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venerdì 29 dicembre 2023

Dal "Te Deum" ai (10+3) propositi di Santa Teresa de Los Andes (per tutta la vita).


Stamattina in un post chiedevano di dare un voto al 2023, dei 10 commenti presenti, 9 davano "0", l'unico positivo era il mio...ho dato un 7 (con incoraggiamento). Sono eternamente convinta che senza ringraziare per l'anno appena trascorso diventi quasi impossibile iniziare bene quello in arrivo, siamo qui, abbiamo questa grazia e solo per questo lo zero dovrebbe essere impensabile... ma è pensabilissimo nel momento in cui Dio non è nella nostra vita, perché senza di Lui, ho potuto sperimentare che anche i piccoli intoppi sembrano insormontabili ed è facile dimenticare le piccole gioie ma anche quelle grandi.
Veramente non  riusciamo ad avere un bilancio anche solo minimamente positivo dell'anno che si conclude? Provate ogni mese a scrivere in un quadernetto o nell'agenda tre cose positive accadute e riprendetelo a fine anno, scoprirete che il bilancio sarà buono.

Quest'anno il mio "Te Deum" sarà abbastanza semplice ma non può mancare perché fare un bel "recap" dell'anno è un toccasana anche quando vivi momenti in cui lodare e ringraziare diventa difficile.
Dei primi mesi dell'anno ricordo poco, a parte il contratto con la casa editrice e la cresima di Giorgia, è come se tutto ciò che è accaduto prima della diagnosi lo abbia messo da parte in un cassetto per poi chiuderlo a chiave nella mia memoria. Ma basta chiacchiere, ecco il mio te deum, poi vi dirò anche qualche idea per i propositi (non propositi) spirituali/sociali/per la vita..

- Te deum laudamus per avermi fatto incontrare profili, persone e situazioni che mi avrebbero aiutata e preparate ai mesi successivi, senza di loro avrei affrontato tutto in modo meno "fiducioso".
- Te deum laudamus per le persone che ho conosciuto begli ultimi mesi, per la vicinanza e per avermi fatto vivere a pieno cosa significa avere dei fratelli e sorelle in Cristo.
- Te deum laudamus per i medici e le infermiere che mi hanno seguita, aiutata e confortata, per il loro essere "diretti" restando "umani".
- Te deum laudamus per mio marito che sta affrontando tutto accanto a me, che mi rassicura, mi fa sentire amata, mi dice anche quando è stanco o fa fatica, che si confida quando sta per arrivare al limite come ci eravamo promessi, che non mi fa sentire un peso e che mi bacchetta quando faccio troppo...
- Te deum laudamus ancora per lui, per avermelo messo accanto perché Tu sai tutto e sapevi che sarebbe stato quello giusto in ogni cosa...
- Te deum laudamus per i miei figli, anche quando mi fanno perdere la pazienza... per Giorgia che sta crescendo meglio di come avrei mai immaginato; per Gabri che ha mille sfaccettature e una sensibilità come pochi; per Mattia e la sua estrema unicità che lo rende fenomenale e indispensabile.
- Te deum laudamus per mia madre anche quando fatico a sopportare le sue chiacchiere a raffica e poi si lamenta se mi innervosisco...
- Te deum laudamus per i miei suoceri, li sto riscoprendo da pochi mesi e credo che finalmente stiano vedendo veramente come sono e il sentirmi apprezzate mi aiuta a non chiudermi.
- Te deum laudamus anche per la diagnosi di cancro...perché da quel momento tutto è cambiato, ho iniziato una specie di nuova vita e tutto attorno a me si è riempito di grazia... si, lo avrei evitato volentieri, ma dato che c'è, ringrazio per tutto il bene che ha portato...
- Te deum laudamus per il post operatorio, mi ha insegnato a rallentare, a riposare, a riorganizzare le cose per avere ritmi diversi, a fidarmi e ad affidarmi, ad avere rispetto per il mio corpo, per i miei limiti ed è una cosa che voglio insegnare anche alla mia famiglia.
- Te deum laudamus per ciò che sarà, per il tempo che avrò a disposizione (spero tanto), per ciò che riuscirò a fare e non fare, per le persone che conoscerò e che usciranno dalla mia vita perché mi fido di Te e so che finché la mia fiducia è riposta in Te, tutto ha un senso e può portare grazia.

