mercoledì 30 dicembre 2020

Te Deum: c'è sempre un buon motivo per ringraziare.

 


Come da tradizione eccomi con l'articolo di fine anno con ringraziamenti, pianificazione e consigli.
Spesso si pensa che pianificare l'anno successivo sia una perdita di tempo, alla fine difficilmente si riuscirà a fare tutto ciò che abbiamo segnato, per cui perché mai dovremmo farlo?
In realtà, lo trovo molto utile se fatto con l'obiettivo di voler pensare al futuro programmando cose positive e realizzabili.
Se si pianifica qualcosa di troppo grande, rischierà veramente di essere qualcosa di irrealizzabile.
Piccoli obiettivi e ben pensati, magari piccoli step per qualcosa di più grande.

Ora passiamo al Te Deum (il mio sarà un po' serio e un po' no).
Per chi non lo sapesse, il Te Deum è un inno di ringraziamento che viene cantato durante la messa la sera del 31 dicembre per ringraziare dell'anno appena passato.
Non mi soffermo sulla storia di questo canto ma a quanto pare è molto antico, si parla della fine del IV secolo intonato anche da Sant'Agostino il giorno del suo battesimo.
E' diviso in 3 parti:
-La prima, fino è una lode trinitaria indirizzata al Padre; molto simile ad un'anafora eucaristica, contenendo il triplice Sanctus. (arriva fino a Paraclitum Spiritum)
-La seconda parte è una lode a Cristo Redentore. (da Tu rex gloriæ a sanguine redemisti)
-L'ultima è un seguito di suppliche e di versetti tratti dal libro dei salmi. (da Salvum fac,)
Comunemente viene cantato a cori alterni: presbitero o celebrante e il popolo. [Qui trovate il testo]

In un anno come questo, ed è quasi scontato dirlo, molti troveranno difficile ringraziare per qualcosa.
Siamo stati tutti messi duramente alla prova tra reclusione, perdita di affetti, limitazioni, perdita del lavoro e quant'altro.
Qui nella bergamasca sapete tutti la situazione, per noi è iniziato tutto il 23 febbraio e se penso che è già passato quasi 1 anno non mi sembra ancora vero.
Da quel giorno moltissime cose sono cambiate e, nonostante tutto, mi sento di  ringraziare per ogni cosa.
Non ringraziare, per me, sarebbe quasi un sacrilegio, perché nonostante questi mesi, sono viva, sono qui che scrivo e vi stresso con i miei lunghi post.

Ma ora alleggeriamo un po' l'atmosfera con il te deum e qualche consiglio.

TE DEUM... c'è sempre un buon motivo per ringraziare.
Ringrazio per tutte le cadute di questi mesi, per ogni volta che ho sentito aridità spirituale, per ogni volta che ho dovuto combattere per mantenere salda la mia fede, per ogni dubbio e tristezza.
Ringrazio il Signore per mio marito, a casa da quel 23 febbraio in smart working (e ringrazio il Signore perché non ho ancora avuto istinti omicidi fino ad ora nonostante siamo insieme da mesi h24, 7 giorni su 7 XD).
Ringrazio per il trio delle meraviglie, averli a casa è stato bello e devo dire che avere un giardino è stata una fortuna assurda, altrimenti sarebbero impazziti.
Ringrazio perché il lockdown mi ha permesso di rendermi conto di quanto fossi una trottola, sempre di corsa senza vivere il momento.
In tutti questi mesi senza relazioni obbligate e senza corse ho messo ben 7 kg e non ho più avuto grossi problemi di salute!!

