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venerdì 5 aprile 2024

"Siate nel mondo ma non del mondo"; vivere senza farsi divorare dal mondo.


Pagina di Diario 2

"Siate nel mondo ma non del mondo"... (utile leggere tutto Gv 15,18-21)
Ci sono momenti in cui mi ripeto nella mente questa frase per calmarmi, per non disperare o per evitare di rinchiudermi tra le mura domestiche così da non dover avere a che fare con il male che c'è al di fuori della mia comfort zone e che mi manda in crisi. Solitamente queste sono cose che tengo per me per evitare di passare per la polemica di turno ma, dopo un episodio avvenuto l'altro giorno, mi sono resa conto di non essere polemica (dato che sono comunque educata, non mi lamento, rispetto le opinioni altrui e non attacco nessuno), bensì una persona normale ma con idee che non sono al passo con quelle del mondo. Non per nostalgia del passato, nemmeno perché non mi piacciono le novità e il progresso, o forse sì, è per questo, dato che ultimamente "progresso e novità" sono due parole molto utilizzate per cose che però non fanno bene all'anima. Mi rendo conto che spesso la frase "Siate nel mondo ma non del mondo" è utilizzata in modo esagerato, a volte a sproposito anche per piccole cose tanto da ritrovarsi a farle perdere di significato... Allora poniamoci una domanda basilare...
Cosa significa realmente essere NEL mondo ma non DEL mondo?
Significa essere in mezzo agli altri, vivere una vita normale, a contatto anche con chi la pensa diversamente, senza rinchiudersi in se stessi o solo nella propria comfort zone (che spesso corrisponde alla cerchia di amici con cui sappiamo che può andare tutto bene e non dobbiamo affilare i coltelli), ma senza che ciò possa cambiare i nostri valori , i nostri pensieri e le nostre idee. Senza che la nostra spiritualità e moralità venga intaccata quando siamo circondati da tutt'altro. Il mondo non ci ingurgita ma ci fissa come se fossimo alieni o semplicemente dei folli.
Cosa facciamo? Ci lanciamo nel mondo disarmati per farci sbranare? Assecondiamo il mondo per non avere problemi? Ci facciamo i fatti nostri? Diciamo la nostra in modo educato e andiamo oltre?
Ognuno ha la propria tecnica e strategia che dipende da molte cose.. ma tutti, e dico proprio tutti noi con una fede comune abbiamo un asso nella manica, guardare quel crocifisso e lasciarci guidare dallo Spirito (e questo difficilmente suggerisce aggressività, rabbia e cose simili, quelle arrivano dal nemico per farci sbarellare e perdere il controllo oltre che perdere la via).

Ora arriviamo al giorno incriminato...
Qualche giorno fa ho visto un post instagram riguardo l'uscita di un romanzo vintage con nuova traduzione e prefazione di una nota autrice di romanzi rosa. Mi sono fiondata a leggere perché il libro in questione è uno dei miei preferiti, *"Una ragazza fuori moda" di Louisa May Alcott. Leggo i vari punti che lo caratterizzano, arrivo alla fine del post e leggo che la Alcott viene definita come una "scrittrice che strizza l'occhio alle famiglie queer". Dopo essere rimasta qualche secondo bloccata con la bocca spalancata, ho cercato di ripensare alla trama del romanzo e, in tutta onestà, questa cosa non l'ho mai minimamente percepita. Ho fatto notare all'autrice che non mi sembrava un accostamento corretto. L'autrice sostiene la sua tesi condividendo nelle storie qualche articolo che parla delle particolarità dell'autrice, ovvero delle sue lotte femministe, del fatto fatto che non si sia mai sposata ne innamorata, che abbia più volte detto che avrebbe voluto essere un uomo etc...
Nello stesso articolo però si sostiene che nell'800, affermare di voler essere un uomo, fosse una sorta di protesta contro la condizione della donna ma che non significasse realmente un'ideologia di genere o un desiderio reale. Le lotte femministe della Alcott inoltre pare siano per il semplice diritto di voto. Approfondendo il tema, sia negli articoli che ho trovato che secondo l'autrice del post, si parla sempre di interpretazione e di sfumature colte da alcuni lettori (per cui fini a ste stesse) ma che non hanno nulla di concreto e tangibile nel collettivo. Basta fare ricerche mirate per incappare in articoli, anche stranieri, che in aggiunta a quanto citato prima, ipotizzano il fatto che la Alcott fosse addirittura Transgender.  (what??!!!)

Una domanda sorge spontanea... Veramente per avvalorare una tesi bastano le sfumature? Spero proprio di no, altrimenti staremmo freschi..
In che mondo stiamo vivendo? Se facciamo il riassunto di ciò che vediamo intorno a noi possiamo dire che è un mondo fatto di caos ideologico, di libertà intesa come poter fare quello che si vuole ma che in realtà porta le persone a conformarsi per non essere escluse, porta le persone a non poter dire qualcosa di diverso per non essere attaccate e insultate... la libertà che conosco io è un pochetto diversa, quella che indica Cristo è molto più chiara e distinta.
Un mondo fatto di ideologie (biologicamente traballanti) che stanno emanando odore di zolfo da mettere la nausea. Ricordo quando leggevo frasi come "il mondo si oggi è nelle mani di Satana" e cose simili sorridevo, lo ritenevo esagerato... In questi anni ammetto che ho rivalutato la mia opinione. Si, perché quando si dice che il mondo di oggi è satanista, non è un'esagerazione ne tantomeno una bugia, ma la verità se pensiamo a quali sono le basi della filosofia satanista, l'io al centro, la libertà che però incatena, la sessualità senza freni, aborto... una società EGO-centrica. 

Ma voglio fare un passetto indietro...al discorso dell'identità di genere attribuita alla Alcott.
Non parlo mai di questi argomenti ma questa volta mi tiro in mezzo da sola per un'esperienza personale molto concreta e diretta.
Se dovessimo stare a guardare alle affermazioni e agli stati d'essere delle persone in alcune fasi della loro vita ci ritroveremmo a fare i conti con appunto delle semplici "fasi" dettate da millemila motivi diversi ma che non implicano per forza un problema di genere o di crisi identitaria.
Ora arriviamo al mio esempio... si, proprio riguardo me stessa...
Ebbene sì, nel periodo dagli 11 ai 13 anni ero un vero e proprio maschiaccio (non che ora sia esempio di femminilità e finezza), rubavo i vestiti a mio fratello, abiti larghi, capelli corti, cappellini per nascondere il viso e spesso mi scambiavano per mio fratello (non perché, grazie alla fantasia dei miei genitori, entrambi rispondiamo a "Cri"; io mi chiamo Cristina e lui Christian, ma per altro) cosa che mi gasava parecchio. 
Sulla base di quello che stavo vivendo in piena adolescenza, al mio modo di vestire e di pormi, se anche allora ci fossero state le ideologie sull'identità di genere che vanno di moda ora, probabilmente mi avrebbero creato moltissimi dubbi su quella che poteva essere la mia identità di genere portandomi a mettere in dubbio il sesso biologico. Fluida? lei/lui? Non binario? Il caos mentale più assoluto. Quando in realtà fu semplicemente una fase che poi passò con il tempo e senza nessun tipo di problema sulla mia identità di genere. Chissà, magari quando morirò diranno che ero una fluida repressa perché una volta a 13 anni ho detto che volevo essere un maschio... (ritrattate per favore dato che non potrò farlo io XD).

"Siate nel mondo ma non del mondo"...
Rieccola che torna mentre scrivo, per ricordarmi di tornare al centro a cui voglio arrivare con questo pezzo che sa di strano diario e di chiacchierata tra amiche.
L'affermazione della scrittrice riguardo la Alcott come amica delle famiglie queer mi ha portata a pensare che mi sento un'estranea in un mondo che non permette di poter essere se stessi e di poter dire ciò che si pensa.. si, perché chi ha commentato riguardo la perplessità dell'affermazione, è stato etichettato come "ignorante" per il solo fatto che non vorrebbe leggere romanzi con ideologia e famiglie queer. Tutta questa tanto urlata obbligatoria espressione di se stessi dov'è finita? Vale solo se la si pensa tutti allo stesso modo?
Non so voi, ma io sto bene ad essere nel mondo a modo mio, anzi, no... non a modo mio ma a vivere nel modo migliore secondo ciò che Cristo ha pensato per me...libertà, santità e vita eterna... tanta roba!

Un abbraccio
Cristina

*Trama di "Una ragazza fuori moda":
Con la sua costante allegria, Polly, figlia del pastore di una piccola congregazione di campagna, arriva in città ospite della ricca famiglia dell'amica Fanny Shaw. E per gli Shaw la ragazzina è come un raggio di sole, che entra nella loro casa portando quel calore che per tanto tempo era mancato. A sei anni dalla prima visita, Polly, ormai una giovane donna, torna in città come insegnante di musica e riprende i contatti con Fanny. Grazie alla sua educazione e ai suoi profondi valori morali, sarà in grado di aiutare l'amica ad affrontare un grave rovescio economico, diventando per tutta la famiglia un importante punto di riferimento e, forse, anche qualcosa di più.


giovedì 24 dicembre 2020

Santi della Vigilia: Cosa c'entrano Adamo ed Eva con il Natale?




Ogni giorno si scoprono cose nuove, soprattutto per chi come me che è stato lontano tanto dalla Chiesa.
Scopro novene, preghiere, Santi e Sante, tradizioni che non sapevo esistessero e certe volte questo può essere vissuto in due modi; il primo in modo pessimista, della serie "non conosco queste cose, allora valgo meno agli occhi di Dio", oppure, il secondo modo più positivo è "wow, ecco qualcosa di nuovo per poter ampliare e arricchire la mia vita di fede".
Ecco, se fino a poco tempo fa adottavo il primo modo, ora voglio il secondo e vorrei che tutti lo adottassero... soprattutto ignorate il primo modo, non viene da Dio.

Comunque... ecco cosa ho scoperto grazie a Giorgia (non mia figlia eh, ma un'amica che collabora con il gruppo di stile di vita e con il calendario di liturgia quotidiana)

Oggi, nel giorno della vigilia di Natale si ricordano Adamo ed Eva....
Cercando "adamo ed eva vigilia di natale" ho poi scoperto che hanno a che vedere anche con l'albero di Natale...
Ebbene si.. 
Nel Medioevo c'era la tradizione degli Adam una Èva Spiele (“giochi di Adamo ed Èva”), nelle chiese alla vigilia di Natale si ricostruiva lo scenario del Paradiso in terra, con tanti alberi da frutta, simboli dell’abbondanza e del mistero della vita. 
Ora però lascio la parola.. o per meglio dire.. la tastiera del pc.. a Giorgia con qualche riflessione e suggerimento.


Questa Vigilia lo sappiamo tutti, sarà diversa da quelle che siamo stati abituati a vivere, per questo non
dobbiamo perdere l’occasione, soprattutto per i nostri bambini, di trasformarla in qualcosa di davvero
speciale, da ricordare davvero per il suo significato e non solo per quello che ci sta capitando in questo
2020.