Dopo questa lista di ringraziamento e lode, ho pensato che possiamo passare alla lista non di "buoni propositi" ma di "possibili stili di vita" per il nuovo anno e per quelli successivi per toglierci la malsana idea che debba essere spuntata entro le prime settimane altrimenti altrimenti significa che non riusciremo mai a fare nulla... Non so voi, ma per me è sempre stato cosi, soprattutto perché la lista finiva nel cassetto e la rivedevo mesi dopo.. per poi dire "va beh.. non c'è più tempo" e magari era maggio... (questa volta la metterò in bella vista).

Se pensate che fare propositi sia sbagliato vi dico subito una cosa... possiamo dire tutto quello che vogliamo, negare che prepareremo la lista, ma l’anno nuovo porta sempre a dei cambiamenti, seppur piccoli oppure inconsci ma è una cosa naturale e come tale certe volte ha bisogno di un po' di tempo per poterla vedere o per rendersene conto. Perché limitare i propositi ad un solo anno? Perché dare loro una data di scadenza?
Quella che vi propongo questa volta è stata tratta dagli appunti del cammino fatto con le carmelitane nel periodo di avvento. Sono propositi che toccano lo Spirito più che attività pratiche come imparare una nuova attività, procrastinare di meno, imparare una nuova lingua o cose simili; questi propositi invece partono dall’esempio di Santa Teresa De Los Andes (che li estendeva anche a tutta la vita).

Di seguito trovate il piccolo elenco da cui potete trarre ispirazione; l’idea è quella di scegliere UN solo proposito per volta e una volta fatto e interiorizzato, sceglierne un altro oppure aspettare un po'...

10 idee che possono diventare “il meglio” per noi:

  1. Scegliere piccoli sacrifici (piccoli non significa che "ci costino" meno)
  2. Saper dire di “no” amabilmente (magari proponendo un'alternativa)
  3. Rimanere determinati nell’umiltà (non adeguarsi, ma rimanere saldi)
  4. Esercitarsi a risollevarsi con audacia dopo le cadute (anche grazie all'umiltà)
  5. Trattenersi dal parlare troppo (per non mettersi in mostra o primeggiare)
  6. Avere il coraggio di chiedere perdono (anche quando dall'altra parte c'è un muro)
  7. Meditare sull’umiliazione di Cristo (eliminerebbe prima di tutto la superbia)
  8. Distaccarsi dallo sguardo degli altri (per non crearsi una falsa identità su basi sbagliate)
  9. Fuggire la mondanità (preferire incontri amicali positivi a quelli non costruttivi)
  10. Guardare il prossimo valorizzandolo (anche lasciando a lui l'ultima parola)
+3 extra:
  1. Lavorare perché altri siano felici (senza mettere noi e ciò che facciamo al centro)
  2. Adoperarci per essere gioiosi (basta pochissimo, dobbiamo solo aprire gli occhi)
  3. La gioia della decisione di seguire Gesù Cristo (se ci rende tristi allora non Lo stiamo seguendo) 
Voglio condividere anche la lista che aveva stilato proprio Santa Teresa de Los Andes, una serie di "propositi" per tutta la vita, perché lei si che lo aveva capito... i propositi non sono per un anno soltanto ma andrebbero vissuti tutta la vita..

"Propositi per tutta la mia vita:
- Non abbandonerò mai la meditazione, la Comunione e la Messa.
- Farò l'esame di coscienza e reciterò le mie preghiere del mattino e della sera, in ginocchio.
- Farò la lettura spirituale e conserverò nella mia anima un raccoglimento che mi mantenga unita a Gesù e separata completamente dal mondo.
- Avrò carattere. Non mi lascerò portare dal sentimento e dal cuore, ma dalla ragione e dalla coscienza.
- Compirò con gioia la volontà di Dio, tanto nel dolore come nella gioia, senza mai far trapelare sul mio viso quello che passa nel mio cuore.
- Non agirò mai spinta dal condizionamento degli altri, tanto nel mio agire quanto nel mio parlare"
(Diario, §43)

Buon fine anno e buon cammino verso quello nuovo, che possa essere sempre illuminato dalla luce di Cristo, perché solo cosi sarà possibile affrontare ogni cosa. Quale regalo inoltre poterlo iniziare con una ricorrenza dedicata a Maria...

