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venerdì 29 marzo 2019

Il trauma della separazione e il patto (inconsapevole) con il male.




"Fare i genitori è il mestiere più difficile del mondo.."
Quante volte ho letto questa frase, ma pochi allo stesso tempo la fanno propria e pensano realmente che essere genitori è difficile, molto difficile.
Essere figli è più semplice?
Assolutamente no, se è difficile essere genitore, essere figli non è una passeggiata perchè si viene risucchiati dal tornado creato dai genitori e da lì è difficile uscirne illesi.
Questo articolo potrebbe far parte di "Dalle stelle alle stalle: racconti di una conversione" ma preferisco non collegarlo a quello.
Non sono una psicologa, parlo solo della mia esperienza personale.

"Onora il padre e la madre".
Un frate un giorno mi disse che onorare non significa dover subire, dover stare male psicologicamente per non andare contro questo comandamento ma che bastava essere consapevoli che è grazie ai nostri genitori che siamo su questa terra, ci hanno dato la vita e per questo dobbiamo essere loro grati.
Da lì al doversi rovinare la vita per assecondarli ce ne passa.... ognuno ha i propri tempi e la famiglia creata è la priorità per cui un figlio non deve rischiare di rovinare la propria famiglia.
Il perdono viene con il tempo e ognuno ha il proprio cammino e ci arriverà quando avrà acquisito determinare consapevolezze anche grazie ad un padre spirituale e ad altre figure.
Quella confessione e altri dialoghi con il mio padre spirituale mi hanno aiutata molto e mi hanno dato la spinta giusta per iniziare ad affrontare quelli che erano i miei problemi legati ai genitori per cui ho deciso di iniziare una psicoterapia.
Da circa 7/8 mesi e la vita è cambiata...in meglio.

Arrivare a 34 anni per scoprire che l'origine di tutti i tuoi "problemi" sono i tuoi genitori non è facile, non sto a dilungarmi sulla mia infanzia e altro perchè di quello ne ho parlato in questo articolo "Come rovinare i figli con le guerre di coppia".
Quando dopo mesi di psicoterapia scopri che la separazione dei tuoi genitori è stato un reale "trauma", è abbastanza sconcertante e questa consapevolezza è arrivata poco tempo fa e non è stato facile accettarlo.
Ogni figlio reagisce a modo suo quando i genitori si separano, c'è chi sembra fare finta di niente, chi dentro di se sta malissimo ma non dice nulla, chi inizia a covare rabbia, chi non fa una piega  perchè crede di stare bene.
C'è una cosa che accomuna tutti e dico proprio TUTTI indistintamente ed è il dolore.
Si, e mi dispiace per questa cosa perchè moltissimi genitori non se ne rendono conto, i figli sanno benissimo come fare in modo che non se ne accorgano ma ciò che c'è dentro di loro sarà quella cosa che li segnerà come un marchio fino a che decideranno di toglierselo e di tornare a vivere.
Tante volte ho sentito dire "si, ma loro sono sereni..", "no, nessun problema, l'ha  presa bene...";
Dispiace molto dirvi che "si, sta male ma non te lo dirà mai per non far stare peggio te e non vuole essere un peso..", per cui aprite gli occhi perchè tutto ha delle conseguenze più o meno sottili, più o meno evidenti.

Non avrei mai pensato che la loro separazione potesse essere la causa di moltissimi problemi, dagli attacchi di panico, alla mia mancata sicurezza nel socializzare, all'essere cosi rigida con me stessa.
Pensavo semplicemente fosse "carattere" invece era una difesa.
Quando si separarono i miei genitori avevo 18 anni, difficile pensare che una ragazza di quell'età possa subire un trauma e invece è cosi, ancora adesso ammetterlo non è semplice, e allo stesso tempo mi chiedo cosa possano avere dentro dei bambini più piccoli... quanto dolore, solitudine, rabbia anche verso se tessi perchè spesso (e cosi ho fatto fino a poco tempo fa) ci si da la colpa di quella separazione perchè come figli avremmo potuto impedirlo.
Le parole della mia psicoterapeuta qualche settimana fa sono state questo: "No Cristina, mettiti il cuore in pace perchè non lo avresti potuto fare e non sarebbe stato compito tuo. I figli in queste situazioni non possono salvare i genitori soprattutto piccoli.."