Ringrazio per tutte le nuove persone che ho conosciuto facendo dirette su instagram, chiacchierando con donne meravigliose che si sono messe in gioco con le mie interviste per "Donne in cammino" e con cui sono rimasta in contatto.
Ringrazio per il tempo dedicato alla preghiera, a scoprire nuovi modi di pregare, per i rosari online a cui ho partecipato, per il corso di canto gregoriano (che poi io nemmeno canto ma lo adoro).
Ringrazio per il mino corso di chitarra, anche se non so ancora suonare ma almeno ho capito dove sono le note.
Ringrazio per la DAD.. no, scherzo.. per la DAD non ringrazio anche se tutto sommato è stato bello seguire i bambini, ma per colpa della DAD ho ripreso in considerazione l'homeschooling e non è cosa buona.. XD (ok, quindi si, ringrazio anche per quella)
Ringrazio perché, nonostante non ami affatto le videochiamate o le telefonate in generale, quella chiamata a settimana con mio padre o con mia madre è stata un piccolo appuntamento fisso che non avevo da tempo.
Ringrazio per aver festeggiato le varie festività scaglionate, è stato tutto più intimo, semplice e più ricco di significato rispetto ad altri anni dove la priorità era il senso del dovere e non la voglia di vedersi.
Ringrazio per il percorso con la nuova psicologa, mi sta aiutando tantissimo sotto ogni aspetto, forse smetterò di sentirmi sbagliata, in difetto e inizierò ad apprezzarmi di più.
Ringrazio per aver scoperto la mia dislessia, ho trovato la risposta a molti problemi del passato.
Ringrazio anche per le persone che mi hanno fatto del male, perché in questo modo mi sono messa in discussione e ho capito che non è sempre colpa mia e che come persona non sono poi cosi male.
Potrei andare avanti ancora ma continuerò sul mio diario di preghiera.

Ora sarebbe il momento dei propositi, ne ho alcuni ma quello che riassume meglio tutto è un brano del Siracide che mi è entrato dritto nel cuore e che vi metterò alla fine.
Un paio però esulano e vorrei esporli qui velocemente...
Primo...vorrei imparare ad essere presente nell'amicizia senza farmi problemi riguardo il "non disturbare" o il non scrivere per non obbligare gli altri a rispondermi, devo lavorarci ancora tanto su questo punto.
Secondo.. vorrei terminare la stesura di almeno 1 dei libri che ho iniziato per pubblicarlo.

Non può mancare la parte "Consigli/Dritte per l'anno nuovo"!!

- Scegli il tuo Santo protettore per l'anno nuovo, affida la tua famiglia e pregalo ogni volta che puoi, oltre ad informarti e leggere ogni cosa si possa trovare su di lui.
Potete pescare un nome da una lista oppure tramite un sito che utilizzo da molti anni, dopo aver pregato avrete il vostro Santo protettore. (CLICCATE QUI)

- Scegliete un Santuario da visitare durante l'anno, informatevi e andateci quando lo ritenete il momento giusto, ne basta uno.

- Cercate di vivere a pieno i Sacramenti, confessione a cadenza regolare.

- Ritagliatevi del tempo per pregare con la vostra famiglia.

- Leggete il vangelo quotidianamente, mentre fate colazione, appena svegli, mentre andate al lavoro (se non utilizzate l'auto), ci sono anche applicazioni comode per poter leggere ovunque appena avete 2 minuti di tempo.

- Iniziate un quaderno di preghiera,  qualche minuto durante la settimana oppure se proprio non avete tempo potete ritagliatevi un appuntamento mensilmente.

- Provate a fare almeno una novena durante l'anno.

- Ringraziate il Signore ogni sera per ciò che avete vissuto in quella giornata.

- A fine anno preparate un te deum di famiglia, ognuno deve trovare almeno 3 motivi per cui ringraziare.

- Divertitevi, scherzate, vivete a pieno ogni giornata.

Ora vi lasci il brano del Siracide che vorrei mi accompagnasse nel 2021:

Tieni conto del momento e guàrdati dal male,
e non avere vergogna di te stesso.
C'è una vergogna che porta al peccato
e c'è una vergogna che porta gloria e grazia.
Non usare riguardi a tuo danno
e non arrossire a tua rovina.
Non astenerti dal parlare quando è necessario
e non nascondere la tua sapienza per bellezza,
poiché dalla parola si riconosce la sapienza
e l'istruzione dai detti della lingua.
Non contrastare la verità,
ma arrossisci della tua ignoranza.
Non vergognarti di confessare i tuoi peccati
e non opporti alla corrente di un fiume.
Non sottometterti a un uomo stolto,
non essere parziale a favore di un potente.
Lotta sino alla morte per la verità,
il Signore Dio combatterà per te.
Non essere arrogante nel tuo linguaggio,
fiacco e indolente nelle opere.
Non essere come un leone nella tua casa
e capriccioso con i tuoi servi.
La tua mano non sia tesa per prendere
e poi chiusa nel restituire.
(Sir 4, 20-31)

Buon fine anno e buon nuovo anno, che il Signore possa sempre essere la vostra principale guida nel quotidiano.

giovedì 24 dicembre 2020

Santi della Vigilia: Cosa c'entrano Adamo ed Eva con il Natale?




