sabato 14 novembre 2015

Pray for Paris.


Buongiorno,
In realtà non lo un "buon giorno", è un giorno vuoto e senza un senso apparente, un giorno che porta continui pensieri e riflessioni carico di tristezza, angoscia e perché no, anche di paura.
Non ci sono molte parole da dire, ogni lettera è sprecata di fronte a tanta tristezza, mi si spezza il cuore al pensiero di come sia andata la serata dei parigini di ieri...
 Mi metto al posto di coloro che hanno vissuto quelle ore di follia, di coloro che hanno visto morire uno ad uno le persone del teatro aspettando la propria fine certi che sarebbe arrivata.
Immagino i loro pensieri rivolti a chi amano, immagino i loro pensieri nel vedere il proprio marito/moglie/figlio essere ucciso prima di loro...
Immagino la sensazione straziante nel realizzare cosa stava accadendo e mi prende un angoscia indescrivibile al pensiero "e se fossi stata io al loro posto?"
Posso solo pregare per loro, pregare Perché ciò non accada più, ma accadrà ancora perché ogni persona ha obiettivi diversi e non andiamo tutti nel stessa direzione ovvero la pace..
Quando ci sono di mezzo la follia condita con la politica è il potere purtroppo l'uomo diventa la cosa peggiore sulla terra.
Non condanno l'Islam, quello è l'obiettivo di molti, il loro Dio non incita all'odio e ad uccidere,no Dio non lo farebbe mai, l'uomo si, l'uomo pecca e non sa gestire il libero arbitrio di cui gode, lo utilizza nel modo sbagliato perché il suo obiettivo non è l'amore ma l'odio..
Preghiamo uniti perché è ciò che ci rimane in queste situazioni ovvero la conferma che Dio è amore e l'uomo che uccide in nome di Dio non ha capito proprio niente..
Preghiamo perché solo uniti in preghiera possiamo avere quel sollievo che Dio ci sa dare, non siamo soli, Lui non ci abbandona mai!
Cristina

giovedì 17 settembre 2015

La tecnologia separa e gli spot lo inneggiano.


Buon pomeriggio,
oggi vorrei parlarvi di una cosa che personalmente ritengo assurda e riguarda una pubblicità vista ieri in  tv.
Non so se è il caso di fare il nome, comunque si tratta di una pubblicità di offerte televisive e fin qui nulla di male, propone ulteriori innovazioni con la possibilità di poter vedere contemporaneamente  i propri programmi preferiti sia in tv, sia sul tablet che sullo smartphone.
Fin qui tutto ok, oramai è normale fare tutto anche con tablet e smartphone, il problema a mio avviso sta proprio nella modalità proposta dallo spot e in ciò che trasmette, ed è la seguente:
Vi chiedo di immaginarvi la scena; normale famiglia con padre madre e due figli seduti sul divano che guardano la tv, ad un certo punto la mamma sceglie cosa guardare, la figlia non concorda quindi cosa fa? guarda i cartoni sullo smartphone e piano piano si alza e va in un'altra stanza.
Il bambino guarda altro sul tablet e anche lui si alza per andare in un'altra stanza, lasciando cosi i genitori soli sul divano.
Qui arriva il bello (ovviamente in modo ironico), il marito si alza e va in giardino con il tablet a guardare quello che vuole...
Praticamente per loro è naturale e normale che ogni membro della famiglia sia felice facendosi i fatti propri anzichè guardare la tv insieme o creare qualche attività o momento per la famiglia.
La società di oggi è sempre più chiusa in se stessa, già con l'arrivo degli smartphone si vede come tra gli stessi giovani manchi completamente il dialogo, mi è capitato spesso di vedere coppie a cena o in giro che guardano il telefono e non si guardano negli occhi.
Compagnie di amici che chiacchierano e nel frattempo guardano lo schermo, dando più importanza a un pezzo di plastica e circuiti piuttosto che ad ascoltare chi hanno accanto.
La tecnologia è utile, ha fatto passi da gigante ma sta rovinando l'essere umano dal punto di vista del sociale portandolo sempre di più a chiudersi in se stesso anzichè aprirsi agli altri.
Non voglio affatto demonizzare questo strumento ma sarebbe bello dargli meno importanza nella nostra vita.
Anch'io lo utilizzo molto soprattutto gestendo pagine facebook etc e mi sono resa conto varie volte che stavo esagerando ma almeno me ne sono resa conto ponendo dei limiti.
Ritrovare spot che inneggiano invece ad isolarsi mi lasciano perplessa perchè non è assolutamente ciò che voglio per i miei figli ne ora ne in futuro e spero di trasmettere loro l'importanza dell'essere presenti nella vita reale e non virtuale.
L'immagine che ho scelto in riferimento al post riguarda proprio la forza di non rimanere incatenati alla tecnologia ma di liberarci e vivere la vita al meglio perchè è un dono immenso che il Signore ci ha donato.
Un caro abbraccio

