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mercoledì 1 luglio 2020

10 (+1) luoghi comuni sui cattolici e come smentirle.



Leggendo qua e là, è capitato a tutti di imbattersi in commenti a post della sfera cattolica, da parte di evidenti non cattolici, contenenti luoghi comuni che non trovereste nemmeno nei peggiori bar di Caracas.
Per cui, dopo aver chiesto anche nel gruppo Facebook e su instagram, ho stilato una lista di 10+1 luoghi comuni sui cattolici da sfatare.
(premetto che non sono in ordine di importanza o simpatia)

1. "I CATTOLICI PREDICANO BENE E RAZZOLANO MALE". "SPESSO CHI NON VA IN CHIESA E' PIU' ONESTO E BRAVO DI CHI VA IN CHIESA".
Sta cosa del cattolico perfetto deve anche un po finire...
I cattolici sono esseri umani e in quanto tali commettono degli sbagli, anche grossi, ma poi si pentono e tornano "sulla retta via"; chi predica bene e razzola male evidentemente ha perso qualche passaggio.
La coerenza non è cosa per tutti per cui sarà normale trovare soggetti dediti alla facciata più che alla redenzione... che poi dico.. pensate che Dio non vede?
Tranquilli, non spetta a voi tirare le somme, c'è qualcuno lassù molto più bravo per farlo.
Agganciandomi alla seconda affermazione...
Andare in chiesa non è sinonimo di uomo impeccabile, cosi come chi non va in chiesa non equivale ad una brutta persona.
Se chi va in chiesa, una volta fuori, non mette in pratica il Vangelo avrà bisogno di un padre spirituale che lo indirizzi e di preghiere da parte nostra.

2. "I CATTOLICI NON CREDONO NELLA SCIENZA".
Vi potrei citare decine e decine di scienziati cattolici o cristiani, ci sono anche premi Nobel come William D.Phillis (nobel per la fisica del 1997); George Fitzgerald Smoot III astrofisico, cosmologo e premio Nobel; Peter Andreas Grünberg fisico e premio Nobel (2007); Carlo Rubbia fisico e premio Nobel etc etc etc......
Tra le donne di scienza che hanno sempre cercato di far dialogare fede e scienza, per molti lontani e incompatibili, c’è suor Katarina Pajchel
Oltre che essere una suora domenicana di origine polacca, è una scienziata, esperta in fisica nucleare e ricercatrice che ho incontrato qualche tempo fa a Ginevra, al Cern (Centro Europeo per la Ricerca Nucleare). Una suora alla ricerca della “particella di Dio” o, come ci tiene lei a specificare meglio, del “Bosone di Higgs”.
Lei dice: 
“Scienza e religione possono andare d’accordo”, non ha dubbi. “La questione è una. Dipende dalla domanda cui vuoi rispondere. La scienza risponde al come è stato creato il mondo, mentre la religione risponde al perché. Se si vuole andare molto più in fondo, la religione può dare le risposte giuste. Bisogna capire una cosa fondamentale. Un essere umano è fatto di sola materia? O ha anche uno spirito?”.
3. "I CATTOLICI NON SI SANNO DIVERTIRE".
Aspetta...allora perchè organizziamo le feste in oratorio? XD
Scherzi a parte, non ho mai ben capito questa affermazione... perché non ci sapremmo divertire?
Mi chiedo chi hanno incontrato sulla loro strada per dire una cosa cosi.
Vi devo ricordare per l'ennesima volta (so che non mi sopportate più) che uno dei peccati capitali era la tristezza?
Il contrario di tristezza cosa è? La gioia, per cui per fare in modo che ci sia gioia ci vuole anche del (sano) divertimento.

4. "LE DONNE CATTOLICHE SONO BRUTTE E NON SI CURANO".
Allora, cerchiamo di fare ordine...
- Brutte...a chi? Perché e per come?
Sta cosa che sono per forza tutte brutte non mi torna dato che non ne ho ancora viste.
Se hai Gesù nel cuore non puoi essere brutta.. e qui non sto scherzando, hai proprio quella luce che rende belle tutte le cose.
- Non si curano, ergo.. hanno i baffi...ma perché??? esistono le estetiste e ci andiamo oppure una fa da sè, ma curarsi è importante perché come possiamo trasmettere una fede bella e gioiosa se siamo sciatte e non curate??
Sarebbe poco coerente, curarsi ci fa bene, senza eccedere nel vanto.

5. "LE DONNE CATTOLICHE SONO SOTTOMESSE"
Sottomesse... se intendete in modalità cagnolino scodinzolante e accondiscendente sempre e comunque, vi sfugge qualcosa perché la sottomissione è altro; sottomissione è accoglienza dell'altro, rispetto anche quando si hanno opinioni diverse, è evitare di puntualizzare sminuendo l'altro (per poi parlarne in seguito da soli...)
Aggiungiamo che inoltre c'è anche un passo bellissimo che riguarda i mariti...
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell'acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso.

6. "I CATTOLICI SONO SESSUALMENTE REPRESSI / NON FANNO SESSO".
Per fortuna non facciamo sesso, noi in realtà facciamo l'amore, il che è estremamente diverso.
Poi per smentire queste affermazioni basta pensare a quanti scritti ci sono che riguardano questi temi.
Se non volete gli scritti di sacerdoti ma di laici, consiglio anche la lettura "Sposi, sacerdoti dell'amore" di Antonio e Luisa De Rosa (link a fine articolo).
Anche il Papa ne ha parlato:
Gesù dice: per questo l’uomo, e anche la donna, lascerà suo padre e sua madre e si uniranno e saranno… una sola persona?…, una sola identità?…, una sola fede di matrimonio?… Una sola carne: questa è la grandezza della sessualità. E si deve parlare della sessualità così. E si deve vivere la sessualità così, in questa dimensione: dell’amore tra uomo e donna per tutta la vita.
Non solo lui, ma anche il Papa emerito Benedetto XVI:
«la sessualità è un dono del Creatore, ma anche un compito che riguarda lo sviluppo del proprio essere umano. Quando non è integrata nella persona, la sessualità diventa banale e distruttiva allo stesso tempo»
7. "I CATTOLICI FANNO CONTINUAMENTE FIGLI".
Ci sono due modi per rispondere a questa affermazione;
- il primo sarebbe poco carino ma sintetizzato sarebbe "non credo sia un vostro problema"...
- Il secondo modo consiste nell'essere caritatevole citando Giovanni Paolo II quando parla di maternità responsabile:
«Il pensiero cattolico è sovente equivocato, come se la Chiesa sostenesse un’ideologia della fecondità ad oltranza, spingendo i coniugi a procreare senza alcun discernimento e alcuna progettualità. Ma basta un’attenta lettura dei pronunciamenti del Magistero per constatare che non è così. Nel prendere la decisione di generare o di non generare gli sposi devono lasciarsi ispirare non dall’egoismo né dalla leggerezza ma da una generosità prudente e consapevole, che valuta le possibilità e le circostanze, e soprattutto che sa porre al centro il bene stesso del nascituro. Quando dunque si ha motivo per non procreare questa scelta è lecita, e potrebbe persino essere doverosa. Resta però anche il dovere di realizzarla con criteri e metodi che rispettino la verità totale dell’incontro coniugale nella sua dimensione unitiva e procreativa, quale è sapientamente regolata dalla natura stessa nei suoi ritmi biologici».
8. "I CATTOLICI ASCOLTANO SOLO MUSICA DI CHIESA O MUSICA TRISTE".
Non è che viviamo cantando "osanna eeee osanna eeee" oppure saltelliamo cantando l'alleluja delle lampadine e simili (che poi sono allegre, mica tristi!)..
Avete mai ascoltato i Reale o i The sun o I mienmiuaif??
Credo di no, perché loro sono gruppi cristiani ma spaccano!!!
Poi se guardate la playlist nella mia auto trovate sì i reale, the sun etc, ma anche Gabbani, oppure Ermal Meta, ma anche Disturbed, Ozzy Osbourne, Stone sour, rammstein... (ma a breve ci sarà un articolo a tema)

9. "LE DONNE CATTOLICHE SI VESTONO DA SUORE".
Sicuri che quando avete visto delle donne vestite da suore, queste in realtà non erano realmente suore?
Quando si tratta di questo tema rischio di diventare logorroica per cui linko direttamente la categoria presente nel blog "MODA MODESTA".
Non ci vestiamo da suore, semplicemente non mostriamo tutto a tutti, che è ben diverso.
A noi donne cattoliche piace fare shopping, piace anche vestirci alla moda (e perché no, anche farla!), ci facciamo le foto per mostrare come siamo vestite e chiedere pareri, esistono influencer di moda modesta fighissime, ci piacciono le scarpe anche con il tacco (a me no, ma sono un caso a parte).
Mettiamo prima di tutto il pudore e il rispetto per il nostro corpo come tempio dello spirito, non come merce da esporre.... il che non equivale a "vestirsi da suore".