Il periodo della loro separazione coincise con il mio avvicinamento al satanismo, dove c'è divisione non poteva che arrivare lui a stringermi la mano...
Seguivo già il paganesimo ma non mi dava ciò di cui avevo bisogno, per cui approfondendo il satanismo razionalista scoprii che era ciò che faceva al caso mio.
Il fulcro era l'esaltazione di se stessi, vivere sentendosi onnipotenti con la possibilità di annientare ogni sentimento non andasse bene.
Chi in quel tipo di occasione non vorrebbe annullare i propri sentimenti? Chi non vorrebbe annientare il dolore e vivere tranquillo la propria vita come se nulla fosse successo?
Decisi di fare proprio quello; iniziai a studiare sempre di più, finchè trovai il mio equilibrio, il modo di vivere tranquilla.

Ero arrivata al mio scopo, i miei genitori pensavano fossi quasi felice della loro separazione, dai 18 anni ad oggi non mi hanno mai chiesto come l'avessi vissuta, non gli è mai importato, forse perchè ero quella testarda, quella forte, che rispondeva male e che tornava a casa quando voleva, che odiava tutti e aveva un carattere orrendo.
Arrivai però anche a non provare nemmeno i sentimenti positivi, quelli che ti rendono viva e che ti fanno stare bene e mi resi conto che avrei dovuto cambiare rotta prima che fosse troppo tardi.
Il periodo peggiore era passato, dopo 2 anni potevo lasciar andare quel percorso per tornare al vecchio paganesimo.

Non ho mai rinnegato il periodo satanista proprio perchè pensavo mi avesse aiutata a superare quello che poteva essere un periodo orrendo, in realtà non mi ha aiutata affatto, mi ha resa una persona pessima (santo mio marito che già mi sopportava), ha nascosto il dolore ma non lo ha tolto, e quando è riemerso per altre vicende mi ha quasi divorata da dentro in modo silenzioso.
Per cui ora posso dire che no, il satanismo non è stata una parentesi utile, è stato un meccanismo strano architettato per deviare dalla vera soluzione, in realtà sarebbe stato utile ben altro.
Ma come potete immaginare quando ci sono di mezzo divisioni e separazioni il male, il divisore per eccellenza non può tirarsi indietro, è come fare un patto con lui senza rendersene conto e stringergli la mano offrendogli chi ti sta intorno.
Il dolore può essere nascosto molto bene ma finchè non ci fai i conti non ti lascerà mai e per fare questo l'unica via possibile è un aiuto esterno.
Una guida spirituale è fondamentale in questo percorso, è una grazia immensa, un dono che mi è stato fatto e non penso di meritare.

Non ci si salva da soli, solo Dio salva, solo la fede, il fidarsi e l'affidarsi a Lui sono la via giusta per riemergere dalle tenebre e dal male che prima ti da e poi ti distrugge in modo subdolo, lento e cattivo.

Una citazione biblica che amo molto è la seguente:
<<Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero,
io invece non ti dimenticherò mai.>>
(Isaia 49,25)


Il mio rapporto altalenante con la fede è causato anche dal mio rapporto con i miei genitori, quando non sei abbastanza per dei genitori, come puoi credere che Dio ti ami realmente per ciò che sei? 
Anche questo in realtà è opera de male, che ti fa credere che nessuno potrà amarti in modo incondizionato per cui tu devi cavartela da sola, affidarti a lui cosi che tu possa essere il Dio di te stessa... ma è complicato e servirebbe un altro post per spiegare meglio.
L'unico modo per superare determinati blocchi è farsi aiutare; purtroppo non è un percorso semplice perchè devi rivivere tutto nella tua mente, devi ripercorrere la tua vita, ti ritroverai a scoprire che determinati episodi che pensavi fossero di poco conto, in realtà dentro ti avevano distrutta.
In questi mesi sono rimasta sconcertata dalla quantità di episodi che avevo ignorato, e che in realtà mi avevano plasmato nel corso del tempo; sono rimasta altrettanto stupita di come la mente nelle sedute ti porti a collegare tutto per farti stare meglio.
Solo dopo questo percorso ho compreso quanto la vita affettiva intorno a noi è importante nella formazione del nostro essere, ci plasma e ci può deviare verso il bene oppure verso il male, sia a livello materiale che a livello spirituale.
Ci può rendere degli ottimi adulti e futuri genitori o ci può rendere persone insicure, piene di idee sbagliate, e l''opposto dei nostri genitori in modo esagerato con i nostri figli.
Io stessa stavo commettendo tanti errori con i miei figli per non essere come i miei genitori, quando non hai ricevuto affetto, donarlo diventa difficile; quando non sai cosa sia un abbraccio sincero, donarlo è strano; quando la superficialità regna, diventi troppo serio per paura di essere come un tuo genitore...sono meccanismi inconsci.
In tutto questo, ci ritroviamo serviti con un patto inconsapevole, su di un piatto d'argento al demonio che come uno chef deciderà cosa farne di noi e in che modo utilizzarci in base agli ingredienti forniti nel corso della vita.