Mentre leggevo la liturgia del giorno mi sono soffermata sulla Prefazio dove troviamo queste parole:

“È veramente giusto rendere grazie a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo, per il mistero della Vergine Madre.
Dall’antico avversario venne la rovina, dal grembo verginale della figlia di Sion è germinato colui che
ci nutre con il pane degli angeli e sono scaturite per tutto il genere umano la salvezza e la pace.
La grazia che Eva ci tolse ci è ridonata in Maria.
In lei, Madre di tutti gli uomini, la maternità, redenta dal peccato e dalla morte, si apre al dono della
vita nuova. Dove abbondò la colpa, sovrabbonda la tua misericordia in Cristo nostro salvatore.
E noi, nell’attesa della sua venuta, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo l’inno della tua lode:
Santo ...”

Sono andata a curiosare un po’ in giro per approfondire e ho scoperto che proprio oggi, la vigilia di
Natale, si festeggiano Adamo ed Eva
, i nostri progenitori!

Perchè proprio oggi? 
Perchè Gesù che nasce (tra poche ore) è la risposta alla caduta e al peccato.

Qui la nostra proposta per la giornata di oggi:
In un momento “morto” della giornata radunate tutta la famiglia, sul divano, sul lettone, in cucina,
insomma dove più vi piace e aprendo la Bibbia leggete i due passaggi della Genesi (Gen 2,4-3 e 3, 24)
che raccontano la loro storia (mentre facevo un po’ di ricerca ho scoperto che alcune famiglie mettono
in scena una piccola recita familiare dove raccontano questa storia. 
Se lo fate mandateci le foto!!!) e provate a parlare insieme di cosa è andato storto, ascoltare cattivi consigli, hanno mentito, non hanno dato fiducia a Dio, non hanno seguito le regole, si sono dati la colpa a vicenda e a chiedervi “e noi.. come ci comportiamo?"

Eva ha seguito il suo orgoglio e si è fatta influenzare da un “amico” che non aveva a cuore il suo bene.
Adamo ha semplicemente seguito la corrente e non la sua vocazione, il suo essere originale e ha
preferito essere “fotocopia”. 
Sapevano di fare del male e l’hanno fatto comunque, ed invece di cercare di aggiustare (confessare) la situazione, hanno cercato di nasconderla e quando il Signore l’ha scoperto, si sono dati la colpa a vicenda...mamme, vi suona familiare?

Prima di peccare, Adamo ed Eva, vivevano, è il caso di dirlo “da Dio”: vivevano in un paradiso,
disponevano di tutti i beni che Dio aveva dato loro, dovevano seguire solo delle semplici regole per il
loro bene, Dio li aveva anche messi in guardia sulle conseguenze, se fossero andati fuori strada. 
Hanno usato male la loro libertà. 
Dalla loro disubbidienza nel mondo entrarono la morte e il peccato.
La punizione, come giusto che sia, arriva, ma basta leggerla dalla giusta prospettiva per capire che
invece è stata una grazia.
Dio ci ama, come un padre e una madre amano i propri figli, anche davanti alla nostra disobbedienza.
Non ama vederci peccare ma ci lascia la libertà di sbagliare, di cadere, di fallire, ma poi, quando
torniamo, quando risaliamo dopo aver toccato il fondo, quando accettiamo il suo perdono, allora
rifioriamo, diventiamo persone migliori.

Come dicevo all’inizio Gesù che nasce, è la risposta a questa caduta!
Probabilmente fu Giustino (100-165) il primo autore che ricorse al parallelismo Eva-Maria. 
Infatti scriveva: «Il Figlio di Dio si è fatto uomo per mezzo della Vergine, affinché la disobbedienza provocata dal serpente fosse annullata attraverso la stessa via per la quale prese inizio. Come infatti Eva, che era vergine e incorrotta, dopo aver accolto la parola del serpente, partorì disobbedienza e morte, allo stesso modo Maria, la Vergine, avendo ricevuto dall'Angelo Gabriele il buon annuncio che lo Spirito Santo sarebbe disceso su di lei e che la potenza dell'Altissimo l'avrebbe adombrata, concepì fede e gioia, per cui il santo nato da lei sarebbe stato il Figlio di Dio. Perciò rispose: «Mi avvenga secondo la tua parola» (Lc 1,38). Così per mezzo di lei è nato colui a proposito del quale, come abbiamo dimostrato, sono state dettate tante Scritture. Per mezzo di lui Dio abbatte anche il serpente, insieme a quegli angeli e a quegli uomini che sono divenuti simili a lui» (Dialogo con Trifone)

Gesù è il nuovo inizio, la nuova strada, la nuova luce per la nostra vita.
L’Antico Testamento inizia con questa coppia che non capisce la propria vocazione.
Il Nuovo Testamento inizia con una coppia che dice “si” alla propria vocazione. 
Capiscono cosa c’è in gioco: il riscatto dal peccato, la salvezza per tutti.

Buona viglia di Natale.
Cristina e Giorgia

martedì 28 aprile 2020

Nella gioia e nel dolore, affidarsi e affidarli è il più bel gesto d'amore.




Ogni tanto mi capita di perdermi a fissare i bambini mentre stanno giocando tranquilli, mentre chiacchierano tra di loro, oppure quando durante il pranzo o la cena si accordano per i giochi che faranno di lì a poco...
In quei momenti mi sento la persona più fortunata sulla faccia della terra e darei qualsiasi cosa per fermare il tempo...
Allo stesso tempo quando litigano per ogni cavolata, borbottano ai vari "no" e cambiano stanza stizziti, li strozzerei (un po alla Homer Simpson con Bart, nulla di cattivo...) poi mi limito alla mia solita frase "mi dispiace per voi ma so cosa state borbottando!! L'ho fatto prima di voi, non mi fregate!".
Nei momenti in cui non sono la mamma rompi scatole, subentra anche il mio lato più protettivo, quello che mi fa più male perchè so che la mia protezione non potrà mai fare in modo che nella loro vita non ci sia sofferenza.
Li guardo e penso che farei di tutto per far si che non debbano mai soffrire, sia per salute che per le amicizie o l'amore perchè se ripenso a me, non vorrei mai che possano vivere anche solo la metà di ciò che ho sofferto alla loro età e anche più grande.
Credo che questo pensiero possa essere comune a tutti i genitori o per lo meno alla maggior parte, chi non lo pensa probabilmente ha molto più buonsenso e molta più ragione di me perchè si evita un sacco di paranoie e gastriti inutili.

La sofferenza non si può impedire, soprattutto credo fermamente che possa essere una grossa fonte di ricchezza ma parliamoci chiaro.. se si potesse evitare, nessuno di certo andrebbe a cercarla, tanto meno io.
Essere felici cosi come soffrire significa essere vivi...
Per carità, non sono sadica, cerco solo di essere un po obiettiva e concreta, anche se vale solo per me, perchè per quanto riguarda i bambini (inteso come figli), diventa un pensiero estremamente difficile da accettare.
Capiamoci, sono riuscita anche a sostituire il criceto quando potevo per evitare della sofferenza a loro.. poi la seconda volta non ci sono riuscita perchè era domenica e i negozi di animali erano chiusi.

Gabriele è il più sensibile dei tre, quello che è rimasto attaccato alla vita fin da quando era ancora nella mia pancia, quello che ha avuto fretta di nascere, quello che può essere considerato un piccolo guerriero (e un miracolo), è il più fragile di tutti.
Quanto fa male! Anche se a volte vorrei bucargli quel pallone da calcio che ha sempre tra i piedi.
Oggi ricorre l'anniversario della morte di Alfie, ricordo quanto ha sofferto Gabri per lui.. non volevo digli che era morto ma lo ha sentito alla radio mentre eravamo in auto e da allora ha passato giorni in cui era inconsolabile, nel momento della messa a letto pensava a lui e piangeva.... anche ora ha la sua foto sulla mensola accanto al letto.
Giorgia è quella che mi somiglia di più e la cosa non mi piace... quella che fa sempre la dura, piange poco, non fa vedere che soffre, quella che chiede se è normale che non le venga da piangere per certi avvenimenti per cui Gabri invece scoppia... lei ha bisogno di me più degli altri, peccato che ora non sono ancora in grado di esserle accanto nel modo giusto.
Mattia, è un mix tra i due fratelli, sensibile e testone, scoppia a piangere se suo fratello si fa male (o perchè lui gli ha fatto male) poi cerca di fare il giullare per farlo ridere... ha solo 3 anni e mezzo, ma è già cosi consapevole delle emozioni anche se fatica a gestirle.
Cosa può fare un genitore se vuole proteggerli ma sa di non poterlo fare sempre e comunque?
Cosa posso fare se e quando un giorno non ci sarò più? (quante volte chiedo egoisticamente la grazia di poterli vedere crescere per esserci nella loro gioia e sofferenza).
Io ho fatto l'unica cosa in mio potere da quando sono piccoli, li ho affidati alla Madonna con una consacrazione dedicata ai bambini.
Della serie "Mamma, pensaci tu perchè da sola non posso fare nulla..".
L'anniversario della consacrazione di Mattia sarà domani, il 29 aprile (gli altri due il 4 giugno) con questa preghiera:

"Eccomi mamma".
Ti voglio bene
e oggi consacro a te la mia vita.
Guidami tu ogni giorno, 
e, col tuo Gesù,
a te e alla mia famiglia
pensaci tu.
Grazie.

Questo è l'unico gesto concreto per saperli protetti indipendentemente da tutto, da tutti, dalla lontananza e dalle loro scelte di vita perchè nulla si può controllare, noi arriviamo fino ad un certo punto ma non possiamo e non dobbiamo evitare che vivano tutte le emozioni.
Loro sono la mia gioia e la mia sofferenza...
La gioia senza la sofferenza che senso avrebbe?
Può sembrare un discorso folle ma ragionandoci è inevitabile unire le due cose, se fossimo sempre felici, sereni e tranquilli ci stancheremmo di ogni cosa, non sapremmo apprezzare le vere gioie della vita dando tutto per scontato.
Sarà che sono la regina delle paranoie per cui riesco sempre a trovare qualche preoccupazione per cui la gioia poi è più che apprezzata... scherzi a parte, sono migliorata molto da quando mi affido di più.
Una cosa che invece non ho cambiato da quando sono piccola è il non mostrare la sofferenza, lo so io, sto male io e mi basta cosi.
Se ripenso ad ogni cosa che nella mia vita mi ha fatto del male, riesco a trovare il buono e il positivo, ok, non subito, magari ci sono voluti anni e anni, ma il positivo c'è, il buono c'è... la sofferenza non è mai fine a se stessa, non può esserlo (eccetto se si è tendenti al sadismo ma è un altro discorso).
Il Signore ci ha sempre insegnato questo, come cristiani sappiamo che qualsiasi cosa ha dietro qualcosa di più grande, un fine maggiore.
In questo tempo è difficile trovare un senso alla sofferenza, ma ci arriveremo con il tempo, quando morì mia nonna la sofferenza fu enorme, non potrei descriverla o quantificarla e da allora in me è aumentato il mio istinto di protezione nei confronti dei miei figli, la paura che possano soffrire per la perdita di qualcuno a cui vogliono bene..
Non la sto gestendo benissimo ma posso sempre migliorare, alla fine sono pur sempre una mamma rompi scatole per cui in qualche modo colpevole delle loro sofferenze quando nego videogiochi, uscite, dolci, schifezze...
Quando cresceranno sarò ancora peggio, perchè i "no" saranno ancora più mirati e per loro dolorosi e quando saranno grandi so che capiranno che tutto ciò che hanno "sofferto" era per il loro bene.
Eh già.. come dicevo, la sofferenza non è fine a se stessa e ringrazio ogni giorno il Signore per avermelo fatto capire in tanti modi... alcuni li avrei evitati volentieri eh... ma è innegabile che Lui ci aiuta a trasformarli in bene tenendoci per mano.

