lunedì 16 maggio 2022

La donna del focolare 2.0, figure da riscoprire. (parte 1)




[Attenzione: quanto segue è frutto di una folle donna cattolica.]

Inizio questo articolo con una citazione presa mesi fa da una pagina femminista:

"L'afferrai per la gola. Feci del mio meglio per ucciderla.
Se c'era il pollo, lei prendeva l'ala; se c'era uno spiffero, ci si sedeva davanti lei: preferiva sempre capire e compatire i pensieri e i desideri degli altri.
Il pudore era ritenuto la sua bellezza più grande, i suoi rossori il suo più bell'ornamento.
La mia giustificazione, se mi avesse trascinata in tribunale, sarebbe stata che avevo agito per legittima difesa. Non l'avessi uccisa, lei avrebbe ucciso me.
L'angelo del focolare avrebbe succhiato la vita dai miei scritti"

Virginia Wolf dal saggio "Professioni per le donne"

Veniva citato questo stralcio con pezzi presi qua e la rispetto allo scritto originale (quello completo lo trovate QUI) a cui seguivano una serie interminabile di commenti di disprezzo per la figura dell'"angelo del focolare", etichettata come sottomessa, frustrata, sessualmente repressa e molto altro, la conclusione era uguale per tutte, andava eliminato e pire in fretta!
In questo articolo però non la chiamerò "angelo del focolare", bensì "donna del focolare", lo trovo più adatto e in linea.

Quando pensiamo (senza pregiudizi) alla donna del focolare saltano subito alla mente le caratteristiche principali come accudimento, protezione, dolcezza, purezza d’animo, magnanimità, calore, sensibilità.
Queste sono state le vostre risposte alla mia domanda su instagram.. non mancavano riferimenti alla madre e spesso alla nonna, ad una figura che "purtroppo non c'è più" o che andrebbe riscoperta.
C'è stata anche una considerazione particolare che solitamente è negativa, ovvero "sottomessa" vista invece come positiva:
"sotto-messa, nel senso che è alla base della famiglia, si prende cura dei suoi membri".

Ci sono stati anche riferimenti negativi come sottomessa nel senso più negativo del termine, succube, frustrata, un "retaggio vecchio", "una visione della donna arcaica che sarebbe fantastico superare"...

Vedendo le etichette positive, mi chiedo come si possa pensare alla donna del focolare come una figura negativa, da eliminare, da sradicare, addirittura "dannosa".
Sicuramente il fatto che l'etichetta fosse attaccata alle sole donne casalinghe, spesso anche per obbligo, ha reso questa figura, qualcosa da evitare, un po' come la criptonite per Superman o l'aglio (non è vero) per i vampiri.

Ed è qui che circa un anno fa ho iniziato a pensare a come poter rivalutare e rivalorizzare questa figura che reputo, non solo splendida ma estremamente importante per una famiglia.
Carina l'idea di base ma serve qualcosa che le renda giustizia e allo stesso tempo ha bisogno di fare qualche passo avanti, di rivedere la definizione senza stravolgerne il senso, quello più profondo.

Il focolare è "il punto in cui tutto si concentra, (per di là irradiare)", è il luogo, il punto da cui tutto parte, ha inizio, per poi essere portato al mondo.

Citando un'udienza di Pio XII (qui la parte completa):
"Costituiscono forse un focolare quei giovani sposi, la cui soddisfazione non consiste se non nell'andarsene il più spesso possibile fuori di casa, che non sono di buon umore se non nelle feste, nelle visite, nei viaggi o nelle stagioni di piacere, negli spettacoli mondani o più che mondani? No, non è un focolare l'abitazione trasandata, fredda, deserta, muta, oscura, senza la serena e calda luce della convivenza familiare. Ma non sono nemmeno veri focolari quelle dimore troppo chiuse, serrate e quasi inaccessibili, dove né lume né calore esterno dentro convergono, e che non irradiano di fuori, quasi fossero carceri o eremi di solitari.
[..]Eppure è così bello un focolare intimo, ma che irradia!"

Trovo questo stralcio dell'udienza molto interessante perché al focolare domestico si da una connotazione più ampia e meno ristretta e che solitamente non si legge nelle definizioni, tenete presente che è del 1943 ed è anche moderna allo stesso tempo.
Il focolare è sì all'interno delle mura domestiche, ma non si ferma lì, esce a portare quel fuoco che può cambiare il mondo.
All'interno delle mura domestiche, nel momento in cui tutto è trasandato, deserto, muto, senza dialogo, senza comprensione, oscuro e freddo, chiuso, il focolare perde vigore e rischia di spegnersi.. e quando il fuoco si spegne, il calore se ne va.
Il focolare invece è qualcosa di vivo che arde in continuazione e che permette di portare quel fuoco anche al di fuori delle mura domestiche.
Per questo la donna del focolare non può essere solo colei che decide di dedicarsi solo alla casa, alla vita domestica, ma è anche colei che lavora fuori casa, portando però con se un piccolo focolare ovunque essa si trovi.
Colei che decide di fare la casalinga ma resta solo ed esclusivamente tra le quattro mura senza appunto "irradiare" (ovvero senza donarsi all'altro ma chiudendosi in se stessa), rischierà comunque di far spegnere quel focolare.
Non si è "donne del focolare" per diritto ma per amore.
Come scrissi in un altro articolo, "la donna è importante laddove si percepisce la sua essenza." e, in qualche modo è la casa, la famiglia.
Se il meglio di sé lo si dona al di fuori delle mura domestiche, ad altri e basta, allora qualcosa va riconsiderato.
Il focolare domestico deve essere quel luogo da cui prendere il meglio, a cui donare il meglio per fare lo stesso al di fuori e ci vuole impegno, tanto.