Un genitore non deve essere l'origine di traumi ma deve essere una guida, un porto sicuro, una mano dolce, comprensione ma anche fermezza, qualcuno con cui parlare e che ti ascolta, che ti fa commettere errori ma è sempre pronto ad allungare la mano per farti rialzare, un esempio concreto che non ha bisogno di troppe parole.

Ci sarebbero tantissime cose da dire perchè questo discorso può diramarsi in molte altre considerazioni ma vedrò di farlo prossimamente anche in base alle vostre considerazioni a riguardo.
Ora vi lascio con questa citazione di Luigi Maria Epicoco che credo sia meravigliosa e possa riassumere quello che si arriva a comprendere con un percorso psicologico e spirituale insieme.
“Ho sempre pensato che il sentimento più alto che un uomo possa provare sia quello della gratitudine.
Un uomo prova gratitudine quando chinandosi sulla propria storia riesce a vedere bellezza anche nelle pieghe e nelle ferite.
Prova gratitudine non perchè comprende tutto ma perchè intuisce un senso altissimo della propria storia, di cui il dolore e le contraddizioni sono solo battute di una sinfonia più grande”.
(L.M. Epicoco)

Dato che si possono fare tanti approfondimenti, fatemi sapere cosa ne pensate in modo che possa capire come procedere con i prossimi post a tema.
A presto Cristina.

mercoledì 31 gennaio 2018

Spiritualità dal Basso (ultima Parte)

Buon pomeriggio,
eccoci qui con l'ultima parte del libro del gruppo di lettura condivisa.
Il prossimo verrà gestito diversamente ovvero, un live nel gruppo e un solo post qui con tutte le riflessioni scaturite del gruppo principale.
I n questa occasione, nonostante le pagine siano molte, le riflessioni sono piuttosto sintetiche poichè alla fine nel libro vengono ripetute sempre le stesse cose già dette in precedenza, c'è si l'aggiunta di citazioni ed esempi ma andrebbe letto tutto per cui fare delle riflessioni porterebbe a citare intere pagine.
Per cui iniziamo subito.

In queste pagine viene spiegato come la SB (spiritualità dal basso) sia fondamentale per un percorso di crescita e di cambiamento interiore, è il mezzo che ci porta a capire e cercare Dio nelle nostre passioni, nella malattia, nelle ferite e quando ci sentiamo impotenti.
Nel momento in cui accetto e cerco di comprendere un atteggiamento sbagliato, allora sono sulla strada giusta; nel momento in cui condanno un atteggiamento senza chiedermi il perchè provi quel sentimento sbagliato o mi comporti in un certo modo allora non potrò mai pensare di avere un rapporto sincero con Dio.
Le cose sbagliate non vanno sradicate senza comprenderle altrimenti ricresceranno dopo poco tempo, oltre a mentire a noi stessi.

La SB ha 3 vie:
- Dialogo con i pensieri e sentimenti
- calarsi in profondità nelle emozioni e passioni
- capitolazione davanti a Dio.
Per cui gli istinti non vanno dominati ma trasformati e per farlo vanno compresi.

Un esempio è la malattia... nessuno vorrebbe ammalarsi, tutti vorremmo la piena salute per poter fare sempre qualcosa, essere sempre operativi etc...
Ma la malattia è anche un segnale, il nostro corpo in qualche modo deve mandarci dei segnali per farci capire che stiamo esagerando, abbiamo bisogno di una pausa,... dovremmo ringraziare il nostro corpo perchè tutto sommato ci aiuta, ci obbliga magari a stare a letto per riposare quando magari senza quel mal di testa o quel dolore non ci saremmo mai fermati magari ignorando cose più importanti.
C'è un esempio di malattia che mi riguarda, "L'allergia mi potrebbe costringere a vivere in modo disciplinato, a vivere io stesso anzichè essere vissuto" ed è verissimo... ci sono passata a ci sto passando con problemi di salute piuttosto importanti ma grazie a questi problemi ho rivisto la mia vita, l'ho rivalutata, la sto impostando in modo molto diverso.. ho persino imparato a chiedere aiuto, cosa impensabile per me nonostante 3 figli...
La spiritualità dal basso ci porta a riflettere su ciò che viviamo; la spiritualità dall'alto invece  ci farebbe pensare che se fossimo vissuti in modo giusto, non sarebbe accaduto...  errore enorme questo pensiero.

Altro tema riguarda le ferite e i traumi subiti, ogni persona affronta in modo diverso le ferite ma lasciano a chiunque un segno che venga o meno sotterrato e chiuso a chiave è un discorso diverso.
La cosa uguale per tutti riguarda il portarne i segni in atteggiamenti, e magari anche problemi fisici e di salute che sono dopo aver analizzato il problema si scopre che risalgono a quel trauma o ferita.
In un altro post avevo parlato proprio di alcune ferite piuttosto grosse vissute e lo trovare QUI.

