mercoledì 28 febbraio 2024

Alzati, prega e vivi la giornata alla luce della gioia di Cristo.


Oggi è uno di quei giorni in cui sono in modalità "psicopatica", passo da momenti buoni ad altri meno buoni o negativi, possiamo dire che ho una scusante dato che ho appena fatto la puntura della terapia e l'ultima volta sono stata male per una decina di giorni. Per cui oggi rientra nelle classiche giornate "no" che in questa situazione si amplificano più del dovuto.
Per questo motivo ho deciso di revisionare questo articolo in questa giornata, ovvero rivedere alcune cose non in un momento buono ma in uno che non lo è per dare una serie di consigli più credibili.

Sono passati 6 mesi dalla diagnosi, giorno più giorno meno, tra controlli, operazione, convalescenza e ko, ho avuto molto tempo per pensare e non sempre è una cosa buona.. Lo sapete che noi donne siamo multitasking, pensiamo a più cose contemporaneamente mentre stiamo facendo altre cose e il tutto senza perdere il filo del discorso di ciò che stavamo pensando mentre programmavamo il menù dell'intera settimana successiva. Ecco, io non sono più cosi multitasking perché la malattia in qualche modo ti permette di fare meno cose insieme e scopri di essere umana e che tutto sommato questa cosa non è male. Peccato che quella versione ridimensionata del multitasking mette al primo posto i pensieri non proprio positivi e che rendono le giornate serene e tranquille nonostante tutto.
Ogni fine settimana apro l'agenda e cerco di tirare le somme della settimana, giustamente non basta un giorno, inizio di venerdi e finisco la domenica sera cosi che non mi sfugga nulla delle cose di cui mi debba pentire di aver fatto, non fatto o pensato.
Il rimprovero più gettonato è il "non sono riuscita a fare quello, quello e quello perché ero stanca, perché non stavo bene etc..."; mi rendo conto che anziché imparare a gestire al meglio il tempo, in realtà lo gestisco malissimo... io... la life planner di casa, quella che pianifica pure quando deve finire una penna... non riesco a mantenere una routine salda, ma non perché sbaglio a fare i conti ma perché pretendo troppo.
"Mi perdo in cose inutili  quando potrei dedicarmi a ben altro di più produttivo, edificante ed intelligente" mi ripeto in continuazione, peccato che stia sbagliando totalmente prospettiva. Con la mania del dover riempire di attività la giornata senza tenere conto che quello di certo non mi manderà in paradiso. No, non è una battuta, ma veramente il fare fare fare non ti manda in paradiso e per svariati motivi.
Ogni giorno mi alzo dal letto (assonnata o dolorante o magari a causa delle caldane per la terapia) con l'idea di fare tante cose belle utili ed edificanti, come pregare tanto, leggere tanto, pulire tanto, cogliere fiori in giardino per abbellire la tavola (ok, questo non è vero perché ho il sintetico, ma compro i tulipani alla lidl) e a fine giornata vado a dormire delusa facendomi promesse che il giorno dopo non riuscirò ancora a mantenere. Essere a casa e fare la casalinga per scelta non significa stare a casa a fare niente tutto il giorno, chi lo pensa probabilmente ha uno stereotipo completamente sbagliato, se ci aggiungi l'avere tre figli con varie attività diverse, (ringrazio il Signore di avere il marito ancora in smart working perché ora non avrei potuto reggere tutto questo), l'aver preso la decisione di seguire la vocazione dell'apostolato come strada principale e tutto l'impegno che comporta con progetti, attività, scrivere etc, riempie la giornata quasi completamente, aggiungici anche il pensare alla malattia e al doversi fermare per gli effetti collaterali delle terapie. Ci devo convivere per i prossimi 5 anni (4 anni e 10 mesi) ma ho la grazia di potermi fermare, anche se uno dei problemi è che non la so utilizzare questa grazia.