Ogni giorno si scoprono cose nuove, soprattutto per chi come me che è stato lontano tanto dalla Chiesa.
Scopro novene, preghiere, Santi e Sante, tradizioni che non sapevo esistessero e certe volte questo può essere vissuto in due modi; il primo in modo pessimista, della serie "non conosco queste cose, allora valgo meno agli occhi di Dio", oppure, il secondo modo più positivo è "wow, ecco qualcosa di nuovo per poter ampliare e arricchire la mia vita di fede".
Ecco, se fino a poco tempo fa adottavo il primo modo, ora voglio il secondo e vorrei che tutti lo adottassero... soprattutto ignorate il primo modo, non viene da Dio.

Comunque... ecco cosa ho scoperto grazie a Giorgia (non mia figlia eh, ma un'amica che collabora con il gruppo di stile di vita e con il calendario di liturgia quotidiana)

Oggi, nel giorno della vigilia di Natale si ricordano Adamo ed Eva....
Cercando "adamo ed eva vigilia di natale" ho poi scoperto che hanno a che vedere anche con l'albero di Natale...
Ebbene si.. 
Nel Medioevo c'era la tradizione degli Adam una Èva Spiele (“giochi di Adamo ed Èva”), nelle chiese alla vigilia di Natale si ricostruiva lo scenario del Paradiso in terra, con tanti alberi da frutta, simboli dell’abbondanza e del mistero della vita. 
Ora però lascio la parola.. o per meglio dire.. la tastiera del pc.. a Giorgia con qualche riflessione e suggerimento.


Questa Vigilia lo sappiamo tutti, sarà diversa da quelle che siamo stati abituati a vivere, per questo non
dobbiamo perdere l’occasione, soprattutto per i nostri bambini, di trasformarla in qualcosa di davvero
speciale, da ricordare davvero per il suo significato e non solo per quello che ci sta capitando in questo
2020.

Mentre leggevo la liturgia del giorno mi sono soffermata sulla Prefazio dove troviamo queste parole:

“È veramente giusto rendere grazie a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo, per il mistero della Vergine Madre.
Dall’antico avversario venne la rovina, dal grembo verginale della figlia di Sion è germinato colui che
ci nutre con il pane degli angeli e sono scaturite per tutto il genere umano la salvezza e la pace.
La grazia che Eva ci tolse ci è ridonata in Maria.
In lei, Madre di tutti gli uomini, la maternità, redenta dal peccato e dalla morte, si apre al dono della
vita nuova. Dove abbondò la colpa, sovrabbonda la tua misericordia in Cristo nostro salvatore.
E noi, nell’attesa della sua venuta, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo l’inno della tua lode:
Santo ...”

Sono andata a curiosare un po’ in giro per approfondire e ho scoperto che proprio oggi, la vigilia di
Natale, si festeggiano Adamo ed Eva
, i nostri progenitori!

Perchè proprio oggi? 
Perchè Gesù che nasce (tra poche ore) è la risposta alla caduta e al peccato.

Qui la nostra proposta per la giornata di oggi:
In un momento “morto” della giornata radunate tutta la famiglia, sul divano, sul lettone, in cucina,
insomma dove più vi piace e aprendo la Bibbia leggete i due passaggi della Genesi (Gen 2,4-3 e 3, 24)
che raccontano la loro storia (mentre facevo un po’ di ricerca ho scoperto che alcune famiglie mettono
in scena una piccola recita familiare dove raccontano questa storia. 
Se lo fate mandateci le foto!!!) e provate a parlare insieme di cosa è andato storto, ascoltare cattivi consigli, hanno mentito, non hanno dato fiducia a Dio, non hanno seguito le regole, si sono dati la colpa a vicenda e a chiedervi “e noi.. come ci comportiamo?"

