mercoledì 14 settembre 2016

Educare... alla tecnologia - contro il cyberBullismo


Buon mercoledi,
rieccomi dopo la pausa estiva, volevo ripartire con un post riguardo il ritorno a scuola ma vorrei trattare un altro argomento, molto più "pesante" e che mi ha fatto pensare molto dopo alcuni avvenimenti che ho letto ieri e oggi.
L'argomento è il "cyber Bullismo", argomento già trattato in un altro post anche se in maniera più generica e lo trovate qui  "Bullismo, questo male silenzioso".
Ma cosa è accaduto in questi due giorni?
Ieri ho letto la notizia di una ragazza di 31 anni che si è suicidata a causa di un video caricato su internet, era un video un pò hot che aveva inviato a dei ragazzi, questi hanno pensato bene di  metterlo sul web e da li si è scatenato il tutto.
Il video a quanto pare è diventato virale, era diventata lo zimbello di tutti, tanto da andarsene dal suo paese e richiedere il cambio di identità.
In attesa proprio di questo cambio, ha preferito togliersi la vita.
Partendo dal presupposto che i giovani di oggi sembra abbiano perso ogni senso del pudore e abbiano anche un'idea tutta loro riguardo i valori e il rispetto per se stessi, c'è da dire che coloro che si nascondono dietro le tastiere hanno una cattiveria oltre ogni limite.
A 31 anni si pensa che una persona non abbia più bisogno del controllo dei genitori, sia oramai autonoma e capace di discernere da sola ciò che è giusto/sbagliato o che è bene/male..

Altro episodio letto stamattina, parla di una vicenda di qualche tempo fa, dove una ragazzina di 17 anni (a quanto pare ubriaca) è stata violentata in una discoteca e le amiche hanno ripreso tutto facendo poi girare il video su wathsup.
Le amiche in questione non si sono minimamente poste il problema riguardo l'accaduto, nel video si sente che le ragazze ridono tranquillamente.
La ragazza non ricordava nulla di ciò che è accaduto e lo ha appreso appunto perchè ha ricevuto il video tramite wathsup quindi ne ha parlato con la madre e hanno denunciato il fatto.

Due casi simili, nel primo la ragazza si è fatta da sola il video mandandolo evidentemente alle persone sbagliate ritrovandosi cosi a nascondersi e addirittura cambiare identità per tornare a vivere..;
nel secondo caso la ragazzina ha subìto il video mandato poi online da quelle che dovevano essere amiche.
La prima ragazza, si è tolta la vita e nonostante questo ancora oggi viene insultata con frasi come "se l'è cercata", le danno della prostituta, augurano la stessa fine a ragazze "come lei" e cose simili.
Si assiste a quel linciaggio mediatico che ora è quasi cosa normale, è quasi un dovere verso chi anche contro il suo volere si ritrova ad essere al centro dell'attenzione per un video o una foto "compromettenti".
La seconda ragazza spero non viva la stessa situazione a causa della superficialità delle sue pseudo amiche.

Non ho intenzione di mettermi a fare analisi psicologiche della società o altro, semplicemente in questi momenti mi metto al posto dei genitori di queste ragazze o di chi subisce determinate cose e penso a cosa farei, a cosa ci sia di sbagliato, a come prevenire (se è possibile farlo), il tutto pensando ai miei figli.
Sono ancora piccoli ma cresceranno, soprattutto non è mai troppo presto per mettere delle buone basi per la loro crescita.
Credo che ci sia di base una mancanza di educazione al digitale; si dice continuamente che i giovani di oggi sono "nativi digitali" perchè non hanno difficoltà ad imparare ad utilizzare la tecnologia essendo cresciuti appunto negli anni in cui questa è praticamente come il pane quotidiano; però ci dimentichiamo che vanno anche educati nell'utilizzarla nel modo corretto a livello sociale.
Magari ci limitiamo a dire di non guardare certe cose o a mettere dei blocchi, cosa comunque giusta,  ma non spieghiamo che il mondo del web è qualcosa da cui ci si deve anche difendere, dove puoi dire la tua opinione ma non necessariamente dei sparare a zero perchè sei nascosto dietro un falso nome , dove le persone hanno sempre e comunque dei sentimenti che vanno rispettati, dove se pubblichi qualcosa devi fare i conti con chi si diverte a rovinare la vita altrui, dove ci sono persone buone e persone che aspettano un passo falso per metterti alla gogna.
Dovremmo metterci al tavolo con i nostri figli e spiegare loro i pro e i contro del web, le cose belle e utili e le cose brutte come la cattiveria gratuita, il cinismo, la superficialità.
Se pubblichi qualcosa hai delle conseguenze, ma anche gli altri possono "fregarti"e metterti alla gogna, quindi uno deve essere nella condizione di non dare del materiale agli altri perchè per quanto una cosa possa sembrare innocente, gli altri troveranno sempre qualcosa che non va.
Spesso anche una semplice e banale riflessione può scatenare polemiche perchè il web da voce a tutti, anche a chi non lo meriterebbe.