Rifletto e nei momenti di saggezza che ogni tanto spuntano, mi chiedo a cosa serva rimproverarsi di non aver fatto le venti attività che avevo programmato per la giornata.
Serve a poco, anzi, a niente... 
Ogni tanto mi sento dire da alcune amiche che sono una "super mamma" perché riesco a fare un sacco di cose nonostante tre figli... sapete una cosa?
Non è vero, non sono una super mamma, a riguardo avevo già scritto e vi rimando a quello per non ripetermi (QUI), in aggiunta posso dire che riuscire a fare tutto e più di quello che è possibile fare, il più delle volte, non è una cosa positiva perché ti porta in un circolo vizioso fatto di "più faccio meno posso essere criticata" oppure nel circolo vizioso del non voler deludere le aspettative. (brutta cosa...pesante soprattutto). Non fatevi fregare!

Per questo ho pensato ad una sorta di routine utile e che permette di centrarsi per fare tutto meglio e con lo spirito giusto, fatta di note sul telefono e forza il minimo indispensabile di forza di volontà sostenuta da qualcuno che sono sicura possa aiutarmi... il Signore.
Il mio motto modificato secondo ciò che vorrei...
"ALZATI, PREGA...E AFFIDATI AL SIGNORE!", serve questo per affrontare la giornata alla luce della gioia di seguire Cristo.
Con la preghiera ogni cosa si affronta diversamente, è innegabile.. per cui anche la malattia e la terapia possono avere un sapore diverso, uno spirito diverso, uno scopo diverso, ma con un solo obiettivo, la santità. Lo sperimento quotidianamente da quando ho impostato delle preghiere fisse nella giornata. Anche se è in una di quelle "no", sento la Sua mano che cambia le cose.
Ma ora vediamo qualche piccolo punto da fissare senza esagerare e sono sicurare che sarà fattibile per tutti.

1. APRI GLI OCCHI: Mai dare per scontato questo punto, hai aperto gli occhi, puoi ringraziare e lodare il Signore solo per quello. Ma dopo aver aperto gli occhi guardati intorno e nota cosa c’è... hai qualcuno accanto? senti le voce di qualche membro della famiglia? Hai un animale da compagnia? Hai anche solo un messaggio sul telefono? Ringrazia per ogni cosa.

2. ALZATI: Ora puoi alzarti, darti una sistemata (io ad esempio prima di qualsiasi cosa devo lavarmi e cambiarmi), preparare la colazione, salutare il resto della famiglia chiedendo come hanno dormito e come stanno, che impegni hanno etc...(scegli tu in che ordine tutto ciò) preparati per le attività che hai di lì a poco o più tardi.. nel frattempo avvicinati al Signore con il vangelo e commento del giorno, ascoltando della musica cristiana o semplicemente pregando come preferisci (rosario intero, decina, una novena che stai facendo etc..).

3. PREGA: (capirete che ci sono tantissimi modi per pregare) Non riguarda il punto precedente ma prima di uscire di casa abituati a pregare, ti consiglio una decina del rosario che puoi recitare mentre metti la giacca o vesti i bambini o gli dai istruzioni se sono più grandi (intendo decina extra rispetto al punto 2), il segno di croce e vai..
Se invece sei a casa perché non hai impegni allora prenditi del tempo per altre modalità di preghiera come le lodi, le orazioni di Santa Brigida, la coroncina della divina misericordia (questa anche alle 15,00), l'orazione teresiana etc...
A mezzogiorno l'Angelus mentre preparate il pranzo o, se siete al lavoro, prendetevi qualche minuto di pausa. Lettura di qualche pagina oppure scrivere nel diario di preghiera; seguire la messa online cosi come l'adorazione eucaristica (anche solo 5 minuti)...
Ogni cosa richiede veramente poco tempo (eccetto la messa ovviamente), al massimo 15 minuti e può essere interrotta con la promessa a se stessi di riprenderla il prima possibile, non di dimenticarla.
Fare preghiere a rate è sicuramente più lodevole che non provarci nemmeno per paura di non riuscirci.. questo è ciò che mi ha sempre detto il mio padre spirituale, oramai è sempre cosi, ma sto pregando molto di più.