Eva ha seguito il suo orgoglio e si è fatta influenzare da un “amico” che non aveva a cuore il suo bene.
Adamo ha semplicemente seguito la corrente e non la sua vocazione, il suo essere originale e ha
preferito essere “fotocopia”. 
Sapevano di fare del male e l’hanno fatto comunque, ed invece di cercare di aggiustare (confessare) la situazione, hanno cercato di nasconderla e quando il Signore l’ha scoperto, si sono dati la colpa a vicenda...mamme, vi suona familiare?

Prima di peccare, Adamo ed Eva, vivevano, è il caso di dirlo “da Dio”: vivevano in un paradiso,
disponevano di tutti i beni che Dio aveva dato loro, dovevano seguire solo delle semplici regole per il
loro bene, Dio li aveva anche messi in guardia sulle conseguenze, se fossero andati fuori strada. 
Hanno usato male la loro libertà. 
Dalla loro disubbidienza nel mondo entrarono la morte e il peccato.
La punizione, come giusto che sia, arriva, ma basta leggerla dalla giusta prospettiva per capire che
invece è stata una grazia.
Dio ci ama, come un padre e una madre amano i propri figli, anche davanti alla nostra disobbedienza.
Non ama vederci peccare ma ci lascia la libertà di sbagliare, di cadere, di fallire, ma poi, quando
torniamo, quando risaliamo dopo aver toccato il fondo, quando accettiamo il suo perdono, allora
rifioriamo, diventiamo persone migliori.

Come dicevo all’inizio Gesù che nasce, è la risposta a questa caduta!
Probabilmente fu Giustino (100-165) il primo autore che ricorse al parallelismo Eva-Maria. 
Infatti scriveva: «Il Figlio di Dio si è fatto uomo per mezzo della Vergine, affinché la disobbedienza provocata dal serpente fosse annullata attraverso la stessa via per la quale prese inizio. Come infatti Eva, che era vergine e incorrotta, dopo aver accolto la parola del serpente, partorì disobbedienza e morte, allo stesso modo Maria, la Vergine, avendo ricevuto dall'Angelo Gabriele il buon annuncio che lo Spirito Santo sarebbe disceso su di lei e che la potenza dell'Altissimo l'avrebbe adombrata, concepì fede e gioia, per cui il santo nato da lei sarebbe stato il Figlio di Dio. Perciò rispose: «Mi avvenga secondo la tua parola» (Lc 1,38). Così per mezzo di lei è nato colui a proposito del quale, come abbiamo dimostrato, sono state dettate tante Scritture. Per mezzo di lui Dio abbatte anche il serpente, insieme a quegli angeli e a quegli uomini che sono divenuti simili a lui» (Dialogo con Trifone)

Gesù è il nuovo inizio, la nuova strada, la nuova luce per la nostra vita.
L’Antico Testamento inizia con questa coppia che non capisce la propria vocazione.
Il Nuovo Testamento inizia con una coppia che dice “si” alla propria vocazione. 
Capiscono cosa c’è in gioco: il riscatto dal peccato, la salvezza per tutti.

Buona viglia di Natale.
Cristina e Giorgia

giovedì 17 dicembre 2020

Liturgical living: la liturgia nel quotidiano tra farina e memoriali.




Liturgical Living.

“Liturgical Living”, questa strana parola che sembra non appartenerci, in realtà è molto in voga negli Stati Uniti e devo dire che sta tornando in auge anche in Europa.
Probabilmente ci si sta rendendo conto sempre di più che trasmettere la fede, soprattutto alle nuove generazioni, non passa solo dall’andare a Messa la domenica e dal frequentare il catechismo. 
Spesso il nostro sacerdote specifica che il primo luogo di catechesi deve essere la casa, la famiglia, ed è cosi, senza un'educazione religiosa che parte da casa, diventa difficile capire cosa voglia dire vivere pienamente da cristiani.
Per trasmettere ciò in cui si crede, bisogna dare testimonianza, per farlo non servono grandi cose, si deve partire dal quotidiano.
Varie volte qui nel blog ho dato qualche indicazione per poter aggiungere qualcosa di nuovo per riscoprire cose ormai poco in uso.