Trovate la versione carosello su Instagram:


Cristina

martedì 3 gennaio 2023

Trasforma vecchi propositi in nuovi piccoli obiettivi verso il Cielo.




Dovevo semplicemente scrivere un post per instagram ma le cose da dire erano tante, troppe per farcele stare in uno spazio limitato per cui ho convogliato il tutto in questo articolo, nato anche dalla revisione dell'articolo che ho scritto e che troverete nel nuovo numero della rivista in uscita a breve.

Abbiamo appena iniziato gennaio, "anno nuovo, vita nuova" è il classico motto che scatta dopo la mezzanotte e/o dopo il primo brindisi dell'anno.
Peccato che spesso siano solo semplici parole di rito che non portano a nulla di concreto nella nostra vita, spesso nemmeno nelle piccole cose.
Andare in palestra, perdere peso, cambiare stile di vita, essere più positivi.... anno dopo anno si susseguono, sempre gli stessi, sempre tutti insieme e sempre senza un vero punto da cui partire.
E' cosi anche per i propositi spirituali... pregare di più, fare del bene, leggere più libri spirituali... una settimana dopo li abbiamo già dimenticati.

L'ultimo giorno dell'anno è sempre un momento carico di aspettative, in quel giorno si racchiude la fine e l'inizio per cui ci si sofferma a pensare a cosa abbiamo fatto e a cosa dovremo fare in futuro e per ognuno dei 365 giorni che ancora devono arrivare.
Quando tiriamo le somme, spesso, ci soffermiamo sulle cose negative, su ciò che non è andato come avremmo voluto, ciò che non abbiamo concluso o ciò che non abbiamo nemmeno iniziato e qui si creano di conseguenza mille propositi per fare in modo che l'anno nuovo possa essere diverso, migliore, "si, quest'anno è quello buono per poter finalmente...." ed è immancabilmente ancora uguale.
Per tirare realmente le somme dovremmo imparare a fare un piccolo esercizio settimanale che ho imparato dalla ragazza madrelingua che abbiamo ospitato per un mese e mezzo a casa nostra...
Ogni settimana, la domenica sera ci chiedeva "Dimmi una cosa che ti è piaciuta questa settimana e una che non ti è piaciuta"... e allora ti trovi a ripassare giorno per giorno, a rivedere cosa è successo e cosa non è andato e già in quel momento sceglierne solo una bella e una brutta ti fa rivedere le cose con uno sguardo diverso.
Questo esercizio permette di tirare le somme a fine anno con qualcosa di concreto, trovare qualcosa di bello accaduto e segnarlo sul diario o un'agenda, una cosa buona e una non buona poi, alla fine dell'anno prendere quella lista per avere davanti agli occhi per cosa ringraziare e non basandosi su pseudo ricordi anche un po' sbiaditi e magari distorti dall'emozione del momento in cui ci troviamo ora.
Solo dopo aver tirato le somme in questo modo concreto possiamo provare a programmare qualcosa che possa essere realizzabile e duraturo.

Programmare, è un bisogno impellente di ogni essere umano, avere bene in mente cosa fare domani, tra una settimana, tra un mese... cosi da non avere sorprese e avere tutto sotto controllo... controllo che se sfugge ci manda in crisi e ci fa tirare somme negative in un batter d'occhio.
Già il primo giorno dell'anno dobbiamo avere ben chiaro cosa vogliamo fare in tutto l'anno che abbiamo davanti altrimenti siamo persi.
C'è una cosa che ho imparato in 37 anni di vita, su 10 buoni propositi, forse ne porterò a termine 1 probabilmente verso gli ultimi giorni dell'anno perché prima non ricordavo nemmeno cosa avevo in mente.
Ecco perché ho pensato che invece di puntare a dei "propositi" vorrei semplicemente puntare a dei piccoli obiettivi concreti e realizzabili secondo il mio stile di vita e secondo ciò che vorrei iniziare, togliere, migliorare o continuare.
Si ha sempre la necessità di fare cose nuove, aggiungere cose, fare di più... ma non teniamo conto che possiamo semplicemente continuare a fare qualcosa oppure togliere qualcosa che sia una brutta abitudine, qualcosa di dannoso, oppure qualcosa che ci porta via tempo e non ci serve.