10. "I CATTOLICI SONO OMOFOBI".
Oramai pare non si possano avere pareri discordati perché arriva quell'etichetta che può distruggerti.
Anche questa affermazione è estremamente gettonata soprattutto negli ultimi anni, cattolico=omofobo.
In realtà non è cosi ma diventa più semplice pensare il contrario.
Se qualcuno non concorda riguardo il fatto che due persone dello stesso sesso possano sposarsi sono omofobe... no, in realtà sono persone che hanno una propria opinione personale e finisce lì.
Un omofobo (secondo il dizionario) è colui che ha "Paura dell’omosessualità, sia come timore ossessivo di essere o di scoprirsi omosessuale, sia come atteggiamento di condanna dell’omosessualità"... non rientrano coloro che credono che il matrimonio tra omosessuali non sia giusto.
Rientrano invece coloro che condannano una persona in quanto omosessuale, che arrivano anche a picchiarla, che la deridono, la bullizzano.. queste sono persone omofobe e con seri problemi.
Se due persone dello stesso sesso si amano, nessuno nega l'amore, l'amore è una cosa bellissima, un omosessuale non è una brutta persona, ne tanto meno malato.
Come cattolici però abbiamo una visione differente dell'idea di matrimonio cosi come dell'idea di genitorialità.
(l'utero in affitto è altra cosa, va condannato sempre, che sia richiesto da coppie omosessuali o eterosessuali)

+1. "I CATTOLICI SI LAVANO LA COSCIENZA ANDANDO A RACCONTARE I FATTI PROPRI AD UN PRETE".
Ed è poco???
Direi che è tanta roba!!!
La confessione non è un semplice raccontare ad un uomo i fatti propri; è ringraziare il Signore per ogni cosa, è mettere nelle mani del Signore le nostre debolezze, i nostri peccati, le nostre cadute e vi assicuro che farlo è tutt'altro che facile!!!
Poi, se proprio vogliamo fare i pignoli, non ci laviamo la coscienza da soli, ma ce la lava Lui facendoci tornare a splendere, ed è uno spettacolo!

Se avete altre cose da aggiungere scrivetelo nei commenti, può essere che scriverò ancora qualcosa più avanti dato che alcune non le ho messe per non essere troppo prolissa....
(tra cui, il credere nell'infallibilità papale sempre e comunque, l'essere bigotti etc etc...)

A presto!
Un abbraccio.


martedì 25 febbraio 2020

Niente panico! Armatevi dell'unica corona che fa bene, quella del Rosario.



Approfitto del fatto che i bambini stanno giocando per scrivere quello che ho nella testa da tutto il giorno....
Solitamente aspetto il giorno successivo visto l'orario, ma questa volta ho proprio bisogno di scriverlo subito (voi lo leggerete il giorno successivo quando lo pubblicherò)
Stasera sono arrivate le nuove direttive per le parrocchie di Bergamo e ad ogni punto che leggevo avevo una stretta al cuore.

Non sto a fare la lista della spesa con tutto ciò che comprende ma sintetizzando si parte dal fatto che le celebrazioni e tutte le attività della parrocchia sono sospese, la celebrazione dei funerali sarà in forma privata oltre all'annullamento delle celebrazioni per l'inizio della Quaresima.
Matrimoni in forma ristretta e battesimi possibilmente da rimandare o in forma estremamente ristretta.
Per le confessioni si dovranno fare in luoghi areati e ampi, non nei confessionali.
Domenica nessuna messa e ci sarà la dispensa dall'obbligo del precetto festivo invitando ad un momento di preghiera personale in famiglia oppure seguendo la messa in tv.
Le Chiese fortunatamente resteranno aperte (dove sono stata oggi era chiusa), ma niente acqua benedetta per evitare rischi.
Le celebrazioni andranno fatte in forma privata dove non possono esserci persone.
Se vi volete leggere tutto vi rimando direttamente al sito che trovate cliccando QUI.

Se sono stati presi questi provvedimenti il motivo sicuramente c'è, credo soprattutto che per il Vescovo e i sacerdoti non sia affatto facile tutto questo; prendere una decisione simile cosi come assecondare le direttive della regione non sarà stata una passeggiata.
Questo mi porta ad evitare di giudicare questa decisione, non me la sento proprio di dire che è o non è sbagliato.. giudicare toglie tempo a cose più utili..
Questo invece mi porta a riflettere molto sul valore che ha per me la Messa, e i sacramenti.

Devo ammettere che non sono cosi brava come molti di coloro che mi leggono, sono sincera, io certe volte non ho proprio voglia di andare a messa..
Vuoi la pigrizia, vuoi il freddo e la non voglia di uscire di casa, il fatto che so che magari Mattia non sarà proprio bravo e potrebbe disturbare, fatto sta che qualche volta vorrei starmene a casa..
Poi ci vado, controvoglia, ma ci vado... alla fine so che una volta in chiesa sto benissimo e sono felice di esserci andata, però il pensiero del "vorrei starmene a casa..." ogni tanto arriva a bussare alla mia testa.
Ecco, devo dire che il sapere che non ci saranno messe ma tutte queste limitazioni, mi rende piuttosto triste e percepisco un senso di vuoto che con la quaresima in arrivo non va bene.
Vorrei avere perennemente tra le mani la corona del Rosario, non so il perchè di questo bisogno, ma è come se mi facesse stare più tranquilla.

Come sempre è quando non puoi avere o fare qualcosa che ne senti la necessità oppure semplicemente riscopri il valore di una cosa che, ahimè viene qualche volta data per scontata o come abitudine/dovere quando in realtà è una grande grazia, un privilegio (sottovalutato) che ci mette in condizione di vivere Gesù a pieno.
Se ci fosse una reale consapevolezza di ciò che significa andare e vivere la messa, le Chiese sarebbero sempre piene, ma questa consapevolezza ogni tanto va rispolverata anche per noi assidui frequentatori.
Va rispolverata per non sprecare ogni occasione che abbiamo per partecipare in modo consapevole e attivo vivendo qualcosa di bello, vivo, autentico.

Manca praticamente un giorno all'inizio della Quaresima e visto ciò che sta accadendo direi che è il momento giusto per, come dicevo nell'articolo precedente (che trovate QUI), riflettere...
Riflettere sul nostro essere cristiani, riflettere sulla nostra fede, sulla nostra sincerità nella fede, sul nostro vivere la Messa, i sacramenti... riflettere principalmente su noi e il nostro rapporto con il Signore.
Per l'ennesima volta in pochi giorni a me arriva questo, la Quaresima di quest'anno sarà improntata sulla riflessione.
Partendo dalla Parola di Dio, da questa mancanza concreta della Santa Messa (che però seguirò in tv), dall'impossibilità di fare la catechista etc.. il tutto sono sicura che potrà rendere questa Quaresima un tempo forte speciale per poi rinascere a vita nuova a Pasqua grazie a nostro Signore.

Per cui niente panico, che poi sono esperta a riguardo, da piccola avevo il gioco "No-panic"... (o forse è per questo che sono cosi ansiosa XD!!)
Niente panico, fidiamoci, affidiamoci e armiamoci dell'unica corona che non farà mai del male, quella del Santo Rosario.
Uniti in preghiera, questa è la cosa più bella e utile che possiamo fare come fratelli e sorelle in Cristo.

Buon inizio cammino a tutti.



mercoledì 12 dicembre 2018

Avvento in musica: Adeste Fideles.



Questa settimana vi parleremo di una canzone che chiunque conosce, grandi e piccini... 
ADESTE FIDELES.

Non esiste coro che non abbia nel repertorio natalizio questo canto, almeno in una delle numerose armonizzazioni che ne sono state fatte. 
Cosi come non c'é chiesa nella quale l'intera Assemblea non lo canti a gran voce il giorno di Natale.

La storia di Adeste Fideles ( Venite Fedeli), è sempre stata avvolta nel mistero e ancora oggi purtroppo non si riesce a stabilire con certezza chi possa essere l’autore di testo e musica del tradizionale canto.
Inizialmente il testo fu attribuito a San Bonaventura, uno studioso italiano del XIII secolo, mentre in altri momenti storici, a vari monaci portoghesi, tedeschi, spagnoli e cistercensi.
La musica invece è stata attribuita a molti compositori tra cui i musicisti inglesi John Reading, padre e figlio, Handel e Marcos Antonio da Fonesca (1762-1830) un musicista portoghese, fino ad arrivare al musicista britannico John Francis Wade.

Ma chi è John Francis Wade?
E' un religioso cattolico nato presumibilmente nel 1711 in Inghilterra e morto il 16 agosto 1786 a Douai in Francia.
Wade si guadagnava da vivere copiando e vendendo semplici canti e altre musiche,  e insegnando latino e canti religiosi. 
Fu proprio grazie alla copia di Wade che il canto Adeste Fideles è diventato popolare.
Copia prodotta nel 1743, forse già nel 1740 le cui parole e musica appaiono in cinque manoscritti; il manoscritto Jacobite scritto attorno al 1740-1744, secondo gli editori del New Oxford Book of Carols, sembra sia la prima copia conosciuta scritta dalla penna di Wade.
Poi troviamo una versione simile in The Adeste Fideles: A Study On Its Origin and Development di Dom Jean Stéphan (Devon, Inghilterra: Buckfast Abbey Publications, 1947). 
La copia che appare in questo studio fu trovata dal reverendo Frost nel 1946 ed è l’unica in cui manca la firma di Wade.
Altra copia la troviamo allo Stonyhurst College, Lancashire, 1750. 
In questo caso è la versione trovata in Cantus Diversi pro Dominicis et Festis di John Francis Wade, il cui titolo è mutato in "In Nativitate Domini Hymnus". 
Secondo il curatore della biblioteca dello Stonyhurst College, nella prima riga è scritta Adeste Fideles (e non Adeste Fidelis come si pensava).

Stephan sostiene che Wade scrisse sia le parole che la musica, raccogliendo molti fatti riguardanti i manoscritti stessi.
Nell’esaminare il manoscritto Jacobite, Stephan arrivò al punto di studiarne persino le filigrane, che furono identificate da un esperto e datate tra il 1720 e il 1750, per cui tutto corrispondeva alla mano di Wade.
Notò che la versione di Adeste Fideles nel manoscritto di cui abbiamo parlato sopra, differiva in alcuni aspetti materiali rispetto alle altre versioni conosciute, ovvero nel ritornello che è cambiato da “Venite adorade” a“Venite adoremus” oltre ad essere stato scritto in 3/4, mentre tutte le versioni successive sono scritte in 4/4. 