martedì 15 settembre 2015

Preghiamo per il Santo Padre


Buon pomeriggio,
eccomi rientrata in carreggiata dopo la pausa estiva, ho molti post da scrivere e cercherò di farò regolarmente per evitare di trattare argomenti troppo vecchi, prediligo concentrarmi sull'attualità.
Il post di oggi non è allegro e positivo, anzi, mi rende proprio triste al solo pensiero dato che come cattolica trovo scontato essere in linea con il Santo Padre ma da ciò che leggo ultimamente non è poi cosi scontato.
Dopo l'ultimo tema delicato trattato dal Santo Padre riguardo il matrimonio e i metodi per rendere (passatemi il termine) "più veloce" e "gratis" la procedura sta mettendo alla luce gruppi di cristiani che prendono parte di ciò che è stato detto, credono a titoli di giornali e articoletti scritti per fuorviare e si ritrovano ad essere contro il Papa.
Non entro ora nel dettaglio del tema trattato da Papa Francesco poichè prediligo trattarlo a parte e nel caso ci sono articoli molto esaustivi QUI e anche QUI  e che possono aiutare a comprendere meglio l'argomento oltretutto il sacramento in quanto tale non perde di certo valore poichè anche prima era possibile renderlo nullo per determinate motivazioni, sarà veloce ma non di certo facile le due parole non sono sinonimi come invece alcuni credono.
In questi giorni a riguardo mi è capitato di leggere cose come "Bergoglio è il falso profeta", "è un attira polli da cui stare alla larga", "servo del male", "è meglio allontanarsi dalla sua fasulla autorità" e via dicendo.
Leggendo questo sono rimasta basita da tanta mancanza di rispetto, persone che si definiscono "cattolici tradizionalisti"e utilizzano un simile linguaggio verso il Santo Padre e si credono più esperti di lui  è alquanto sconcertante.
Visto il mio passato ben poco in linea con la chiesa e più dall'altra parte, una volta tornata sulla "retta via" e iniziato il cammino di conversione quando sentivo parlare di demonio con frasi come "ecco, li c'è lo zampino del demonio, è lui che mette la pulce nell'orecchio" ho sempre sorriso ed evitato di aggiungere altro perchè lo trovo quasi assurdo, ero più per l'idea del prendersi le proprie responsabilità piuttosto che dare la colpa al demonio.
Ebbene posso dire che con il tempo ho imparato a ricredermi, mi sono resa conto quanto il male si riesca ad intrufolare ovunque creando scompiglio, spaccature e insinuazioni.
In questo caso specifico credo proprio che il demonio stia facendo un grosso lavoro e lo sta portando a termine creando spaccature tra gli stessi fedeli, mettendoli gli uni contro gli altri e per di più contro il Santo Padre.
Per tutto ciò possiamo pregare e pregare molto, su facebook ho creato un evento specifico SANTO ROSARIO QUOTIDIANO PER IL SANTO PADRE in modo da poterci unire in preghiera più persone possibile per il nostro Papa Francesco e per i cristiani cattolici che ad oggi stanno facendo il gioco del male.
Ogni giorno il Santo Rosario con le intenzioni di tutti, in particolare per il Santo Padre e per i cristiani che ora sono offuscati.
Un caro abbraccio.

mercoledì 10 giugno 2015

La fede e Medjugorie.