Un abbraccio

giovedì 23 aprile 2020

La fede in Cristo, quella (folle e) vacillante certezza quotidiana.




Inizio con delle domande a raffica....
1. Vi è mai capitato di avere dei dubbi riguardo la vostra fede?
2. Vi è mai capitato di ritrovarvi a mettere tutto in discussione in continuazione, cambiando idea ogni mezz'ora nell'arco di una giornata sentendovi quasi dei pazzi?
3. Vi è mai capitato di mollare tutto per un attimo e rendervi conto poco dopo che ci sono persone che riescono a farvi cambiare idea, deviando il vostro essere senza che ve ne rendiate conto?
4. Vi è mai capitato di avere la risposta ai vostri dubbi ma di non riuscire a mantenerla perchè le domande precedenti vi pressano?

E ora provo a rispondere in modo sincero ad ogni singola domanda per cui abbiate pazienza, potranno sembrare risposte strane ma sono solo frutto di vita vissuta...spero capirete dove voglio arrivare...

1. Vi è mai capitato di avere dei dubbi riguardo la vostra fede? 
1. Si, mi capita di avere dubbi riguardo la mia fede, mi capita da sempre, alcune volte in modo più banale, altre in modo più intenso, martellante... non è sempre facile parlarne, dirlo a qualcuno perchè non sempre questa cosa viene compresa... può essere mal interpretata.
Avere dubbi è umano, ma quando li hai non perchè non condividi qualcosa ma per un qualcosa di diverso, legato al passato diventano più difficili da gestire...

2. Vi è mai capitato di ritrovarvi a mettere tutto in discussione in continuazione, cambiando idea ogni mezz'ora nell'arco di una giornata sentendovi quasi dei pazzi?
2. Si, (e siamo a due) mi capita di cambiare idea in continuazione durante la stessa giornata, ci si sente veramente quasi pazzi perchè per un attimo pensi una cosa, ragioni, arrivi ad una conclusione,  ne sei convinta, ti togli un peso, ti senti leggera... ok è fatta!
Dopo un po, anche dopo ore... ecco che tutto torna come prima, i dubbi ritornano, le domande a cui davi una risposta precisa tornano, le risposte non sono più le stesse ma alimentano altri dubbi... Dentro di te senti qualcosa che si muove in un'altra direzione, non sono semplici dubbi che al massimo ti portano ad un po di aridità o momentanea apatia (pagherei per quelli)...
Questi sono dubbi che ti portano proprio in un'altra direzione, in un altro sentiero, quello che hai percorso per tanti anni, quello che pensavi di aver lasciato alle spalle facilmente ma che continua a tornare...e non sai più come liberartene.
Durante una testimonianza con una terza media tramite una piattaforma online, dalla mia bocca senza rendermene conto è uscita la frase "il male non ti molla, il male è subdolo e arriva quando meno te lo aspetti"...
E' proprio cosi, il male non ti molla, quando pensi di essere scampato alla sua morsa, ti rendi conto che è tutta una semplice illusione perchè il modo per farti vacillare lo trova sempre, il tuo punto debole lo conosce e lo utilizzerà contro di te...
Hai seguito un percorso spirituale particolare? farà in modo che tu trovi il modo per tornarci..
Hai un passato particolare? farà in modo che riemerga per poterti tenere in pungo.
Soffri di ansia? farà in modo che questa possa essere la tua prigione facendoti sentire abbandonata a te stessa...facendoti sentire abbandonata anche da Dio...

3. Vi è mai capitato di mollare tutto per un attimo e rendervi conto poco dopo che ci sono persone che riescono a farvi cambiare idea, deviando il vostro essere senza che ve ne rendiate conto?
3. Si, (e siamo a tre..) dopo una telefonata o uno scambio di messaggi mi è capitato di cedere, di pensare "ok, mollo tutto per un attimo e provo a vedere come va altrimenti resto nel dubbio..", ci provi, ti senti libera, senza pensieri, quasi più felice, pensi di essere veramente te stessa finalmente...
"Ahhhh, finalmente senza pensieri, posso essere me stessa... ma allora prima chi ero??"
Quando spunta quella piccola e semplice domanda arrivano attimi di panico perchè ti metti in discussione, troppo, per cui ti siedi e inizi a mettere in campo la ragione.
Il cervello una volta tanto inizia a funzionare come si deve...
Non credete che la ragione e la fede siano distinte perchè non è affatto cosi, sono migliori amiche; la ragione e il male invece sono particolarmente in disaccordo, ricordatevelo bene.. soprattutto nei momenti "no".
Come stavo dicendo.. il cervello inizia a funzionare, mette sul tavolo ogni tassello del puzzle, inizi a ricomporlo piano piano e la cosa migliore da fare è scrivere, in questi casi il diario di preghiera è veramente tanta roba, ma questa volta lo sto facendo qui perchè non voglio che altre persone rischino di attraversare deserti talmente aridi da non trovare nemmeno una misera oasi di salvezza.
Scrivi... scrivi senza paura ogni pensiero e ti rendi conto che mentre lo fai i nodi poco a poco si sciolgono, ogni dubbio trova una risposta precisa che arriva dalla ragione ma è guidata dall'alto...
Continui a ragionare e ricordi il perchè hai mollato quel percorso, perchè era lì che tu non eri te stessa, che dovevi nascondere ciò che pensavi e non eri libera...
Quando hai terminato ti rendi conto che alcune cose partono da persone che posso avere un certo potere su di te, magari non per loro volontà ma fanno da tramite... non pensavo fosse possibile una cosa simile ma lo sto sperimentando sulla mia pelle.
Poi se pecchi di idiozia come me (dovrebbero aggiungerlo ai peccati capitali), quelle persone non riesci ad allontanarle perchè vuoi continuamente metterti alla prova.... prima o poi vuoi farcela a non cedere, peccato che la tua forza di volontà valga meno di zero in questi casi, perchè o tagli i ponti (pregando di non tornare indietro riallacciandoli, perchè capita anche questo) oppure ti fai aiutare dal Signore e trovi il coraggio di essere diretta mettendo dei paletti specifici (cosa non proprio saggia perchè non demordono, già fatto!).
Le persone posso essere veicolo volontario o involontario, cercare di capire la tipologia non serve, l'unica cosa da fare è proteggersi, affidarsi e tagliare nel momento in cui non c'è rispetto di eventuali richieste.
Quando quelle persone vengono allontanate o non si fanno sentire per un pò senti un peso che sparisce, ti senti libera nel vero senso della parola...e lì arriva la certezza.

4. Vi è mai capitato di avere la risposta ai vostri dubbi ma di non riuscire a mantenerla perchè le domande precedenti vi pressano?
4. Si, (quattro su quattro)
Ho sempre la risposta ai miei dubbi, ma non è stabile, non si riesce a mantenere...ma è sempre la stessa..
Sapete quale può essere la risposta a questa altalena?
Ok, rispondere con un'altra domanda non è cortese ma ci sta...
La risposta a tutte queste domande, in sintesi (ma sapete che non amo la sintesi) è... Satana.... il male... il diavolo o come volete chiamare quella cosa subdola che si appropria di alcune parti di noi, quelle più vulnerabili, instabili, deboli, per rigirarci a piacimento...
La ragione è sempre stata la mia bandiera, da adolescente amavo l'illuminismo poi quando l'ho studiato con la testa da adulta l'ho rivalutato ma la ragione resta la mia bandiera... per questo ci ho messo anni e anni e anni per rendermi conto che il male è qualcosa di concreto, di tangibile e non qualcosa di assurdo o da creduloni...
L'idea che le persone possano essere un veicolo è una cosa a cui non ho mai creduto e che ho scoperto da pochi mesi nel concreto ma se rifletto sul passato sono state tante, veramente tante e nei modi più diversi e che io pensavo fossero bene per me...
Ai ragazzi della testimonianza, alla domanda "come fai a sapere che ora segui la religione giusta?" ho risposto semplicemente "perchè sto bene, mi sento bene, sono serena indipendentemente dal fatto che le cose vadano bene o male, perchè so che il Signore è sempre accanto a me nonostante tutto, non mi lascia sola e allevia la mia sofferenza dando un senso a tutto".
Con una risposta cosi, avere dei dubbi può sembrare assurdo ma non poi cosi tanto, perchè le cose sono peggiorate proprio quando ho iniziato a dare testimonianza.

Diciamo che la quarantena aiuta a riflettere, aiuta a ragionare ma allo stesso tempo aiuta troppo e le domande elencate sopra sono più insistenti, martellanti e difficili da gestire soprattutto in  assenza della messa e dei sacramenti...
Quando hai un passato spiritualmente particolare, l'assenza della messa e dei sacramenti diventano un grosso problema, ti manca quel nutrimento che ti aiutava a superare la lotta con il male, ora invece ti senti sola o credi di esserlo.
Ok, si c'è la preghiera... ma anche quella diventa difficile e ti rendi conto che serve altro ed esserne privati per mesi ti porta certe volte a non aver voglia di lottare, vorresti lasciarti vincere per essere lasciata in pace.
Scrivo proprio oggi, dopo aver visto un dipinto di San Giorgio pubblicato da un'amica (trovate il suo articolo sul sito di 5p2p QUI)...
La mia prima figlia si chiama Giorgia.
Giorgia significa coltivatrice della terra, l'ho scelto per questo motivo il suo nome, poi si, avevo anche un debole per San Giorgio, presente in un videogioco per pc di Dracula ma è un'altra storia...
Ah, ho anche scoperto che è patrono degli arcieri per cui sono in mani sicure.

"La tradizione popolare lo raffigura come il cavaliere che affronta il drago simbolo della fede intrepida che trionfa sulla forza del maligno.."
Questa frase invece l'ho letta sul sito di famiglia cristiana e mi ha portata a scrivere questo articolo un po strano, arrivato d'istinto, cosi come ogni cosa che scrivo..
Come dicevo prima, tante volte la voglia di mollare arriva, si impadronisce di me, ma stranamente non vince mai.... ogni volta rifletto su questo...
Se non vince mai, un motivo c'è ed è perchè sono legata al Signore, il male non mi molla, ma nemmeno Lui lo fa e nonostante la mia stanchezza in alcuni momenti, Lui vince sempre...
Però ci vuole anche un certo impegno da parte mia per cui toglierò dal cassetto l'immagine di San Giorgio e me la terrò bene in vista per ricordarmi che la fede intrepida, la fede nel Signore, anche se ogni tanto vacilla, è l'unica forza contro il maligno.
Non potete immaginare quante volte ho chiesto al Signore un fede forte, salda... ma probabilmente non è questa la mia strada per stare con Lui.. devo imparare a non voler contare solo su me stessa pensando di essere più forte del male, l'unico più forte del male è Gesù...