I miei obiettivi già programmati per questo nuovo anno sono pochi ma concreti:
- Sguardo in Alto e piedi a terra nel mondo
- continuare a pregare come sto facendo
- tornare alla confessione mensile
- continuare a mettermi a disposizione 
- puntare alla santità (strada lunga, in salita e un gran casino)
- ritagliarmi più tempo per scrivere
- capire quali progetti portare avanti e quali lasciare.

Come possiamo stabilire degli obiettivi in modo semplice e concreto?
Programmandoli quando necessario, di volta in volta, di mese in mese senza pensare di poter impostare tutto l'anno in un giorno. Prendo il calendario o l'agenda e in base agli impegni segnati so quando posso aggiungere un obiettivo e lo segno. Va appuntato altrimenti ce lo scordiamo (o magari voi avete più memoria di me..).

Ho pensato di condividere qui una lista di cose possibili con l'aggiunta di suggerimenti per provare a concretizzare. Potete scriverli su un foglio, sul vostro diario o direttamente sull'agenda in matita, giusto per avere un quadro generale.

Ecco qui alcuni possibili obiettivi/propositi o come volete chiamarli... non dovete di certo farli tutti, scegliete ciò che può fare per voi e il vostro quotidiano.

- Punta alla Santità.. dopo questo direi che abbiamo finito XD scherzi a parte, l'obiettivo che muove tutto deve essere questo, allora il resto è solo un aiuto per arrivarci.

- Sguardo in Alto e piedi a terra (nel mondo), quando il nostro obiettivo è il Cielo allora tutto ciò che vogliamo fare sarà più facile da selezionare.

- Scegli il tuo Santo protettore per l'anno nuovo e impara a conoscerlo. Appunta la sua data di nascita (dove c'è), la data di morte, quando è stato canonizzato e perché, scrivi il suo nome su un foglietto e appendilo in bella vista come promemoria per rivolgerti a lui quotidianamente. Utilizza anche dei promemoria sul telefono.

- Scegli un Santuario da visitare durante l'anno, informati e vai quando lo ritieni il momento giusto, ne basta uno. C'è una ricorrenza specifica magari con apparizioni? Vai in quel periodo. Scrivi sull'agenda 3 possibili date cosi da avere delle alternative senza dimenticarti.

- Vivi a pieno i Sacramenti, cerca di confessarti a cadenza regolare, appuntando sull'agenda o calendario le disponibilità dei sacerdoti cosi da poter avere il tempo necessario per prepararti.

- Arriva a messa in anticipo per poterti preparare alla celebrazione, [se si va con i bambini è possibile accordarsi, uno entra a "prepararsi" e l'altro sta fuori fino all'ultimo minuto con i bambini poi entra e la volta successiva potete scambiarvi... (è fattibile per esperienza)]

- Ritagliati del tempo per pregare DI PIU', la sera prima pensa alla giornata successiva e a quando potrai avere il tempo necessario per pregare con tranquillità.

- Leggi il vangelo quotidianamente, mentre fate colazione, appena svegli, mentre andate al lavoro (se non utilizzate l'auto), ci sono anche applicazioni comode per poter leggere ovunque appena hai 2 minuti di tempo.

- Appunta delle riflessioni in un quaderno di preghiera, cerca di mantenere questo "appuntamento" con il Signore qualche minuto durante la settimana oppure se proprio non hai tempo puoi crearti un appuntamento mensilmente per fare una specie di riassunto mensile. Non è la stessa cosa ma meglio partire da piccoli passi.

- Prova a fare almeno due novene durante l'anno.

- Ringrazia il Signore ogni sera per ciò che hai vissuto in quella giornata.

- Ogni domenica pensa ad una cosa bella e una brutta accadute durante la settimana e ringrazia. Cosa posso cambiare? Cosa posso continuare a fare?  (potete appuntarle per il resoconto di fine anno)

- Recita il Santo Rosario una volta al mese (secondo le proprie possibilità per cui seguendo alla radio, con un audio oppure spezzato durante la giornata).

