mercoledì 31 gennaio 2018

Spiritualità dal Basso (ultima Parte)

Buon pomeriggio,
eccoci qui con l'ultima parte del libro del gruppo di lettura condivisa.
Il prossimo verrà gestito diversamente ovvero, un live nel gruppo e un solo post qui con tutte le riflessioni scaturite del gruppo principale.
I n questa occasione, nonostante le pagine siano molte, le riflessioni sono piuttosto sintetiche poichè alla fine nel libro vengono ripetute sempre le stesse cose già dette in precedenza, c'è si l'aggiunta di citazioni ed esempi ma andrebbe letto tutto per cui fare delle riflessioni porterebbe a citare intere pagine.
Per cui iniziamo subito.

In queste pagine viene spiegato come la SB (spiritualità dal basso) sia fondamentale per un percorso di crescita e di cambiamento interiore, è il mezzo che ci porta a capire e cercare Dio nelle nostre passioni, nella malattia, nelle ferite e quando ci sentiamo impotenti.
Nel momento in cui accetto e cerco di comprendere un atteggiamento sbagliato, allora sono sulla strada giusta; nel momento in cui condanno un atteggiamento senza chiedermi il perchè provi quel sentimento sbagliato o mi comporti in un certo modo allora non potrò mai pensare di avere un rapporto sincero con Dio.
Le cose sbagliate non vanno sradicate senza comprenderle altrimenti ricresceranno dopo poco tempo, oltre a mentire a noi stessi.

La SB ha 3 vie:
- Dialogo con i pensieri e sentimenti
- calarsi in profondità nelle emozioni e passioni
- capitolazione davanti a Dio.
Per cui gli istinti non vanno dominati ma trasformati e per farlo vanno compresi.

Un esempio è la malattia... nessuno vorrebbe ammalarsi, tutti vorremmo la piena salute per poter fare sempre qualcosa, essere sempre operativi etc...
Ma la malattia è anche un segnale, il nostro corpo in qualche modo deve mandarci dei segnali per farci capire che stiamo esagerando, abbiamo bisogno di una pausa,... dovremmo ringraziare il nostro corpo perchè tutto sommato ci aiuta, ci obbliga magari a stare a letto per riposare quando magari senza quel mal di testa o quel dolore non ci saremmo mai fermati magari ignorando cose più importanti.
C'è un esempio di malattia che mi riguarda, "L'allergia mi potrebbe costringere a vivere in modo disciplinato, a vivere io stesso anzichè essere vissuto" ed è verissimo... ci sono passata a ci sto passando con problemi di salute piuttosto importanti ma grazie a questi problemi ho rivisto la mia vita, l'ho rivalutata, la sto impostando in modo molto diverso.. ho persino imparato a chiedere aiuto, cosa impensabile per me nonostante 3 figli...
La spiritualità dal basso ci porta a riflettere su ciò che viviamo; la spiritualità dall'alto invece  ci farebbe pensare che se fossimo vissuti in modo giusto, non sarebbe accaduto...  errore enorme questo pensiero.

Altro tema riguarda le ferite e i traumi subiti, ogni persona affronta in modo diverso le ferite ma lasciano a chiunque un segno che venga o meno sotterrato e chiuso a chiave è un discorso diverso.
La cosa uguale per tutti riguarda il portarne i segni in atteggiamenti, e magari anche problemi fisici e di salute che sono dopo aver analizzato il problema si scopre che risalgono a quel trauma o ferita.
In un altro post avevo parlato proprio di alcune ferite piuttosto grosse vissute e lo trovare QUI.

La cosa che mi è piaciuta molto di quest'ultima parte riguarda la spiritualità dal basso nelle comunità, in cui spiega come una guida spirituale sia importantissima e come ogni sacerdote deve dirigere le anime servendo i diversi caratteri.
"La guarigione avviene grazie alla dedizione svolta da chi si prende cura, si abbassa e si adatta all'ammalato"
La trovo una frase splendida che andrebbe utilizzata come stile di vita con chiunque incontriamo.
La SB è un cammino di umiltà (come atteggiamento religioso) come espressione dell'esperienza di Dio e della nostra realtà, un cammino di trasformazione che avviene quando ci riconciliamo con ciò che siamo.

Concludo con un'altra frase splendida:
"L'umile non disprezza il fratello o la sorella, ma vede in loro Cristo"; va rispettato il mistero dell'altro, non possiamo pretendere che ogni persona si comporti come vogliamo noi ma dobbiamo capire l'altro, avere l'umiltà di dire "ok, non è come vorrei ma è pur sempre un fratello o una sorella in Cristo e questo è un dono".