Un abbraccio.

mercoledì 12 febbraio 2020

Recensione: "Quanti figli hai? Quando l'attesa dura più di 9 mesi" di Livia Carandente


Questa volta non è il solito post ma la recensione di un libro.
Era da molto che non ne scrivevo qui (ho un altro sito per questo), ma per quelli di fede ho pensato possa essere utile ed interessante ritagliare un angolino nel sito per farli conoscere esattamente come il vecchio book club.
Su instagram solitamente utilizzo #folliletturecattoliche
Per cui ecco qui la recensione.






Collana: Famiglie Spaziali
Casa Editrice: Tau Editrice
Data Pubblicazione: 2019
Pagine: 88
Autrice: Livia Carandente
Disponibile cartaceo ed ebook.


Di cosa parla?

Una lettura intrisa di ironia, un pizzico di velata amarezza ma soprattutto uno slancio di allegria in una storia tutta femminile ruotante intorno al tema della ricerca dei figli che, talvolta, tardano ad arrivare in un matrimonio. Sotto i riflettori del romanzo, una donna, felice, amata e in carriera, la cui serenità comincia a vacillare quando nella sua vita compaiono, in numero esponenziale, pancioni, fiocchi e coccarde di benvenuto. L’autrice apre al lettore squarci sempre più ampi di riflessione tragicomica su una vita di coppia, influenzata dalle indiscrete domande di amici, parenti, vicini di casa, conoscenti e addirittura sconosciuti. La protagonista del romanzo, in una esposizione di autentica verità, si interroga sul senso del dolore di una mancata maternità, in un groviglio di contraddizioni, risate, lacrime, e stupore; quello della vita che la sorprenderà.

Cosa ne penso:
Quando mi è stata proposta la lettura di questo libro ho accettato volentieri perchè era già nella lista dei libri da acquistare.
Come potete immaginare, quella lista è in continua crescita, peccato che poi il tempo per smaltire gli acquisti non combacia con il ritmo di acquisto.
Diciamo che potrebbe essere un proposito per la quaresima che si avvicina ma vedremo.
Essendo un libro breve, ho bloccato una lettura in corso e messo in secondo piano altre letture (infatti sono in ritardo con delle recensioni da consegnare ma shhhhh) per dare la precedenza a quello di Livia Carandente.
Devo dire che ho fatto bene, è stata una boccata d'ossigeno per molti aspetti, scorrevole, diretta, sincera, ironica ma anche riflessiva, questa lettura ha rispecchiato le mie aspettative
Conoscere i sui pensieri cosi diretti riguardo il quotidiano di una donna che non riesce ad avere figli è stato splendido.
Splendido perchè cosi le persone possono rendersi conto di quanto facciano male certe domande, certe insinuazioni, intromissioni anche se il fine non è quello di fare del male.
Poi per carità alcuni lo fanno pensando di fare del bene ma credo che si debba imparare a mettersi nei panni degli altri prima di parlare, la cosa peggiore certe volte è lo sminuire una cosa o il cercare di rialzare il morale portando esempi che in realtà non aiutano.

L'ironia con cui sono espressi i pensieri di Livia è bellissima, inoltre credo che molte si possano ritrovare in lei anche se per motivi differenti portando le altre a non sentirsi sole.
Il dolore e la solitudine provata quando tutto intorno grida altro, traspare in molti punti e lì emerge quel lato umano fragile che si alterna all'ironia.
Pagina dopo pagina ti ritrovi ad attendere con lei la bella notizia, a vivere ogni sua emozione con la voglia di gioire con lei.
Emerge anche una cosa molto importante, la difficoltà di strade alternative, soprattutto la via dell'adozione; la presa di posizione di Livia riguardo un argomento molto delicato e la sua scelta fatta con estrema semplicità e coerenza.
Avrei voluto leggere ancora e ancora perchè ero presissima dalla sua storia e al termine del libro è stato come avere una nuova amica che ti confida un pezzo importante della sua vita (e non è da tutti).

Per cui che dire... lettura sicuramente consigliata, compratelo, regalatelo, consigliatelo!!
Buona lettura! Se volete acquistarlo qui di seguito il link diretto!! ;)


giovedì 2 gennaio 2020

Epifania e benedizione con il gesso; ecco la formula Sacra.



Un paio di anni fa ho scoperto una particolare usanza per il giorno dell'Epifania, all'inizio mi ha fatto parecchio storcere il naso,ci sono voluti 2 anni per iniziare a metabolizzarla.
(Al termine dell'articolo metterò le fonti)
Quando vieni da una tradizione (pagana) che utilizza una specifica simbologia, cose scritte in un certo modo e formule varie, diventa difficile pensare che una benedizione della casa con un gesso possa essere qualcosa di non "magico".
Inoltre c'è da dire che si tende anche un po a voler scappare da quelle forme rituali che richiamano un passato che si vuole dimenticare, o almeno anche solo accantonare.
Nel giorno dell'Epifania, ho scoperto l'esistenza di questo rito di benedizione della casa con un gesso (benedetto) scrivendo una specifica formula (sacra, non magica) con un preciso significato sulla porta dell'abitazione.
Questa è una tradizione nordica nata nel medioevo: i Cantori della Stella (Sternsinger in Sud Tirolo) lasciano questa benedizione, in cambio ricevono offerte a scopo benefico, dolci o qualcosa di caldo da bere.; tradizione diffusa in Alto Adige e in molte zone d'Europa, molto meno invece in Italia.

Nella Chiesa Orientale la celebrazione è divisa in ben 3 Epifanie... si, perchè una non bastava...
Scherzi a parte, le Epifanie (o rivelazioni di Cristo) sono:
- l'arrivo dei Re Magi con i loro doni
- il battesimo di Gesù nel fiume Giordano
- il primo miracolo di Cristo alle nozze di Cana
Epifanie, ovvero manifestazioni visibili della natura divina di Gesù.

La  Chiesa Occidentale ha ereditato alcune celebrazioni legate all'Epifania come la benedizione del sale, dell'acqua, delle abitazioni e del gesso.
La benedizione delle case è una cosa che ricordo molto bene da piccola, ora invece è una cosa molto in disuso, almeno qui, ammenoché viene richiesta, non passano più.
La benedizione della casa attraverso la scritta con il gesso invece è una cosa che si può fare anche in autonomia, bisogna però far benedire il gessetto.
Viene considerata una "formula Santa", per cui non pensate sia come le formule "magiche", c'è una grossa differenza.

Cosa bisogna fare?
Semplice, sulla porta di casa bisogna scrivere l'anno corrente (per cui 2020) e le iniziali C, M, B.
Le lettere hanno 2 significati interscambiabili, ovvero:
- Christus Mansionem Benedictat (Cristo benedica questa casa)
- C ---> Gaspare (in latino Caspar); M ---> Melchiorre; B ---> Baldassarre. Ovvero i 3 Re Magi.
il simbolo "+" rappresenta la croce.
Sulla porta ci sarà la scritta 20*C+M+B*20

Nel frattempo recitare la seguente preghiera:

I tre Re Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, hanno seguito la stella del Figlio di Dio che si è fatto uomo duemiladiciannove anni fa. Il Signore benedica questa casa e ci accompagni in questo nuovo anno. Amen.

Proseguire con:

Ti chiediamo, Signore, di benedire questa casa e quanti vi vivono. In questa casa regnino sempre amore, pace e perdono. Concedi alle persone che la abitano sufficienti beni materiali e abbondanza di virtù; siano accoglienti e sensibili alle necessità altrui; nella gioia ti lodino, Signore, e nella tristezza ti cerchino; nel lavoro trovino la gioia del tuo aiuto, e nella necessità sentano vicina la tua consolazione; quando escono, godano della tua compagnia, e quando tornano sperimentino la gioia di averti come ospite; questa casa sia davvero una chiesa domestica in cui la Parola di Dio sia luce e cibo, e la pace di Cristo regni nei cuori di chi la abita fino ad arrivare un giorno alla tua casa celeste. Per Cristo, nostro Signore. AMEN

Scrivere sulla porta con il gesso è un modo per celebrare e lasciare letteralmente un segno in occasione dell’Epifania oltre alla benedizione di Dio nella nostra vita e nella nostra casa.
Con il tempo, è normale che il gesso si cancellerà, ma non andrà sistemato o riscritto, anzi...man mano che accadrà, bisogna lasciare che il significato delle parole latine scenda nel profondo del cuore e si manifesti nelle nostre parole e nelle nostre azioni: Christus mansionem benedictat, Cristo benedica questa casa.

Non so ancora se quest'anno lo farò, c'è ancora un richiamo troppo forte a cose passate per cui non so se è il momento adatto, resta una cosa molto bella e che potrebbe tranquillamente rientrare nella tradizione della nostra famiglia.
Fermo restando che del gesso sulla porta farebbe drizzare le mie antenne da maniaca della pulizia, ma posso chiudere un occhi per questa occasione. ;)

Prima di passare alle fonti aggiungo una foto del Papa emerito, guardate cosa c'è sulla porta?
(Grazie a Linda per la foto)



Un abbraccio
(Fonti: Rituale Romanum del 1964; https://blog.libero.it/benedicaria/1 , https://www.papaboys.org/sai-davvero-come-benedire-la-tua-casa-con-il-gesso-dellepifania/amp/ , https://www.cantualeantonianum.com/2010/01/la-benedizione-dei-gessetti.html?m=1 )

venerdì 13 dicembre 2019

La presunzione di essere indispensabili, come allontanarsi dal qui ed ora.




(perdonatemi per la lunghezza)
Ricordo che quando, da ragazzina, giocavo a "The Sims" (lo conoscete vero?), mi divertivo un sacco a far fare ai personaggi un sacco di cose, li facevo dormire lo stretto necessario perchè dovevano lavorare, lavorare, lavorare per fare carriera, creare una famiglia e non avevano tempo per amicizie o svaghi.
Sono cresciuta con l'idea che nella vita ogni persona deve cavarsela da sola, chi fa da sè fa per tre si dice, giusto?
"Fai da sola che è meglio, almeno non dai agli altri motivo di rinfacciare o parlare male...", "se stai bene, non dirlo a nessuno che poi ti augurano il male...", "non fidarti a raccontare certe cose..." Dovete immaginare tutte le frasi dette in bergamasco anche se non  è semplice, ma ho messo direttamente la traduzione per aiutarvi.
Per cui ecco ciò che mi è sempre stato detto, fai da sola e sei certa che nessuno avrà qualcosa da ridire, non sarai in debito con nessuno e vivrai tranquilla.
Peccato che nel pacchetto avessero omesso la parte in cui, nel fare tutto da sola e nell'essere disponibile, il tuo corpo dopo un po rischia di cedere perchè non riesce a stare dietro certi ritmi.