Buon pomeriggio,
il tema principale ultimamente riguarda la possibile decisione della Chiesa riguardo le apparizioni di Medjugorie e riguardo alla veridicità dei veggenti.
Parto dal presupposto che non sono mai stata a Medjugorie come non sono mai stata a Lourdes o a Fatima ovvero i principali luoghi delle apparizioni... vado invece spesso al Santuario di Caravaggio (in provincia di Bergamo quindi vicino casa) dove ci furono della apparizioni risalenti al 26 maggio del 1432.
Questo luogo come credo ogni luogo di pellegrinaggio anche per le apparizioni emana una pace infinita, quando vado li sto bene, mi sento in pace, mi siedo nelle panchine del prato che circondano un grande crocefisso e sto li in silenzio a meditare e pregare mentre i miei figli giracchiano per il prato... Credo sia una cosa valida anche per medjugorie come per lourdes... sono luoghi in cui ci si reca e dalle persone viene emanata realmente tanta pace che la si può respirare e ti entra dentro.
Diventano involontariamente luoghi di pace e di fede perchè quando respiri quel tipo di sensazione di pace qualcosa può scattare e diventa una cosa a catena che si trasmette da una persona all'altra.
E' normale poi che ci si lega al luogo perchè si è stati bene, quando provi certe sensazioni ci vuoi tornare e si crea un legame forte, vale anche per un posto dove andiamo in vacanza e stiamo bene, no?
La fede però allo stesso tempo non deve basarsi su quello, la fede si può rafforzare attraverso la preghiera, la Parola di Dio, i sacramenti, la Santa Messa e il Rosario.

Maria resta la nostra mamma celeste indipendentemente dalle apparizioni di medjugorie e la veridicità o meno dei veggenti non deve assolutamente intaccare la fede di chi è fermamente convinto delle apparizioni.
Quel luogo mi attira, quando vedo le immagini mi trasmettono pace e se ci sono state tante conversioni è positivo cosi come positivi sono i messaggi.
Non c'è nulla di male a crederci cosi come non c'è nulla di male nel dubitarne, affidiamoci alle decisioni della Chiesa e del Santo Padre.

Che il Signore vi benedica.

venerdì 5 giugno 2015

Amiche di penna e fede.


Buon pomeriggio,
non scrivo moltissimo a causa della mia testa a viole, alcuni pensieri di cui vi parlerò più avanti e al momento opportuno, per questo mi affido al Signore e alla sua misericordia.
Oggi vorrei parlarvi di una cosa decisamente non al passo con i tempi ma che amo molto, ovvero scrivere lettere a delle amiche di penna.
Ebbene si, nel 2015 a 30 anni ho delle amiche di penna, si carta e penna vera!! con cui mi scrivo e chiacchiero attraverso semplici lettere.
Ho iniziato questa cosa quando ero in attesa della mia prima figlia, attraverso  una rivista di mamme scrissi il mio indirizzo spiegando chi ero e cosa cercavo, ovvero mamme con cui scrivermi specificando che mi avrebbe fatto piacere trovare mamme cattoliche con cui parlare.
Dopo qualche settimana di attesa sono arrivate le prime lettere, alcune erano cattoliche altre no, una mi voleva convertire ai testimoni di geova e altre nemmeno avevano figli.
Dato che le lettere erano numerose ho fatto una certa scrematura avvenuta anche nei mesi successivi e alla fine nel corso di questi 5 anni sono rimaste 4 amiche di penna.
Per un certo periodo mi sono allontanata per vari motivi personali per poi riprendere e mantenere ottimi rapporti non solo di amicizia ma anche di fede, delle 4 rimaste una è insegnante di religione, e le altre 3 sono mamme con fede più o meno forte ma che sostengo sempre con la preghiera.
Una di loro inizialmente non la ritenevo proprio un'amica, anzi, certe volte mi irritava anche il suo modo di scrivere, sempre felice, mai un problema, sempre a ringraziare...
Con il tempo proprio questa persona involontariamente mi ha aiutata a capire che mi sbagliavo; devo sempre ringraziare il Signore per ogni cosa ed essere me stessa in tutto ci che faccio quindi esternando la fede perchè fa parte di me.
Ok, non che prima non ringraziassi il Signore ma lo facevo diversamente, non lo scrivevo mai nelle lettere o lo esternavo poco anche con chi magari non è credente, ma sbagliavo.
Questa stessa persona è stata la prima a cui ho voluto scrivere quando ho deciso di riprendere i contatti, decisamente strana la vita... credo sia tutta opera del Signore, anzi, ne sono certa.
Scrivere da il tempo di riflettere, meditare ed esternare ciò che siamo in tutta calma e tranquillità, è una cosa ben diversa dal telefonarsi o dal chattare o mandare un sms, se si hanno amiche di fede a cui scrivere, il gesto diventa spirituale, una comunione con Dio.
Tutto questo per consigliarvi di provare ad intraprendere questo percorso di amicizia attraverso carta e penna e vedrete che vi porterà tanto al cuore e allo spirito sia a voi che alla persona con cui vi scriverete.
Un abbraccio e che il Signore vi benedica e protegga.

giovedì 7 maggio 2015

Preferisco il "per sempre" al "finchè avvocato non ci separi".



