliore, "si, quest'anno è quello buono per poter finalmente...." ed è immancabilmente ancora uguale.
Per tirare realmente le somme dovremmo imparare a fare un piccolo esercizio settimanale che ho imparato dalla ragazza madrelingua che abbiamo ospitato per un mese e mezzo a casa nostra...
Ogni settimana, la domenica sera ci chiedeva "Dimmi una cosa che ti è piaciuta questa settimana e una che non ti è piaciuta"... e allora ti trovi a ripassare giorno per giorno, a rivedere cosa è successo e cosa non è andato e già in quel momento sceglierne solo una bella e una brutta ti fa rivedere le cose con uno sguardo diverso.
Questo esercizio permette di tirare le somme a fine anno con qualcosa di concreto, trovare qualcosa di bello accaduto e segnarlo sul diario o un'agenda, una cosa buona e una non buona poi, alla fine dell'anno prendere quella lista per avere davanti agli occhi per cosa ringraziare e non basandosi su pseudo ricordi anche un po' sbiaditi e magari distorti dall'emozione del momento in cui ci troviamo ora.
Solo dopo aver tirato le somme in questo modo concreto possiamo provare a programmare qualcosa che possa essere realizzabile e duraturo.

Programmare, è un bisogno impellente di ogni essere umano, avere bene in mente cosa fare domani, tra una settimana, tra un mese... cosi da non avere sorprese e avere tutto sotto controllo... controllo che se sfugge ci manda in crisi e ci fa tirare somme negative in un batter d'occhio.
Già il primo giorno dell'anno dobbiamo avere ben chiaro cosa vogliamo fare in tutto l'anno che abbiamo davanti altrimenti siamo persi.
C'è una cosa che ho imparato in 37 anni di vita, su 10 buoni propositi, forse ne porterò a termine 1 probabilmente verso gli ultimi giorni dell'anno perché prima non ricordavo nemmeno cosa avevo in mente.
Ecco perché ho pensato che invece di puntare a dei "propositi" vorrei semplicemente puntare a dei piccoli obiettivi concreti e realizzabili secondo il mio stile di vita e secondo ciò che vorrei iniziare, togliere, migliorare o continuare.
Si ha sempre la necessità di fare cose nuove, aggiungere cose, fare di più... ma non teniamo conto che possiamo semplicemente continuare a fare qualcosa oppure togliere qualcosa che sia una brutta abitudine, qualcosa di dannoso, oppure qualcosa che ci porta via tempo e non ci serve.

I miei obiettivi già programmati per questo nuovo anno sono pochi ma concreti:
- Sguardo in Alto e piedi a terra nel mondo
- continuare a pregare come sto facendo
- tornare alla confessione mensile
- continuare a mettermi a disposizione 
- puntare alla santità (strada lunga, in salita e un gran casino)
- ritagliarmi più tempo per scrivere
- capire quali progetti portare avanti e quali lasciare.

Come possiamo stabilire degli obiettivi in modo semplice e concreto?
Programmandoli quando necessario, di volta in volta, di mese in mese senza pensare di poter impostare tutto l'anno in un giorno. Prendo il calendario o l'agenda e in base agli impegni segnati so quando posso aggiungere un obiettivo e lo segno. Va appuntato altrimenti ce lo scordiamo (o magari voi avete più memoria di me..).

Ho pensato di condividere qui una lista di cose possibili con l'aggiunta di suggerimenti per provare a concretizzare. Potete scriverli su un foglio, sul vostro diario o direttamente sull'agenda in matita, giusto per avere un quadro generale.

Ecco qui alcuni possibili obiettivi/propositi o come volete chiamarli... non dovete di certo farli tutti, scegliete ciò che può fare per voi e il vostro quotidiano.

- Punta alla Santità.. dopo questo direi che abbiamo finito XD scherzi a parte, l'obiettivo che muove tutto deve essere questo, allora il resto è solo un aiuto per arrivarci.

- Sguardo in Alto e piedi a terra (nel mondo), quando il nostro obiettivo è il Cielo allora tutto ciò che vogliamo fare sarà più facile da selezionare.

- Scegli il tuo Santo protettore per l'anno nuovo e impara a conoscerlo. Appunta la sua data di nascita (dove c'è), la data di morte, quando è stato canonizzato e perché, scrivi il suo nome su un foglietto e appendilo in bella vista come promemoria per rivolgerti a lui quotidianamente. Utilizza anche dei promemoria sul telefono.

- Scegli un Santuario da visitare durante l'anno, informati e vai quando lo ritieni il momento giusto, ne basta uno. C'è una ricorrenza specifica magari con apparizioni? Vai in quel periodo. Scrivi sull'agenda 3 possibili date cosi da avere delle alternative senza dimenticarti.

- Vivi a pieno i Sacramenti, cerca di confessarti a cadenza regolare, appuntando sull'agenda o calendario le disponibilità dei sacerdoti cosi da poter avere il tempo necessario per prepararti.

- Arriva a messa in anticipo per poterti preparare alla celebrazione, [se si va con i bambini è possibile accordarsi, uno entra a "prepararsi" e l'altro sta fuori fino all'ultimo minuto con i bambini poi entra e la volta successiva potete scambiarvi... (è fattibile per esperienza)]

- Ritagliati del tempo per pregare DI PIU', la sera prima pensa alla giornata successiva e a quando potrai avere il tempo necessario per pregare con tranquillità.

- Leggi il vangelo quotidianamente, mentre fate colazione, appena svegli, mentre andate al lavoro (se non utilizzate l'auto), ci sono anche applicazioni comode per poter leggere ovunque appena hai 2 minuti di tempo.

- Appunta delle riflessioni in un quaderno di preghiera, cerca di mantenere questo "appuntamento" con il Signore qualche minuto durante la settimana oppure se proprio non hai tempo puoi crearti un appuntamento mensilmente per fare una specie di riassunto mensile. Non è la stessa cosa ma meglio partire da piccoli passi.

- Prova a fare almeno due novene durante l'anno.

- Ringrazia il Signore ogni sera per ciò che hai vissuto in quella giornata.

- Ogni domenica pensa ad una cosa bella e una brutta accadute durante la settimana e ringrazia. Cosa posso cambiare? Cosa posso continuare a fare?  (potete appuntarle per il resoconto di fine anno)

- Recita il Santo Rosario una volta al mese (secondo le proprie possibilità per cui seguendo alla radio, con un audio oppure spezzato durante la giornata).

- Togli qualcosa che non ti piace, che possa essere una brutta abitudine o un'attività che vuoi fare a tutti i costi ma che non ti da nulla di buono.

- Fai un resoconto mensile di come sta andando e non aver paura di cambiare, modificare, aggiungere o togliere ciò che ti allontana dal cielo.

- Vivi la liturgia a casa con piccoli gesti e piccole cose che trovi nell'agenda oppure che scoprirai piano piano seguendo il profilo instagram.

Punta al cielo, punta ad una vita in Cristo e ogni gesto, ogni progetto, ogni proposito, ogni obiettivo avrà un sapore diverso, uno scopo diverso ma con un unico punto di arrivo.
Trova la combinazione giusta per essere un po' Marta e un po' Maria, quell'equilibrio che ti permette di vivere nel mondo ma di non esserne risucchiata e prosciugata.

Buon cammino, buon anno, buon percorso sulla via della santità..