- Togli qualcosa che non ti piace, che possa essere una brutta abitudine o un'attività che vuoi fare a tutti i costi ma che non ti da nulla di buono.

- Fai un resoconto mensile di come sta andando e non aver paura di cambiare, modificare, aggiungere o togliere ciò che ti allontana dal cielo.

- Vivi la liturgia a casa con piccoli gesti e piccole cose che trovi nell'agenda oppure che scoprirai piano piano seguendo il profilo instagram.

Punta al cielo, punta ad una vita in Cristo e ogni gesto, ogni progetto, ogni proposito, ogni obiettivo avrà un sapore diverso, uno scopo diverso ma con un unico punto di arrivo.
Trova la combinazione giusta per essere un po' Marta e un po' Maria, quell'equilibrio che ti permette di vivere nel mondo ma di non esserne risucchiata e prosciugata.

Buon cammino, buon anno, buon percorso sulla via della santità..

venerdì 13 dicembre 2019

La presunzione di essere indispensabili, come allontanarsi dal qui ed ora.




(perdonatemi per la lunghezza)
Ricordo che quando, da ragazzina, giocavo a "The Sims" (lo conoscete vero?), mi divertivo un sacco a far fare ai personaggi un sacco di cose, li facevo dormire lo stretto necessario perchè dovevano lavorare, lavorare, lavorare per fare carriera, creare una famiglia e non avevano tempo per amicizie o svaghi.
Sono cresciuta con l'idea che nella vita ogni persona deve cavarsela da sola, chi fa da sè fa per tre si dice, giusto?
"Fai da sola che è meglio, almeno non dai agli altri motivo di rinfacciare o parlare male...", "se stai bene, non dirlo a nessuno che poi ti augurano il male...", "non fidarti a raccontare certe cose..." Dovete immaginare tutte le frasi dette in bergamasco anche se non  è semplice, ma ho messo direttamente la traduzione per aiutarvi.
Per cui ecco ciò che mi è sempre stato detto, fai da sola e sei certa che nessuno avrà qualcosa da ridire, non sarai in debito con nessuno e vivrai tranquilla.
Peccato che nel pacchetto avessero omesso la parte in cui, nel fare tutto da sola e nell'essere disponibile, il tuo corpo dopo un po rischia di cedere perchè non riesce a stare dietro certi ritmi.

Ripensando un po a ciò che mi hanno insegnato, ora come ora mi viene da storcere il naso perchè facendo mente locale e riprendendo un discorso recente di mia madre, non funzionava proprio cosi quando ero piccola.
Niente aiuti, niente dipendenze da altri etc... però sono stata praticamente cresciuta dalla mia nonna materna.
Era lei che mi dava le pappe, dormivo con lei quando i primi mesi volevo fare baldoria di notte e i miei genitori dovevano dormire, era lei che stava con noi quando i miei genitori lavoravano (facendo i mercati era solo al mattino), per qualsiasi cosa mia nonna era quotidianamente presente.
Quei ragionamenti fanno acqua da tutte le parti per innumerevoli motivi, primo di tutti l'idea che si è circondati dal male, da persone di cui non ci si può fidare, da persone che aspettano solo di augurare il male agli altri... tu invece, sei certo che ciò non lo farai per cui puoi  fidarti e affidarti solo a te stesso; tu sei tutto, gli altri non sono niente.
Tranquilli, ci sono io, faccio tutto io, mi propongo io!! Cosa vuoi che succeda con una cosa in più da fare?
Poi perchè chi predicava di non farti aiutare quando in realtà ha vissuto la cosa opposta, ma sorvoliamo.

Togliersi dalla testa certi concetti e certi meccanismi è difficile, entri in un circolo vizioso di presunzione di essere indispensabile, peccato che non è proprio cosi perchè quella presunzione ci allontana dal qui ed ora che rende la vita qualcosa di splendido da vivere; non solo, ci allontana dagli altri, ci allontana da Dio.
Cosa ne consegue? Che perdiamo di vista il nostro obiettivo, il paradiso, quello si raggiunge non pensando al domani ma vivendo l'oggi a pieno.
Ci si carica di cose da fare, ci assale la stanchezza, si è stanchi di essere stanchi, ma alla fine cosa facciamo per cambiare? Nulla, niente di niente.