Questa donna del focolare chi è e cosa fa esattamente?

Nell'immaginario collettivo e, per come ce la fanno passare, la donna del focolare è la perfetta casalinga che ha tutto sotto controllo, perfettamente in ordine, truccata, con l'abito perfettamente stirato, nemmeno un capello fuori posto, la casa che brilla, sempre in ordine, profumata (anche quando fa il fritto misto di pesce), che sa sempre cosa dire e che magari invita le amiche per tè e pasticcini durante una serata di lettura con i figli che fanno da apri porta e camerieri in calzoncini e camicia.
Cosi è come la dipingono i film, cosi è come le femministe la dipingono per alimentare l'odio verso questa figura.
Cavolo! E' surreale! Starebbe un po antipatica pure a me effettivamente...
Se esistesse veramente, oggi probabilmente verrebbe etichettata come "soggetto con disturbo ossessivo compulsivo e con manie di controllo" XD.
Cosi però (per fortuna) non è, perché la donna del focolare non è una wonder woman perfetta, non è una figura mitologica ma è una figura raggiungibile da ogni donna, basta solo togliersi dalla testa la visione del mondo e andare al centro, al focolare.

La donna del focolare può essere casalinga o lavoratrice, può avere la casa in disordine ma anche in ordine, può essere accogliente ma anche autorevole, può essere stanca, può avere delle giornate "no", può essere fissata con l'ordine, può dimenticare i vestiti sullo stendino per più di un giorno, può mettere l'ordine prima del divertimento, può essere un pasticcio in cucina o una cuoca provetta o cavarsela il giusto, può odiare stirare ma amare pulire i vetri, può prendersi del tempo per leggere o giocare ai videogame anche con i bambini per casa, può essere sedentaria o sportiva, può girare in tuta o sempre in ordine...
Tutto questo può essere parte della donna del focolare, ma ci sarà una cosa che accomuna tutte, il rendere speciale ciò che fanno perché ha un ingrediente fondamentale, l'amore..
Anche una torta sgangherata, un abito non stirato, il delegare al marito uno dei figli perché si fa fatica a non sbroccare...
Laddove un gesto è fatto con amore e con un gesto o un tocco speciale, lì è la donna del focolare...
In un sorriso nonostante il caos, nel mettersi al pc ad aiutare la figlia a fare una ricerca anche se avevi altro da fare, nel delegare al marito la correzione del compito di geometria perché tu sei una schiappa e lo fai notare a tua figlia per sdrammatizzare il suo "non riuscire"(quest'ultimo è appena accaduto)....

Nel concludere una torta di compleanno alla perfezione oppure cercando di nascondere la crema che cola perché poco densa, nel chiedere ai bambini un attimo di pausa perché sei stanca o nel farti coinvolgere a giocare a Super Mario Odyssey con i bambini...
Nel mettere una caramella nell'astuccio di tua figlia perché va a scuola con l'ansia e aprire l'astuccio trovando quella caramella la fa stare meglio.
La donna del focolare, è anche quella che dice di non avere più fame perché il piccolo vuole le ultime zucchine lesse (si, Mattia le adora), è quella che preferisce mettersi al sole per lasciare il posto all'ombra ai bambini anche se non sopporta stare al sole...
E' quella che anche se è stanca e ha mal di testa e vorrebbe solo silenzio, si mette comunque ad ascoltare gli sfoghi della figlia o il suo racconto di com'è andata la giornata..
Io tutto questo non me la sento di condannarlo ma anzi, lo vorrei condividere con chiunque perché sono queste piccole cose che lasciano il segno, non di certo per la perfezione ma per la normalità spolverata di piccole attenzioni o piccoli gesti.

Nonna per me era l'esempio di donna del focolare, piccoli gesti, tante piccole cose, anche solo sguardi che mi facevano stare meglio e che ora mancano tanto.
Io voglio essere quella donna del focolare non perfetta, che commette errori ma che fa anche solo un piccolo gesto quotidiano per rendere speciale la vita di chi mi circonda partendo dalla casa.
Partire dall'interno per irradiare...

(questa è la prima parte, un'infarinatura dove ho voluto spiegare la base poi ci sarà un articolo collegato alla fede, ma ci vorrà molto più lavoro, abbiate pazienza)

Un abbraccio
Cristina

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