La cosa che mi è piaciuta molto di quest'ultima parte riguarda la spiritualità dal basso nelle comunità, in cui spiega come una guida spirituale sia importantissima e come ogni sacerdote deve dirigere le anime servendo i diversi caratteri.
"La guarigione avviene grazie alla dedizione svolta da chi si prende cura, si abbassa e si adatta all'ammalato"
La trovo una frase splendida che andrebbe utilizzata come stile di vita con chiunque incontriamo.
La SB è un cammino di umiltà (come atteggiamento religioso) come espressione dell'esperienza di Dio e della nostra realtà, un cammino di trasformazione che avviene quando ci riconciliamo con ciò che siamo.

Concludo con un'altra frase splendida:
"L'umile non disprezza il fratello o la sorella, ma vede in loro Cristo"; va rispettato il mistero dell'altro, non possiamo pretendere che ogni persona si comporti come vogliamo noi ma dobbiamo capire l'altro, avere l'umiltà di dire "ok, non è come vorrei ma è pur sempre un fratello o una sorella in Cristo e questo è un dono".

Vi riporto un commento a vangelo di ieri scritto da Luigi Maria Epicoco Ft

C’è una donna che da dodici anni soffre di una malattia inguaribile. E poi c’è una bambina di dodici anni che a causa di una malattia muore. Il tempo della vita di questa bambina è proporzionale al dolore che quella donna ha passato nel tentativo vano di guarire. C’è un papà disperato, Giairo, che si butta ai piedi di Gesù: “«La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». Gesù andò con lui”. Poi c’è la fede di questa donna: “«Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male”. Ma il miracolo non è guarire, il vero miracolo è incontrare Cristo attraverso quella malattia: “Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». (…) Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male»”. La lezione è immensa: ciò che conta è non sprecare quella sofferenza, perché potrebbe diventare il motivo per cui si incontra il senso stesso della vita, che per un credente ha un nome e un cognome: Gesù Cristo. Quei dodici anni non sono stati inutili, ma in una maniera misteriosa hanno condotto questa donna a trovare il volto del senso della vita stessa. Questo insegnamento però ha un alto prezzo: la figlia di Giairo muore senza che Gesù sia riuscito ad arrivare in tempo: “«Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad aver fede!»”. Giairo si fida, Gesù le ridà la figlia viva, e così è chiara anche la seconda lezione: credere è saper disobbedire all’evidenza della morte. Chi ci manca non lo abbiamo perduto per sempre, a patto però che nel frattempo (di questa vita) ci fidiamo di Gesù che fa quel tratto di strada mancante con noi. #dalvangelodioggi

Grazie a tutte perchè ho avuto l'opportunità di riflettere ancora di più su questo libro.
A presto
Cristina

sabato 2 dicembre 2017

Spiritualità dal Basso (quinta parte)



Buon pomeriggio,
ecco come promesso la nuova parte del libro Spiritualità dal Basso.
In questa parte tratteremo da pag. 34 a pag.60, sono parecchie ma da 46 a 60 praticamente non dirò nulla se non qualche piccolo accenno poichè vanno semplicemente lette.

La Spiritualità dal basso è descritta in modo perfetto nella Regola di San Benedetto da Norcia, precisamente nel capitolo 7, dedicato all'umiltà.
(7 significa trasformazione dell'uomo a opera di Dio, inoltre sono i sacramenti e i doni dello Spirito Santo).
Attraverso l'umiltà scendiamo nella nostra "terrenità", ci rendiamo conto che non siamo solo Spirito ma anche il corpo è importante e deve essere in simbiosi con tutto i resto.
Basilio aveva come motto "Umiltà ---> conosci te stesso"
Attraverso questo stato si ha la convinzione della propria incapacità di diventare pio e Santo sa soli, inoltre è uno stato che non si acquisisce ma è un percorso di crescita con Dio.

Può sembrare assurdo ma la via , il fine, dell'umiltà non è l'umiliazione bensì l'Innalzamento!
Ricordiamoci di Gesù,lui è asceso  al cielo,  ma prima è dovuto scendere negli abissi della realtà umana.

14 Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato». (Lc 18,14)
Se pensiamo invece al Fariseo, lui è la classica persona che pensa di poter fare tutto da solo per cui non ha capito nulla di Dio.
Il pubblicano si affida completamente a Dio perchè sa che da solo non può farcela.