4. AFFIDATI: Difficoltà livello millemila. Fattibile? in realtà parecchio! Affida la tua giornata a Lui, da quando apri gli occhi a quando li chiudi conclusa la giornata.. e se durante la giornata lo ritieni utile, rinnova questo tuo affidamento. Puoi farlo con parole tue oppure preghiere di affidamento che si trovano online anche di Santi.

5. AL SIGNORE: “...al Signore” .. tutto a Lui in lode e offerta, senza sprecare un attimo. Che può sembrare poca cosa ma in realtà à tantissimo, e in questo caso non solo per noi ma anche per gli altri. Difficoltà, gioie, dolori... se sappiamo che nulla va sprecato ma che tutto serve per qualcosa di buono allora possiamo fare uno sforzo in più per vivere la giornata con il sorriso e la gioia limitando lo sconforto e il rimanere abbattuti e giù di morale.

Tutto questo ti permette di vivere la giornata alla luce della gioia e fede in Cristo... che non è gioia superficiale ed euforica senza motivo ma gioia profonda che dona speranza, calma il cuore e lo ricolma di Dio. Che ti permette di vivere anche i momenti di sconforto nella grazia consapevoli che ogni peso può essere alleggerito con la fede nel Signore.
Ricordiamo cosa dice San Paolo:
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.
(San Paolo di Tarso)
Non solo:
Fratelli, considerate perfetta letizia, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza e la pazienza completi l’opera sua in voi, perché siate perfetti ed integri, senza mancare di nulla (Gc 1, 2-4).

Non è complicato provare a vivere le difficoltà con uno spirito di gioia, ma diventa impossibile nel momento in cui crediamo di poterlo fare da soli.
Abbiate pazienza, prima di tutto con voi stessi perché cosi facendo potrete sperimentare la grazia della misericordia con la consapevolezza che non riuscire a fare tante cose non è fallire o essere pigri ma semplicemente aver capito che siamo umani, abbiamo dei limiti e che il nostro obiettivo è la santità e quella può essere raggiunta solo se ci diamo il tempo anche di riposare e ripartire.

A presto.
Cristina

martedì 20 febbraio 2024

Primi passi nel discernimento, l'esame di coscienza generale.


Per chi mi segue nel profilo instagram sa che il discernimento è uno degli argomenti fissi che tratto settimanalmente. Piano piano sto cercando di prendere tutte le storie fatte per trascriverle nel blog in modo che possano essere di facile consultazione. Per iniziare c'è un primo articolo scritto tempo fa in cui vi parlo del primo passo verso il discernimento, ovvero imparare a fare l'esame particolare di coscienza per togliere un "peccato" o vizio o difetto alla volta dalla nostra vita per iniziare a capire come opera in noi il male e e come entra nel nostro quotidiano. L'articolo lo trovate cliccando qui di seguito: -->"Discernimento: imparare a discernere togliendo un peccato alla volta.".

Ora invece passiamo all'esame di coscienza generale che ci permette di capire in che modo opera il nemico (per nemico intendo il male) nella nostra vita con una visione più ampia entrando nelle azioni quotidiane. Noteremo in che modo arrivano le tentazioni e capiremo come poterle riconoscere senza caderci. (seguiranno anche dei podcast, dove sarà più semplice spiegare con esempi)

In che modo l'esame di coscienza generale ci permette di prendere coscienza dell'azione di Dio in noi e attorno a noi per poter diventare un collaboratore di bene? Ora lo vedremo nel dettaglio.
Seguendo il libro che mi aiuta a parlarvi del discernimento ("occasione o tentazione? di Silvano Fausti), la spiegazione sarà divisa in tre punti e andrà seguita alla lettera. Quando dico che va seguita alla lettera, non sto scherzando ma dovrà essere fatto passo passo; come come scrive l'autore "un esercizio fatto male può addirittura fare male.." per cui state molto attenti.