Una volta bastava educare i propri figli ai valori, all'educazione, al rispetto e tutto sommato si poteva fare un buon lavoro, diciamo che si seminava sperando di raccoglierne i frutti con il tempo anche se le tecniche educative alcune volte erano opinabili.
Oggi si tende invece a fare tutto ciò ma in modo "alternativo" ovvero diventando più amici che genitori, sorvolando su molte cose perchè "tanto sò ragazzi.." o "si vive una volta sola..." eh no cari miei!!
I miei genitori erano molto severi, mio padre non faticava ad alzare le mani e urlare, credo che fosse l'unico modo che conosceva per comunicare con noi quando facevamo delle cavolate, tenendo conto che non c'era il web, non c'erano telefonini che facevano video (ecco non sono cosi vecchia, ho 31 anni e mio fratello 36) quindi se non la combinavi grossa non si veniva a sapere.
Non è urlando o alzando le mani che si ottengono risultati cosi come non si ottengono facendo gli amici invece dei genitori.
Credo alla via di mezzo, all'educare ascoltando, all'ammonire spiegando le conseguenze, all'insegnare con l'esempio senza dire "tu devi e silenzio!" altrimenti prima o poi la ribellione prende il sopravvento e ne so qualcosa...può anche fare grossi danni.

« Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti. »  (Matteo 7,12)
Questo è secondo me un insegnamento basilare fin da piccolissimi, banale o scontato per molti, tanto che magari nemmeno lo ribadiscono ai propri figli.
Quando noto un atteggiamento sbagliato da parte di mia figlia verso il fratello o qualcuno le ripeto semplicemente "se lo avesse fatto a te come ti saresti sentita?" ovvio che non si può pretendere che comprenda a fondo questa cosa a 6 anni ma se nemmeno si semina non possiamo di certo pretendere di raccogliere qualcosa.
Questa cosa l'ho imparata soprattutto dalla mia infanzia, da ciò che avrei voluto da parte dei miei genitori ma non ho ricevuto, dall'affetto mai dimostrato se non con giocattoli, all'ascolto assente tanto che ancora oggi non posso parlare con mia madre che mi ride in faccia, alla comprensione totalmente assente, agli schiaffi senza spiegazioni...
Ecco tutto ciò mi ha portata a capire cosa non voglio essere, per questo dimostro tutto l'amore che provo ai miei figli, li ascolto quando ne hanno bisogno e se capisco che qualcosa non va mi metto seduta con loro, provo a capire il loro punto di vista, niente mani ma se sbagliano qualcosa spiego come sarebbe meglio fare per migliorare.
In questo modo cresco anche io e imparo qualcosa ogni volta, spero di riuscire a fare una buona semina perchè tutto è per il loro bene.

Credo di essermi dilungata abbastanza, soprattutto credo di aver ampliato parecchio il discorso, ora il bello sarà trovare un titolo adatto... per fortuna volevo scrivere un post breve.
Buon pomeriggio!
Che il Signore vi benedica e protegga sempre.

venerdì 15 luglio 2016

Essere positivi in un mondo che fa paura.



