mercoledì 8 novembre 2017
Spiritualità dal Basso (parte 2)
Buon pomeriggio,
eccoci finalmente con il secondo incontro di riflessione riguardo il libro "Spiritualità dal basso" (il primo lo trovate QUI).
Dato che da ora in poi il salotto di lettura condivisa sarà principalmente svolto in modalità di scrittura, tutti i capitoli e gli incontri verranno pubblicati qui.
Iniziamo subito con le considerazioni.
(piccola nota: ogni tanto utilizzerò SA per indicare la spiritualità dall'alto: SB per indicare la spiritualità dal basso)
Il Secondo incontro riguarda da pag. 11 a pag. 15.
La spiritualità dall'altro ha una tendenza molto forte verso "l'ideale", ritrovandosi però in questo modo a non considerare gli altri che ci circondano.
Ma cosa significa questo?
La spiritualità dall'alto ci pone degli ideali, ovvero qualcosa di concreto per cui lottare; i giovani hanno la tendenza a inseguire degli ideali e a lottare per essi, diventa quasi un bisogno.
Se mancassero gli ideali, i giovani si ritroverebbero a cercare/provare modi per sentirsi vivi nel modo sbagliato ovvero attraverso la violenza, il degrado, il bullismo...e al giorno d'oggi ne abbiamo la prova guardando i telegiornali.
Gli ideali sono fatti apposta per scoprire le possibilità che Dio ci ha donato, quindi servono, ma abbiamo anche bisogno di immagini e persone esemplari, cosa di cui il mondo di oggi è carente.
Avere un modello, significa avere un punto fermo e una linea orientativa che ci possa guidare in ciò che facciamo.
Non serve per forza pensare a personaggi famosi oppure televisivi, gli esempi migliori li abbiamo magari stampati e chiusi nel portafoglio o in macchina come semplice "porta fortuna" (termine pessimo ma molti li utilizzano cosi).... sono i Santi.
Ebbene si, i Santi sono un esempio da seguire ma si deve stare molto attenti, dobbiamo trovare il modo giusto, altrimenti rischiamo di avvilirci perchè essere come loro è difficile.
La voglia però di emularli deve incoraggiarci per due cose:
- a non essere troppo modesti (la modestia può anche essere un difetto)
- a scoprire la nostra vocazione personale.
Tutto questo è spiritualità dall'alto, una spiritualità che non va assolutamente eliminata dalla propria vita, ma va semplicemente accantonata per scoprire la spiritualità dal basso.
entrambe poi cresceranno insieme poichè un percorso unilaterale diventa controproducente.
Non si può quindi fare a meno della SA perchè sveglia la vita che è in noi!
Tornando agli ideali, nel momento in cui ci rendiamo conto che sono irraggiungibili, pur di non rassegnarsi, si rischia di rimuovere la propria realtà identificandosi con l'ideale.
In poche parole, si proiettano le frustrazioni sugli altri non guardando più se stessi, il tutto per volersi attenere all'ideale prefissato.
ESEMPIO: la rimozione del male in noi, porta a demonizzare gli altri.
Se la SA con gli ideali ci fa scoprire la vita che c'è in noi, per rimanere vitali si deve però scoprire la SB!
La scissione, ovvero la separazione di SA e SB porta a vivere su due piani diversi che non interagiscono tra loro, per cui non va eliminata la SA ,a messa da parte partendo dal fatto che siamo consapevoli della sua esistenza e presenza costante nella nostra vita.
Come ho detto anche nel precedente post, la SA si trova all'inizio del nostro cammino spirituale perchè cosi ci viene insegnato.
Arriva poi per ognuno il momento di coniugare queste due realtà spirituali per vivere a pieno il nostro rapporto con Dio.
Il pericolo e l'errore che si commette seguendo solo la SA, consiste nel pensare di raggiungere Dio solo con le proprie forze.
Non possiamo fare di noi quello che vogliamo, tocchiamo i nostri limiti per poi capire che soltanto la grazia di Dio ci può trasformare.
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