martedì 3 marzo 2015

Siamo cristiani, non siamo perfetti.


Buongiorno,
è da molto che non scrivo ma non sempre si ha l'ispirazione per scrivere e piuttosto che scrivere male e cose a casaccio credo sia meglio prendersi delle pause.
Nell'ultimo periodo nei social (soprattutto facebook) ho provato ad espormi un po, cosa credo normalissima, ovvero dire cosa ci piace, cosa condividiamo, cosa non condividiamo con motivazioni etc...
Dovrebbe essere lo scopo dei social quello di dire la propria opinione soprattutto quando si tratta di farlo nella bacheca personale.
Bene, questa faccenda funziona, si creano dibattiti, dialoghi e scambio di opinioni molto interessanti almeno finchè le persone hanno la stessa idea.
Il discorso cambia e spesso si evolve in modo negativo se gli interlocutori hanno opinioni diverse e tu che hai creato il post sei cattolico coerente.
Già, purtroppo per molti il fatto che tu sia cattolico diventa sinonimo di chiusura mentale, bigottismo, persone moraliste che rosicano, cattoliche solo all'apparenza e chi più ne ha più ne metta.
Dopo tutto questo aggiungiamo il fatto che l'essere cattolico ti porta a dover stare attento a cosa fai o dici perchè secondo gli altri non puoi sbagliare, se sei cosi convinto della tua fede eh no, guai a te se commetti un minimo sgarro, allora sei incoerente!
Mi dispiace deludere chi la pensa in un certo modo ma noi cattolici non siamo perfetti, non lo siamo affatto!
Commettiamo errori, ci capita di perdere la pazienza, alziamo la voce con i nostri figli, discutiamo con i nostri mariti, suoniamo il clacson in macchina per redarguire qualcuno...
Siamo esseri umani e in quanto tali peccatori... l'unica cosa che abbiamo di diverso è semplice; sappiamo riconoscere le nostre colpe, riconosciamo il peccato, ce ne pentiamo e chiediamo perdono poi commetteremo altri peccati come è ella natura umana ma cercheremo sempre di provare a migliorare, di capire dove sbagliamo e ci impegniamo per fare meglio.
Ecco, il punto fondamentale è riconoscere il peccato e chiedere perdono con il cuore, quella è la differenza, quello non ci rende migliori ma diversi, coerenti con la nostra fede e il nostro cammino.
Il mio errore all'inizio della mia conversione era simile, mi sentivo troppo imperfetta per poter essere cattolica, mi sentivo in difetto, piena di peccati che avrei ricommesso quindi incapace di avere un percorso limpido, poi è arrivato un sacerdote che mi ha aiutata a capire che il Signore ci ama proprio per ciò che siamo e che seguendolo possiamo essere diversi, migliori ma pur sempre peccatori ed è per questo che esiste il grandissimo dono del sacramento della riconciliazione.
Ci sono due tweet recenti del Santo Padre che ho letto proprio ieri e ve li scrivo:
3 Febbraio: "Siamo tutti peccatori. Siamo tutti chiamati a una conversione di cuore"
20 Febbraio: "I Sacramenti sono la manifestazione della tenerezza e dell'amore del Padre verso ognuno di Noi"
21 Febbraio: "Non c'è peccato che Dio non possa perdonare. Basta che noi chiediamo perdono."
ce ne sarebbero a decine di piccoli messaggi del genere che ci portano a pensare che se una persona ha fede o la ritrova (come nel mio caso), accanto a Gesù può migliorare e scoprire un mondo nuovo, non fatto di perfezione ma di amore nonostante i nostri errori.
Essere cattolici non è facile, ma abbiamo dalla nostra parte il Signore che ci ama incondizionatamente, anche quando in certi momenti dubitiamo di questo suo amore.
Da quando mi sono convertita ho riscoperto una fede diversa, qualcosa di speciale, di meraviglioso, ho scoperto la grandezza dei sacramenti, ho capito veramente cosa significa ricevere l'eucarestia, ho capito l'importanza della messa che non è "devo andarci altrimenti è peccato" ma è un incontro con Lui, un modo per accettare il suo invito a quel banchetto che ci offre ovvero se stesso...
Ho scoperto la pace che può infondere la recita del Rosario, cosa che molti giudicano "da vecchi", ebbene si, ho 30anni e recito il Rosario e ne sono felice.
Ho scoperto la gioia della preghiera per ringraziarLo ogni giorno di ciò che ho vissuto nel bene e nel male.
In poche parole se lo segui ti si apre un mondo nuovo, non più facile o senza intoppi, ma sai che non sei solo e che anche le difficoltà le affronti con accanto il Signore.
C'è però da aggiungere che se una persona si definisce cattolica non può poi dire che non è praticante, che va a messa ogni tanto, che non prega, che non vive in un certo modo la quaresima etc.
Ovviamente non spetta a me fare la morale ma o si vive la fede al 100% oppure come dice il Santo Padre non possiamo essere cristiani tiepidi, dobbiamo trasmettere la gioia della fede!
Direi che mi sono dilungata più del previsto.
Che il Signore vi Benedica e Buona Quaresima.