Ci ho pensato parecchio prima di scrivere questo post ma credo sia lecito dopo numerosi attentati, esprimere qualche considerazione riguardo ciò che sta accadendo attorno a noi.
Ieri sera a Nizza un uomo ha ucciso 84 persone, donne uomini e bambini senza guardare in faccia a nessuno; con il suo furgone si è lanciato sulla folla con l'idea di uccidere, pare sia un tunisino figlio di un estremista.
Prima di Nizza c'è una lista lunga di attentati tra cui Parigi, Bruxelles, Dacca e altri, tra cui uno degli aeroporti considerati più "sicuri", si, "sicuri" virgolettato perchè oramai a mio parere non esiste nulla di sicuro al mondo.
Tutti ci dicono di non avere paura perchè è quello che vogliono gli attentatori, di vivere normalmente.. ma cosa si fa? spiegatemi come posso vivere spensierata sapendo che da un momento all'altro un pazzo potrebbe farsi saltare in aria o chissà cos'altro.
Capisco che non si possa vivere nel terrore (non sarebbe nemmeno vivere), ma allo stesso tempo prima di fare degli spostamenti credo sia lecito fare mille ragionamenti ed è innegabile che non ci si possa più spostare tranquillamente come una volta.
Come si può stare tranquilli pensando che un parente o il proprio marito o i figli si debbano spostare con aerei o metropolitane per vacanza, lavoro, studio o vogliano assistere a qualche festa come nel caso di ieri?
Come si può andare tranquilli a visitare grandi città senza che il pensiero vada al rischio di possibili attentati?
Soprattutto come possiamo pensare ad un futuro positivo per i nostri figli con un mondo del genere?
Me lo chiedo spesso avendo una figlia di 6 anni, uno di quasi 4 e uno in arrivo e non so effettivamente rispondere in modo esaustivo.
Da parte loro non ci sono domande, solitamente non guardo il telegiornale con loro, eccetto oggi, volevo vedere qualcosa riguardo l'accaduto quindi ho messo sul canale del tg, essendo sempre con me ovviamente anche loro hanno sentito qualcosa, nessuna immagine cruda fortunatamente (altrimenti avrei cambiato canale all'istante) e la grande ha chiesto cosa fosse successo, oggi non le ho saputo rispondere, ho cercato di deviare il discorso perchè non ero pronta, cosi le ho messo i cartoni animati in modo che l'attenzione si potesse spostare su un altro argomento.
Questa cosa mi ha portata a riflettere sia su eventuali risposte per loro sia per me stessa perchè non riesco proprio a concepire l'idea di violenza tra esseri umani per pseudo ideali e cose simili.
Dico "pseudo" ideali perchè personalmente trovo sbagliatissimo etichettare e fare di tutta l'erba un fascio ovvero collegare i mussulmani agli attentatori, non sono tutti cosi, non voglio nemmeno credere che siano tutti cosi ma non voglio parlare di questo.
Quindi cosa fare se si pensa al futuro? Come comportarsi con i propri figli?
Come cristiani dobbiamo pregare e anche tanto! Pregare per la pace, pregare perchè nel cuore degli uomini si possa fare spazio a Dio perchè solo cosi riusciremo a vivere in un posto migliore; finchè Dio resterà escluso dalla vita delle persone potrà esserci solo del male.
Coinvolgiamo i nostri figli nella preghiera, sia per le vittime di queste stragi sia per chi compie del male perchè nessuno li prenda da esempio per compiere altro male.
Anche se non è facile dobbiamo trasmettere loro la speranza di un mondo migliore, di un mondo in cui è possibile vivere serenamente senza il terrore per ciò che può accadere intorno, speranza negli esseri umani.
Questo si può fare parlando dei fatti accaduti (sempre in base alla loro età), raccontando loro in modo semplice cosa sta succedendo nel mondo e invitandoli a pregare.
Non lasciate mai i bambini da soli davanti alla tv quando ci sono telegiornali (di solito nemmeno in generale ammenochè sapete cosa stanno guardando), dovete sempre essere pronti a cambiare canale nel caso ci fossero immagini non adatte a loro o l'argomento viene trattato in modo troppo dettagliato, (cosa che accade spesso ma ne parlerò dopo) dovrete essere pronti a rispondere ad eventuali domande, prendetevi anche del tempo se necessario (cosa che ho fatto oggi) poichè liquidare con qualche parola può creare idee sbagliate o ulteriori dubbi, quindi meglio evitare di rispondere subito ma farlo successivamente con tranquillità e in modo che capiscano e non gli restino dubbi.
Se non volete nemmeno affrontare l'argomento perchè troppo piccoli allora evitate di far vedere loro cose a riguardo, se invece non lo volete affrontare ma sono abbastanza grandi da veire a conoscenza dei fatti da esterni (scuola, amici etc) allora forse è il caso che lo facciate voi prima che si facciano idee sbagliate o qualcuno gli metta in testa della cattiveria che non servirebbe a nulla.