Buon pomeriggio,
scrivo poco causa mancanza di tempo ma allo stesso tempo mi manca molto scrivere quindi appena ho qualcosa da condividere prendo carta e penna e appunto ogni cosa per poi farlo diventare un post per chi vorrà leggere.
L'argomento di oggi è il matrimonio come si capisce dal titolo, la profondità di questo immenso e sottovalutato sacramento, quel "per sempre" che spesso viene tramutato in "finchè ci sta bene cosi" oppure in "finchè le cose vanno bene".
Vi avviso che sarà lungo ma cercherò di essere sintetica nonostante il Signore il dono della sintesi probabilmente si è dimenticato di donarmelo.
Prendo spunto dalla mia esperienza personale in modo da poter avere una base reale per arrivare alla differenza tra matrimonio legale e matrimonio in Cristo, perchè la differenza c'è ed è enorme!
Io e mio marito abbiamo iniziato ad uscire insieme "per caso" dopo una chicchierata scherzosa il 9 settembre 2001 (ufficializzata un mese dopo) ; eravamo amici e praticamente quasi vicini di casa, avevo 16 anni e lui 19, due persone molto simili ma gli amici dicevano che non saremmo mai durati molto.
Gli anni passano e i progetti iniziano ad avvicinarsi, non eravamo credenti, anzi, particolarmente anti-clericali e filo-satanisti quindi per coerenza non ci saremmo sposati in chiesa poichè non lo avremmo mai fatto per accontentare i parenti.
Nell'ottobre del 2007 iniziamo la convivenza, non come "prova" ma come semplice inizio, nonostante vari problemi per questioni economiche e di lavoro, nel luglio del 2008 la romanticissima proposta di matrimonio (sulla panchina del nostro primo bacio) con tanto di anello.
La data è fissata per ottobre 2009, quindi iniziamo i preparativi, con annesse pressioni per farci sposare in chiesa che prontamente sorvolavamo.
Qualche mese prima del matrimonio spunta in me una forte voglia di maternità quindi con l'idea di prendercela con "calma" ci apriamo alla vita, che decide di venirci a trovare due mesi dopo, quindi 2 mesi prima del matrimonio (questa meraviglia compirà 5 anni tra 2 giorni)
Due giorni prima di sapere di essere incita avevo rimesso piede in chiesa (cosa che non facevo da circa 8/9anni) e mi ero fatta una breve chiacchierata con la Madonna con cui ho poi iniziato un rapporto speciale mai avuto prima.
Il 10 ottobre 2009 il grande giorno, pochi invitato, sala del municipio molto carina, abito bianco e una creaturina dentro di me (l'abito lo avevo scelto un anno prima quindi non potevo cambiare modello ma l'ho allargato solo di 1 cm ;) )
Il tempo passa, quando Giorgia ha 8 mesi la facciamo battezzare il giorno della festa del battesimo di Gesù, anche in questo caso non per accontentare i parenti ma perchè stavamo effettivamente cambiando spiritualmente e volevamo iniziare il nostro cammino con il battesimo della piccola.
Il tempo passa, torniamo a frequentare la chiesa con calma, riscopro il sacramento della confessione e quando la piccola ha 22mesi nel marzo del 2012 ecco in attesa di un altro pupetto (che ora ha 2 anni e mezzo) , la gravidanza ha dato parecchi problemi (minaccia d'aborto, ospedale etc) ma a giugno del 2012 ci sposiamo in chiesa.
Ebbene si, al giorno d'oggi la gente si sposa più volte senza problemi e con persone diverse, io mi sono sposata ben due volte con lo stesso uomo...sono recidiva!
Ora sapete il mio percorso quindi posso arrivare al succo del discorso, ovvero la totale diversità del matrimonio "legale" da quello "religioso"; quando me lo dicevano non ci credevo soprattutto quando ti viene detto da persone che hanno fatto solo quello religioso, la domanda che ti poni è "come fanno a sapere la differenza se non l'hanno vissuta? è comunque un matrimonio cambia poco"
Mi sbagliavo... eccome se mi sbagliavo!
Ho sempre creduto nel matrimonio come unione tra due persone che si amano, ho sempre creduto a quel per sempre, per questo mi sono sposata! (ci ho sempre creduto nonostante i miei genitori siano divorziati).
Una volta sposata in Chiesa non ho sentito la differenza, vai poi a capire che cosa mi aspettassi, magari qualche segno dal cielo come una povera credulona; quindi abbiamo continuato la nostra vita di sempre, con l'arrivo del secondo figlio con un mesetto di anticipo per poi qualche mese dopo arrivare un periodo pesantissimo.