Il testo Adeste Fideles o Venite Fedeli; originariamente Wade scrisse quattro strofe di Adeste Fideles negli anni ’40.

Adeste fideles laeti triumphantes,
Venite, venite in Bethlehem.
Natum videte Regem Angelorum:
Venite, adorate: Venite, adorate
Venite, adorate Dominum.


Ma nel 1822 furono aggiunti altri tre versi da Abbé Jean Francois Borderies (1764-1832) quando furono stampati nel suo Office de St Omer. 
Si narra che Borderies ascoltò l’inno cantato mentre era in esilio in Inghilterra nel 1793 e scrisse le tre strofe aggiuntive dopo il suo ritorno in Francia nel 1794. 
Inoltre un altro versetto latino fu scritto da un autore sconosciuto ma di origini forse galliche e stampato in Belgio intorno al 1850 e a Parigi intorno al 1868; la prima riga è Stella duce, Magi.

Adeste fideles læti triumphantes,
venite, venite in Bethlehem.
Natum videte Regem angelorum.
Venite adoremus Venite adoremus
Venite adoremus Dominum.

En grege relicto humiles ad cunas,
vocati pastores adproperant,
et nos ovanti gradu festinemus.
Venite adoremus, Venite adoremus,
Venite adoremus Dominum.

Æterni Parentis splendorem æternum,
velatum sub carne videbimus,
Deum infantem pannis involutum.
Venite adoremus, Venite adoremus,
Venite adoremus Dominum.

Pro nobis egenum et fœno cubantem
piis foveamus amplexibus;
sic nos amantem quis non redamaret?
Venite adoremus, Venite adoremus,
Venite adoremus Dominum.


La quarta strofa, di autore anonimo, scritta per l’Epifania

Stella duce, Magi
Christurn adorantes,
Aurum, thus, et myrrham
Dant munera.
Jesu Infanti
Corda praebeamus
Venite adoremus Dominum.


La canzone venne tradotta in inglese molte volte, la prima conosciuta è del 1789 e iniziava con "Come, faithful all, rejoice and sing". 
Nel 1892 c’erano oltre 38 traduzioni!!

La traduzione più popolare di Adeste Fideles in inglese è quella del prete inglese Frederick Oakeley, nato il 5 settembre 1802 a Shrewsbury, nello Shropshire, in Inghilterra. 
In origine, la prima riga cantava "Ye faithful, approach ye", questa versione non venne mai pubblicata ma fu molto utilizzato nella Margaret Chapel tanto che lo portò ad una popolarità diffusa.
Questa nuova versione fu stampata nell’Altar Hymnal nel 1885 come "Ye Faithful, Approach Ye" e divenne la base della versione stampata in The English Hymnal (# 614, 1906) che poi diventò lo standard di questa christmas carol conosciuta come "O Come All Ye Faithful".

Testo di O Come All Ye Faithful

O come, all ye faithful,
Joyful and triumphant,
O Come ye, O come ye, to Bethlehem.
Come and behold Him,
Born the King of Angels;

Chorus
O come, let us adore Him,
O come, let us adore Him,
O come, let us adore Him, Christ the Lord.

God of God,
Light of Light,
Lo! he abhors not the Virgines womb;
Very God, Begotten not created. Chorus

See how the shepherds,
Summoned to His cradle,
Leaving their flocks, draw nigh with lowly fear;
We too will thither
Bend our joyful footsteps: Chorus

Lo! star-led chieftains,
Magi, Christ adoring,
Offer Him frankincense, gold, and myrrh;
We to the Christ child,
Bring our hearts’ oblations: Chorus

Child, for us sinners
Poor and in the manger,
Fain we embrace Thee,
With awe and love;
Who would not love Thee,
Loving us so dearly? Chorus

Sing, choirs of angels,
Sing in exultation;
Sing, all ye citizens of heaven above!
Glory to God,
In the highest; Chorus

At the entrance into the choir. Unison.

Yea, Lord, we greet Thee,
Born this happy morning;
Jesu , to Thee be glory given;
Word of the Father,
Now in flesh appearing. Chorus


Ecco ora la versione in italiano di Adeste Fideles, che tradotta diventa Venite Fedeli, che si canta anche durante le liturgie.
Potete utilizzarla anche per le meditazioni di questo avvento.

Venite Fedeli, l’angelo ci invita
venite, venite a Betlemme.
Nasce per noi Cristo Salvatore.
Venite adoriamo, venite adoriamo, venite adoriamo,
il Signore Gesù.

La luce del mondo brilla in una grotta:
la fede ci guida a Betlemme.
Nasce per noi Cristo Salvatore.
Venite adoriamo, venite adoriamo, venite adoriamo,
il Signore Gesù.

La notte risplende, tutto il mondo attende:
seguiamo i pastori a Betlemme.
Nasce per noi Cristo Salvatore.
Venite adoriamo, venite adoriamo, venite adoriamo,
il Signore Gesù.

Il Figlio di Dio, Re dell’universo,
si è fatto bambino a Betlemme.
Nasce per noi Cristo Salvatore.
Venite adoriamo, venite adoriamo, venite adoriamo,
il Signore Gesù.

Sia gloria nei cieli, pace sulla terra
un angelo annuncia a Betlemme.
Nasce per noi Cristo Salvatore.
Venite adoriamo, venite adoriamo, venite adoriamo,
il Signore Gesù.
___________________

Ma ora passiamo alle prossime 7 canzoni, troverete dei video per poterle ascoltare e riflettere sul testo.

1. OH LITTLE TOWN OF BETHLEHEM
Video: https://www.youtube.com/watch?v=jyPMDD8fGeA
https://www.youtube.com/watch?v=E3GqXdarBPo

2.ADESTE FIDELES
Video: https://www.youtube.com/watch?v=HiMuelud5uA
https://www.youtube.com/watch?v=_z_bE6b-WiA
https://www.youtube.com/watch?v=nZ7cWPejR0Y

3.O COME O COME EMMANUEL (VENI VENI EMMANUEL)
Video: https://www.youtube.com/watch?v=MD-jBLZSZNU
https://www.youtube.com/watch?v=iWCISA8MOnU

4.GABRIEL’S MESSAGE
Video: https://www.youtube.com/watch?v=ojelXkBUpMo
https://www.youtube.com/watch?v=dQ5wmFi9sfA

5. I HEARD THE BELLS ON CHRISTMAS DAY
Video: https://www.youtube.com/watch?v=M7670CXvPX0
https://www.youtube.com/watch?v=RIsoALn2Aac

6. THERE IS NO ROSE OF SUCH A VIRTUE
Video: https://www.youtube.com/watch?v=tJbVj1gOIRc
https://www.youtube.com/watch?v=uBYpju2YQeo

7.LITTLE DRUMMER BOY
Video: https://www.youtube.com/watch?v=qJ_MGWio-vc
https://www.youtube.com/watch?v=P0HDwfelMJs
https://www.youtube.com/watch?v=3lng_pSEuQQ

Buon ascolto e buona visione!
Diteci se avete anche suggerimenti :)
Cristina.

(Fonte wikipedia, hymn sand carols of christmas, blog della musica)

venerdì 1 giugno 2018

Profumo nella Bibbia, quando l'olfatto diventa sacro.



Per il compleanno di mia figlia, abbiamo pensato di regalarle (oltre ai pattini), anche uno dei bellissimi giochi di "Scienza e gioco" della clementoni per creare le essenze, profumi etc.
Lo ha adorato da subito e sfogliando il libretto delle istruzioni mi sono imbattuta nella storia dei profumi, per cui ho pensato di scrivere un articolo con questa storia e i collegamenti con le Sacre Scritture.

L'olfatto è uno dei sensi più interessanti, spesso sentire un certo tipo di profumo rievoca sensazioni e ricordi di quando si era bambini, oppure di momenti ben precisi.
Può capitare in modo inaspettato, quell'odore particolare che ci risveglia un ricordo e in pochi secondi ci  ritroviamo catapultati in un luogo lontano o tra le braccia di una persona che magari ora non c'è più.
L’olfatto è anche al centro della relazione dell’uomo con il divino. 
I profumi, sul piano orizzontale, attraggono sensualmente le creature, mentre sul piano verticale mettono in comunicazione aromatica con il sacro.
Ma ora vediamo nello specifico questo tema particolare...

Il profumo è una miscela di sostanze odorose che, opportunamente mescolate e dosate, danno vita ad una piacevole fragranza da vaporizzare sul corpo o negli ambienti.
L'origine del profumo risale a più di 5000 anni fa in Egitto, dove circolavano unguenti, balsami e incensi che non avevano solo lo scopo di profumare, ma anche di guarire e curare il corpo, oltre ad essere un segno di ricchezza e prestigio.
I primi aromi venivano diffusi in bruciatori, da qui l'origine della parola "profumo", dal latino per-fumum ovvero "attraverso il fumo".
Dall'Egitto si diffondono in tutto il Mediterraneo conquistando anche la civiltà greca, romana e araba.
Utilizzati soprattutto come oli per proteggere la pelle dai raggi solari, venivano aggiunti aromi vegetali come mirra, aloe, nardo, terebinto per profumare.
In Persia venne poi creata l'acqua di rose e il profumo tratto dalle zagare, ovvero dai fiori delle piante di agrumi.