Vagando per il web si leggono spesso messaggi di odio verso gli attentatori e in generale per una certa tipologia di persone etichettate tutte come terroristi, appena succede qualcosa partono subito link su facebook con bufale a destra e sinistra con frasi mai dette da questo e quello, ecco, cercate di credere solo a ciò che è reso ufficiale, non a siti di pseudo giornali o simili creati solo per aumentare l'odio di cui invece dobbiamo fare a meno.
Già gli stessi telegiornali importanti quando una notizia è di cronaca e ci sono di mezzo dei morti rincarano la dose ad ogni servizio aggiungendo dettagli su dettagli riguardo quanto hanno sofferto le vittime, filmati di morti, oppure di come è stato ucciso l'attentatore, o di quello che si è fatto saltare in aria etc... le trovo tutte notizie inutili fatte solo per aumentare odio e paura dimenticando che per i morti ci deve essere rispetto cosi come per le famiglie che subiscono il lutto.
Di certo sentire in tv che il loro caro ha sofferto etc non è di aiuto, anzi, peggiora solo il dolore che già provano, quindi reputo quel tipo di informazione piuttosto squallida e solo per attirare spettatori che invece sembrano godere nel vedere scene cruente etc.
Nel caso di Nizza, utilizzare la foto della bambina morta con accanto la bambola non la trovo una buona idea come immagine simbolo, la trovo di pessimo gusto, mentre quella che trovate in questo articolo è l'immagine che reputo corretta se proprio si vuole condividere la vicinanza in modo simbolico alle persone coinvolte.

"io provo ad essere positivo...
ma questo mondo fa davvero paura"
è la frase che ho condiviso stamattina, un pensiero trovato sul web che rispecchia a pieno i miei pensieri al risveglio.
Ciò che ho scritto fino ad ora è arrivato in parte dalle riflessioni della giornata, in parte dal cuore e spero possano esservi utili cosi come lo sono stati per me mentre li scrivevo.
Il titolo del post l'ho messo solo alla fine, quando ho terminato di riordinare l'articolo, metterlo prima per certi argomenti è difficile quindi ho atteso l'ispirazione.
Un caro abbraccio in Cristo e vi auguro un sereno fine settimana.

venerdì 10 giugno 2016

Sopportare le persone moleste, fino ad un certo punto.

Buon pomeriggio,
rieccomi dopo i soliti periodi indefiniti di latitanza, ma come scritto anche in pagina, preferisco scrivere poco ma faro quando ho l'ispirazione piuttosto che scrivere spesso ma avere contenuti vuoti.
Poi cercate di capirmi, sono incinta del mio terzo figlio quindi le attenzioni sono tutte indirizzate li e agli altri due, tenendo conto che oltretutto la grande tra una settimana riceverà il diploma e a settembre inizierà la sua avventura in prima elementare!
Ora torno in carreggiata e vi dico subito a cosa ho pensato in quest'ultimo periodo per cui ho deciso pure di condividerlo con voi sperando possa essere utile, poi torno a fare la lista per le cose da portare al mare.

Chi di voi non ha mai incontrato o vissuto con qualcuno o è lui stesso permaloso? Direi che e è pieno il mondo e tutti abbiamo a che fare con questa categoria di persone, io stessa sono consapevole di esserlo ogni tanto.
Basta e avanza mio marito come permaloso e lo sono già pure i miei figli, quindi capitemi se io lo sono meno, o per meglio dire, ho imparato ad esserlo meno!
Partiamo dal definire la persona permalosa, vi riporto pari passo cosa dice il dizionario:

Detto di persona facile a offendersi, che, per eccessivo amor proprio, si risente e s’indispettisce di atti e parole che altri non considererebbero offensivi (e che per lo più non sono tali nelle intenzioni)