Vi riporto un commento a vangelo di ieri scritto da Luigi Maria Epicoco Ft

C’è una donna che da dodici anni soffre di una malattia inguaribile. E poi c’è una bambina di dodici anni che a causa di una malattia muore. Il tempo della vita di questa bambina è proporzionale al dolore che quella donna ha passato nel tentativo vano di guarire. C’è un papà disperato, Giairo, che si butta ai piedi di Gesù: “«La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». Gesù andò con lui”. Poi c’è la fede di questa donna: “«Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male”. Ma il miracolo non è guarire, il vero miracolo è incontrare Cristo attraverso quella malattia: “Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». (…) Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male»”. La lezione è immensa: ciò che conta è non sprecare quella sofferenza, perché potrebbe diventare il motivo per cui si incontra il senso stesso della vita, che per un credente ha un nome e un cognome: Gesù Cristo. Quei dodici anni non sono stati inutili, ma in una maniera misteriosa hanno condotto questa donna a trovare il volto del senso della vita stessa. Questo insegnamento però ha un alto prezzo: la figlia di Giairo muore senza che Gesù sia riuscito ad arrivare in tempo: “«Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad aver fede!»”. Giairo si fida, Gesù le ridà la figlia viva, e così è chiara anche la seconda lezione: credere è saper disobbedire all’evidenza della morte. Chi ci manca non lo abbiamo perduto per sempre, a patto però che nel frattempo (di questa vita) ci fidiamo di Gesù che fa quel tratto di strada mancante con noi. #dalvangelodioggi

Grazie a tutte perchè ho avuto l'opportunità di riflettere ancora di più su questo libro.
A presto
Cristina

venerdì 26 gennaio 2018

Carnevale, va bene mascherarsi?


Buon pomeriggio,
oggi ho rivisto e risistemato questo vecchio post a tema "Carnevale" dato che si sta avvicinando.
Da che ricordo ho sempre dato per scontato che il carnevale fosse festeggiato da chiunque, senza pormi chissà quanti dubbi a riguardo nonostante personalmente non ami affatto questi giorni... anzi,non li sopporto proprio.
Nulla a che vedere con le origini di questa ricorrenza ma di base non ho mai amato travestirmi, soprattutto intorno agli 11/12 anni, dove si passa dai vestiti da principessa a quelli da "teppista" o "punk"con jeans bucati, bandana, disegni in viso, manganello di plastica (negli anni '90 si usava cosi) e ti ritrovavi a dover passare le giornate a scappare correndo per il paese perchè "quelli più grandi" rincorrevano te e il tuo gruppetto di amici con la schiuma (con cui ti avrebbero riempito da capo a piedi), oltre ad avere dei simpatici manganelli, si di plastica, ma riempiti con della sabbia!
Quelli però me li evitavano perchè ero una ragazza ed erano amici di mio fratello, avere certe conoscenze serviva ;)
La sera poi se uscivi dovevi stare attenta a quelli che avevano già la patente perchè c'erano delle guerriglie con uova marce che fortunatamente non ho mai preso, ma in giro per il paese lasciavano decisamente il segno per giorni.
Ecco, il carnevale lo lascerei solo per la fascia d'età 0-9 anni, anche se nonostante tutto non ho la benché minima idea di come lo festeggino i ragazzini di oggi oltre la scuola elementare.
Mia figlia ha 7 anni e mezzo  ed è ancora nel periodo principesse, vestiti lunghi e super eleganti, mio figlio di 5 anni è in fase Spiderman e Tartarughe Ninja, mentre il piccolo di un anno starebbe bene con qualsiasi cosa.
Torniamo a noi, la domanda del titolo credo sia lecita dal momento in cui ad oggi mettono Carnevale e Halloween sullo stesso piano ignorando i significati di una e dell'altra festa.
In realtà sappiamo benissimo che non è cosi ma quando ad halloween noi cattolici ricordiamo di che tipologia di festa si tratta, la classica frase in risposta è "ma alla fine ci si traveste come a carnevale...", si peccato che in realtà sono due cose distinte.