Il ruolo sacro dei profumi è definito nel Libro dell’Esodo. 
Dio, nella legge aveva ordinato di costruire un altare dei profumi e di offrire su di esso del profumo, aggiungendo anche con che cosa doveva essere fatto il profumo.
Infatti il Signore dice a Mosè: 
"Prenditi degli aromi, della resina, della conchiglia odorosa, del galbano, degli aromi, con incenso puro, in dosi uguali; e ne farai un profumo composto secondo l’arte del profumiere, salato, puro, santo; ne ridurrai una parte in minutissima polvere, e ne porrai davanti alla testimonianza nella tenda di convegno, dove io m’incontrerò con te; esso vi sarà cosa santissima" (Es. 30,34-36);

L'utilizzo dei profumi è altrettanto sviluppato sia presso gli Ebrei che, come già accennato, presso gli Egizi. 
In tutti i paesi biblici il profumo è utilizzato sottoforma di PUK, ovvero preparati unguentarii, formati da oli profumati, da polveri a base di henna, ma anche da sacchetti di erbe aromatiche portati fra i vestiti.
Gli uomini stessi, amavano utilizzare vestiti profumati, nella Bibbia c'è un episodio che ci fa capire quanto fosse importante il profumo; Isacco, cieco, viene ingannato da suo figlio Giacobbe che indossa il profumo del fratello Esaù in modo da ottenere la benedizione del padre:


<< Giacobbe gli si avvicinò, Isacco lo baciò, aspirò l’odore degli abiti di lui e lo benedisse scambiandolo per il figlio maggiore Esaù: 
“ Ecco l’odore del mio figlio, come l’odore di un campo che il Signore ha benedetto ! ”
( Genesi 27: 24) >>

Nel servizio del Tempio di Gerusalemme l’offerta dei profumi aveva un ruolo impotantissimo. 


Durante il giorno dell'espiazione, il Sommo Sacerdote entrava nel Santo dei Santi con il turibolo dell’incenso, o meglio dei profumi da bruciare, una mistura a base d’incenso poichè in quei tempi l'incenso era in forma semiliquida.
Lo stesso monte del Tempio è chiamato har ha-Morià, e questo termine viene fatto risalire alla parola mirra.
Tra questi profumi da bruciare prescritti da Mosè c'è l'onichia, una misteriosa miscela aromatica.
La resina, il laudano e il balsamo erano commerciati nella mezzaluna fertile come si deduce dall'episodio di Giuseppe, figlio di Giacobbe.

Parlando di profumi, il libro a cui ci si ricollega per le numerose citazioni è il Cantico dei Cantici:

“ Lèvati, aquilone, e tu, austro, vieni, soffia nel mio giardino si effondano i suoi aromi. Venga il mio diletto nel suo giardino E ne mangi i frutti squisiti” ( 4:16)

“ Son venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa, e raccolgo la mia mirra e il mio balsamo; mangio il mio favo e il mio miele, bevo il mio vino e il mio latte. Mangiate, amici, bevete; inebriatevi, o cari” ( 5:1).

Un altro preparato molto utilizzato a base di profumi riguarda l'olio Santo e olii per le unzioni
A Mosè fu insegnato a preparare l’olio per l’unzione: 

“Procurati balsami pregiati: mirra vergine per il peso di cinquecento sicli; cinnamomo odorifero, la metà, cioè duecentocinquanta sicli; canna odorifera, duecentocinquanta; cassia cinquecento sicli, secondo il siclo del santuario (16,4 g circa) e un hin (5, 83 litri circa) d’olio d’oliva. 
Ne farai l’olio per l’unzione sacra, un unguento composto secondo l’arte del profumiere” (Es. 30, 22-25). 
.
Per ottenere l’olio santo o anche diversi olii per unzioni, i profumieri facevano macerare a caldo piante e resine aromatiche nell’olio. 
A volte, seguendo il metodo degli Egizi, estraevano il succo di piante particolarmente aromatiche, strizzandole in un panno e facendone stillare il succo in un vaso. 
Scavi hanno riportato alla luce mortai per frantumare radici, rizomi o resine aromatiche, fornelli per macerare a caldo e anfore per acque profumate, vasetti e fiale in terracotta, in vetro o in alabastro visibili ancora oggi nei musei archeologici di Haifa e Gerusalemme. 

La varietà degli aromi era notevole e l’iniziale impiego di balsami e unguenti a scopo liturgico si trasferì al campo cosmetico.
Nonostante la severità della legge mosaica e le invettive di Geremia e di Ezechiele, le donne della Bibbia seducono sempre dopo una toeletta profumata:
Ruth per piacere a Booz, Giuditta per sedurre Oloferne, Jezabel per placare Iehu.
L’importanza attribuita ai profumi e alla cosmesi, era tale che Giobbe ( Giobbe 42:14) a una figlia “mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Fiala di stibio”, letteralmente Keren hapuch e cioè “Vaso di belletto”.

Nel libro del Siracide, lo Spirito di Dio si diffonde come un profumo:

“ Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, /nella porzione del Signore, sua eredità./ Sono cresciuta come un cedro sul Libano,/ come un cipresso sui monti dell’Ermon./ Sono cresciuta come una palma in Engaddi,/ come le piante di rose in Gerico, come un ulivo maestoso nella pianura;/ sono cresciuta come un 25 platano./ Come cinnamomo e balsamo ho diffuso profumo;/ come mirra scelta ho sparso buon odore;/ come gàlbano, ònice e storàce, come nuvola d’incenso nella tenda./ Come un terebinto ho esteso i miei rami/ e i miei rami sono rami di maestà e di bellezza” ( Siracide 24: 1, 23)

Nei Vangeli i profumi compaiono con i Magi:

"Poiché era nato Gesù a Betlemme di Giudea, ai tempi del re Erode, ecco che dei Magi venuti dall’Oriente arrivarono a Gerusalemme. Entrando nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre, e, prostrati, lo adorarono; aprendo il loro cofanetto, gli offrirono in dono oro, incenso e mirra" (Mt. 2, 11).

In seguito, saranno soprattutto le donne a onorare Gesù con i profumi. 
Nella celebre scena della peccatrice che unge di profumi i piedi di Gesù, questi fa osservare a Simone che lui non ha avuto quel gesto di gentilezza nei suoi confronti.
Il vangelo di Giovanni riporta un’altra scena d’unzione. 
In questo caso si tratta di Maria di Betania, che versa il profumo sulla testa di Gesù.
Giuda, al quale non importava niente dei poveri, ma teneva la cassa, osserva che quel profumo lo si sarebbe potuto vendere e ricavarne danaro da dare ai poveri, invece di sprecarlo così. 
Il suo costo sottolineato da Giuda ( 300 denari, un anno di salario di un operaio agricolo!) fa pensare che quel nardo (molto apprezzato da ebrei, greci e romani), detto pistiké, “genuino”, fosse proprio il costosissimo neerd, estratto dalla radice di un arbusto che cresce sulle montagne dell’India ( nardostachy jatamansi). 

Nel successivo episodio della sepoltura, Giuseppe di Arimatea e Nicodèmo si recano a prelevare il corpo di Gesù dal luogo della crocifissione. 
Nicodèmo porta “una mistura di mirra e di aloe di circa 100 libbre” per avvolgerlo in fasce con gli aromi e deporlo in un sepolcro nuovo, reperito in un giardino vicino al luogo dove era stato crocifisso. 

Potrei continuare ancora a citare versetti biblici che riguardano i profumi e il loro utilizzo, a breve preparerò una seconda parte in modo da completare il quadro parlando anche del significato di ciò che veniva utilizzato.
Spero vi sia piaciuto.
Fatemi sapere se avete alcune curiosità riguardo questo tema.
un abbraccio
Cristina.

mercoledì 14 marzo 2018

Recensione del libro "Piedi di cerva sulle alte vette, viaggio a Dio attraverso il cantico" di Hannah Hurnard


Piedi di cerva sulle alte vette. Viaggio a Dio attraverso il cantico.

Genere: Studi di esegesi biblica
Pagine: 176
Prezzo: 9,80€
Editore: Gribaudi
Data uscita: 1982

ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO

L'INVITO A RAGGIUNGERE LE ALTE VETTE

Questa è la storia di come Timorosa riuscì a liberarsi dalla parentela dei Paurosi per seguire il Pastore sulle Alte Vette dove « l'amore perfetto annulla tutte le paure ».

Erano diversi anni che Timorosa era al servizio del Gran Pastore, le cui belle greggi erano condotte al pascolo nella Vallata dell'Umiliazione. Abitava con le amiche e compagne, Misericordia e Pace, in un piccolo casolare bianco e tranquillo nel villaggio del Tremebondo. Amava il suo lavoro e desiderava soddisfare nel miglior modo possibile il Gran Pastore ma, nonostante si sentisse soddisfatta della sua vita, era anche conscia di ciò che la intralciava nella sua attività e che le causava grande angoscia e segreta vergogna.

Anzitutto era nata storpia, con piedi deformi che la facevano zoppicare e inciampare durante i vari lavori. In più aveva la bocca storta; e questo difetto non solo ne sfigurava l'espressione del volto e ne falsava il timbro di voce ma la rendeva anche ripugnante a guardarsi. Si rendeva amaramente conto che queste deformazioni dovevano essere causa di stupore e di ostilità per tutti quelli che sapevano che lei era al servizio del Gran Pastore.

Desiderava quindi con tutto il cuore che questi difetti svanissero per diventare bella, graziosa e forte come gli altri servitori del Pastore e, soprattutto, sognava di diventare come il Gran Pastore stesso. Ma temeva che non le sarebbe timi riuscito di liberarsi dalle sue deturpazioni e di dover rimanere per sempre impedita nelle proprie attività.