Benedetto da Norcia paragona il percorso/itinerario dei 12 gradini (che si trovano nel 7°capitolo della Regola) alla scala di Giacobbe, la scala è vista come immagine di contemplazione.I Padri della Chiesa ritenevano che essa fosse immagine della Provvidenza divina, mentre altri vedevano in essa una prefigurazione dell'Incarnazione di Cristo. Ponte gettato tra cielo e terra, la scala ispirò generazioni di mistici e di sognatori, i quali videro in essa una via per raggiungere altri mondi, altri universi, altre dimensioni. 
12 Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. 13 Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. 14 La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. 15 Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto». 
Sant'Agostino chiama Gesù "Scala Nostra"! Per cui la scala è un elemento ricorrente nella spiritualità.

Ora vediamo i 12 gradini come sono suddivisi; anche in questo caso il numero 12 non è casuale, ma riporta alle 12 tribù di Israele e ai 12 Apostoli.
GRADINI: 1-4 Volontà
                   5-8 pensieri e sentimenti
                   9- 12 corpo
I 12 gradini sono la totalità dell'Uomo che va presentata a Dio affinchè venga trasformata.
Nello specifico rappresentano:
1° Gradino: Relazione con Dio.
2° Gradino: Trasformazione della volontà (a cui si è attaccati in modo ostinato, va smantellata)
3° Gradino: Ascolto e obbedianza
4° Gradino: Trasformazione della volontà (mira alla purificazione)
5° Gradino: Trasformazione dei sentimenti (attraverso un colloquio con un Padre spirituale poichè si deve essere guidati in modo da non reprimerli ma affrontarli).
6° e 8° Gradino:Confronto con la verità interiore
7° Gradino: Riconciliarsi con il fallimento
9° e 10° Gradino: Trasformazione del Corpo (riferito al nostro parlare)
11° Gradino: Ridere di liberazione e letizia!
12° Gradino: Fare attenzione alla presenza di Dio; si manifesta in atteggiamenti, gesti etc... La presenza di Dio vuole esprimersi fin dentro il mio corpo.

La spiritualità di Benedetto inizia dal basso della realtà umana!
Come mi ha detto proprio ieri il mio padre spirituale, dobbiamo capire i nostri atteggiamenti, poi vanno modificati ma prima cosa non dobbiamo criticare gli altri poichè prima dobbiamo cambiare noi stessi.
Non possiamo pretendere che gli alti siano ciò che noi vogliamo per cui reputo saggio adattarsi all'interlocutore (trovare il modo di parlarci al meglio) e a chi ci troviamo di fronte, solo cosi potremo vivere cristianamente anche con gli altri e coloro che seguono altre strade.

Benedetto inoltre ci dice che l'amore perfetto è suddiviso in tre parti:
- AMOR CHRISTI : relazione con Lui
- CONSUETUDO IPSA BONA (buona abitudine):  osservanza dei precetti dall'interno
- DILECTATIO VIRTUTUM (gioia del praticare la virtù): Il piacere della propria forza donataci da Dio attraverso lo Spirito Santo.

Ho cercato di essere piuttosto sintetica dato che tutto sommato poi rischierei di ripetere le stesse riflessioni maturate nelle pagine precedenti.
In  molti punti il libro è particolarmente ripetitivo motivo per cui ho preferito evitare riflessioni riguardo le pagine successive.
Pag.46-54 tratta della spiritualità dal basso nella psiclogia, nell'idea che  il vergognarsi dei proprio difetti ed imperfezioni porti l'uomo a chiudersi anche verso gli altri.
Pag 54-60 tratta la spiritualità dal basso nelle fiabe. Fiabe che oltretutto nemmeno conoscevo per cui è una parte che va  letta per avere altri esempi di situazioni in cui si vive una SA invece di una SB.
Le fiabe citate sono:
- Le tre lingue
- La signora Holle
- La chiave d'oro.

Il prossimo passo sarà leggere da pag. 61 a pag. 103; è parecchio ma avrete tempo fino al 2 gennaio!!
Preferisco fare un blocco unico in modo che riusciamo a finirlo in poco tempo dato che ci sono altri progetti per il nuovo anno.
La pausa avvento ci stà cosi non ci sono troppi impegni.
Buon avvento, buona lettura e un caro Abbraccio.
Cristina.

venerdì 6 ottobre 2017

Spiritualità dal basso. (parte 1)


Buon pomeriggio,
oggi a differenza del solito, vi parlo di un libro che mi è stato consigliato da un'amica e che mi ha aperto un nuovo modo di vedere e vivere la spiritualità.
Mi è piaciuto talmente tanto che nel gruppo "Stile di vita di una folle donna cattolica" sto facendo un book club dove parliamo e commentiamo i vari capitoli etc.
Partiamo dagli autori, che personalmente non conoscevo, mentre altre del gruppo avevano già letto scritti di Grun.