Allora alzi la mano chi non ne conosce almeno...10!
Ebbene, questo atteggiamento è inevitabile che risulti fastidioso per chi deve sopportarlo sporadicamente, figuriamoci per chi lo deve sopportare spesso; porta a non sapere come approcciarsi o ad aver paura che qualsiasi cosa detta possa essere fraintesa.
Ma la problematica principale viene proprio dal permaloso stesso non rendendosi conto che in primo luogo fa un danno alla sua persona, in che modo? Trovando qualcosa che non va in ciò che gli viene detto quindi provando sentimenti negativi verso l'interlocutore, trasmettendo negatività che viene generata da dentro di se portando a rovinare la propria vita più che quella degli altri.
Il fatto che risulti poi anche “antipatico” porta ad avere un difficile rapporto con questa persona perchè sinceramente, chi te lo fa are di confrontarti con uno che qualsiasi cosa dici la prende sul personale e non è capace di intraprendere un dialogo costruttivo?!
Passando da un sorriso ad un lato più serio della situazione, nonché motivo per cui ho deciso di scrivere questo articolo riguarda le ripercussioni di questo atteggiamento verso le persone che amiamo.
Quali altre conseguenze ci possono essere per un permaloso quando si tratta di avere questo atteggiamento in famiglia?
Ci ho riflettuto parecchio soprattutto perchè in quest'ultimo periodo questo aspetto sta fuoriuscendo più del solito in una persona di famiglia (non dirò mai chi è, escludete marito e figli XD ) e le conseguenze non sono delle migliori.
Il fatto che l'80% di ciò che viene espresso, sia in risposta che in argomentazione/dialogo, a causa della permalosità porti a musi lunghi o risposte stizzite è inevitabile che rovini serene giornate e porti le persone a (non in ordine cronologico):
1- non dire più nulla, il che è più semplice ma anche la scena muta può portare a malintesi;
2- non sapere in che modo rispondere portandoti a studiare libri di psicanalisi e derivati senza successo;
3- avere la tentazione di mandare a quel paese, ed è tanta, ma vince l'educazione per fortuna;
4- provare a rispolverare ciò che ti ha suggerito il parroco all'ultima confessione ovvero “sopportare le persone moleste” ma dopo un numero infinito di insuccessi ti viene difficile;
5- limitare le occasioni in cui ciò possa avvenire, e spesso è la soluzione migliore almeno temporaneamente;
6- provare a dialogare, cosa che metti tra le opzioni ma non sai se porti ad altri malintesi, rigiri di colpe etc dato che è una strada già percorsa e già testata con successo pari a 2 o 3 incontri;
7- provare a capire cosa porta una persona ad essere cosi permalosa, possono capitare a tutti periodi difficili e pesanti, ma poi ricordi che tutto sommato è sempre stata cosi ed è difficile trovare scusanti, al massimo attenuanti.
Direi che con il tempo le ho provate praticamente tutte, sia in successione che alternate che pescando a caso ma quando vedi che chi ami ci sta male c'è poco da fare, ovvero pensare al bene della propria famiglia prendendosi una pausa dalla persona in questione, riportare l'equilibrio dialogando con chi ci sta male e ripartire provando a rivivere attraverso un caffè con la persona permalosa.
Un distacco ci deve essere per prendere aria, sbollire, ricaricarsi e ripartire, le trovo fasi fondamentali, se non azzeri sarà solo difficile non riattaccarsi ad episodi precedenti e non ci sarà mai una reale ripartenza.
Nei punti citati c'è anche “sopportare le persone moleste”, ed è un buon proposito spirituale che mi è stato assegnato dal sacerdote per il giubileo della misericordia; quando però questo proposito può essere messo da parte (se si può ovviamente)?
All'inizio pensavo che non fosse possibile mettere da parte compiti simili, sarebbe la strada più semplice quindi il compito stesso avrebbe avuto poco senso, poi però chiedendo anche consigli ad altre persone ho capito che è possibile metterlo da parte nel momento in cui rischia di intaccare la serenità e l'equilibrio della famiglia.
Ebbene in quel caso non c'è compito che tenga, per questo penso che la fase di distacco sia fondamentale, per riprendere l'equilibrio e la serenità in modo da riaffrontare la situazione diversamente nel momento in cui si ripresenta.

Non mi sto a dilungare, cosa che ovviamente ho già fatto, ma vorrei anche chiedere una cosa ai permalosi, comportarsi cosi a cosa porta di positivo?
No, perchè provando anche a rifletterci, personalmente non trovo nemmeno mezza nota positiva ma solo conseguenze negative per se stesse e per chi ci circonda.
Pensare che figli o nipoti o amici non amano stare con noi perchè hanno paura che spunti questo lato (se è cosa frequente ovviamente, non parlo di episodi sporadici dato che a tutti può capitare la giornata “no”) è veramente triste e dovrebbe istintivamente portare a voler migliorare anche come buon esempio per i più piccoli.
Non ho mai nascosto ne negato il fatto che in passato avevo un carattere un po'..diciamo... odioso, si, ero proprio antipatica, sempre nervosa, e pure permalosa, dispotica e...va beh, dai non esageriamo! non che come simpatia sia migliorata ma per tutto il resto direi che dopo aver compreso tutte le conseguenze dei miei atteggiamenti ho dato una svolta alla mia vita, sono cambiata e ora sto benissimo, so che si può cambiare perchè ci sono passata, so anche che più si invecchia e più è difficile cambiare ma sono ottimista e lo spero sempre.
La cosa diventa più semplice affidandosi attraverso la preghiera, si, basta affidarsi al Signore e tutto può migliorare.
“Signore, non sono perfetta e mai riuscirò ad esserlo ma aiutami ad essere migliore, ad essere per gli altri esempio del tuo immenso amore e della tua infinita misericordia.
Tu perdoni sempre, mentre per noi è cosi difficile farlo, fa che il mio cuore possa sempre perdonare e comprendere”
Amen

Un caro abbraccio, che il Signore vi benedica, scriverò presto, rileggere l'articolo mi ha dato altre idee da poter scrivere.