Allora, che cosa è il Carnevale?
Il Carnevale è il periodo che precede la quaresima, si festeggia con feste mascherate, vere e proprie  sfilate di carri allegorici, gare in maschera etc.
Si conclude il giorno di martedì grasso, ovvero il giorno che precede il mercoledì delle ceneri, (primo giorno di quaresima).
Il nome deriva probabilmente dal latino medievale carne levare, cioè "togliere la carne" dalla dieta quotidiana, in osservanza del divieto nella religione cattolica di mangiare la carne durante i quaranta giorni di quaresima.
Non è certo una festa religiosa, tuttavia non avrebbe molto senso senza il calendario delle festività liturgiche, perciò una riflessione sull'origine e sul significato può essere utile anche per capire la fede.
Le radici sono molteplici, si spazia da quelle ebraiche, pagane, cristiane che ci rimandano ad aspetti comuni dell’uomo di tutti i luoghi e di tutti i tempi.
Nel calendario ebraico ad esempio, il carnevale corrisponde grosso modo la festa dei Purim, che ricorda la salvezza di Israele dall’incombente persecuzione degli ebrei nel regno di Persia, salvezza conseguita, secondo il racconto biblico, dalla regina Ester.
Allo stesso tempo, dietro questa festa che possiamo definire "profana", che aveva e ha tuttavia il suo posto nel calendario religioso, c’è quella conoscenza del ritmo del tempo, validamente espressa nel libro di Qoèlet.
"Tutto ha la sua ora e c’è un tempo per ogni cosa sotto il sole: un tempo per la nascita e un tempo per la morte, un tempo per piantare e un tempo per cogliere ciò che si è piantato…un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per lamentarsi e un tempo per ballare”"(Qo 3,1ss.).
[per info riguardo il Qoèlet vi mando QUI]

Tornando alle origini del carnevale, oltre al collegamento ebraico  c'è quello pagano,che si serve di maschere dei paesi alpini e svevo-germanici dove si celebravano i riti della cacciata dell’inverno, dell’esorcismo delle potenze demoniache per cui la maschera diveniva una protezione dal mondo che cambiava.
A questo punto accade una cosa molto significativa: la maschera demoniaca si trasforma, nel mondo cristiano, in una maschera divertente; la lotta pericolosissima con i demoni si cambia in gaudio prima della gravità della Quaresima.
In questa "mascherata" avviene ciò che ritroviamo spesso nei salmi e nei profeti, ovvero diviene scherno di quegli dei che chi conosce il vero Dio non deve più temere!
Quelle maschere sono diventate qualcosa di divertente, esprimono la gioia da parte di chi invece prima aveva paura.
In poche parole, avviene una specie di "liberazione cristiana", la libertà di quell’unico Dio, che rende perfetta quella libertà ricordata dalla festa ebraica dei Purim.
Con il cristianesimo quei riti pagani tramutarono il loro carattere magico e rituale per diventare e rimanere semplicemente una forma di divertimento popolare.
Durante il Medioevo e il Rinascimento i festeggiamenti in occasione del Carnevale furono introdotti anche nelle corti europee ed assunsero forme più raffinate, legate anche al teatro, alla danza e alla musica.
Ancora oggi il Carnevale rappresenta un'occasione di divertimento e si esprime attraverso il travestimento, le sfilate mascherate, le feste.
Feste e sfilate che spesso, almeno da noi, sono organizzate dagli oratori come occasione per divertirsi insieme, ben diverso dal messaggio trasmesso da halloween (di cui preferisco non parlare).
Da noi ci sarà una sfilata organizzata dall'oratorio con un tema ben preciso, ogni anno è un tema diverso, quello precedente riguardava i cartoni animati.
I ragazzi si impegnano nel costruire il carro a tema, quindi diventa anche un ottimo modo per trascorrere del tempo in oratorio tutti insieme nel creare qualcosa di bello e gioioso.
Per cui rispondendo alla domanda da cui ha avuto origine il post, direi proprio di si, va bene mascherarsi senza però esagerare, senza diventare volgari e senza fare del male agli altri.

Buon carnevale!! a breve arriveranno post riguardo le ceneri e la quaresima...
a presto.
Cristina
[le fonti di tutto questo sono innumerevoli, recuperate da vecchi file]

mercoledì 24 gennaio 2018

Come rovinare i figli per le guerre di coppia.



Buon pomeriggio,
l'argomento di oggi è estremamente difficile da trattare, ci sto lavorando da settimane perchè trovare le parole giusto per spiegare certe dinamiche non è semplice, bisogna tenere conto di mille fattori e molto altro, per cui mi baso semplicemente sulla mia personale esperienza.
Non è stato facile esporre tutto ma spero possa essere d'aiuto.