A marzo 2013 ho perso una persona fondamentale improvvisamente, la mia cara nonna, e da allora è stato un susseguirsi di problematiche varie sul quale ora non mi soffermo, ad ottobre altra perdita ma solo a livello affettivo e non fisico (mia madre)..
Questi due avvenimenti molto pesanti mi hanno fatta pensare molto, analizzare ogni cosa della mia vita e mi sono resa conto di un mio errore enorme, ma veramente enormissimo! sono stata una grandissima egoista poichè da ogni mio dolore mi sono resa conto di aver completamente escluso mio marito.
L'orgoglio, il volermi far vedere forte, il fare solo ed esclusivamente la mamma, tutto metteva mio marito in secondo piano perchè sbagliavo completamente la visione del matrimonio.
Come ho capito ciò? facendo entrare Cristo nella mia vita, nella famiglia, affidandomi ai suoi insegnamenti, affidandomi alla catechesi del matrimonio, provando a comprendere la vera chiesa domestica, rispolverando discorsi dei Papi in merito al sacramento del matrimonio e al modo in cui marito e moglie dovrebbero amarsi e vivere.
Da allora ho compreso ogni cosa, ogni mio errore, e sono cambiata, e con quello è cambiata la vita di coppia e della famiglia.
Magari capita di discutere più di prima ma con l'abissale differenza che ora pariamo di ogni minimo problema, di ogni sentimento che ci attraversa, anche della cosa più banale, non possiamo fare a meno di parlare e chiarire, consigliarci, sostenerci, sfogarci, ascoltarci, ringraziarci e ringraziare per chi abbiamo accanto.
Ho scoperto l'umiltà, come sostenere al meglio mio marito, la "sottomissione" come dice Costanza Miriano nel suo libro (e la cosa andrebbe approfondita in un post apposito) e prendendo una frase che lessi in un gruppo fb ecco l'idea di sottomissione reciproca:
L'uomo e la donna imparano a uscire da se stessi e a mettere il coniuge al di sopra di sé, per servirlo, per occuparsi innanzitutto di lui/ lei invece che di sé.
Nella gerarchia del servizio prima c'è il coniuge, poi vengo io.
Il che non c'entra niente con il comandare e l'obbedire.
Tutte cose che senza Cristo non sarebbero possibili, e in questa considerazione si deve essere realisti, la differenza è enorme e la senti a livello interiore quindi è anche difficile da descrivere.
Come ha detto ieri il Santo Padre che ha appunto parlato del matrimonio:
«Il sacramento del matrimonio è un grande atto di fede e di amore: testimonia il coraggio di credere alla bellezza dell’atto creatore di Dio e di vivere quell’amore che spinge ad andare sempre oltre, oltre sé stessi e anche oltre la stessa famiglia. La vocazione cristiana ad amare senza riserve e senza misura è quanto, con la grazia di Cristo, sta alla base anche del libero consenso che costituisce il matrimonio».
«È  commovente e tanto bella questa irradiazione della forza e della tenerezza di Dio che si trasmette da coppia a coppia, da famiglia a famiglia. Ha ragione san Paolo: questo è proprio un “mistero grande”! Uomini e donne, coraggiosi abbastanza per portare questo tesoro nei “vasi di creta” della nostra umanità, sono - questi uomini e queste donne, che sono così coraggiosi - sono una risorsa essenziale per la Chiesa, anche per tutto il mondo! Dio li benedica mille volte per questo!». 
Più ripenso a come ero prima e a come sono ora, più mi rendo conto di quanto Cristo sia una presenza che fa la differenza in ogni cosa, dobbiamo solo lasciarlo entrare, come diceva Giovanni Paolo II "aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!", quella frase mi è sempre rimasta nella memoria e ora ne comprendo a pieno il significato.
Se lo facciamo entrare può cambiare la vita in meglio, tutto è diverso, ogni cosa si affronta in un altro modo, dalle cose belle a quelle spiacevoli poichè "tutto posso in colui che mi da la forza" (Filippesi 4-13)
Chi abbiamo accanto è qualcuno con cui abbiamo giurato davanti a Dio di amarci per sempre, finchè morte non ci separi e anche oltre, con cui creiamo una famiglia, se abbiamo fatto ciò sicuramente c'è un motivo e nei momenti di sconforto doppiamo rispolverarlo, ridare vita a tutto e mai abbattersi o incrociare le braccia e stare a guardare, l'amore va coltivato e non dobbiamo dare spazio alle erbacce.
Ok, mi sono dilungata più del previsto quindi ulteriori considerazioni le metterò in un altro post che preparerò prossimamente.
Un abbraccio e che il Signore vi benedica.