Ripensando un po a ciò che mi hanno insegnato, ora come ora mi viene da storcere il naso perchè facendo mente locale e riprendendo un discorso recente di mia madre, non funzionava proprio cosi quando ero piccola.
Niente aiuti, niente dipendenze da altri etc... però sono stata praticamente cresciuta dalla mia nonna materna.
Era lei che mi dava le pappe, dormivo con lei quando i primi mesi volevo fare baldoria di notte e i miei genitori dovevano dormire, era lei che stava con noi quando i miei genitori lavoravano (facendo i mercati era solo al mattino), per qualsiasi cosa mia nonna era quotidianamente presente.
Quei ragionamenti fanno acqua da tutte le parti per innumerevoli motivi, primo di tutti l'idea che si è circondati dal male, da persone di cui non ci si può fidare, da persone che aspettano solo di augurare il male agli altri... tu invece, sei certo che ciò non lo farai per cui puoi  fidarti e affidarti solo a te stesso; tu sei tutto, gli altri non sono niente.
Tranquilli, ci sono io, faccio tutto io, mi propongo io!! Cosa vuoi che succeda con una cosa in più da fare?
Poi perchè chi predicava di non farti aiutare quando in realtà ha vissuto la cosa opposta, ma sorvoliamo.

Togliersi dalla testa certi concetti e certi meccanismi è difficile, entri in un circolo vizioso di presunzione di essere indispensabile, peccato che non è proprio cosi perchè quella presunzione ci allontana dal qui ed ora che rende la vita qualcosa di splendido da vivere; non solo, ci allontana dagli altri, ci allontana da Dio.
Cosa ne consegue? Che perdiamo di vista il nostro obiettivo, il paradiso, quello si raggiunge non pensando al domani ma vivendo l'oggi a pieno.
Ci si carica di cose da fare, ci assale la stanchezza, si è stanchi di essere stanchi, ma alla fine cosa facciamo per cambiare? Nulla, niente di niente.

Proprio ieri ne parlavo con mio marito, che da tempo immemore mi dice di darmi una calmata, di mollare qualcosa, qualche impegno (che avrebbe potuto prendere qualcun'altro al posto mio ma che ovviamente secondo la mia logica, se non ci sono io allora non c'è nessuno), mi ha detto
"Non so se aspetti che ti capiti qualcosa o qualche problema di salute grave che ti porti effettivamente a doverti calmare per forza, dovresti fermarti prima; siamo sposati, dovremmo essere una squadra, se pretendi di fare sempre tutto da sola, staremo comunque insieme per sempre ma come? ognuno per conto suo perchè tu sei abituata a fare da sola e con i tuoi tempi e io mi sarò stancato di propormi".
(visto amore che ti ho ascoltato.!!!)
Tra la casa, l'essere moglie, i bambini tra impegni extrascolastici (equitazione, calcio, scout, chierichetti), scolastici, medici, la mole di lavoro che c'è dietro l'avere una figlia con DSA alla quale fai da tutor, oltre ad essere tutor per lavoro di un altro bambino con DSA, l'essere catechista (programmazione incontri, riunioni serali), rappresentate all'asilo (riunioni etc...), tiro con l'arco come sport (con annesse riunioni mensili, allenamenti), il gruppo settimanale della lectio divina, ogni lunedi adorazione eucaristica, la condivisone e testimonianza qui nel blog, sui social etc...
Beh, quando arrivi a dover mettere circa 7 promemoria sul telefono e bigliettini ovunque perchè non ricordi le cose da fare... ecco, forse è il caso di fermarsi e rivedere un po tutto questo per ridimensionare le giornate.
Nel momento in cui per fare tutto ciò trascuri l'essenziale, per cui non hai tempo di stare bene con i tuoi figli, che non vuol dire per forza giocare con loro ma semplicemente parlarci senza dire "aspetta, ho questo da fare poi parliamo" e alla fine li metti a letto e non vi siete detti una parola... oppure fare promesse che non puoi mantenere perchè non hai tempo e quella ti sembra una perdita di tempo... oppure ritrovarsi sul divano la sera e rendersi conto che tutto ciò che hai fatto non ti ha dato nulla perchè è stato un dovere dopo l'altro, oppure parlare a monosillabi con il marito perchè si è stanchi (entrambi, perchè anche lui oltre al lavoro è pure allenatore dei pulcini).. oppure trascuri il tuo rapporto con il Signore, quello che per te è sempre stato il mio motore per le giornate..ora è diventato il fanalino di coda... (pessima cosa).. ecco, forse è il caso di rivedere le cose e fare una scaletta delle priorità.

Che caspiterina di vita è questa?
Capiamoci, questa analisi la faccio spesso, solitamente a fine anno per il Te Deum ma  nel concreto non cambia nulla, anzi, continuo a dire che se non accettassi io certi compiti nessun'altro lo farebbe.
Morale della favola.. un gran casino!
Me lo dico da sola.. "ma sei seria?", si, ero seria... ero? esatto, lo ero, perchè ora non lo sono a riguardo, sono solo stanca, ma quella stanchezza (mentale) che ti fa dire "o mollo qualcosa o non so come andrà avanti" perchè ora non è solo mio marito a dirlo, ma anche il mio corpo mi fa capire che devo fare selezione, devo scremare perchè di segnali me ne sta mandando molti, i primi li ho ignorati nonostante fossero stati molto pesanti, ora ne sono arrivati altri e non voglio andare oltre.

"Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?  Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?  E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?  E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.  Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.  Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?  Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?  Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.  Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.  Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena." (Matteo 6, 25-34)

"Non ho alternative" era la mia frase migliore, quella che utilizzavo di più in risposta al mio carico quotidiano... ebbene, balle!
Di alternative ce ne sono, si trovano, magari non subito o schioccando le dita, ma "chiedete e vi sarà dato" diceva qualcuno che conosciamo bene... e l'alternativa si trova, si può trovare.
Non affannatevi dunque per il domani, perchè il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
Quanta verità in questo versetto, ogni giorno porta con se le sue preoccupazioni, quindi perchè dovremmo iniziare a pensarci quando ancora non sappiamo cosa ci aspetta, quali intuizioni potremmo avere prima del domani?
Magari mi faccio mille paranoie per una cosa che dovrò fare domani, vado a dormire e il giorno dopo arriva la soluzione... lo dico perchè mi è capitato un sacco di volte.
Tante volte ho chiesto il dono dell'ubiquità perchè dovevo essere in due posti in orari vicini per cui con conseguente ritardo e corse, poi arriva una telefonata qualche ora prima perchè la dottoressa o altro non ci sono e va rimandato l'appuntamento.
Pensate sia fortuna? naaaaaa, è Lui...
Per cui.. non affannatevi, chiedete e vi sarà dato, non è e non deve essere tutto solo sulle vostre spalle.
Ps. sto per alleggerire qualcosa...sarà dure ma posso farcela.
un abbraccio.

lunedì 25 novembre 2019

Calendario dell'Avvento: il Natale si prepara con piccoli passi quotidiani.



Il calendario dell'Avvento è qualcosa che difficilmente può mancare in casa indipendentemente dal fatto che uno sia credente o meno.
C'è quello con le caramelle, i cioccolatini, ora anche con prodotti di makeUp, con cibo, oppure c'è il calendario dell'avvento al contrario che avevamo proposto lo scorso anno e trovate QUI.
Per cui ce ne sono per tutti i gusti, senza far caso al significato religioso, anche se alla fine quell'attesa la si vive anche involontariamente nel momento in cui si ha in casa qualcosa che ci accompagna per questi 24 giorni prima della nascita di Gesù.
Che uno sia ateo, credente, cattolico, pagano (si, pure loro), siamo tutti in attesa anche se non sempre in modo consapevole.

Quest'anno voglio parlarvi di un calendario dell'avvento che mi è stato proposto da mamma Alessandra che segue la pagina.
La proposta mi è piaciuta molto, l'ho studiata, vista, rivista, preparata, sistemata e personalizzata per cui ora è giunto il momento di condividerla.
La cosa che ho apprezzato di più è la possibilità di totale personalizzazione di questo progetto che inoltre è improntato proprio sull'attesa, cercando di far vivere ai bambini il vero spirito del calendario con piccoli passi fattibili per tutti.
Mi ha colpito una frase del libretto della novena per bambini (da cui nasce il titolo del post) ed è "Natale non si aspetta come si aspetta un tram, Natale si prepara!" ; ed è proprio lo spirito di questo calendario, preparare il Natale, preparare (presepe, albero...) e prepararsi all'arrivo di Gesù.

Servono poche cose, di alcune troverete il link al termine dell'articolo per poterli acquistare online.
Ma potete tranquillamente scrivere tutto a mano anche ad avvento già iniziando modificando bigliettini in base anche a come rispondono i vostri figli alla proposta.

Cosa serve?
- 24 sacchettini dove inserire foglietti, bigliettini, card (che poi vi mostro)...
- Card avvento (le trovate online nel link in fondo) **facoltative**
- Fogli colorati o bianchi
- Penne colorate
- Nastro (con cui chiudere i biglietti arrotolati.

Card Avvento
Calendario avvento con sacchetti
I sacchetti li ho trovati alla LIDL, ne avevo altri di carta ma erano rovinati, questi invece saranno riutilizzabili per molto tempo.
Le card dell'avvento sono 26, dal 30 novembre al 25 dicembre, da un lato hanno una frase di Papa Francesco, mentre dall'altra un piccolo impegno da mettere in pratica durante il giorno, per cui ricordatevi di aprirlo al mattino.
(su INSTAGRAM metterò ogni giorno nelle storie la card corrispondente)

Cosa si può mettere all'interno dei sacchetti?
Ora vi dirò come ho strutturato il nostro calendario, poi starà a voi decidere se modificare o personalizzare.
In questo caso meno dolci possibile! Li inserirò l'8 dicembre, ogni domenica, il 13 per Santa Lucia e probabilmente un altro giorno in settimana con effetto sorpresa.
Deve essere un calendario diverso dal solito, per cui anche i dolci devono avere un senso, la domenica è sempre giorno di festa, poi in giorni con delle ricorrenze coma L'Immacolata e Santa Lucia.

Il primo giorno inserirò una letterina di presentazione del calendario, possibilmente scritta a mano e una piccola caramella essendo domenica.
Ogni domenica inoltre, troveranno la spiegazione della candela corrispondente ad ogni settimana di avvento e un piccolo indizio (come una caccia al tesoro) dove poterla trovare.

In occasione dell'8 e del 13 dicembre, inserirò sia un racconto (dell'Immacolata e di Santa Lucia), sia una ricetta per fare torta o biscotti tutti insieme.
Dal 16 troveranno la preghiera della novena a misura di bambino, per cui ogni giorno un foglietto oppure se la stampate potete inserire direttamente le preghiere.

****Utilizzare foglietti colorati e decorati è un lavoro più lungo ma alleggerisce il peso di ogni sacchetto cosi che non rischiate di avere un calendario troppo pesante.*****

Potete inserire anche biglietti in cui spiegate come fare un lavoretto scrivendo l'occorrente e le istruzioni, magari per creare dei biglietti di auguri per parenti e amici.
In altri semplicemente il vangelo del giorno da poter riprendere con loro aggiungendo un disegno da colorare.
La cosa importante è che sia sempre tutto a misura di bambino e in base alla loro fascia d'età, nei 24 giorni avete tante cosa da poter suddividere.