Proprio ieri ne parlavo con mio marito, che da tempo immemore mi dice di darmi una calmata, di mollare qualcosa, qualche impegno (che avrebbe potuto prendere qualcun'altro al posto mio ma che ovviamente secondo la mia logica, se non ci sono io allora non c'è nessuno), mi ha detto
"Non so se aspetti che ti capiti qualcosa o qualche problema di salute grave che ti porti effettivamente a doverti calmare per forza, dovresti fermarti prima; siamo sposati, dovremmo essere una squadra, se pretendi di fare sempre tutto da sola, staremo comunque insieme per sempre ma come? ognuno per conto suo perchè tu sei abituata a fare da sola e con i tuoi tempi e io mi sarò stancato di propormi".
(visto amore che ti ho ascoltato.!!!)
Tra la casa, l'essere moglie, i bambini tra impegni extrascolastici (equitazione, calcio, scout, chierichetti), scolastici, medici, la mole di lavoro che c'è dietro l'avere una figlia con DSA alla quale fai da tutor, oltre ad essere tutor per lavoro di un altro bambino con DSA, l'essere catechista (programmazione incontri, riunioni serali), rappresentate all'asilo (riunioni etc...), tiro con l'arco come sport (con annesse riunioni mensili, allenamenti), il gruppo settimanale della lectio divina, ogni lunedi adorazione eucaristica, la condivisone e testimonianza qui nel blog, sui social etc...
Beh, quando arrivi a dover mettere circa 7 promemoria sul telefono e bigliettini ovunque perchè non ricordi le cose da fare... ecco, forse è il caso di fermarsi e rivedere un po tutto questo per ridimensionare le giornate.
Nel momento in cui per fare tutto ciò trascuri l'essenziale, per cui non hai tempo di stare bene con i tuoi figli, che non vuol dire per forza giocare con loro ma semplicemente parlarci senza dire "aspetta, ho questo da fare poi parliamo" e alla fine li metti a letto e non vi siete detti una parola... oppure fare promesse che non puoi mantenere perchè non hai tempo e quella ti sembra una perdita di tempo... oppure ritrovarsi sul divano la sera e rendersi conto che tutto ciò che hai fatto non ti ha dato nulla perchè è stato un dovere dopo l'altro, oppure parlare a monosillabi con il marito perchè si è stanchi (entrambi, perchè anche lui oltre al lavoro è pure allenatore dei pulcini).. oppure trascuri il tuo rapporto con il Signore, quello che per te è sempre stato il mio motore per le giornate..ora è diventato il fanalino di coda... (pessima cosa).. ecco, forse è il caso di rivedere le cose e fare una scaletta delle priorità.

Che caspiterina di vita è questa?
Capiamoci, questa analisi la faccio spesso, solitamente a fine anno per il Te Deum ma  nel concreto non cambia nulla, anzi, continuo a dire che se non accettassi io certi compiti nessun'altro lo farebbe.
Morale della favola.. un gran casino!
Me lo dico da sola.. "ma sei seria?", si, ero seria... ero? esatto, lo ero, perchè ora non lo sono a riguardo, sono solo stanca, ma quella stanchezza (mentale) che ti fa dire "o mollo qualcosa o non so come andrà avanti" perchè ora non è solo mio marito a dirlo, ma anche il mio corpo mi fa capire che devo fare selezione, devo scremare perchè di segnali me ne sta mandando molti, i primi li ho ignorati nonostante fossero stati molto pesanti, ora ne sono arrivati altri e non voglio andare oltre.

"Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?  Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?  E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?  E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.  Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.  Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?  Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?  Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.  Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.  Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena." (Matteo 6, 25-34)