Recensione

Per questo genere di libro, la trama non serve, vi ho messo l'estratto del primo capitolo per far capire meglio la struttura.
Mi è stato consigliato dal mio padre spirituale quando affrontammo il discorso della fede e delle cose negative che accadono nel corso della vita.
E' un viaggio allegorico-simbolico che ti porta a vivere anche in prima persona qualcosa di forte e molto interiore, ti apre gli occhi e il cuore.
Il tutto con pezzi del Cantico dei Cantici, utilizzato come canto del Pastore e di Timorosa oltre che dalla natura.

Timorosa, una serva del Gran Pastore, vive nella Vallata dell'umiliazione e fa parte della famiglia dei Paurosi.
E' una persona molto insicura, fatica a camminare, in viso non è bella anzi, ha alcune deformazioni.
Un giorno il Pastore le propone di andare con lui a vivere sulle Alte Vette e lei accetta, le viene piantato il seme dell'amore, seme che in realtà è una spina e una volta messo nel cuore sente dolore ma poi arriva la pace.
Per arrivare alle alte vette dovrà prima di tutto essere accompagnata da due protettrici incaricate dal Pastore che la aiuteranno in tutto il percorso, Tristezza e Sofferenza.
In tutto il viaggio si ritroverà a sperimentare l'immenso amore del Pastore, anche quando lei crede che lui la stia allontanando dalle Alte Vette invece che farla avvicinare.
Ne passerà tante, dovrà superare molti ostacoli, dovrà fare i conti con i sui parenti che cercheranno di dissuaderla per riportarla indietro, soprattutto Codardo a cui vogliono darla in sposa, poi incontrerà Orgoglio e altri parenti.

Le « Alte Vette » e i « piedi di cerva » non si riferiscono a luoghi paradisiaci dopo la morte; intendono invece essere l'esaltante esperienza dei figli di Dio quaggiù, se essi sapranno seguire il sentiero che egli sceglie per loro.

Poco a poco imparerà ad affidarsi sia alle sue compagne di viaggio sia al Gran Pastore, passerà attraverso le sponde della Solitudine, lo strapiombo dell'ingiuria, la valle della perdita e molti altri luoghi.
Per ogni passo superato creerà un altare per il Signore e da quell'altare ricaverà una piccola pietra che porterà con sè per ricordarsi di ciò che ha vissuto e dei cambiamenti avvenuti.

Ve lo consiglio anche se non è facile comprendere questo libro, penso abbia bisogno di essere letto almeno 2 o 3 volte in tempi diversi.
Con la prima lettura si ha una base, con le successive si scava più a fondo.

"Forse il Signore sceglierà tale sentiero a conforto di quei figli che si trovano nella forzata compagnia della tristezza e della sofferenza o che « camminano nella tenebra senza alcuna luce » oppure che si sentono « sballottati nella tempesta e senza soccorso ». Sarebbe loro di grande aiuto per comprendere il vero significato di quanto succede, perché le esperienze che si trovano ad affrontare sono tutte parte di quel meraviglioso processo attraverso il quale il Signore riproduce nella vita dell'uomo la stessa esperienza che fece gridare di esultanza sia Davide che Abacuc: « Il Signore Dio ha reso i miei piedi come quelli di un cerbiatto e mi ha posto sulle mie Alte Vette ".

Buona lettura!                                  Per acquistarlo 🔻
Cristina

venerdì 26 gennaio 2018

Carnevale, va bene mascherarsi?


Buon pomeriggio,
oggi ho rivisto e risistemato questo vecchio post a tema "Carnevale" dato che si sta avvicinando.
Da che ricordo ho sempre dato per scontato che il carnevale fosse festeggiato da chiunque, senza pormi chissà quanti dubbi a riguardo nonostante personalmente non ami affatto questi giorni... anzi,non li sopporto proprio.
Nulla a che vedere con le origini di questa ricorrenza ma di base non ho mai amato travestirmi, soprattutto intorno agli 11/12 anni, dove si passa dai vestiti da principessa a quelli da "teppista" o "punk"con jeans bucati, bandana, disegni in viso, manganello di plastica (negli anni '90 si usava cosi) e ti ritrovavi a dover passare le giornate a scappare correndo per il paese perchè "quelli più grandi" rincorrevano te e il tuo gruppetto di amici con la schiuma (con cui ti avrebbero riempito da capo a piedi), oltre ad avere dei simpatici manganelli, si di plastica, ma riempiti con della sabbia!
Quelli però me li evitavano perchè ero una ragazza ed erano amici di mio fratello, avere certe conoscenze serviva ;)
La sera poi se uscivi dovevi stare attenta a quelli che avevano già la patente perchè c'erano delle guerriglie con uova marce che fortunatamente non ho mai preso, ma in giro per il paese lasciavano decisamente il segno per giorni.
Ecco, il carnevale lo lascerei solo per la fascia d'età 0-9 anni, anche se nonostante tutto non ho la benché minima idea di come lo festeggino i ragazzini di oggi oltre la scuola elementare.
Mia figlia ha 7 anni e mezzo  ed è ancora nel periodo principesse, vestiti lunghi e super eleganti, mio figlio di 5 anni è in fase Spiderman e Tartarughe Ninja, mentre il piccolo di un anno starebbe bene con qualsiasi cosa.
Torniamo a noi, la domanda del titolo credo sia lecita dal momento in cui ad oggi mettono Carnevale e Halloween sullo stesso piano ignorando i significati di una e dell'altra festa.
In realtà sappiamo benissimo che non è cosi ma quando ad halloween noi cattolici ricordiamo di che tipologia di festa si tratta, la classica frase in risposta è "ma alla fine ci si traveste come a carnevale...", si peccato che in realtà sono due cose distinte.

Allora, che cosa è il Carnevale?
Il Carnevale è il periodo che precede la quaresima, si festeggia con feste mascherate, vere e proprie  sfilate di carri allegorici, gare in maschera etc.
Si conclude il giorno di martedì grasso, ovvero il giorno che precede il mercoledì delle ceneri, (primo giorno di quaresima).
Il nome deriva probabilmente dal latino medievale carne levare, cioè "togliere la carne" dalla dieta quotidiana, in osservanza del divieto nella religione cattolica di mangiare la carne durante i quaranta giorni di quaresima.
Non è certo una festa religiosa, tuttavia non avrebbe molto senso senza il calendario delle festività liturgiche, perciò una riflessione sull'origine e sul significato può essere utile anche per capire la fede.
Le radici sono molteplici, si spazia da quelle ebraiche, pagane, cristiane che ci rimandano ad aspetti comuni dell’uomo di tutti i luoghi e di tutti i tempi.
Nel calendario ebraico ad esempio, il carnevale corrisponde grosso modo la festa dei Purim, che ricorda la salvezza di Israele dall’incombente persecuzione degli ebrei nel regno di Persia, salvezza conseguita, secondo il racconto biblico, dalla regina Ester.
Allo stesso tempo, dietro questa festa che possiamo definire "profana", che aveva e ha tuttavia il suo posto nel calendario religioso, c’è quella conoscenza del ritmo del tempo, validamente espressa nel libro di Qoèlet.
"Tutto ha la sua ora e c’è un tempo per ogni cosa sotto il sole: un tempo per la nascita e un tempo per la morte, un tempo per piantare e un tempo per cogliere ciò che si è piantato…un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per lamentarsi e un tempo per ballare”"(Qo 3,1ss.).
[per info riguardo il Qoèlet vi mando QUI]

Tornando alle origini del carnevale, oltre al collegamento ebraico  c'è quello pagano,che si serve di maschere dei paesi alpini e svevo-germanici dove si celebravano i riti della cacciata dell’inverno, dell’esorcismo delle potenze demoniache per cui la maschera diveniva una protezione dal mondo che cambiava.
A questo punto accade una cosa molto significativa: la maschera demoniaca si trasforma, nel mondo cristiano, in una maschera divertente; la lotta pericolosissima con i demoni si cambia in gaudio prima della gravità della Quaresima.
In questa "mascherata" avviene ciò che ritroviamo spesso nei salmi e nei profeti, ovvero diviene scherno di quegli dei che chi conosce il vero Dio non deve più temere!
Quelle maschere sono diventate qualcosa di divertente, esprimono la gioia da parte di chi invece prima aveva paura.
In poche parole, avviene una specie di "liberazione cristiana", la libertà di quell’unico Dio, che rende perfetta quella libertà ricordata dalla festa ebraica dei Purim.
Con il cristianesimo quei riti pagani tramutarono il loro carattere magico e rituale per diventare e rimanere semplicemente una forma di divertimento popolare.
Durante il Medioevo e il Rinascimento i festeggiamenti in occasione del Carnevale furono introdotti anche nelle corti europee ed assunsero forme più raffinate, legate anche al teatro, alla danza e alla musica.
Ancora oggi il Carnevale rappresenta un'occasione di divertimento e si esprime attraverso il travestimento, le sfilate mascherate, le feste.
Feste e sfilate che spesso, almeno da noi, sono organizzate dagli oratori come occasione per divertirsi insieme, ben diverso dal messaggio trasmesso da halloween (di cui preferisco non parlare).
Da noi ci sarà una sfilata organizzata dall'oratorio con un tema ben preciso, ogni anno è un tema diverso, quello precedente riguardava i cartoni animati.
I ragazzi si impegnano nel costruire il carro a tema, quindi diventa anche un ottimo modo per trascorrere del tempo in oratorio tutti insieme nel creare qualcosa di bello e gioioso.
Per cui rispondendo alla domanda da cui ha avuto origine il post, direi proprio di si, va bene mascherarsi senza però esagerare, senza diventare volgari e senza fare del male agli altri.