E' da questa idea che dovrebbe nascere l’esigenza di vivere qualcosa di universale e allo stesso tempo particolare, ma nelle nostre case, coinvolgendo tutta la famiglia, soprattutto i bambini e ragazzi adattando all'età ogni cosa.
Per poterlo fare dobbiamo prima di tutto capire che vivere la liturgia quotidianamente non è qualcosa solo per consacrati e solo con determinate preghiere.
Possiamo viverla anche preparando un semplice disegno con una pecorella per ricordare Sant'Agnese oppure preparare una rosetta con il prosciutto per ricordare Don Bosco, preparando la cena ebraica il giovedi Santo e molte altre piccole cose.
Non è obbligatorio, ma provare può essere una gran bella scoperta, come dice il tutolo, la liturgia nel quotidiano tra farina e memoriali, ovvero tra un impasto in cucina e una preghiera.
Si, perchè anche colorare un disegno oppure cucinare può diventare preghiera e può avvicinare al Signore.

Per cui ho pensato di condividere qui qualche indicazione per poter fare entrare nella routine la liturgia, non tutta in una volta ma a piccoli passi.
Anche io sto ancora imparando, alcune cose sono nuove, altre invece le ho già sperimentate e ad ogni giro dell'anno aggiungo qualcosa.

Per semplificare il tutto, a fine articolo troverete il link al calendario di liturgia quotidiana creato insieme a 3 amiche, appositamente per queste attività sia ebook che cartaceo, in questo modo è già tutto scritto e pronto per iniziare a gennaio 2021.
Inoltre da gennaio la vivremo insieme anche su instagram.

Ora vedremo alcune idee per iniziare.

La prima cosa da fare è prendere un normale calendario oppure un'agenda e appuntare le basi (che seguono) cosi che possiate avere sott'occhio ogni punto e non rischiate di dimenticarvi.
Va benissimo anche utilizzare i promemoria dello smartphone, anzi, all'inizio è utilissimo, magari impostandoli il giorno prima per poter preparare ciò che vi serve.
Ecco nello specifico:

- Festeggiare gli anniversari di battesimo di ogni membro della famiglia.
(Se non conoscete la data potete chiedere ai vostri genitori o alla parrocchia in cui siete stati battezzati.)
Per l'occasione potete accendere una candela e rinnovare le promesse battesimali (se addirittura avete quella del battesimo potete utilizzare quella).
Inoltre potrete lasciare al festeggiato la scelta per un’attività da fare, oppure potrà scegliere il suo piatto preferito etc.. proprio come se fosse una festa di compleanno.

Festeggiare gli onomastici di ogni membro della famiglia.
Nei giorni precedenti cercate la storia del Santo o della Santa, leggetela nel giorno della ricorrenza.
Se volete fare le cose in grande, il che è sempre gradito, organizzate una piccola merenda speciale in famiglia in ricordo del Santo oppure un'attività che lo possa ricordare.
Preparate dei piatti a tema, ci sono Santi con dei piatti tipici collegati, oppure delle attività particolari da fare nel giorno specifico, in questo modo potrete scoprire cose nuove ogni volta.
(alcune le ho accennate all'inizio)

- Coinvolgete la famiglia, suddividetevi le festività e le ricorrenze, i bambini si potrebbero divertire molto nell'avere un compito specifico e per loro sarebbe un ottimo modo per imparare molte cose.
Sarà scontato dirlo, ma adattate tutto alle età, ad esempio per Sant'Agnese, se il bambino è piccolo potete far scegliere a lui la pecorella e voi la stampate poi fate il lavoro insieme.
Se è grandicello potrà occuparsi direttamente della ricerca della storia del Santo o della festività creando anche un Lapbook (attività che trovo stupenda).

- Soffermatevi sulle festività/tradizioni più conosciute per poi passare piano piano alle altre incorporandole nel vostro quotidiano.
Consiglio di iniziare ad osservare in modo più attento le tradizioni, provando ad avere occhi nuovi per comprenderle e viverle più a fondo come il Mercoledì delle Ceneri (con la tradizionale cenere sul capo, soffermandosi sul significato di quel gesto nella nostra vita), la Settimana Santa (ricreando la cena ebraica, la via crucis etc QUI), Ognissanti (con una merenda a tema), San Nicola (con una bella cioccolata calda e dei biscotti raccontando qualche storia a tema) ecc..
Per Santa Lucia abbiamo preparato i biscotti tutti insieme e colorato un disegno che raffigurava la Santa, i bambini hanno iniziato a chiedere il perchè del velo, degli occhi etc.. è stato molto interessante. (lascio la ricetta a fine articolo)

- Preparare il proprio Te Deum a fine anno, oppure crearne anche uno di famiglia come vostra libera tradizione.