martedì 3 marzo 2015

Siamo cristiani, non siamo perfetti.


Buongiorno,
è da molto che non scrivo ma non sempre si ha l'ispirazione per scrivere e piuttosto che scrivere male e cose a casaccio credo sia meglio prendersi delle pause.
Nell'ultimo periodo nei social (soprattutto facebook) ho provato ad espormi un po, cosa credo normalissima, ovvero dire cosa ci piace, cosa condividiamo, cosa non condividiamo con motivazioni etc...
Dovrebbe essere lo scopo dei social quello di dire la propria opinione soprattutto quando si tratta di farlo nella bacheca personale.
Bene, questa faccenda funziona, si creano dibattiti, dialoghi e scambio di opinioni molto interessanti almeno finchè le persone hanno la stessa idea.
Il discorso cambia e spesso si evolve in modo negativo se gli interlocutori hanno opinioni diverse e tu che hai creato il post sei cattolico coerente.
Già, purtroppo per molti il fatto che tu sia cattolico diventa sinonimo di chiusura mentale, bigottismo, persone moraliste che rosicano, cattoliche solo all'apparenza e chi più ne ha più ne metta.
Dopo tutto questo aggiungiamo il fatto che l'essere cattolico ti porta a dover stare attento a cosa fai o dici perchè secondo gli altri non puoi sbagliare, se sei cosi convinto della tua fede eh no, guai a te se commetti un minimo sgarro, allora sei incoerente!
Mi dispiace deludere chi la pensa in un certo modo ma noi cattolici non siamo perfetti, non lo siamo affatto!
Commettiamo errori, ci capita di perdere la pazienza, alziamo la voce con i nostri figli, discutiamo con i nostri mariti, suoniamo il clacson in macchina per redarguire qualcuno...
Siamo esseri umani e in quanto tali peccatori... l'unica cosa che abbiamo di diverso è semplice; sappiamo riconoscere le nostre colpe, riconosciamo il peccato, ce ne pentiamo e chiediamo perdono poi commetteremo altri peccati come è ella natura umana ma cercheremo sempre di provare a migliorare, di capire dove sbagliamo e ci impegniamo per fare meglio.
Ecco, il punto fondamentale è riconoscere il peccato e chiedere perdono con il cuore, quella è la differenza, quello non ci rende migliori ma diversi, coerenti con la nostra fede e il nostro cammino.
Il mio errore all'inizio della mia conversione era simile, mi sentivo troppo imperfetta per poter essere cattolica, mi sentivo in difetto, piena di peccati che avrei ricommesso quindi incapace di avere un percorso limpido, poi è arrivato un sacerdote che mi ha aiutata a capire che il Signore ci ama proprio per ciò che siamo e che seguendolo possiamo essere diversi, migliori ma pur sempre peccatori ed è per questo che esiste il grandissimo dono del sacramento della riconciliazione.
Ci sono due tweet recenti del Santo Padre che ho letto proprio ieri e ve li scrivo:
3 Febbraio: "Siamo tutti peccatori. Siamo tutti chiamati a una conversione di cuore"
20 Febbraio: "I Sacramenti sono la manifestazione della tenerezza e dell'amore del Padre verso ognuno di Noi"
21 Febbraio: "Non c'è peccato che Dio non possa perdonare. Basta che noi chiediamo perdono."
ce ne sarebbero a decine di piccoli messaggi del genere che ci portano a pensare che se una persona ha fede o la ritrova (come nel mio caso), accanto a Gesù può migliorare e scoprire un mondo nuovo, non fatto di perfezione ma di amore nonostante i nostri errori.
Essere cattolici non è facile, ma abbiamo dalla nostra parte il Signore che ci ama incondizionatamente, anche quando in certi momenti dubitiamo di questo suo amore.
Da quando mi sono convertita ho riscoperto una fede diversa, qualcosa di speciale, di meraviglioso, ho scoperto la grandezza dei sacramenti, ho capito veramente cosa significa ricevere l'eucarestia, ho capito l'importanza della messa che non è "devo andarci altrimenti è peccato" ma è un incontro con Lui, un modo per accettare il suo invito a quel banchetto che ci offre ovvero se stesso...
Ho scoperto la pace che può infondere la recita del Rosario, cosa che molti giudicano "da vecchi", ebbene si, ho 30anni e recito il Rosario e ne sono felice.
Ho scoperto la gioia della preghiera per ringraziarLo ogni giorno di ciò che ho vissuto nel bene e nel male.
In poche parole se lo segui ti si apre un mondo nuovo, non più facile o senza intoppi, ma sai che non sei solo e che anche le difficoltà le affronti con accanto il Signore.
C'è però da aggiungere che se una persona si definisce cattolica non può poi dire che non è praticante, che va a messa ogni tanto, che non prega, che non vive in un certo modo la quaresima etc.
Ovviamente non spetta a me fare la morale ma o si vive la fede al 100% oppure come dice il Santo Padre non possiamo essere cristiani tiepidi, dobbiamo trasmettere la gioia della fede!
Direi che mi sono dilungata più del previsto.
Che il Signore vi Benedica e Buona Quaresima.