Anselm Grun: è dottore in teologia e monaco benedettino, è priore amministratore di un'abbazia in Germania. Noto come uno dei più fecondi e apprezzati autori di spiritualità in Europa.
Meinrad Dufner: artista, guida spirituale e monaco insieme a Grun.

Il book Club è appena iniziato e il primo incontro riguardava l'introduzione del libro, solo 5 pagine ma sono riuscita a fare un'ora di discorso.
Ho per questo pensato di proporre qui nel blog un riassunto di ogni incontro che verrà fatto a cadenza circa quindicinale.
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L'introduzione parte facendo un'analisi attuale della condizione spirituale delle persone, ovvero una continua ricerca di percorsi per trovare la pace interiore, trascendenza, armonia e il tutto spesso viene automaticamente collegato alle discipline e religioni orientali.
Credo sia quasi scontato pensare a quel filone spirituale senza pensare minimamente al Cattolicesimo, questo perchè spesso si pensa che tutto sia impostato con delle regole da seguire ed è finita li, non prendendo minimamente in considerazione l'idea che si possa guardare dentro se stessi per vivere una spiritualità cattolica diversa e più profonda.
La  spiritualità dei monaci dei primi secoli è un tesoro immenso, loro vivevano della sorgente interiore, lo Spirito Santo!
Oggi invece non si è più abituati ad invocare lo Spirito Santo, io stessa non sono stata abituata a farlo e faccio moltissima fatica anche solo a pensarci.
La spiritualità è il vivere la vita che conduce a Dio e al proprio vero sè, perchè se non conosciamo realmente noi stessi come possiamo provare ad avere un rapporto sincero con Dio?
Questo libro ci porta a scoprire due tipologie di spiritualità divise ma complementari, una spiritualità dall'alto e una dal basso.

La spiritualità dall'alto riguarda lo studio della Sacra Scrittura, lo studio della morale cristiana, il mettere in pratica i comandamenti per essere un cristiano perfetto, spesso si ha anche una visione di se stessi non sempre esatta.
Inoltre si può incorrere in un grosso rischio, ovvero snaturare se stessi per ambire alla perfezione.
La spiritualità dal basso ci fa capire che Dio non ci parla solo tramite la Bibbia e per mezzo della Chiesa ma anche attraverso noi stessi, i nostri pensieri e sentimenti, il nostro corpo, i nostri sogni e le nostre debolezze.
Ci si butta a capofitto nei propri sentimenti, nelle proprie paure e nei propri limiti, si cerca di capirne il motivo e si può cambiare rotta o migliorare senza snaturarsi ma comprendendo.
Se vuoi conoscere Dio, impara prima a conoscere te stesso
L'ascesa a Dio comporta una discesa nella propria realtà interiore, per cui una discesa verso il basso ovvero sempre più nella profondità di noi stessi in modo da capire i nostri limiti, fin dove possiamo arrivare per poi dire a Dio "Signore, io posso arrivare fino qui, aiutami tu ad andare oltre".

Il Sè, ciò che siamo, corrisponde al nostro essere autentico e profondo, andando sempre più a fondo possiamo arrivare a conoscere la nostra vera vocazione progettata da Dio.
Spesso ci dimentichiamo che non è la perfezione che ci porta a Dio, la mania di voler essere perfetti ci può distrarre da ciò che significa seguire Gesù; Lui non ha mai stabilito una qualche scala di perfezione, ma una strada che porta in basso, nella profondità dell'umiltà.
Umiltà come atteggiamento religioso di fondo, non vista come virtù sociale che porta a "servire" ma una riconciliazione con la nostra "terrenità" per incontrare e instaurare un vero rapporto con Dio.
Viene presa ad esempio la Regola di Benedetto da Norcia.
La debolezza, l'impotenza e il peccato, a differenza della perfezione,  aprono un varco verso Dio.

Per un cammino di fede autentico la scelta migliore è quella di riscoprire una spiritualità dal basso (possibilmente con un padre spirituale), conoscendo prima se stessi si può aprire una relazione personale con Dio autentica.
Personalmente sono consapevole di avere una spiritualità quasi totalmente dall'alto, come credo moltissimi cattolici, ora devo buttarmi in questo percorso assolutamente non facile, per poter vivere una spiritualità piena.
nel libro vengono fatti parallelismi riguardo queste due tipologie di spiritualità per far capire la differenza in ogni occasione, trovo estremamente utili questi paragoni per poter capire a fondo le due visioni.
Vivere una spiritualità dal basso non significa rinnegare quella dall'alto, significa metterla un attimo da parte (anche perchè oramai è assimilata quindi non si può e non si deve cancellare perchè è comunque la base della vita spirituale) per mettere in primo piano quella dal basso.
Dopo un lungo lavoro, poco a poco si risale e le due spiritualità diventano un tutt'uno e complementari; una non deve sostituire l'altra ma si devono completare.