"Non ho alternative" era la mia frase migliore, quella che utilizzavo di più in risposta al mio carico quotidiano... ebbene, balle!
Di alternative ce ne sono, si trovano, magari non subito o schioccando le dita, ma "chiedete e vi sarà dato" diceva qualcuno che conosciamo bene... e l'alternativa si trova, si può trovare.
Non affannatevi dunque per il domani, perchè il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
Quanta verità in questo versetto, ogni giorno porta con se le sue preoccupazioni, quindi perchè dovremmo iniziare a pensarci quando ancora non sappiamo cosa ci aspetta, quali intuizioni potremmo avere prima del domani?
Magari mi faccio mille paranoie per una cosa che dovrò fare domani, vado a dormire e il giorno dopo arriva la soluzione... lo dico perchè mi è capitato un sacco di volte.
Tante volte ho chiesto il dono dell'ubiquità perchè dovevo essere in due posti in orari vicini per cui con conseguente ritardo e corse, poi arriva una telefonata qualche ora prima perchè la dottoressa o altro non ci sono e va rimandato l'appuntamento.
Pensate sia fortuna? naaaaaa, è Lui...
Per cui.. non affannatevi, chiedete e vi sarà dato, non è e non deve essere tutto solo sulle vostre spalle.
Ps. sto per alleggerire qualcosa...sarà dure ma posso farcela.
un abbraccio.

martedì 3 marzo 2015

Siamo cristiani, non siamo perfetti.


Buongiorno,
è da molto che non scrivo ma non sempre si ha l'ispirazione per scrivere e piuttosto che scrivere male e cose a casaccio credo sia meglio prendersi delle pause.
Nell'ultimo periodo nei social (soprattutto facebook) ho provato ad espormi un po, cosa credo normalissima, ovvero dire cosa ci piace, cosa condividiamo, cosa non condividiamo con motivazioni etc...
Dovrebbe essere lo scopo dei social quello di dire la propria opinione soprattutto quando si tratta di farlo nella bacheca personale.
Bene, questa faccenda funziona, si creano dibattiti, dialoghi e scambio di opinioni molto interessanti almeno finchè le persone hanno la stessa idea.
Il discorso cambia e spesso si evolve in modo negativo se gli interlocutori hanno opinioni diverse e tu che hai creato il post sei cattolico coerente.
Già, purtroppo per molti il fatto che tu sia cattolico diventa sinonimo di chiusura mentale, bigottismo, persone moraliste che rosicano, cattoliche solo all'apparenza e chi più ne ha più ne metta.
Dopo tutto questo aggiungiamo il fatto che l'essere cattolico ti porta a dover stare attento a cosa fai o dici perchè secondo gli altri non puoi sbagliare, se sei cosi convinto della tua fede eh no, guai a te se commetti un minimo sgarro, allora sei incoerente!
Mi dispiace deludere chi la pensa in un certo modo ma noi cattolici non siamo perfetti, non lo siamo affatto!
Commettiamo errori, ci capita di perdere la pazienza, alziamo la voce con i nostri figli, discutiamo con i nostri mariti, suoniamo il clacson in macchina per redarguire qualcuno...
Siamo esseri umani e in quanto tali peccatori... l'unica cosa che abbiamo di diverso è semplice; sappiamo riconoscere le nostre colpe, riconosciamo il peccato, ce ne pentiamo e chiediamo perdono poi commetteremo altri peccati come è ella natura umana ma cercheremo sempre di provare a migliorare, di capire dove sbagliamo e ci impegniamo per fare meglio.
Ecco, il punto fondamentale è riconoscere il peccato e chiedere perdono con il cuore, quella è la differenza, quello non ci rende migliori ma diversi, coerenti con la nostra fede e il nostro cammino.
Il mio errore all'inizio della mia conversione era simile, mi sentivo troppo imperfetta per poter essere cattolica, mi sentivo in difetto, piena di peccati che avrei ricommesso quindi incapace di avere un percorso limpido, poi è arrivato un sacerdote che mi ha aiutata a capire che il Signore ci ama proprio per ciò che siamo e che seguendolo possiamo essere diversi, migliori ma pur sempre peccatori ed è per questo che esiste il grandissimo dono del sacramento della riconciliazione.
Ci sono due tweet recenti del Santo Padre che ho letto proprio ieri e ve li scrivo:
3 Febbraio: "Siamo tutti peccatori. Siamo tutti chiamati a una conversione di cuore"
20 Febbraio: "I Sacramenti sono la manifestazione della tenerezza e dell'amore del Padre verso ognuno di Noi"
21 Febbraio: "Non c'è peccato che Dio non possa perdonare. Basta che noi chiediamo perdono."
ce ne sarebbero a decine di piccoli messaggi del genere che ci portano a pensare che se una persona ha fede o la ritrova (come nel mio caso), accanto a Gesù può migliorare e scoprire un mondo nuovo, non fatto di perfezione ma di amore nonostante i nostri errori.
Essere cattolici non è facile, ma abbiamo dalla nostra parte il Signore che ci ama incondizionatamente, anche quando in certi momenti dubitiamo di questo suo amore.
Da quando mi sono convertita ho riscoperto una fede diversa, qualcosa di speciale, di meraviglioso, ho scoperto la grandezza dei sacramenti, ho capito veramente cosa significa ricevere l'eucarestia, ho capito l'importanza della messa che non è "devo andarci altrimenti è peccato" ma è un incontro con Lui, un modo per accettare il suo invito a quel banchetto che ci offre ovvero se stesso...
Ho scoperto la pace che può infondere la recita del Rosario, cosa che molti giudicano "da vecchi", ebbene si, ho 30anni e recito il Rosario e ne sono felice.
Ho scoperto la gioia della preghiera per ringraziarLo ogni giorno di ciò che ho vissuto nel bene e nel male.
In poche parole se lo segui ti si apre un mondo nuovo, non più facile o senza intoppi, ma sai che non sei solo e che anche le difficoltà le affronti con accanto il Signore.
C'è però da aggiungere che se una persona si definisce cattolica non può poi dire che non è praticante, che va a messa ogni tanto, che non prega, che non vive in un certo modo la quaresima etc.
Ovviamente non spetta a me fare la morale ma o si vive la fede al 100% oppure come dice il Santo Padre non possiamo essere cristiani tiepidi, dobbiamo trasmettere la gioia della fede!
Direi che mi sono dilungata più del previsto.
Che il Signore vi Benedica e Buona Quaresima.