Sono figlia di genitori divorziati, si sono separati quando io ho compiuto 18 anni mentre mio fratello ne aveva 23.
Si sono separati dopo anni, anni e anni di litigi quotidiani dove una bambina di 8 anni arriva a sperare che i propri genitori si separino per poter finalmente vivere delle giornate tranquille.
Ricordo ancora quando avevo 5 anni e mio padre voleva buttarci fuori di casa, mentre aspettavamo mio fratello per andare da mia nonna io avevo preparato un sacchetto di plastica verde con dentro alcuni peluches; alla fine mio padre ha cambiato idea, mia madre madre ha dormito in un'altra stanza e il giorno dopo era tutto come prima.
Ora ne ho quasi 33 di anni ma lo ricordo come se fosse ieri, come ricordo ogni litigio, il motivo dei litigi, ciò che si dicevano e questo un bambino se lo porta dietro e crescendo in qualche modo butta fuori tutto ciò che ha vissuto tramite paure, atteggiamenti etc..
Per carità non sono una psicologa ma alla fine se ti analizzi ci arrivi e devo ringraziare anche il mio padre spirituale per avermi fatto notare collegamenti  che io avevo ignorato.
Come il mio voler essere perfetta nel seguire la chiesa e tutto ciò che ci sta intorno, il voler essere perfetta per essere accettata dal proprio padre che alla minima virgola sbagliata ti cancella dalla sua vita.
Ecco, il mio padre spirituale però mi ha ricordato che Dio è un padre che mi ama indipendentemente da ciò che sono e mi ama anche nei miei errori ed è accanto a me per aiutarmi.

Faccio la catechista da qualche anno e riesco a capire al volo quando ho a che fare con bambini che hanno problemi a casa, li riconosco dopo la prima lezione e mi dispiace dirlo, ma non li tratto come gli altri, ma con un occhio di riguardo in più.
Mi rivedo tanto in loro, avrei tanto voluto che qualcuno mi avesse capita e presa nel modo giusto, per cui lo faccio con loro o per lo meno ci provo.
Quando poi senti gli stessi bambini che a 7-8 anni ti raccontano senza peli sulla lingua la loro vita, non riesci proprio a capacitarti di come un  genitore possa (Involontariamente?) rovinare un figlio.
Una bambina nel chiederle se aveva fatto il presepe, la sua risposta è stata "no, mio papà lo voleva fare, ma la mia mamma per ripicca lo ha rotto"...

Ti chiedi perchè caspita i genitori si riducano a rovinare i propri figli utilizzandoli come merce per ricatti, scambi, oppure semplicemente hanno talmente tanta rabbia che nemmeno si accorgono che litigando davanti a loro possono causare un trauma e delle ferite che difficilmente si potranno rimarginare.
Mi è capitato ancora in fase di separazione di sentire frasi come:"si, va beh, ma mio figlio sembra sereno quindi la sta prendendo bene" oppure quando anno nuovi compagni: "guarda, il mio nuovo compagno piace tanto a mio figlio (o ai miei figli), giocano insieme, chiacchierano..." poi non fa niente se questi bambini soffrono in silenzio, o fanno finta di nulla per non deludere il genitore.
Una qualsiasi situazione particolare porta sempre a destabilizzare i bambini e no, non credo alla favoletta che si sanno adattare meglio degli adulti, sono gli adulti che lo vorrebbero in situazioni come queste perchè fa comodo a loro.
Si, si possono adattare meglio degli adulti su certi cambiamenti ma che non riguardano la sfera affettiva/familiare perchè quelle lasciano sempre dei segni più o meno visibili.
Mio padre ha una compagna da anni, lo scorso mese si sono sposati e solo Dio sa quanto sono stata male, quanto male abbia fatto vedere tutto ciò e avere la conferma che la mia famiglia d'origine non esiste più (almeno per Dio invece c'è ancora).
Ho avuto forti segni anche a livello di salute per questa cosa ma solo pochi lo sanno, una persona può pensare "cavolo, hai 32 anni, dovresti capire come  funziona la vita"; si ho 32 anni ma certe sofferenze non cambiano anche se vedi tuo padre tutto sommato felice per ciò che sta vivendo, ma come figlia pensi a ciò che sarebbe potuto essere se i tuoi genitori avessero messo da parte rancori e soprattutto quel maledetto orgoglio.
Orgoglio, quel sentimento maledetto che rovina gran parte delle famiglie perchè si mette al centro se stessi anziche l'altro, si pensa a stare bene noi a "vincere" noi discussioni, quando basterebbe fare un passo indietro per poter stare fianco a fianco, prendersi per mano e affrontare i problemi della vita in due (anzi, in 3! perchè il Signore è sempre con noi).

