lunedì 2 settembre 2013

Perdono o non perdono? Questo è il problema...


Buon pomeriggio,
oggi mi sono imbattuta in una frase San Francesco d'Assisi che mi ha portata ad alcune riflessioni, ovvero il PERDONO.
La frase è la seguente:

"E' nel dare che si riceve, perdonando che si è perdonati."

Lasciando da parte la prima parte della frase, preferisco concentrarmi sulla seconda, ovvero "è perdonando che si è perdonati".
Perdonare è qualcosa di decisamente difficile anche se dipende molto dalla situazione, per quanto mi riguarda ho imparato che portare rancore e non perdonare è qualcosa che non fa per me, rovina solo la vita della persona che prova questi sentimenti e non risolve nulla.
Perchè non dovrei perdonare? perchè devo provare questo sentimento cosi negativo e renderlo parte della mia vita? di certo non è la persona che mi ha causato quel sentimento che ci perde ma sono io.
Credo che a chiunque nella vita sia capitato di avere a che fare con persone che possano averci fatto un torto, o ci abbiano fatto del male portandoci a provare rancore, o addirittura odio (sentimento orribile) e che ci hanno fatto dire "mi dispiace ma questo non lo perdono".
Anche da bambini quando magari ci prendono in giro per qualcosa etc lo si dice ma da piccoli è ben diverso anche se è meglio insegnare ai propri figli a perdonare sempre e fin dalla tenera età.
C'è da dire che perdonare non significa dimenticare e cancellare tutto ciò che è accaduto ma rivalutare e nonostante tutto pregare anche per chi ci ha fatto del male.
Un esempio personale è la situazione che ho con mio padre, da qualche anno ha una nuova compagna e da quando sta con lei ha praticamente eliminato me e mio fratello dalla sua vita, io sono riuscita ancora a vederlo soprattutto dopo aver saputo che aveva avuto un infarto ma la sua frase è stata "se non accettate la mia compagna allora non vedrete più nemmeno me", trovo questa frase assurda, gli abbiamo spiegato che non è che non la accettiamo ma da quando sta con lei è cambiato, le poche volte che l'ho visto doveva esserci anche lei, se lei era al lavoro non potevamo vederci... fattostà che non lo vedo da 1 anno e 4 mesi.
All'inizio non la sopportavo appunto per questa conseguenza, poi piano piano ho capito che il non volerle perdonare il fatto che mio padre si è allontanato (oltre a non essere dl tutto colpa sua avendo anche mio padre una volontà propria) portava solo conseguenze a me poichè mi logorava e non mi rendeva serena.
Quindi ho perdonato entrambi, scrivo messaggi a mio padre per gli auguri, l'ho avvisato di vari eventi, invitato più volte a casa nostra ma senza successo, rispondeva ma in quanto a vederci non dava mai una risposta.
Conosce di vista la mia prima figlia, mentre non sa nemmeno che faccia abbiano il mio secondo figlio e la figlia di mio fratello.
Il perdono porta al perdono, chissà che magari in futuro anche mio padre si decida a perdonare anche noi per ciò che lui crede abbiamo fatto di male (ovvero non accettare del tutto la compagna) vedendo che nonostante tutto continuiamo a cercarlo e a renderlo partecipe della nostra vita...
Più volte mi è stato detto che altre al mio posto avrebbero chiuso ogni contatto, io non ce la faccio, è mio padre e mi manca immensamente, in certi momenti ho bisogno di lui ma non posso obbligarlo ad esserci se non vuole... nel mio piccolo faccio il possibile e spero ancora.
Ci sono state anche altre occasioni più "piccole" ma che mi hanno portata anche a perdonare cose ben più "gravi" evitando di portare rancore.
Prendiamo esempio dal Signore, lui è la nostra guida e il nostro punto di riferimento per capire cosa è il perdono e tutti i benefici.
Ovviamente non possiamo pretendere che ciò possa avvenire da un giorno all'altro e alla prima occasione, ci può volere tempo ma l'importante è arrivarci.
Che il Signore vi benedica!

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