giovedì 2 gennaio 2014

Anno nuovo...


Buon pomeriggio,
soprattutto Buon Anno nuovo a tutti!!!
Quello che si è appena concluso è stato l'anno peggiore in assoluto anche se per fortuna ci sono state comunque cose positive.
E' stato l'anno di una perdita importantissima che mi ha completamente scombussolata oltre ad avermi fatto capire molte cose, l'allontanamento da mia madre per ciò che vi ho raccontato in un altro post, svariati problemi di salute e quant'altro.
Di pari passo c'è stata la mia svolta più grande con il mio nuovo cammino come catechista che mi sta dando molta soddisfazione oltre che amare molto questo impegno.
Si dice sempre "Anno nuovo, vita nuova"..ebbene per quest'anno no! non voglio mettermi in testa che l'arrivo del nuovo anno possa portare una nuova vita, ma voglio iniziare con un atteggiamento diverso ma sempre restando me stessa.
Spesso è proprio il nostro atteggiamento che può fare una grande differenza, se le cose non vanno bene è inutile piangersi addosso e sperare nel miracolo standocene fermi e seduti, se qualcosa non va rimbocchiamoci le maniche pensiamo che con noi c'è sempre il Signore a sostenerci e cerchiamo di essere positivi e con il sorriso!
Siamo cristiani, come possiamo essere cupi, musoni, giù di morale e piangerci addosso?? No!! siamo cristiani, quindi dobbiamo essere felici, trasmettere sicurezza e gioia anche nei momenti bui perchè il Signore ci sorregge, ci aiuta ad andare avanti ed è questa sua presenza costante che dovrebbe renderci felici ogni attimo.
Quindi il mio obiettivo per quest'anno sarà principalmente farmi guidare dal Signore, essere più positiva e smetterla di lamentarmi per ciò che mi accade di negativo perchè non serve se non a peggiorare il mio stato d'animo e quello di chi mi sta accanto... sarà difficile ma ci provo e ce la devo fare!
Quando mi farò prendere dallo sconforto ripeterò dentro di me "Il Signore mi è accanto e mi da la forza per affrontare ogni cosa".
Tra gli obiettivi più superflui c'è anche la voglia di finire di leggere un paio di libri di Maria Valtorta e di non sgarrare con la dieta per mia allergia alimentare al nichel.
Poi se mi verrà in mente altro vi aggiornerò, nel frattempo vi auguro un sereno e spiritualmente ricco anno nuovo!!!
Sarete nelle mie preghiere, domenica sarò al santuario di Caravaggio, luogo che amo.
Che il Signore vi protegga sempre.