Come si fa?
L'esame di coscienza generale è suddiviso di 5 punti:
  1. Mettersi alla presenza di Dio ringraziandolo per i benefici ricevuti
  2. Chiedere la grazia di conoscere i peccati ed eliminarli
  3. Chiedere conto a se stessi, da quando ci si alza dal letto fino al momento dell'esame, di ora in ora; prima i pensieri, poi le parole infine le azioni
  4. Chiedere perdono a Dio per le mancanze
  5. Proporsi di correggersi con la Sua grazia. Concludere con un Padre Nostro.
Il senso dell'esame; che senso ha fare un esame del genere ogni giorno?
Il senso è prendere atto del caos presente nel cuore, un mix di contraddizioni tra bene e male. Vai a rovistare, a vedere con maggiore chiarezza ciò che hai dentro dite, vizi, debolezze, feritoie attraverso cui può passare il peccato per poi passare al discernimento.
L'esame generale ti permette di fare l'inventario dei moti/movimenti del cuore scoperti con l'esame particolare. Serve per rendersi conto, non di cosa hai fatto ma di ciò che è avvenuto oggi nella tua coscienza. Ti permette di educarti ad avvertire con trasparenza ciò che hai dentro.
E' importante farlo ogni sera per rileggere davanti a Dio la tua giornata "come una pagina di storia sacra". Ogni giorno è un tuo contributo a questa grande opera, che è insieme di Dio e tua. Ogni giorno accade qualcosa di diverso, vivi giornate uniche per questo non vanno trascurate o non devi pensare "l'ho già fatto ieri, oggi non serve a nulla..".
La storia vera, quella del rapporto tra uomo e Dio, si scrive nell'ordinarietà della vita quotidiana. 

Ora invece vediamo i cinque punti nello specifico. Il primo punto è fondamentale per cui se siete agli inizi, dovrete soffermarvi per un po' solo ed esclusivamente su quello.
Spiegazione dei 5 punti:

1. Ringrazialo: Abituati a guardarti con lo sguardo di Dio, prendi prima coscienza dei tuoi doni e pensa solo dopo alle inadempienze. Fa memoria ed eucaristia. Guarda le azioni quotidiane di Dio in te, fino a quando non ti sarai abituato a questo punto, allora non dovrai andare avanti.
Fermati qui tutto il tempo necessario. Ricordati di Dio, e godi della sua presenza.

2. Chiedi la grazia di riconoscere i peccati e di eliminarli: Dopo aver fatto memoria dei suoi doni, passa a te. E' importante non chiudersi nei peccati ma fare di essi memoria del Suo perdono. In questo modo la conoscenza del peccato diventa grazia e la grazia salvezza. Questa conoscenza serve per eliminare il peccato, disapprovandolo si diventa liberi.

3. Esamina pensieri, parole e azioni: I pensieri del cuore sono i sentimenti profondi che ti hanno abitato; quale "sentire" ha accompagnato il tuo agire? Quali sentimenti ti hanno guidato? In che modo agisci? Qualunque azione può essere fatta con sentimenti opposti ed è ciò che ne determina il valore.
(es. mangiare con avidità, oppure gratitudine). 
Poi le parole... Le tue parole corrispondono ai pensieri, ma a quali pensieri? Sono parole e pensieri di menzogna o di verità, orgoglio o umiltà... chiusura o apertura?
Infine le azioni... L'azione corrisponde all'intenzione? Puoi avere intenzioni ritenute buone che in realtà non sono tali, ma è l'azione che ne determina il valore... Il bene e male lo capisci dall'esperienza, sempre almeno dopo l'azione....stando attenti al frutto interiore se di gioia e pace o no.

4. Chiedi perdono: Chiedi perdono sperimentando questa grazia. Nel perdono sperimenti l'essenza tua e di Dio. Lui è Padre che infinitamente ama e tu figlio infinitamente amato. 

5. Proponiti la conversione: ti volgi dal tuo io a Dio, dai tupi sentieri contorti alla Sua via... uscire dai propri smarrimenti per trovare la via verso casa.