In alcuni giorni invece metterò una preghiera breve (ho acquistato un libretto molto carino dal titolo "preghiere per l'avvento" di cui trovate il link di seguito) oppure una storia tratta dal libro "Tante storie per parlare di Dio" (trovate il link alla fine), nella sezione dell'avvento ci sono dei racconti belli da dividere in varie serate.
In quest'ultimo libretto, al termine di ogni racconto c'è anche una guida per poter arrivare alla morale e condividere ciò che ci ha trasmesso.
Per esempio al termine della storiella "Il diavoletto dispettoso", ci sono domande per riflettere sul cuore della festa del natale, quale messaggio porta Gesù, cosa è veramente il natale?
Altre storie che potete trovare online sono "Il bambino senza scarpe", "La notte Santa" e molto altro..
Alcuni racconti sono lunghi per cui potete dividerli in puntate nelle varie sere.
Una cosa bellissima che mi ha detto Alessandra è che loro certe volte quando la storiella è lunga, la leggono seduti a terra con una candela accesa al centro poi dicono una  preghiera; trovo tutto questo un momento splendido da vivere in famiglia.

Potete sbizzarrirvi, adattarlo ai vostri figli anche scrivendo biglietti mirati riguardo ciò che potrebbe aiutarli in questo cammino, potete modificare in corsa, anche per questo se utilizzate le card avete già un'ottima base, mentre il resto potete crearlo piano piano.
Poi fatemi sapere come procede sia qui che su facebook e soprattutto su Instagram (canale che utilizzerò quotidianamente per condividere il percorso di avvento; taggatemi e utilizzate l'hashtag #folleAvventoCattolico )

Ogni giorno un impegno, ogni giorno una riflessione o un disegno, ogni giorno un piccolo tassello che ci avvicina alla nascita di Gesù sempre più pronti per accoglierlo.
Il calendario dell'Avvento deve essere la nostra occasione per fare posto nel nostro cuore ad una persona importantissima, ma per farlo non basta saperlo, bisogna essere pronti a farGli spazio con i giusti tempi e modi.
Questo calendario è a misura di bambino ma come dice Gesù in Matteo 18,1-5.10
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. 

Per gli adulti ho due libri da consigliare per integrare in questo periodo, uno è "Camminando tra pastori e Re magi" di Luigi Maria Epicoco, un percorso quotidiano; l'altro è "In nome della madre" di Erri De Luca, un libro particolare ma che ho molto amato trovando la prospettiva di Maria nel suo accogliere qualcosa di straordinario.
(Trovate i link di seguito)

Buon cammino, buona preparazione nell'attesa del grande giorno in cui nascerà il nostro Salvatore.

LINK PER ACQUISTI ⇓⇓⇓⇓⇓⇓⇓



*****LIBRO: TANTE STORIE PER PARLARE DI DIO

lunedì 11 novembre 2019

Il giudizio universale quotidiano.



Questo articolo aveva un'origine diversa, volevo partire da altro, poi leggendo in questi giorni alcune cose che mi hanno colpita, e dopo un'affermazione ieri a catechismo, ho pensato fosse il caso di partire da li per sviluppare questo particolare argomento un po diverso dai soliti che tratto ma che mi sta particolarmente a cuore.

1 Non giudicate, per non essere giudicati; 2 perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. 3 Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? 4 O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? 5 Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.                                                                                                        (Matteo 7,1-5)

Qualche giorno fa ho visto la foto della fidanzata di Keanu Reeves, sapete, l'attore famoso che tutte amano perchè bello, gentile, educato; dicono sia diverso dai soliti attori, pare sia genuino e semplice.
Diverso ai soliti attori ma, il pubblico e i fan pretendono che in parte sia come i soliti attori che, superati i 50 anni, fanno bella mostra delle loro giovanissime fidanzate esteticamente perfette simil Barbie sia nell'aspetto (di plastica) che nella parlantina (mute).
Invece lui si presenta con Alexandra, "solo" di qualche anno più giovane (lui 55 lei 46), pare abbia pure talento sia come editrice che come illustratrice, nessun ritocchino, niente plastica nel suo corpo, capelli non tinti ma naturalmente grigi/bianchi, trucco leggero, un rossetto rosso che ne evidenzia il sorriso quasi imbarazzato ma reale e dolce.
(io la trovo stupenda!! ma è solo un mio giudizio.. ;) )

Pare che tutto questo ai fan non vada moto a genio, amano il Keanu diverso dagli altri ma, della serie "datti una calmatina"... questa scelta la reputano sbagliata, lei è troppo normale, troppo semplice, non  è abbastanza bella, non è abbastanza appariscente... cavolo, questa sta con un attore di Hollywood, ma siamo matti?
Si, questo è ciò che pensa il mondo, non sei abbastanza per stare con lui.... non hai abbastanza tette, non hai abbastanza plastica addosso, non sei abbastanza alla moda...  non sei abbastanza brava, non sei abbastanza e basta..
Quando il mondo fa credere che se non si rientra in determinati canoni non si è abbastanza, è l'inizio della fine... a me questo mondo spaventa, fa paura, ho paura per i miei figli.
Le persone vivono di giudizi, per qualsiasi cosa ci sarà un dettaglio che non va, perchè accettare le persone per ciò che sono evitando di lasciar prevalere l'invidia o la voglia di superiorità è diventato sport estremo.
Il giudizio universale quotidiano è ciò che viviamo anche sulla nostra pelle in modo sia diretto che indiretto, a tutti scappa un giudizio, e a tutti capita di essere giudicati, il più delle volte si incappa  nella seconda parte ed è lì il gran casino.
Perchè quando ti senti giudicata per ogni cosa, hai la sensazione di avere i riflettori puntati su di te, tutti pronti a puntare il dito, ad attendere un tuo passo falso e allora si che si incappa in un vero giudizio universale dove ti senti l'acqua alla gola e speri di trovare l'arca che passa di li e che ti porta in salvo, ti trascina fuori da quelle onde di giudizi che stanno per affogarti.

Ieri a catechismo abbiamo parlato del nostro prossimo, di ciò che facciamo per gli altri, dei comportamenti che abbiamo e un bambino ha detto "io mi comporto bene perchè cosi faccio buona impressione".
Mi ha colpita molto come frase perchè è tanto vera ma altrettanto triste e da li ho iniziato uno sproloquio che a voi risparmio ma posso dire che da ieri sto continuando a riflettere su quella frase.
Comportarsi in un certo modo "per fare buona impressione", tutti lo abbiamo fatto, io sono cresciuta con questo tarlo "non comportarti male altrimenti in giro dicono...", "comportati bene perchè non voglio fare brutta figura..", da quando sono piccola mi sento perennemente giudicata, in primis dai miei genitori, non ero mai abbastanza, mai un "brava", mai un complimento, oppure da altri vicini perchè prima non ero cattolica, ora lo sono troppo, prima perche rispondevo male, ora perchè sono troppo tranquilla... ditemi un po voi...
Ci si ritrova a mettere il giudizio degli altri al centro di molti ragionamenti, ma è un centro sbagliato.
Io mi devo comportare bene perchè è il mio essere, mi comporto bene perchè mi fa stare bene, mi comporto bene perchè è bello, mi comporto bene perchè so che è la cosa giusta da fare indipendentemente da ciò che gli altri possono dire.. perchè diciamolo, anche chi si comporta sempre bene è vittima di giudizio ed etichettato come "miss perfettina" e simili, non ci scappi.

Uno che conosco e forse conoscete anche voi (ironia), diceva "Prendi in mano la tua vita e fanne un capolavoro!", pare fosse Giovanni Paolo II ... ;)
Come puoi fare della tua vita un capolavoro se non riesci ad essere te stesso e hai paura dei giudizi?
Come puoi avere una vera relazione con Dio se non riesci a metterti in gioco perchè appena esterni un po di più.. TAC, giudizio!!
Come puoi avere delle relazioni umane sane se non mostri ciò che sei perchè altrimenti hai paura di non essere accettata?
Vogliamo  aggiungere la parte dei social? no dai...ve la risparmio ma concedetemi una cosa, una sola.. i social sono il rischio maggiore soprattutto per i ragazzi, andrebbero fatti corsi di sopravvivenza.

I grandi filosofi in risposta alla paura dei giudizi dicono.. "fregatene!!!" ma guardate che non è cosi semplice.
Certe volte il giudizio arriva proprio da chi ci sta vicino e allora cosa possiamo fare??
Parlare! Parlare! Parlare! Un po come il libro "Pregate, pregate, pregate"!
Parlate (NON sparlate), ascoltate (veramente), esternate e soprattutto pregate!
Perchè la preghiera ci estranea dal giudizio, ci libera, ci rende forti e tranquilli; che poi detto da me che per scrivere qualcosa mi faccio mille paranoie pare un po assurdo ma sorvolate per favore..
Esternate ciò che siete, non nascondetevi perchè credete di non essere abbastanza perchè voi per Dio siete abbastanza, siete meravigliosi cosi come siete, soprattutto non rovinate voi stessi con la rabbia e la paura perchè quella fa di tutto per mostrarvi diversi.
Essere aggressivi, decisi, diretti, schietti con rabbia non significa essere forti, non significa essere capaci di non ascoltare i giudizi; essere se stessi in ogni attimo significa essere realmente forti, non avere maschere in base all'interlocutore significa essere forti e la persona che può insegnarci tutto ciò è Gesù e il Vangelo.
Per cui prendete in mano la vostra vita (e la Bibbia) e fatene un capolavoro (alla faccia dei giudizi)!


„Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me.“ 
                                                                                                             (Giovanni 15,18)

Un caro abbraccio.



sabato 17 agosto 2019

Matrimonio: Ripartiamo da noi, andiamo all'ikea!



Il titolo può sembrare un misto tra l'assurdo e una pubblicità alla famosa catena di negozi di oggetti da montare, in realtà è un post abbastanza (forse troppo) serio ed esperienziale sul matrimonio.
Si, perchè per quanto non sia una terapeuta di coppia o una che ha studiato il tema, vivere la vita matrimoniale è una scuola di vita non indifferente soprattutto se non è semplice ma hai già un bagaglio (famiglia d'origine) che ti ha insegnato tutto ciò che serve per far fallire un  matrimonio.

I miei genitori come sapete sono divorziati oramai da tantissimo, mia madre ha un compagno da molti anni anche se non ho a che fare con lui, mentre mio padre si è ri-"sposato" un anno e mezzo fa.
Sono divorziati e non riuscirebbero nemmeno a stare nella stessa stanza ma questo è un altro discorso (che trovate in vecchi post a fine articolo)...
Sono cresciuta tra due fuochi, seguendo le dinamiche della loro relazione intuendo i loro errori ma non potendo fare nulla per evitarli, nonostante ciò ora dovrei anche ringraziarli perchè ho assimilato e capito cosa può mandare a monte un matrimonio.
Non parlavano mai, non chiarivano malintesi, non si mettevano al tavolo per parlare dei problemi, non si abbracciavano mai, non li ho mai visti darsi un bacio o una carezza...non facevano progetti, non prendevano decisioni insieme, avevano idee diverse anche in merito a noi figli.
Si rinfacciavano ogni cosa, anche cose che non avrei mai dovuto sentire da bambina, sapevano benissimo urlare uno contro l'altro, si ignoravano e si vedevano praticamente solo a pranzo e cena.
Capiamoci, non era proprio un inferno, le cose andavano bene ai compleanni, natale, pasqua e al mare una decina di giorni, il che tutto sommato non è da buttare, per il resto stavo perennemente con mia madre e mia nonna.