Tra due settimane ci sarà il primo capitolo.
Buona lettura.
Cristina



martedì 28 febbraio 2017

Ceneri e cammino di Quaresima.



Buonasera,
come promesso ecco il post riguardo le Ceneri e l'inizio della Quaresima giusto in tempo per questo percorso.
Ho sempre amato il periodo del Natale e dell'avvento, poi negli ultimi anni e con un percorso spirituale "come Dio comanda" XD ho capito che il periodo più bello, intenso e ricco di significato è la Quaresima.
Ebbene si, quel periodo che tutti pensano triste, ricco di privazioni e penitenze, in realtà è quello che amo di più, perchè mi fa vivere la fede a pieno, passando attraverso la morte di nostro Signore fino alla gioia immensa e indescrivibile della sua Risurrezione.
Entro domenica metterò anche un post specifico per digiuno ed astinenza, ma ora purtroppo non ne ho il tempo.
Facciamo un piccolo ripasso, diciamo che non guasta mai, anche perchè magari non tutti si pongono certe domande e svolgo gesti automatici  cui danno poco significato.
Domani è il mercoledi delle Ceneri, in questo giorno ha inizio il cammino di Quaresima per cui in questo giorno oltre a ricevere un gesto ben preciso ci sarà astinenza e digiuno.
Ma vediamo in breve cosa racchiude questa importante giornata.
Da noi ci saranno ben 4 momenti dove poter ricevere le ceneri, la mattina alle 8.00 , al pomeriggio alle 16,40 per i bambini di elementari e medie (senza messa) , alle 18.00 e alle 20.30

Cosa sono le ceneri?
le ceneri si ricavano dai rami di ulivo benedetti l'anno precedente, vengono bruciati e ciò che ne rimane sarà la cenere utilizzata per questo rito.

Cosa accade in questa celebrazione?
Dopo il saluto liturgico iniziale segue subito la colletta, (l’atto penitenziale è sostituito dal rito delle ceneri).
Dopo l’omelia, il sacerdote benedice le ceneri con una delle due orazioni previste e con l’aspersione. Segue l’imposizione delle ceneri e si conclude con la preghiera universale, dopodiché la celebrazione prosegue come al solito.
Per ricevere le ceneri si esce dai banchi andando in processione in modo da esprimere il proprio impegno nel seguire Gesù e i suoi insegnamenti in questi 40 giorni.
La frase utilizzata dal Sacerdote "Convertitevi e credete al Vangelo" (Mc 1,15) è un invito alla penitenza e alla conversione per iniziare il periodo di Quaresima.
L'altra formula è "ricordati che polvere eri e polvere tornerai" (Gen 3,19) anche questa con un significato intenso, che ci ricorda il nostro essere uomini e la verità sulla morte.