Buon carnevale!! a breve arriveranno post riguardo le ceneri e la quaresima...
a presto.
Cristina
[le fonti di tutto questo sono innumerevoli, recuperate da vecchi file]

venerdì 19 gennaio 2018

Vedove consacrate, una realtà poco conosciuta.

Buon pomeriggio,
è da tanto che voglio scrivere questo articolo ma non so per quale motivo, ho sempre rimandato.
Lo scorso anno nel numero di marzo della rivista "Credere" ho scoperto l'esistenza delle vedove consacrate attraverso un articolo molto interessante.
Onestamente non conoscevo questa realtà, motivo per cui ho pensato di scrivere qualche riga per spiegare di cosa si tratta.

La loro costituzione apostolica potrebbe a breve ricevere l'approvazione del Papa (ora allo studio della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica) , nel frattempo il loro ordine (Ordo viduarum,; ordine delle vedove) è già presente in varie diocesi d'Italia (sono più di 200 donne).

Ma cosa è l'Ordo Viduarum?
è una forma di consacrazione che permette alle vedove di vivere profondamente la consacrazione battesimale.
Mediante il voto di castità perpetua, le donne che si sentono chiamate a questa vocazione consacrano la loro condizione per dedicarsi alla preghiera e al servizio della Chiesa.
"La vedova ha dato tutto quello che aveva" (Lc 21,1-4)

Chi sono le vedove consacrate? 
Credo sia la classica domanda che si fanno in molti quando scoprono la loro esistenza.
Praticamente sono vedove che decidono di restare tali, per cui non avranno altre relazioni e aggiungono un voto di castità perpetua.
Il rapporto con la famiglia resta invariato, in più hanno una maggiore appartenenza alla parrocchia e alla vita della comunità.
Prima di diventare consacrate avviene un percorso di discernimento che dura non meno di 2 anni.
Inoltre una volta avvenuta la consacrazione, la vedova sarà iscritta all'Albo diocesano.

Questa realtà è stata riscoperta dal 2013 nonostante abbia un storia antichissima alle spalle, già Ambrogio e altri padri della Chiesa ne esaltavano il ministero di servizio e preghiera.
Inoltre la consacrazione dopo la vedovanza è definito come un carisma.

Cosa fanno?
Hanno vari "compiti", ognuna ha un carisma diverso, c'è chi è ministra straordinaria della Comunione e visita anziani e malati, altre sono catechiste, altre fanno servizio all'altare, altre si occupano della carità.

Grazia, una consacrata racconta che essendo rimasta vedova giovane e con due figli piccoli ha pensato che il tempo che dedicava al marito lo avrebbe potuto dedicare al Signore.
Si è messa a disposizione del Signore nelle piccole cose, senza però togliere tempo alla famiglia e al lavoro.

Nell'atto della consacrazione avviene un momento molto forte che sottolinea il legame con la famiglia; le vedove consegnano al vescovo l'anello nuziale che, dopo averlo benedetto, lo restituisce come segno del rapporto sponsale con lo sposo, che cosi non si interrompe affatto, e con la Chiesa.
Questo ordine fa parte del mondo degli ordini religiosi, ne coglie anche i carismi, prima di tutto quello della consolazione e vicinanza; inoltre la preghiera diventa più consapevole.

Come si riconoscono?
In realtà ad oggi non hanno un segno distintivo come invece è per le suore o i preti, inoltre vivono nelle rispettive famiglie.
In futuro non si esclude la possibilità di formare un comunità.
Gli incontri dell'ordine sono frequenti, mentre gli appuntamenti canonici sono due al mese che comprende in uno le consacrate e nell'altro sia le consacrate che coloro che vorrebbero far parte dell'ordine.

Qui un video della trasmissione "Siamo Noi" di Tv2000, dove troverete l'intervista ad una vedova consacrata ----------->>>> https://www.youtube.com/watch?v=5OwXpwmghRw

Qui invece l'ufficio per la vita consacrata di Roma http://www.ufficiovitaconsacrataroma.it/default.asp?iId=GHDJIM

Un caro abbraccio
Cristina


venerdì 10 marzo 2017

Le razionali Tentazioni

Buon pomeriggio,
oggi voglio parlavi di un argomento con cui ho "litigato" per anni, le "tentazioni", non perchè per me fosse eccessivamente difficile resistervi ma per un altro motivo, non credevo potesse esserci realmente lo zampino di S.(satana per intenderci); semplicemente pensavo fosse tutto troppo esagerato per credere a queste cose...
Quando leggevo frasi come "eh, attenta, sarà colpa del demonio, ci mette sempre lo zampino" sinceramente sorridevo senza darvi troppo peso, pensavo che certe persone semplicemente vedessero il demonio pure nell'acqua gassata.
Nel mio cammino di conversione ho sempre e comunque messo al primo posto la risposta razionale, è più forte di me, cosi come quando seguivo altre vie religiose tra cui il paganesimo, durante le celebrazioni credevo ben poco a ciò che gli altri mi raccontavano riguardo ciò che provavano durante il cerchio etc. io e mio marito ci guardavamo e ridevamo.
Quindi per me le tentazioni non venivano proprio da S. ma semplicemente le trovavamo sul cammino e dovevamo resistervi perchè doveva essere cosi.
Non vi dico quanti anni ho trascorso in questo modo!
Poi un bel giorno ho provato a riflettere riguardo molti avvenimenti della mia vita, episodi che mi hanno messa molto alla prova, cambi di programma che pensavo io stessa perchè magari "non avevo voglia" di fare qualcosa e poco alla volta ho provato a chiedermi:
" e se queste cose fossero veramente tentazioni di S.?"...
"e se effettivamente le sue tentazioni non fossero nulla di eclatante o soprannaturale ma siano semplici <cambi di programma> che decidiamo noi?"
"e se ci fosse una semplice risposta razionale senza cercare chissà quale cosa strana?"
Ecco, queste semplici domande, hanno iniziato a tartassarmi, soprattutto quando accadevano episodi banalissimi che mi allontanavano da qualcosa di bello a causa della pigrizia, non voglia di andare e simili.
Da bambini non è che sappiamo bene come funzionino queste cose, ce le spiegano, poi per chi  come me si allontana dalla chiesa vengono un pò rimosse o esse in un cassettino della memoria molto lontano e spesso sono proprio fonte di ulteriori punti a cui aggrapparsi per andarsene dalla chiesa pensando che sono tutti pazzi e credono a chissà quale entità paurosa.
Partiamo dalla definizione di "tentazioni" presa dal vocabolario Treccani:
tentazióne s. f. [dal lat. temptatio -onis, der. di temptare «tentare»]. – 1. Nella teologia cattolica, l’azione e il fatto di tentare o di venire tentato al peccato, intesa sia come prova a cui l’essere libero viene sottoposto per conoscerne la capacità di sottostare alla legge morale e religiosa, sia come stimolo o invito a compiere azioni moralmente cattive: t. di Gesù Cristo, nei vangeli sinottici, l’episodio in cui Cristo è tentato da Satana; le t. di s. Antonio nel desertole t. di Buddadi Zarathustradi Maometto. Con valore soggettivo, la condizione di chi è tentato, cioè l’esperienza del soggetto religioso che subisce l’attrazione di una condotta contrastante con gli ideali della propria religione

In sintesi qui si parla di compiere azioni che vanno contro la legge morale e religiosa, e compiere azioni moralmente  "cattive", quindi viene considerato solo tutto ciò che è inerente ad un'azione negativa e che porta a conseguenze spiacevoli.
Ho sottolineato la parola "solo" per un motivo ben preciso poichè nella cerchia delle tentazioni citate trovo un certo limite, si parla di avere una "condotta contrastante con gli ideali della propria religione", ma secondo un mio pensiero, le tentazioni non sono solo per forza azioni negative o in contrasto con la mia fede, posso anche essere azioni che io reputo banali e senza conseguenze che se guardate con razionalità tolgono una possibile crescita personale.
Credo che con gli esempi si possa capire meglio ciò che intendo, poi magari io le vedo come tentazioni mentre voi no per cui non prendete per oro colato ciò che dico, semplicemente mi baso su vari ragionamenti fatti negli anni.
S. attraverso le tentazioni fa in modo che noi ci allontaniamo da Dio, ci porta a cedere ad azioni che inizialmente sono positive ma vanno a discapito di qualcuno per cui sono azioni contro la nostra morale e fede, non solo questo però ci può allontanare da Dio, ci sono anche cose che semplicemente non ci fanno evolvere spiritualmente e anche quelle secondo me derivano dalle tentazioni.
Ora passiamo veramente a due esempi altrimenti diventa un poema più che un post..

Esempio 1: in parrocchia da noi una sera alla settimana fanno la catechesi degli adulti, la fanno due volte all'anno, da 3 anni vorrei andarci ma la pigrizia spesso prende il sopravvento, oppure una volta in cui ero convinta di andarci, mio marito è tornato tardi dal lavoro perchè ha beccato ben due incidenti in autostrada (proprio quella sera) quindi nonostante è arrivato qualche minuto prima dell'inizio, io decido di non andare perchè sarei arrivata in ritardo.
Voi in questo non ci vedete una tentazione? non pensate che la pigrizia sia stata una tentazione? in questo caso non ho fatto nulla contro la morale e contro la fede essendo incontri non obbligatori ma ho mancato un'occasione per avvicinarmi a Dio e ne ho avuto la conferma ieri, perchè si, ci sono andata!!! nonostante la voglia di restare a casa ci fosse, ma... pensando alla tentazione ho detto "non mi importa! ci vado e vedo come va!", risultato?? è stata un'ora splendida che mi ha aperto ancora di più il cuore e chissà quante cose mi sono persa in passato.
La stessa cosa vale per quando ho saltato gli esercizi spirituali, ma non sto a dilungarmi.