Ho 34 anni e più di metà della mia vita l'ho passata con mio marito, abbiamo iniziato ad uscire insieme quando avevo 16 anni e lui 19 per cui tra un paio di mesi festeggeremo 18 anni insieme (e 10 di matrimonio), il nostro rapporto è quasi maggiorenne!
In questi anni non è stato tutto rose e fiori, tutt'altro... abbiamo trascorso periodi piuttosto pesanti, da ragazza avevo un caratterino bello tosto (ora è decisamente l'opposto ma non ho meriti, per questo ringrazio il Signore e la mia psicoterapeuta) per cui non era facile stare con me, non ero una persona a cui poteva importare la via della santità (anche di questo trovate dei post nel blog ma ve li link a fine articolo) e di cavolate ne ho fatte ma siamo andati avanti.
Dopo la convivenza ci siamo sposati, abbiamo avuto i bambini ma abbiamo scoperto che il matrimonio non è affatto immune ai problemi di qualsiasi genere.
Essendo passati dalla convivenza avevo un'idea un po diversa del matrimonio, della serie che ti metti una fede al dito e come una cosa magica sigilli il tutto e non accade nulla di brutto, sopratutto dopo esserci sposati anche in chiesa qualche anno dopo.
Ebbene si, c'è stato un periodo circa 6 anni fa, molto pesante e che ha messo a dura prova il matrimonio e posso dire che senza la fede probabilmente non so se saremmo ancora qui insieme mano nella mano perchè ci sono cose non facili da superare ma alla fine se l'amore c'è, (e se ti sei sposato c'era, c'è e ci sarà sempre, va solo riscoperto) tutto è possibile.
Nell'ultimo periodo stiamo vivendo un periodo molto pesante, una prova tosta, meno della precedente ma che ha fatto mettere in discussione molte cose.
Abbiamo messo in discussione il "noi" per poter ripartire più forti di prima, per cui ci stiamo smontando pezzo per pezzo - come un mobiletto- per donarlo all'altro in modo che possiamo assemblarci a vicenda ricostruendo tutto da basi solide e ancora più all'avanguardia rispetto al modello precedente.

Cosa ha a che fare tutto questo con il titolo?
Beh, è semplice... sia 6 anni fa che ora, per ripartire carichi siamo stati all'ikea per comprare cose nuove per la casa, abbiamo buttato alcune cose vecchie e sostituite con altre nuove e stiamo progettando alcuni cambiamenti da fare in casa...
Ripartiamo da noi facendo progetti per il futuro, sistemare il giardino, ridipingere la nostra camera da letto e altre cose che verranno distribuite nel corso dei prossimi anni.
Il matrimonio è un po come i mobili che acquisti all'ikea e di cui hai perso il libretto delle istruzioni per il montaggio o è scritto in svedese, sai cosa devi costruire per cui disponi tutti i pezzi a disposizione, e poco a poco, un pezzo dopo l'altro assembli il tutto finchè non hai costruito ciò che ti serviva.
Non è facile, ci vorrà tempo ma alla fine il risultato c'è e se qualcosa non torna, si smonta e si riparte ed è una cosa meravigliosa perché Dio è il nostro traduttore e la nostra guida.
E questa cosa del partire progettando a me piace un sacco, mi fa proprio stare bene, anche se il marito mi ricorda che i soldi non scendono dalle piante e che possiamo fare tutto ma con calma perchè abbiamo davanti tutta la vita per noi due.... e aggiungerei.. ancora 20 anni di mutuo...

Non ho la soluzione o la ricetta per un matrimonio perfetto, credo non esista affatto perchè nel momento in cui si vive sotto lo stesso tetto e si hanno delle responsabilità uno verso l'altro e quando ci sono, verso i figli, per cui le discussioni non mancano, anzi, non devono mancare!
Non deve mancare nemmeno il rispetto, la comprensione, il venirsi incontro, il condividere gioie e dolori, il dialogo, il dirsi tutto ciò che passa per la testa indipendentemente dal fatto che possa essere una cosa bella o brutta, il voler chiarire sempre, il fare progetti, il non dare l'altro per scontato, il dirsi ti amo ogni giorno, abbracciarsi e baciarsi ogni giorno (i nostri figli oramai ci sono abituati e se mio marito quando torna dal lavoro non mi da un bacio, ci pensano loro a ricordarglielo), chiedere come sta o come è andata la giornata...
Ci si può e deve anche arrabbiare, può capitare di non rivolgersi la parola per un'ora o mezza giornata perchè uno deve "sbollire", anche mandare a quel paese se necessario ma tutto con il solo fine di riconciliarsi, di perdonarsi a vicenda e di provare a capirsi.
(ovviamente davanti ai figli niente litigi o discussioni o simili anche se certe volte può scappare).

Se qualcosa non va e in due diventa difficile uscirne, un aiuto esterno non deve essere rifiutato, che possa essere una guida spirituale o una psicologa, perchè penso che un matrimonio valga più dell'orgoglio di volercela fare da soli per poi ritrovarsi a percorrere due strade diverse.
Penso che in questo il Signore sia sempre pronto a darci la soluzione sotto qualsiasi forma possibile, che possa essere uno scossone come qualcosa di più banale, ma alla fine Lui i mezzi per svegliarci e uscirne ce li da sempre, sta a noi aprire gli occhi e vedere le cose sotto una luce diversa.
Le cose si fanno in due e se uno dei due quella spinta o quella soluzione non riesce a vederla da nessuna parte allora oltre ad armarci di sana pazienza, possiamo pregare per chi ci sta accanto stalkerando il paradiso con preghiere, novene e quant'altro.

Mio marito questa volta sarà felice perchè non ho scritto che pecca nel fare lavori manuali (oh...appena fatto) , ma dato che si parla di ikea e dato che vuole fare l'uomo di casa al 100%, ieri gli ho fatto montare il manico della pentola nuova e lo ha fatto benissimo.

Un abbraccio
(ps: ogni caso è a sè, qui parlo prettamente della mia esperienza diretta e indiretta in alcune dinamiche)
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Per vecchi post a tema ecco una carrellata con relativo link diretto:
- Il Trauma della separazione e il patto (inconsapevole) con il male.
- Come rovinare i figli con le guerre di coppia.
- Dalle stelle alle stalle, racconti di una conversione.  

martedì 6 agosto 2019

Mamma, hai i super poteri? No, è lo Spirito Santo!





Chiacchierando con alcune amiche riguardo il ruolo di madre, ci siamo ritrovate con visioni diverse, chi dice che le mamme in realtà sono delle "super mamme" e chi, come me, sostiene che in realtà le "Super mamme" non esistono ma semplicemente ci sono mamme che mettono in pratica la loro vocazione e altre che non lo fanno.

Essere mamma è qualcosa di estremamente difficile (ma anche papà), non esiste una formula perfetta perchè devi modificare le soluzioni ai problemi in base a quale figlio ti ritrovi davanti dato che solitamente ogni figlio è differente dall'altro (grazie Signore in certi casi); per non  parlare di quando uno è malato, ha difficoltà a scuola, qualche problema con gli amici etc per cui ci si deve improvvisare (per cose poco gravi) infermiera, psicologa, insegnante di ripetizioni etc...
Poi ci sono le mansioni basi come cucinare, stirare, lavare, togliere le macchie (a volte si grida al miracolo), pulire, disinfettare (dal terzo figlio smetti), fare la spesa, disegnare, colorare, cantare, diventare paroliere, pregare per e con loro...
Quelle difficili invece sono l'educare, il lasciar sbagliare, il correggere senza bacchettare, il permettere che facciano le loro cavolate, il mettersi da parte per fare in modo che possano crescere sicuri di se stessi.
Vi pare facile???
No, assolutamente!!!

Diventa quasi una conseguenza pensare che una mamma che fa tutte queste cose in realtà è una Super mamma, i bambini sono i primi a pensarlo, mia figlia me lo ha detto già altre volte e al mio "no" è rimasta un po perplessa.
I bambini vedono i genitori come dei super eroi, sanno fare tutto (o quasi, mio marito pecca nei lavori manuali, io invece so fare tutto tranne matematica e inglese), hanno la soluzione per ogni problema, guariscono ogni male...
In realtà di super non hanno nulla.. o forse si?
Si, una cosa c'è...ma non un super potere, è una super guida... Gesù....e lo Spirito Santo!
Ebbene si, nei momenti di sconforto, di gioia, di dolore, di stanchezza e di energia, possono contare su di Lui.
Per questo credo non esistano super mamme o super papà, ma solo genitori che si lasciano guidare per fare il meglio per i loro figli rispondendo a pieno alla vocazione di genitore.

Invocare lo Spirito Santo prima di parlare con i nostri figli per risolvere un problema, oppure affidarci al Signore nei vari momenti della giornata, ci porta a vivere il nostro ruolo in modo meno pesante, con più gioia anche nella fatica e soprattutto non ci sentiremo soli trasmettendo ai nostri figli il valore aggiunto del fidarsi e dell'affidarsi nella fede.
E' quando non mi affido al Signore che esce la parte peggiore di me e ogni volta me ne rendo conto in modo piuttosto pesante, roba da palo in fronte.
Cerco di cavarmela da sola, di voler fare tutto da sola, stare tutto il giorno da sola con 3 figli ancora relativamente piccoli (9, quasi 7 e quasi 3) senza sbarellare credo sia un'impresa quasi impossibile.
Immancabilmente dopo essere arrivata al limite innumerevoli volte mi decido a gettare la spugna e ad affidare tutto al Signore e niente.... diventa tutto più leggero, i nervi si distendono, evito di fulminare mio marito al rientro dal lavoro (povero anche lui...) e riesco  a cambiare umore nel'arco di poco, il che per una donna è quasi normale in base alla fase del ciclo, ma in questo caso in positivo e senza sembrare bipolare.
Che poi, se ci pensate bene, noi ci sentiamo super mamme mettendo il pratica la nostra vocazione, c'è chi si sente una super mamma per molto meno, ma la Mamma per eccellenza, colei che ha messo al mondo Gesù, il salvatore, non ci penserebbe nemmeno un secondo a definirsi super mamma, si è sempre definita come la serva del Signore nella sua semplicità e umiltà.. allora perchè dovremmo farlo noi che seguiamo lei come esempio di Madre.