- La domenica organizzate un bel pranzo in famiglia, è un giorno di festa e spesso ce lo dimentichiamo sopraffatti dai troppi impegni.

Tutti i venerdi dell'anno (con alcune eccezioni), digiunate o fate penitenza come durante la quaresima. 

Le Solennità scandiscono l'anno liturgico essendo i giorni più importanti. 
Possiamo dire che sono giorni santi in cui c’è l’obbligo di andare a Messa e variano di Paese in Paese, ma che possono essere vissuti in modo molto più concreto, vivo e profondo.
[Ricordatevi che se una Solennità ricade il venerdì, non è richiesto l'astenersi dalla carne, di conseguenza si può fare un atto di penitenza diverso.]

- Non limitatevi a "subìre" la solennità o la festività ma cercate di viverla a pieno preparandovi qualche giorno prima cosi da essere preparati, ecco perchè è importante segnare le ricorrenze in anticipo, va bene anche mese per mese.

Riscoprire tradizioni che sono state lasciate un po da parte, ad esempio... 
- le quattro tempora.

Cosa sono?
Le Quattro Tempora (in origine erano tre) sono quattro distinti periodi di tre giorni (mercoledì, venerdì e sabato) di una stessa settimana destinati al digiuno e alla preghiera.
Cadono fra la terza e la quarta domenica di Avvento (Inverno) , fra la prima e la seconda domenica di Quaresima (primavera), fra Pentecoste e la festa della Santissima Trinità (estate) e generalmente la settimana seguente l'Esaltazione della Santa Croce (autunno).
Praticamente sono collegate al cambio delle stagioni per cui al ciclo naturale.
La Chiesa prescriveva il digiuno in tutti i giorni delle Quattro Tempora e l'astinenza in ogni venerdì, e i fedeli sono invitati a confessarsi. 
Questa regola non è scomparsa, ed è tutt'ora seguita dai fedeli che lo desiderano.
Per essere corretti viene seguita in particolare da coloro che osservano il calendario liturgico del 1962.
[Scriverò un articolo specifico sulle quattro tempora per spiegarle singolarmente]

Come potete vedere di occasioni ce ne sono tantissime, da cose più solenni a quelle più leggere e semplici con biscotti e dei disegni.
Non lasciatevi spaventare dalla quantità di cose che si possono fare, iniziate piano piano, fare una selezione non è nulla di male ma può essere un grosso aiuto per capire cosa fa per voi.
Se volete provare potete seguire i post e storie di instagram (Stile di vita di una folle donna cattolica) dove metto moltissime cose inoltre è stato creato un account legato proprio al calendario liturgico "Vivere la liturgia" (potete seguirmi entrambi)

Per qualsiasi domanda, dubbio o suggerimento potete scrivermi in privato nei vari canali social.
Buon cammino.
Un abbraccio




giovedì 3 dicembre 2020

L'attesa; in cammino attraverso il Fìat di Maria.



"Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, cioè riconoscere il rapporto essenziale, vitale, provvidenziale che unisce la Madonna a Gesù, e che apre a noi la vita che a Lui conduce. Una duplice via: quella dell'esempio e dell'intercessione." (Lumen Gentium 58, Paolo VI).

Secondo Don Ezio Bolis, che proprio ieri ha tenuto una splendida catechesi in parrocchia, senza nulla togliere a Maggio, dicembre è il mese mariano per eccellenza, poiché si cammina con Maria fino al girono in cui dà alla luce Gesù.

Abbiamo appena iniziato questo cammino fatto di attesa che ci porterà al giorno in cui ricordiamo la nascita di Gesù, un avvenimento fuori dal comune perché colui che sta per venire al mondo non è un bambino qualsiasi ma il Figlio di Dio.
Questa è l'occasione perfetta per camminare con Lei.