Esempio 2: discutiamo con nostro marito o fidanzato, pensiamo a tutti i costi di avere ragione quindi attendiamo che sia l'altro a scusarsi o ad iniziare il discorso per sistemare  la situazione, e ovviamente è sempre lui ad avere torto (la battuta ci stava alla grande XD ), noi continuiamo la nostra giornata senza problemi almeno all'apparenza e allo stesso tempo senza renderci conto che questa attesa ci allontana da nostro marito/fidanzato, dentro di noi sentiamo che dovremmo provare a fare il primo passo ma cerchiamo di cacciarla..
Ecco,questa secondo voi non è una tentazione? S. non ci vuole vedere uniti come coppia quindi ci fa allontanare quella vocina (che è Dio) che ci vorrebbe far riappacificare prima.
Le volte in cui ho ascoltato quella vocina ho avuto il raccolto più ricco, soddisfacente e pieno d'amore che potessi immaginare, poi ecco, non sempre avviene e la differenza c'è, e poi diciamola tutta, non è facile mettere da parte l'orgoglio e iniziare a chiarire se sappiamo che non è colpa nostra 😏

Prendo una citazione i Papa Francesco dell'11 aprile 2014 per dire un'altra cosa riguardo le tentazioni:


<<Come fa il demonio per allontanarci dalla strada di Gesù? La tentazione incomincia lievemente, ma cresce: sempre cresce. Secondo, cresce e contagia un altro, si trasmette ad un altro, cerca di essere comunitaria. E alla fine, per tranquillizzare l’anima, si giustifica. Cresce, contagia e si giustifica>>
In questo piccolo pezzetto c'è un altro esempio banale ricollegabile ai due precedenti, ovvero anche nel consigliare agli altri nel modo sbagliato, "lascia perdere, non andarci e goditi la serata a casa.." "hai lavorato tutto il giorno, hai bisogno di svagarti, ci andrai un'altra volta..." "ma no!! pechè dovresti iniziare tu a parlarci? è lui che ha sbagliato.."
Ecco, queste sono tutte tentazioni e il mezzo siamo noi, la tentazione cresce con il tempo, contagia e il mezzo possiamo essere noi, giustifica..."sarai stanco...stai a casa...sei tu che hai ragione..."
Sarò strana io, ma ci trovo una continua spiegazione razionale alle azioni di cui vi ho parlato fino ad ora.. e per razionale intendo  che ha una spiegazione logica, azioni con conseguenze a cui si trova una spiegazione effettiva.
Come conclusione cito ancora Papa Francesco sempre riguardo il discorso fatto l'11 aprile 2014:

«Tutti siamo tentati, perché la legge della vita spirituale, la nostra vita cristiana, è una lotta: una lotta. Perché il principe di questo mondo – il diavolo – non vuole la nostra santità, non vuole che noi seguiamo Cristo. Qualcuno di voi, forse, non so, può dire: “Ma, Padre, che antico è lei: parlare del diavolo nel secolo XXI!”. Ma, guardate che il diavolo c’è! Il diavolo c’è. Anche nel secolo XXI! E non dobbiamo essere ingenui, eh? Dobbiamo imparare dal Vangelo come si fa la lotta contro di lui».
Spero di aver creato un post utile ed almeno un pochetto interessante, ci ho messo qualche giorno ma credo ne sia valsa la pena.
Se avete altri esempi o domande scrivete pure nei commenti.
Se mai avrò altro da aggiungere creerò la "parte 2"
Un caro abbraccio
Cristina



martedì 28 febbraio 2017

Ceneri e cammino di Quaresima.



Buonasera,
come promesso ecco il post riguardo le Ceneri e l'inizio della Quaresima giusto in tempo per questo percorso.
Ho sempre amato il periodo del Natale e dell'avvento, poi negli ultimi anni e con un percorso spirituale "come Dio comanda" XD ho capito che il periodo più bello, intenso e ricco di significato è la Quaresima.
Ebbene si, quel periodo che tutti pensano triste, ricco di privazioni e penitenze, in realtà è quello che amo di più, perchè mi fa vivere la fede a pieno, passando attraverso la morte di nostro Signore fino alla gioia immensa e indescrivibile della sua Risurrezione.
Entro domenica metterò anche un post specifico per digiuno ed astinenza, ma ora purtroppo non ne ho il tempo.
Facciamo un piccolo ripasso, diciamo che non guasta mai, anche perchè magari non tutti si pongono certe domande e svolgo gesti automatici  cui danno poco significato.
Domani è il mercoledi delle Ceneri, in questo giorno ha inizio il cammino di Quaresima per cui in questo giorno oltre a ricevere un gesto ben preciso ci sarà astinenza e digiuno.
Ma vediamo in breve cosa racchiude questa importante giornata.
Da noi ci saranno ben 4 momenti dove poter ricevere le ceneri, la mattina alle 8.00 , al pomeriggio alle 16,40 per i bambini di elementari e medie (senza messa) , alle 18.00 e alle 20.30

Cosa sono le ceneri?
le ceneri si ricavano dai rami di ulivo benedetti l'anno precedente, vengono bruciati e ciò che ne rimane sarà la cenere utilizzata per questo rito.

Cosa accade in questa celebrazione?
Dopo il saluto liturgico iniziale segue subito la colletta, (l’atto penitenziale è sostituito dal rito delle ceneri).
Dopo l’omelia, il sacerdote benedice le ceneri con una delle due orazioni previste e con l’aspersione. Segue l’imposizione delle ceneri e si conclude con la preghiera universale, dopodiché la celebrazione prosegue come al solito.
Per ricevere le ceneri si esce dai banchi andando in processione in modo da esprimere il proprio impegno nel seguire Gesù e i suoi insegnamenti in questi 40 giorni.
La frase utilizzata dal Sacerdote "Convertitevi e credete al Vangelo" (Mc 1,15) è un invito alla penitenza e alla conversione per iniziare il periodo di Quaresima.
L'altra formula è "ricordati che polvere eri e polvere tornerai" (Gen 3,19) anche questa con un significato intenso, che ci ricorda il nostro essere uomini e la verità sulla morte.

La Quaresima è un periodo meraviglioso perchè ci permette di avere ben 40 giorni per trasformarci, per comprendere il Suo amore, per anche solo provare ad assomigliargli... è l'occasione giusta per fare tutto questo, aprire il nostro cuore e lasciarci plasmare da Lui.
Ci tengo a specificare per chi non ha ai fatto i conti che i 40 giorni escludono le domeniche e arriva al Sabato Santo, vi spiegherò poi nel prossimo post il motivo.
Per questo nel cammino servono anche digiuno, astinenza e rinuncia, senza queste cose non potremmo mai capire di essere sulla strada giusta ma ne parlerò nel prossimo post.
In famiglia, soprattutto per i bambini ho preparato un cartellone da appendere bene in vista dove abbiamo scritto i nostri propositi.
Per i bambini (Giorgia quasi 7 anni, Gabriele 4 e mezzo, Mattia 4 mesi) nessun rinuncia essendo piccoli, caramelle ne mangiano a dire tanto una ogni 2 giorni, non utilizzano nessun genere di videogioco, non sanno nemmeno cosa sono gli smartphone, per cui le rinunce a cose simili sarebbero inutili.
Per cui hanno optato per cose più difficili, ovvero ascoltare mamma e papà, impegnarsi a condividere con amici e tra di loro, comportarsi bene a scuola e all'asilo, per il mezzano soprattutto parlare dato che ha alcune difficoltà.
Mattia è ancora troppo piccolo anche solo per capire quindi nulla, c'è sul cartellone ma ha accanto solo un cuore.
Per me e mio marito ci sarà il "non urlare" tra i principali, poi personalmente anche leggere il vangelo ogni giorno, aumentare la frequenza della recita del rosario e altre piccole cose.
Mio marito ha detto che non toglierà le caramelle o cioccolato perchè non sarebbe tanto difficile "non sono più un bambino"... (ma lo faceva fino all'anno scorso XD 😆 ).
Ogni venerdi ci sarà la via Crucis in parrocchia quindi ci andrò con mia figlia Giorgia, facendo la catechista un venerdi sarà animata dai ragazzi della mia classe, magari metterò qui il nostro lavoro.
Altra cosa molto bella, da martedi 7, ogni martedi dalla 1°elementare alle 1°media ci sarà il momento di preghiera in oratorio prima di andare a scuola.
Alle 7.00 andranno nella chiesina dell'oratorio, ci sarà un momento di preghiera tutti insieme poi faranno colazione e andranno a scuola per le 8.10
Lo avevano fatto anche in avvento ed era piaciuto tantissimo, stranamente Giorgia si alzava velocissima ed era entusiasta.
Ci saranno anche altri piccoli impegni che sono conservati nel cuore, devo ancora discernere poichè fare troppo non è mai una cosa bella e rischia di essere controproducente portando a fare male tutto.
Spero che tutti vuoi possiate vivere a pieno questo periodo, spero che il Signore possa illuminare ogni minimo passo fatto verso di Lui per poi rinascere trasformati nel cuore e nello Spirito.
Vi lascio due immagini, una è il cartellone fatto con i bambini, in foto è vuoto ma vi assicuro che poi abbiamo scritto! XD
Poi c'è un bellissimo percorso di quaresima da stampare e far colorare ogni giorno aspettando la Pasqua.
Anche se sono piccoli è meraviglioso vedere la loro curiosità per tutte queste cose, poi sarà che da noi fin dall'asilo gli fanno vivere i "momenti forti" come avvento e quaresima spiegando loro cosa accade, ad esempio domani il parroco andrà all'asilo a parlare delle ceneri e vivranno la quaresima.
Quindi vi consiglio letture e libricini oltre  farli assistere a via crucis etc, magari preparando delle immagini adatte a loro.
Buon cammino di Quaresima e ai prossimi post!
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Un caro abbraccio
Cristina