La Quaresima è un periodo meraviglioso perchè ci permette di avere ben 40 giorni per trasformarci, per comprendere il Suo amore, per anche solo provare ad assomigliargli... è l'occasione giusta per fare tutto questo, aprire il nostro cuore e lasciarci plasmare da Lui.
Ci tengo a specificare per chi non ha ai fatto i conti che i 40 giorni escludono le domeniche e arriva al Sabato Santo, vi spiegherò poi nel prossimo post il motivo.
Per questo nel cammino servono anche digiuno, astinenza e rinuncia, senza queste cose non potremmo mai capire di essere sulla strada giusta ma ne parlerò nel prossimo post.
In famiglia, soprattutto per i bambini ho preparato un cartellone da appendere bene in vista dove abbiamo scritto i nostri propositi.
Per i bambini (Giorgia quasi 7 anni, Gabriele 4 e mezzo, Mattia 4 mesi) nessun rinuncia essendo piccoli, caramelle ne mangiano a dire tanto una ogni 2 giorni, non utilizzano nessun genere di videogioco, non sanno nemmeno cosa sono gli smartphone, per cui le rinunce a cose simili sarebbero inutili.
Per cui hanno optato per cose più difficili, ovvero ascoltare mamma e papà, impegnarsi a condividere con amici e tra di loro, comportarsi bene a scuola e all'asilo, per il mezzano soprattutto parlare dato che ha alcune difficoltà.
Mattia è ancora troppo piccolo anche solo per capire quindi nulla, c'è sul cartellone ma ha accanto solo un cuore.
Per me e mio marito ci sarà il "non urlare" tra i principali, poi personalmente anche leggere il vangelo ogni giorno, aumentare la frequenza della recita del rosario e altre piccole cose.
Mio marito ha detto che non toglierà le caramelle o cioccolato perchè non sarebbe tanto difficile "non sono più un bambino"... (ma lo faceva fino all'anno scorso XD 😆 ).
Ogni venerdi ci sarà la via Crucis in parrocchia quindi ci andrò con mia figlia Giorgia, facendo la catechista un venerdi sarà animata dai ragazzi della mia classe, magari metterò qui il nostro lavoro.
Altra cosa molto bella, da martedi 7, ogni martedi dalla 1°elementare alle 1°media ci sarà il momento di preghiera in oratorio prima di andare a scuola.
Alle 7.00 andranno nella chiesina dell'oratorio, ci sarà un momento di preghiera tutti insieme poi faranno colazione e andranno a scuola per le 8.10
Lo avevano fatto anche in avvento ed era piaciuto tantissimo, stranamente Giorgia si alzava velocissima ed era entusiasta.
Ci saranno anche altri piccoli impegni che sono conservati nel cuore, devo ancora discernere poichè fare troppo non è mai una cosa bella e rischia di essere controproducente portando a fare male tutto.
Spero che tutti vuoi possiate vivere a pieno questo periodo, spero che il Signore possa illuminare ogni minimo passo fatto verso di Lui per poi rinascere trasformati nel cuore e nello Spirito.
Vi lascio due immagini, una è il cartellone fatto con i bambini, in foto è vuoto ma vi assicuro che poi abbiamo scritto! XD
Poi c'è un bellissimo percorso di quaresima da stampare e far colorare ogni giorno aspettando la Pasqua.
Anche se sono piccoli è meraviglioso vedere la loro curiosità per tutte queste cose, poi sarà che da noi fin dall'asilo gli fanno vivere i "momenti forti" come avvento e quaresima spiegando loro cosa accade, ad esempio domani il parroco andrà all'asilo a parlare delle ceneri e vivranno la quaresima.
Quindi vi consiglio letture e libricini oltre  farli assistere a via crucis etc, magari preparando delle immagini adatte a loro.
Buon cammino di Quaresima e ai prossimi post!
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Un caro abbraccio
Cristina

PERCORSO DI QUARESIMA PER BAMBINI

CARTELLONE QUARESIMA PER LA FAMIGLIA


venerdì 8 novembre 2013

E padre spirituale sia!

Buon pomeriggio,
martedi sera alle ore 20.00 avevo un incontro con il parroco del paese, tempo prima gli avevo scritto una mail dove in poche e semplici parole chiedevo il suo aiuto per quanto riguarda il mio percorso spirituale.
Tutti mi hanno sempre detto che un padre spirituale è fondamentale per un percorso di fede e solo ora ho capito che è realmente cosi!
La chiacchierata è durata all'incirca una mezz'oretta, tempo in cui ho esposto brevemente la mia "storia spirituale" i motivi per cui sono tornata alla fede e i miei "punti deboli" specificando che nonostante numerosi tentativi da parte mia di voler "camminare da sola" ho capito che avevo bisogno di un aiuto, di una guida che mi potesse aiutare in questo percorso.
Sono parecchio ostinata quindi questa ricerca di aiuto è stato un grandissimo passo avanti e che sono certa mi porterà a qualcosa di meraviglioso.
Mi ha confermato che mi seguirà lui e avremo chiacchierate ogni circa 2 settimane.
Finita la chiacchierata, mi chiede se lo accompagno in oratorio e se voglio rimanere alla riunione dei catechisti cosi inizio a conoscere la comunità, (cosa che non conosco dato che abito qui da pochi anni) dicendo che è fondamentale essere parte attiva nella comunità.
Ho accettato e mi sono ritrovata alla riunione ascoltando con piacere le decisioni per quanto riguarda la gestione delle settimane di avvento e i progetti per i bambini del catechismo..
Alla fine della riunione mi ha presentata e alla fine mi sono ritrovata ad essere nominata catechista, per ora della seconda elementare poi per imparare meglio questa carica (un grande onore) verrò affiancata alla moglie del diacono con la prima media.
Dal nulla mi sono ritrovata catapultata in tutte queste cose e devo dire che ne sono onorata e felicissima!
Nel post precedente vi ho raccontato del brutto episodio accaduto con il compagno di mia madre e quindi di conseguenza non lavoro più nel suo locale il sabato sera, e non credo affatto sia un caso dato che ora la domenica mattina dovrò fare la catechista cosa che non avrei fatto se avessi lavorato ancora li.
Nulla accade per caso e ne ho sempre di più la conferma...
Grazie Signore!!!!
Buon fine settimana e sempre uniti in Cristo.