questo argomento preferivo esporlo una volta sola ma avendo appena letto un pezzo di Sant'Agostino riguardo la morte ne approfitto per scrivere un piccolo pensiero.
5 mesi fa ho perso improvvisamente mia nonna, aveva 80 anni e pensavamo sarebbe vissuta ancora molto ma non è stato cosi, portata in ospedale un sabato mattina per dei banalissimi esami del sangue è morta dopo poco più di 24 ore e ancora non ne sappiamo il motivo.
Ricoverata per accertamenti, già la sera l'ho dovuta imboccare io, cosa assurda dato che viveva la sola e fin dalla mattina stessa si era vestita e fatto colazione da sola.
Dopo innumerevoli solleciti per vedere un medico alle 20.00 della domenica ce la spostano in terapia intensiva, alle 21 ci dicono che è grave non si sa per quale motivo, e ci dicono di andare a casa...
A mezzanotte ci chiamano che è in coma e sta per morire, alle 00.15 sono già in ospedale a tenerle la mano e poco dopo arrivano anche mio fratello e mia madre... alle 2.05 è morta...
Per quelle due ore ho detto ave maria e padre nostro all'infinito, a rotazione senza sosta, non ho chiesto che guarisse, ho chiesto che fosse fatta la volontà di Dio e in questo caso anche quella di mia nonna.
Ha sempre detto che il giorno che fosse entrata in ospedale ne sarebbe uscita in una bara ed è ciò che è successo, lei lo sapeva, se lo sentiva, aveva accanto le 3 persone che amava di più, ha riconosciuto i miei figli poche ore prima e ora si trova con il marito che tanto amava e che l'ha resa vedova a soli 49anni.
Ne ha passate tante nella vita,ha sofferto molto e penso che non meritava di morire ora, solo 2 settimane dopo è nata la 3°nipotina (figlia di mio fratello) e la voleva tanto vedere.... anche se l'unica cosa che mi rincuora è il fatto che non si sia resa conto e non abbia sofferto.
Non ce l'ho affatto con il Signore, da un lato credo che sia stato lui a "suggerire" a mia madre di portarla in ospedale altrimenti magari avrebbe rischiato di morire in casa da sola, poi non smetterò mai di ringraziarlo per averci dato la possibilità di starle accanto fino all'ultimo respiro, le abbiamo tenuto la mano fino alla fine, pregando per lei e spero abbia sentito la nostra presenza e tutto il nostro immenso amore.
Mi manca immensamente e ancora non mi rendo conto che non potrò più abbracciarla, non mi chiamerà più con le sue telefonate infinite dove mi ripeteva sempre che era felice che le assomigliassi tanto e mi ringraziava ogni volta perchè l'anno scorso nonostante fossi incinta ho voluto assistere alla tumulazione di mio nonno nonostante non lo avessi conosciuto..
Ultimamente andavo poco a trovarla ma con i due bimbi piccoli, il secondo nato ad ottobre prematuro e con il freddo che faceva non uscivo mai di casa e ora ho mille rimpianti ma non si può tornare indietro.
Anche queste perdite, nonostante fanno immensamente male, ci devono avvicinare ancora di più al Signore; ora penso che è con Lui, con mio nonno ed è felice, ci è accanto e ci protegge.
Nei momenti peggiori, in cui mi manca di più leggo un pezzo di Sant'Agostino che mi ha consigliato un'amica.
La morte non è niente. Sono solamente passato dall'altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo
affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega,sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente,
Solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
Come ti capisco. Anche io a maggio del 2013 ho perso mia nonna. Per me, non è stata una nonna, ma una mamma. E' lei che mi ha cresciuta, pur avendo una madre, è lei che mi portava in chiesa quando ero bambina.
RispondiEliminaEra lei che mi parlava di Gesù. Era lei che faceva il rosario con la vicina di casa ogni pomeriggio.
Ma anche io ho fatto come te: la notte che stava per morire, non ho chiesto a Dio di salvarla. Ho detto semplicemente sia fatta la tua volontà.
Certo, è stato un grosso trauma per me, ma con Gesù al mio fianco, sono stata in grado di accettare la sua perdita.
Dio ti benedica, sorella nella fede. :)
un forte abbraccio
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