Quante volte in occasione dell'avvento ho cercato percorsi particolari da poter fare ogni giorno per vivere a pieno questo cammino, magari qualcosa di molto impegnativo per poi ritrovarmi ad aver assimilato poco o nulla nonostante la costanza.
Cercavo chissà cosa per poi rendermi conto con il tempo che la catechesi migliore la potevo trovare nella contemplazione di Maria, dal suo "sì" in poi, Fiat, "si compia in me secondo la tua parola".

Lei che è stata la discepola per eccellenza di Gesù, Lei che ci prende per mano per portarci da Lui, Lei che, come dice Paolo VI nel "Marialis cultus", è la Vergine in ascolto, in preghiera e offerente.
Chi, se non Lei può guidarci in questo percorso di attesa?!

Sono estremamente legata alla figura di Maria, è stata Lei (insieme a Giovanni Paolo II) ad avermi ri-portata tra le braccia di Gesù ed è stato proprio attraverso la maternità.
Per questo mi sono soffermata a riflettere sulla condizione di Maria, provando a pensare a ciò che poteva aver provato durante la sua attesa, nelle ultime settimane di gravidanza e soprattutto nel momento in cui si è resa conto che stava per donare la vita a Gesù.

Ripenso alla gioia quando ho saputo di essere in attesa e penso a Maria, a come Lei ha vissuto quell'annuncio, cosi diverso, speciale e fuori dal normale.
Spesso noi, benché la gravidanza possa essere tanto sperata, ci ritroviamo smarrite, non sappiamo cosa fare, ci facciamo anche prendere dall'ansia (colpa degli ormoni XD ).
Chissà cosa ha pensato Maria dentro di sé quando ha detto il suo "SI" all'Angelo dell'annuncio, probabilmente al suo posto non avrei proferito parola, anzi, sarei scappata... Lei invece no, Lei sta lì, ascolta e pronuncia il suo Fìat, non un semplice "sì", un "SI" convinto, di gioia o almeno cosi l'ho immaginato ascoltando la catechesi ieri.

Noi ci facciamo tanti problemi per trovare il modo di dare la notizia a nostro marito, magari con una sorpresa, un biglietto, una telefonata, qualsiasi cosa pur di rendere speciale quel momento..
Chissà Maria cosa ha provato quando si è resa conto di dover dare a Giuseppe questa notizia, quasi surreale, difficilissima da spiegare e che per lei avrebbe avuto delle conseguenze non da poco se pensiamo alla Legge di quei tempi.
Si ok, la sua situazione era molto diversa dalla nostra, noi non riceviamo visite di angeli etc, però immagino Maria felice nel dare la notizia a Giuseppe, non sarà stato facile ma si è fidata e fidandosi di Dio sapeva che Giuseppe avrebbe capito, Dio non l'avrebbe lasciata sola.
Ha avuto quella fiducia che spesso a noi manca nel quotidiano, nei momenti di sconforto o di paura, quando in realtà dovremmo avere ancora più fiducia in Lui.

"Provavo a ricordare, ma mi veniva solo un'allegria, una festa per quella nicchia in corpo che mi faceva madre senza aiuto di uomo" 

Poi arriva il momento, le ultime settimane di gravidanza, gli ultimi giorni... le ultime ore... il momento del parto.. ed è allora che si palesano tutte le nostre paure, le nostre insicurezze, le nostre ansie.
Ci sentiamo smarrite, addirittura incapaci (nonostante magari non è il primo figlio).. dimenticandoci quanto in quei momenti possiamo essere immensamente forti, capaci, meravigliose (tra un urlo e l'altro oltre alle minacce al marito ma questa è un'altra cosa).
Chissà Maria come si sarà sentita nel momento in cui si è resa conto che il momento era arrivato.
Nessuno l'ha accolta, nessuno le ha dato un riparo, nessuno l'ha aiutata, erano solo lei e Giuseppe.
Lei, Giuseppe e Dio...
Noi questo spesso lo dimentichiamo... durante la nostra vita, nelle difficoltà, nelle gioie... non siamo mai soli.
Durante la gravidanza, in sala parto non siamo sole, (in alcuni casi c'è nostro marito), ma abbiamo con noi il Signore, c'è Maria... e non è poco!