Possono esistere mamme straordinarie, mamme ordinarie e che fanno lo stretto necessario, mamme di nome e non di fatto, mamme degeneri, mamme folli.... ma non super mamme, perchè nonostante le incessanti cose da fare, il dividersi tra mille impegni , casa e figli, magari anche il lavoro, fare la mamma è qualcosa di meraviglioso, un dono e in quanto tale può farci sentire super felici, super stanche, super prese, non delle super eroine.
Anche perchè wikipedia mi dice che i supereroi trascorrono la maggior parte del loro tempo combattendo contro mostri, alieni, disastri naturali e supercriminali... noi al massimo combattiamo contro pannolini puzzolenti, virus vari, fango sui vestiti, mariti che aggiustano cose con tempi biblici (il che ci rende straordinarie a prescindere), menu settimanali per risparmiare e cose simili...
Con tutto questo non voglio  sminuire il ruolo di madre ma ridimensionare e rendere realistico ciò che viviamo ogni giorno, ovvero il nostro saper fare qualsiasi cosa non è merito nostro per cui non siamo super ma merito del Signore, dello Spirito Santo che ci aiuta, ci guida e ci sostiene.

Un abbraccio mamme straordinarie!

venerdì 29 marzo 2019

Il trauma della separazione e il patto (inconsapevole) con il male.




"Fare i genitori è il mestiere più difficile del mondo.."
Quante volte ho letto questa frase, ma pochi allo stesso tempo la fanno propria e pensano realmente che essere genitori è difficile, molto difficile.
Essere figli è più semplice?
Assolutamente no, se è difficile essere genitore, essere figli non è una passeggiata perchè si viene risucchiati dal tornado creato dai genitori e da lì è difficile uscirne illesi.
Questo articolo potrebbe far parte di "Dalle stelle alle stalle: racconti di una conversione" ma preferisco non collegarlo a quello.
Non sono una psicologa, parlo solo della mia esperienza personale.

"Onora il padre e la madre".
Un frate un giorno mi disse che onorare non significa dover subire, dover stare male psicologicamente per non andare contro questo comandamento ma che bastava essere consapevoli che è grazie ai nostri genitori che siamo su questa terra, ci hanno dato la vita e per questo dobbiamo essere loro grati.
Da lì al doversi rovinare la vita per assecondarli ce ne passa.... ognuno ha i propri tempi e la famiglia creata è la priorità per cui un figlio non deve rischiare di rovinare la propria famiglia.
Il perdono viene con il tempo e ognuno ha il proprio cammino e ci arriverà quando avrà acquisito determinare consapevolezze anche grazie ad un padre spirituale e ad altre figure.
Quella confessione e altri dialoghi con il mio padre spirituale mi hanno aiutata molto e mi hanno dato la spinta giusta per iniziare ad affrontare quelli che erano i miei problemi legati ai genitori per cui ho deciso di iniziare una psicoterapia.
Da circa 7/8 mesi e la vita è cambiata...in meglio.

Arrivare a 34 anni per scoprire che l'origine di tutti i tuoi "problemi" sono i tuoi genitori non è facile, non sto a dilungarmi sulla mia infanzia e altro perchè di quello ne ho parlato in questo articolo "Come rovinare i figli con le guerre di coppia".
Quando dopo mesi di psicoterapia scopri che la separazione dei tuoi genitori è stato un reale "trauma", è abbastanza sconcertante e questa consapevolezza è arrivata poco tempo fa e non è stato facile accettarlo.
Ogni figlio reagisce a modo suo quando i genitori si separano, c'è chi sembra fare finta di niente, chi dentro di se sta malissimo ma non dice nulla, chi inizia a covare rabbia, chi non fa una piega  perchè crede di stare bene.
C'è una cosa che accomuna tutti e dico proprio TUTTI indistintamente ed è il dolore.
Si, e mi dispiace per questa cosa perchè moltissimi genitori non se ne rendono conto, i figli sanno benissimo come fare in modo che non se ne accorgano ma ciò che c'è dentro di loro sarà quella cosa che li segnerà come un marchio fino a che decideranno di toglierselo e di tornare a vivere.
Tante volte ho sentito dire "si, ma loro sono sereni..", "no, nessun problema, l'ha  presa bene...";
Dispiace molto dirvi che "si, sta male ma non te lo dirà mai per non far stare peggio te e non vuole essere un peso..", per cui aprite gli occhi perchè tutto ha delle conseguenze più o meno sottili, più o meno evidenti.

Non avrei mai pensato che la loro separazione potesse essere la causa di moltissimi problemi, dagli attacchi di panico, alla mia mancata sicurezza nel socializzare, all'essere cosi rigida con me stessa.
Pensavo semplicemente fosse "carattere" invece era una difesa.
Quando si separarono i miei genitori avevo 18 anni, difficile pensare che una ragazza di quell'età possa subire un trauma e invece è cosi, ancora adesso ammetterlo non è semplice, e allo stesso tempo mi chiedo cosa possano avere dentro dei bambini più piccoli... quanto dolore, solitudine, rabbia anche verso se tessi perchè spesso (e cosi ho fatto fino a poco tempo fa) ci si da la colpa di quella separazione perchè come figli avremmo potuto impedirlo.
Le parole della mia psicoterapeuta qualche settimana fa sono state questo: "No Cristina, mettiti il cuore in pace perchè non lo avresti potuto fare e non sarebbe stato compito tuo. I figli in queste situazioni non possono salvare i genitori soprattutto piccoli.."

Il periodo della loro separazione coincise con il mio avvicinamento al satanismo, dove c'è divisione non poteva che arrivare lui a stringermi la mano...
Seguivo già il paganesimo ma non mi dava ciò di cui avevo bisogno, per cui approfondendo il satanismo razionalista scoprii che era ciò che faceva al caso mio.
Il fulcro era l'esaltazione di se stessi, vivere sentendosi onnipotenti con la possibilità di annientare ogni sentimento non andasse bene.
Chi in quel tipo di occasione non vorrebbe annullare i propri sentimenti? Chi non vorrebbe annientare il dolore e vivere tranquillo la propria vita come se nulla fosse successo?
Decisi di fare proprio quello; iniziai a studiare sempre di più, finchè trovai il mio equilibrio, il modo di vivere tranquilla.

Ero arrivata al mio scopo, i miei genitori pensavano fossi quasi felice della loro separazione, dai 18 anni ad oggi non mi hanno mai chiesto come l'avessi vissuta, non gli è mai importato, forse perchè ero quella testarda, quella forte, che rispondeva male e che tornava a casa quando voleva, che odiava tutti e aveva un carattere orrendo.
Arrivai però anche a non provare nemmeno i sentimenti positivi, quelli che ti rendono viva e che ti fanno stare bene e mi resi conto che avrei dovuto cambiare rotta prima che fosse troppo tardi.
Il periodo peggiore era passato, dopo 2 anni potevo lasciar andare quel percorso per tornare al vecchio paganesimo.

Non ho mai rinnegato il periodo satanista proprio perchè pensavo mi avesse aiutata a superare quello che poteva essere un periodo orrendo, in realtà non mi ha aiutata affatto, mi ha resa una persona pessima (santo mio marito che già mi sopportava), ha nascosto il dolore ma non lo ha tolto, e quando è riemerso per altre vicende mi ha quasi divorata da dentro in modo silenzioso.
Per cui ora posso dire che no, il satanismo non è stata una parentesi utile, è stato un meccanismo strano architettato per deviare dalla vera soluzione, in realtà sarebbe stato utile ben altro.
Ma come potete immaginare quando ci sono di mezzo divisioni e separazioni il male, il divisore per eccellenza non può tirarsi indietro, è come fare un patto con lui senza rendersene conto e stringergli la mano offrendogli chi ti sta intorno.
Il dolore può essere nascosto molto bene ma finchè non ci fai i conti non ti lascerà mai e per fare questo l'unica via possibile è un aiuto esterno.
Una guida spirituale è fondamentale in questo percorso, è una grazia immensa, un dono che mi è stato fatto e non penso di meritare.

Non ci si salva da soli, solo Dio salva, solo la fede, il fidarsi e l'affidarsi a Lui sono la via giusta per riemergere dalle tenebre e dal male che prima ti da e poi ti distrugge in modo subdolo, lento e cattivo.

Una citazione biblica che amo molto è la seguente:
<<Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero,
io invece non ti dimenticherò mai.>>
(Isaia 49,25)


Il mio rapporto altalenante con la fede è causato anche dal mio rapporto con i miei genitori, quando non sei abbastanza per dei genitori, come puoi credere che Dio ti ami realmente per ciò che sei? 
Anche questo in realtà è opera de male, che ti fa credere che nessuno potrà amarti in modo incondizionato per cui tu devi cavartela da sola, affidarti a lui cosi che tu possa essere il Dio di te stessa... ma è complicato e servirebbe un altro post per spiegare meglio.
L'unico modo per superare determinati blocchi è farsi aiutare; purtroppo non è un percorso semplice perchè devi rivivere tutto nella tua mente, devi ripercorrere la tua vita, ti ritroverai a scoprire che determinati episodi che pensavi fossero di poco conto, in realtà dentro ti avevano distrutta.
In questi mesi sono rimasta sconcertata dalla quantità di episodi che avevo ignorato, e che in realtà mi avevano plasmato nel corso del tempo; sono rimasta altrettanto stupita di come la mente nelle sedute ti porti a collegare tutto per farti stare meglio.
Solo dopo questo percorso ho compreso quanto la vita affettiva intorno a noi è importante nella formazione del nostro essere, ci plasma e ci può deviare verso il bene oppure verso il male, sia a livello materiale che a livello spirituale.
Ci può rendere degli ottimi adulti e futuri genitori o ci può rendere persone insicure, piene di idee sbagliate, e l''opposto dei nostri genitori in modo esagerato con i nostri figli.
Io stessa stavo commettendo tanti errori con i miei figli per non essere come i miei genitori, quando non hai ricevuto affetto, donarlo diventa difficile; quando non sai cosa sia un abbraccio sincero, donarlo è strano; quando la superficialità regna, diventi troppo serio per paura di essere come un tuo genitore...sono meccanismi inconsci.
In tutto questo, ci ritroviamo serviti con un patto inconsapevole, su di un piatto d'argento al demonio che come uno chef deciderà cosa farne di noi e in che modo utilizzarci in base agli ingredienti forniti nel corso della vita.

Un genitore non deve essere l'origine di traumi ma deve essere una guida, un porto sicuro, una mano dolce, comprensione ma anche fermezza, qualcuno con cui parlare e che ti ascolta, che ti fa commettere errori ma è sempre pronto ad allungare la mano per farti rialzare, un esempio concreto che non ha bisogno di troppe parole.

Ci sarebbero tantissime cose da dire perchè questo discorso può diramarsi in molte altre considerazioni ma vedrò di farlo prossimamente anche in base alle vostre considerazioni a riguardo.
Ora vi lascio con questa citazione di Luigi Maria Epicoco che credo sia meravigliosa e possa riassumere quello che si arriva a comprendere con un percorso psicologico e spirituale insieme.
“Ho sempre pensato che il sentimento più alto che un uomo possa provare sia quello della gratitudine.
Un uomo prova gratitudine quando chinandosi sulla propria storia riesce a vedere bellezza anche nelle pieghe e nelle ferite.
Prova gratitudine non perchè comprende tutto ma perchè intuisce un senso altissimo della propria storia, di cui il dolore e le contraddizioni sono solo battute di una sinfonia più grande”.
(L.M. Epicoco)

Dato che si possono fare tanti approfondimenti, fatemi sapere cosa ne pensate in modo che possa capire come procedere con i prossimi post a tema.
A presto Cristina.