INFINE
Attraverso l'esame di coscienza, la tua giornata diventa la continuazione della storia della salvezza, rende la tua giornata una nuova pagina di sacra scrittura in quanto ha le caratteristiche della memoria e dell'eucaristia, della riconciliazione e della conversione. Con la grazia di Dio e del tuo esercizio puoi e devi essere cosciente di te e della sua azione. Un po alla volta diventi contemplativo nell'azione. L'esame di coscienza tende a renderti UNO con Dio, facendoti comprendere, amare e agire come Lui.


Ora entriamo in una specie di riassunto di ciò che dobbiamo notare. Ci servirà per i prossimi passi nel discernimento.

SUGGESTIONI E SENTIMENTI
L'esame particolare e generale ci aiutano ad "ambientarci" dentro noi stessi, a conoscerci e a conoscere come il male opera nella nostra vita. Ci rendiamo conto di come Dio e il nemico parlino in modo diverso, con sentimenti e pensieri molteplici. L'uomo è fatto per il bene, la libertà e la gioia è il segno della presenza del Signore, la tristezza invece di qualcosa che non va. L'uomo inoltre agisce per amore, ma ciò non sempre è bene perché dipende dalla tipologia. 
L'amore può essere buono o vizioso. Il primo dà gioia, il secondo tristezza perché non mantiene la felicità che promette. Con il tempo impareremo a distinguere la gioia apparente, la tristezza che viene da Dio e quella del nemico.

UMILTA'
"Perciò sii umile, e tieni presente che l'umiltà non sta tanto nell'umiliarsi, quanto nel conoscere la propria verità e accettare come utili le contraddizioni che inevitabilmente vengono, vivendo con semplicità i doni di cui ti ha fornito il Signore"
Tieni presente che, anche se cerchi il bene, qualche angolo di te, ancora tenebroso, cerca il male.

PREMESSA
Prima di entrare negli esercizi e regole di Sant'Ignazio, serve una premessa.
"Le regole servono per avvertire e conoscere in qualche modo i vari moti del cuore; per trattenere quelli buoni e per respingere quelli cattivi" (Es.313)

Per avvertire i "moti del cuore" bisogna aver preso dimestichezza con l'esame di coscienza perché permette di avere un cuore trasparente. Dopo di che si impara a riconoscere da dove vengono per poter trattenere ciò che è buono e respingere ciò che è cattivo. Solo cosi si è persone libere.
In sintesi, devi sentire i moti, capire se portano al bene o male e devi essere libera/o di acconsentire o dissentire. Può capitare che, nonostante tu sappia che quella cosa è male, tu la faccia lo stesso, come un impulso incontrollato per poi renderti conto chiedendo perdono... quello è il luogo che può aprire alla salvezza perché tu puoi sempre decidere di dissentire in quanto persona libera.
Il dissenso o assenso solo tu ne sei responsabile.

ABITUDINE AL MALE
Se si è abituati a seguire il male, si sentirà difficoltà a portare a termine il bene poiché il vizio fatica ad andarsene. In questa lotta, bisogna chiedere l'aiuto del Signore perché possa liberarti da ciò che sai essere male e che ti doni ciò che ti fa intravedere il bene. Non potrai mai uscirne con le tue sole forze.
Devi intraprendere un cammino verso la coscienza e conoscenza di ciò che senti per decidere in modo responsabile. "Distinguere ciò che porta al bene da ciò che porta al male, acconsentire al primo e custodirlo nel ricordo grato, dissentire dall'altro e respingerlo: questa è la buona fatica che ti fa uomo."

Questi sono piccoli passi da leggere, vivere ed interiorizzare. Non scoraggiatevi, è meno dura del previsto, se è tanto complicato è solo perché stiamo cercando di farcela da soli, cosi però falliremo. Camminiamo chiedendo aiuto al Signore e tutto diventerà più fattibile.
La prossima volta entreremo nelle regole del discernimento.

Se avete domande o richieste di approfondimenti, scrivetemi e verranno aggiunti nel podcast.
A oresto
Cristina