giovedì 8 gennaio 2015

Je suis Charlie



Non si parla d'altro e cosi deve essere, un'attentato alla libertà di parola non è da sottovalutare.
12 persone sono state uccise da 3 individui che volevano zittirli, punirli per delle vignette satiriche, in nome di cosa? della loro religione? 
non credo proprio, se la religione applica la violenza e addirittura ammette l'uccisione di persone allora c'è effettivamente qualcosa che non va, non viene di certo da un Dio ma è un buon alibi per gli uomini.
Non mi metterò ora di certo a criticare i mussulmani, loro hanno usanze e idee diverse dalle mie ma non credo che siano tutti cosi, anzi, ne sono sicura, da parte loro ho letto indignazione e credo siano più stanchi di noi di queste cose e di essere etichettati tutti come dei terroristi solo perchè ci sono gruppi di estremisti che non hanno capito nulla della religione ma a loro fa comodo dare la responsabilità ad Allah di tutto ciò che fanno.
Vedere come è stato freddato il poliziotto a terra mi ha gelato il sangue, sono rimasta basita da una tale freddezza e lucidità nel fare un'azione che per me è incomprensibile, ho pensato subito alla sua famiglia, a come si saranno sentiti nel vedere il proprio figlio/amico/marito/fidanzato ucciso cosi...
Mi piace molto l'immagine che ho trovato da abbinare a questo post perchè la trovo oltre che solidale per la frase, anche molto rappresentativa perchè una matita può fermare quell'orrore e soprattutto non si farà fermare da un'arma perchè la libertà è un diritto.
JE SUIS CHARLIE
Dietro la dicitura "je suis charlie" io ci vedo "io sono una persona che non vuole essere uccisa per essere zittita riguardo ciò in cui credo o perchè non condivido altre idee etc"... io la vedo cosi, poi la rivista in se è assolutamente contro ogni mia idea, ma sappiamo che la satira sa essere veramente squallida... ciò non significa che si debba uccidere in nome di Allah o Dio per cose simili...si inizia da questo poi si arriverà a dover tornare a pregare in casa per paura...

Uniti in preghiera