"La gravidanza è stata un tempo di perfezione all'ombra, la durata di un'asciugatura. Eccomi pronta, argilla con un'anima di ferro: le pietre che volevano scagliarmi si sono frantumate." 

Quando ero in attesa di Mattia, circa un mese prima mi è stato regalato da un'amica un libro dal titolo particolare, "In nome della Madre" di Erri De Luca (narratore non credente affascinato dalla Bibbia e da Gesù), un libro semplice ma intenso che racconta di Maria, di ciò che ha vissuto e provato dall'annuncio fino alla nascita di Gesù.

Questo libro, come specificato nella premessa che si trova nelle prime pagine, non è storia, "Le notizie di Maria provengono dalle pagine di Luca e Matteo. Qui si ingigantisce un dettaglio da loro accennato".
La lettura riporta fatti scritti in chiave personale, immaginati ampliando ciò che di Maria si conosce, sono descritte anche le doglie, che probabilmente Maria non ha avuto etc;
[il parto indolore non è un dogma di fede ma un tema interessante e troverete una parentesi a fine articolo.].
L'ho trovata una lettura piacevole, interessante e che non mette in alcun modo in dubbio la fede e ciò che la riguarda.

Camminiamo con Maria, seguiamola in questi giorni di attesa, lasciamoci guidare dalla Parola e dalle sue azioni perché questa è la strada più genuina per arrivare a Gesù ed essere pronte ad accoglierlo il giorno di Natale.
Pensiamo al suo cammino, a ciò che ha provato, riportiamolo nella nostra vita, nel quotidiano e avviciniamoci a Lei come ad la Madre, la guida, l'esempio, l'intercessione.
Il tutto mentre svolgiamo semplici azioni quotidiane, mentre sistemiamo casa, lavoriamo, ci prendiamo cura degli altri, preghiamo, ci fermiamo un attimo nel silenzio.
Lei si prendeva cura, sistemava casa, riordinava, pregava... non è cosi distante da noi.

Mentre sfogliavo il libro per scrivere questo articolo ho trovato un foglietto con una preghiera speciale che vi riporto qui di seguito, per tutte le donne in attesa e vicine al parto.

Preghiera della gestante. (di Madre Provvidenza)

O Vergine Madre, abbi pietà dei miei dolori.
Sto aspettando un figlio. A Te mi rivolgo.
Voglio essere Madre.

Il parto mi fa paura, ma se credo nella Tua protezione, 
sento che tutto supererò.

Già sogno nelle mie braccia la mia creatura: 
bella, sorridente, che succhia il latte del mio seno. 
Il mio cuore pieno d'amore dovrà alimentarla, giorno per giorno, 
fino a quando mi chiamerà mamma, ed insieme, mano nella mano, cammineremo.

Madonna Santa, dolce Madre mia,
Immacolata Maria, accarezza il mio ventre
perché questa creatura possa nascere bella e sana.

Fin d'ora Ti offro i miei patimenti di quell'ora,
perché un'altra mamma possa partorire con serenità,
e nessuna abbia il coraggio di uccidere suo figlio.

Insegnami Tu poi ad educarlo, a farlo crescere buono,
obbediente. Fin d'ora lo consacro a Te,
perché se io dovessi mancare al suo amore, mi sostituisca Tu, 
SS.ma Madre.
Amen


Questo pezzo lo trovo meraviglioso:
"Fin d'ora Ti offro i miei patimenti di quell'ora,
perché un'altra mamma possa partorire con serenità,
e nessuna abbia il coraggio di uccidere suo figlio."

Offrire i nostri patimenti, la nostra sofferenza, le nostre paure per un'altra mamma, per l'aborto, per chi desidera diventare madre o per chi ha una gravidanza difficile.

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Ecco la parentesi riguardo le doglie di Maria, specifica molto interessante tratta da "Innamorati di Maria":
"Il parto indolore non è dogma di fede, ma una conseguenza logica del dogma della verginità durante il parto. Secondo i santi Padri, Gesù è uscito dal grembo di Maria nel medesimo modo in cui una stella col suo raggio passa il vetro, non lo rompe, ma lo illumina. Per questo i medesimi santi padri dicono che il parto di Gesù avvolse Maria nella luce e nella gioia."

Un abbraccio e buon cammino!