PERCORSO DI QUARESIMA PER BAMBINI

CARTELLONE QUARESIMA PER LA FAMIGLIA


sabato 31 dicembre 2016

Buon anno nuovo

Buongiorno,
Sono stata assente per parecchio ma sono scusata, il 31 ottobre è nato il mio terzo figlio.
Tra un paio di mesi arriverà un computer nuovo quindi riuscirò ad essere decisamente più presente, ora sono passata per gli auguri di fine anno.
Un altro anno stai per finire, ricco di alti e bassi come sempre, l'importante è prendere tutto ciò che c'è stato e trasformarlo in un seme da piantare alla soglia del nuovo anno...
Se durante l'anno qualcosa non va come vogliamo non dobbiamo di certo incolpare il nulla, è semplicemente la vita che scorre e ciò che accade è base o conseguenza di ciò che siamo e diventeremo.
Quindi se un anno è andato male pensiamo a cosa abbiamo fatto per migliorarlo, se la risposta è "nulla" allora rimbocchiamoci le maniche e vediamo di fare veramente qualcosa perché la bellezza della vita non si trova stando seduti ad aspettare ma vivendo ogni attimo con tutto noi stessi.
Poi ovviamente per tutto ringraziamo il Signore che è presente in ogni secondo della nostra vita e da un senso ad ogni cosa ❤❤
Buon anno a tutti ❤🌟 che possiate vivere la vostra vita a pieno, senza lamentarsi di ciò che accade ma provando a modificarlo, parlando sempre bene degli altri e smettendo di parlare male di chi ci circonda perché quello è solo veleno per noi è per gli altri.
Donatevi perché in questo modo riuscirete ad assaporare la gioia della vita ❤
Che il 2017 possa essere solo l'inizio di qualcosa di meraviglioso 🌟
Cristina


venerdì 15 luglio 2016

Essere positivi in un mondo che fa paura.



Ci ho pensato parecchio prima di scrivere questo post ma credo sia lecito dopo numerosi attentati, esprimere qualche considerazione riguardo ciò che sta accadendo attorno a noi.
Ieri sera a Nizza un uomo ha ucciso 84 persone, donne uomini e bambini senza guardare in faccia a nessuno; con il suo furgone si è lanciato sulla folla con l'idea di uccidere, pare sia un tunisino figlio di un estremista.
Prima di Nizza c'è una lista lunga di attentati tra cui Parigi, Bruxelles, Dacca e altri, tra cui uno degli aeroporti considerati più "sicuri", si, "sicuri" virgolettato perchè oramai a mio parere non esiste nulla di sicuro al mondo.
Tutti ci dicono di non avere paura perchè è quello che vogliono gli attentatori, di vivere normalmente.. ma cosa si fa? spiegatemi come posso vivere spensierata sapendo che da un momento all'altro un pazzo potrebbe farsi saltare in aria o chissà cos'altro.
Capisco che non si possa vivere nel terrore (non sarebbe nemmeno vivere), ma allo stesso tempo prima di fare degli spostamenti credo sia lecito fare mille ragionamenti ed è innegabile che non ci si possa più spostare tranquillamente come una volta.
Come si può stare tranquilli pensando che un parente o il proprio marito o i figli si debbano spostare con aerei o metropolitane per vacanza, lavoro, studio o vogliano assistere a qualche festa come nel caso di ieri?
Come si può andare tranquilli a visitare grandi città senza che il pensiero vada al rischio di possibili attentati?
Soprattutto come possiamo pensare ad un futuro positivo per i nostri figli con un mondo del genere?
Me lo chiedo spesso avendo una figlia di 6 anni, uno di quasi 4 e uno in arrivo e non so effettivamente rispondere in modo esaustivo.
Da parte loro non ci sono domande, solitamente non guardo il telegiornale con loro, eccetto oggi, volevo vedere qualcosa riguardo l'accaduto quindi ho messo sul canale del tg, essendo sempre con me ovviamente anche loro hanno sentito qualcosa, nessuna immagine cruda fortunatamente (altrimenti avrei cambiato canale all'istante) e la grande ha chiesto cosa fosse successo, oggi non le ho saputo rispondere, ho cercato di deviare il discorso perchè non ero pronta, cosi le ho messo i cartoni animati in modo che l'attenzione si potesse spostare su un altro argomento.
Questa cosa mi ha portata a riflettere sia su eventuali risposte per loro sia per me stessa perchè non riesco proprio a concepire l'idea di violenza tra esseri umani per pseudo ideali e cose simili.
Dico "pseudo" ideali perchè personalmente trovo sbagliatissimo etichettare e fare di tutta l'erba un fascio ovvero collegare i mussulmani agli attentatori, non sono tutti cosi, non voglio nemmeno credere che siano tutti cosi ma non voglio parlare di questo.
Quindi cosa fare se si pensa al futuro? Come comportarsi con i propri figli?
Come cristiani dobbiamo pregare e anche tanto! Pregare per la pace, pregare perchè nel cuore degli uomini si possa fare spazio a Dio perchè solo cosi riusciremo a vivere in un posto migliore; finchè Dio resterà escluso dalla vita delle persone potrà esserci solo del male.
Coinvolgiamo i nostri figli nella preghiera, sia per le vittime di queste stragi sia per chi compie del male perchè nessuno li prenda da esempio per compiere altro male.
Anche se non è facile dobbiamo trasmettere loro la speranza di un mondo migliore, di un mondo in cui è possibile vivere serenamente senza il terrore per ciò che può accadere intorno, speranza negli esseri umani.
Questo si può fare parlando dei fatti accaduti (sempre in base alla loro età), raccontando loro in modo semplice cosa sta succedendo nel mondo e invitandoli a pregare.
Non lasciate mai i bambini da soli davanti alla tv quando ci sono telegiornali (di solito nemmeno in generale ammenochè sapete cosa stanno guardando), dovete sempre essere pronti a cambiare canale nel caso ci fossero immagini non adatte a loro o l'argomento viene trattato in modo troppo dettagliato, (cosa che accade spesso ma ne parlerò dopo) dovrete essere pronti a rispondere ad eventuali domande, prendetevi anche del tempo se necessario (cosa che ho fatto oggi) poichè liquidare con qualche parola può creare idee sbagliate o ulteriori dubbi, quindi meglio evitare di rispondere subito ma farlo successivamente con tranquillità e in modo che capiscano e non gli restino dubbi.
Se non volete nemmeno affrontare l'argomento perchè troppo piccoli allora evitate di far vedere loro cose a riguardo, se invece non lo volete affrontare ma sono abbastanza grandi da veire a conoscenza dei fatti da esterni (scuola, amici etc) allora forse è il caso che lo facciate voi prima che si facciano idee sbagliate o qualcuno gli metta in testa della cattiveria che non servirebbe a nulla.

Vagando per il web si leggono spesso messaggi di odio verso gli attentatori e in generale per una certa tipologia di persone etichettate tutte come terroristi, appena succede qualcosa partono subito link su facebook con bufale a destra e sinistra con frasi mai dette da questo e quello, ecco, cercate di credere solo a ciò che è reso ufficiale, non a siti di pseudo giornali o simili creati solo per aumentare l'odio di cui invece dobbiamo fare a meno.
Già gli stessi telegiornali importanti quando una notizia è di cronaca e ci sono di mezzo dei morti rincarano la dose ad ogni servizio aggiungendo dettagli su dettagli riguardo quanto hanno sofferto le vittime, filmati di morti, oppure di come è stato ucciso l'attentatore, o di quello che si è fatto saltare in aria etc... le trovo tutte notizie inutili fatte solo per aumentare odio e paura dimenticando che per i morti ci deve essere rispetto cosi come per le famiglie che subiscono il lutto.
Di certo sentire in tv che il loro caro ha sofferto etc non è di aiuto, anzi, peggiora solo il dolore che già provano, quindi reputo quel tipo di informazione piuttosto squallida e solo per attirare spettatori che invece sembrano godere nel vedere scene cruente etc.
Nel caso di Nizza, utilizzare la foto della bambina morta con accanto la bambola non la trovo una buona idea come immagine simbolo, la trovo di pessimo gusto, mentre quella che trovate in questo articolo è l'immagine che reputo corretta se proprio si vuole condividere la vicinanza in modo simbolico alle persone coinvolte.

"io provo ad essere positivo...
ma questo mondo fa davvero paura"
è la frase che ho condiviso stamattina, un pensiero trovato sul web che rispecchia a pieno i miei pensieri al risveglio.
Ciò che ho scritto fino ad ora è arrivato in parte dalle riflessioni della giornata, in parte dal cuore e spero possano esservi utili cosi come lo sono stati per me mentre li scrivevo.
Il titolo del post l'ho messo solo alla fine, quando ho terminato di riordinare l'articolo, metterlo prima per certi argomenti è difficile quindi ho atteso l'ispirazione.
Un caro abbraccio in Cristo e vi auguro un sereno fine settimana.