C'è ben poco da fare, certe ferite te le porti dentro e prima o poi vengono a galla perchè non puoi uscire indenne alla vista di continui litigi tra i tuoi genitori, ai continui sfoghi di tua madre contro tuo padre.
Non puoi uscire indenne quando tua madre a 9/10 anni ti usa come valvola di sfogo vomitandoti addosso continue lamentale verso tuo padre o insulti contro la sua famiglia.
Quando ti insegna a dare nomignoli a tutti i parenti, quando ti fa credere che il mondo ce l'ha con te e sono sempre gli altri a sbagliare.
Anche quando ti chiudi in camera con le cuffie, sai benissimo che il film è sempre lo stesso, oppure quando esci di casa a 15 anni e rientri alle 2 di notte pur di stare lontana da casa, magari piuttosto brilla, quando a quell'età esci quasi tutte le sere, alla fine a tua madre non importa, ti asseconda probabilmente per avere meno sensi di colpa.
Peccato che magari tu vorresti qualche strigliata in più, invece certi genitori assecondano  ogni capriccio dei figli perchè pensano di renderli felici cosi, invece li renderebbe più felice una sgridata, una chiacchierata per sapere come stanno..
Perchè non può essere normale che un genitore accetti che la figlia di 15/16 anni uscendo insieme per l'aperitivo beva un bicchiere di vino bianco.

Quando un genitore ti porta quasi ad odiare l'altro genitore, ti porta ad andare con lei in tribunale sperando che tu intervieni contro quella persona, quando ti tira in mezzo ogni attimo della tua vita, c'è qualcosa che non va e va fermato.

La mano di Dio ad un certo punto è intervenuta, ne ho la piena certezza, anche se in un modo un pò troppo brusco ma da allora tutto è cambiato.
In realtà sono accadute due cose forti ma quella che ha scosso di più questo legame familiare malsano è stata la prima.
Sintetizzo perchè certe cose fanno ancora male, in poche parole il compagno di mia madre dopo una discussione mi ha messo le mani addosso girandomi il braccio dietro la schiena buttandomi contro il muro e trascinandomi fuori dal suo locale.
Mia madre in tutto questo? è rimasta a guardare, "vai a casa che poi ti passa, sei stata tu a provocarlo, lui ha solo reagito", come ci si può sentire quando la persona che ti ha messo al mondo non ti difende? Addirittura inventa bugie per giustificare quella persona, si perchè ha detto a mio fratello che ero stata io ad iniziare..
Ti crolla il mondo addosso, inizi ad analizzare la tua vita da quando eri piccola e inizi a mettere in dubbio ogni singola parola detta da tua madre, inizia ad aprire gli occhi e a renderti conto che probabilmente tutto ciò che aveva detto erano bugie, che per i precedenti 28 anni hai vissuto nella menzogna, e pensi "chissà quante bugie ha raccontato in tutti questi anni, chissà quanto odio ha alimentato in me quando in realtà non erano messe cosi le cose", non ho mai avuto un rapporto con i miei nonni paterni a causa di tutto ciò che mia madre mi raccontava e loro ora non ci sono più.
L'ho allontanata dalla mia vita per molti mesi, poi l'ho riavvicinata per i miei figli, perchè loro non dovevano sapere cosa era successo, per cui ha ripreso a vederli a casa nostra una volta a settimana ma quel rapporto che prima esisteva è totalmente disintegrato.
In questi 5 anni ho imparato ad accettarla per come è, so che non  devo prendere per vero ciò che dice, so che ha quel carattere e nonostante le sue scuse non siano mai arrivate ho perdonato anche se non credo di averlo fatto completamente perchè ogni tanto se ripenso all'accaduto la tristezza e la rabbia un pò salgono ma provo ad allontanarli.
Quell'episodio per me è stata la mano di Dio, di certo non è stato lui a mandarmi quello (Dio non manda il male, mai!), ma è accaduto per farmi aprire gli occhi per farmi rendere conto di quante cose sbagliate c'erano nella mia vita.
Li è avvenuto il cambiamento, in quella sofferenza ho visto la luce del Signore, da quell'abisso mi sono aggrappata a Dio per tornare a galla come persona nuova.
So come non voglio essere con i miei figli, so cosa avrei voluto come figlia per cui cerco di trovare il giusto equilibrio nonostante il lavoro sia faticoso.
La cosa peggiore poi è la conseguenza di certe azioni, ed è stata in questo caso, la totale perdita di fiducia verso gli altri.
Già faticavo a fidarmi e ad aprirmi, quando poi tua madre ti "tradisce" come puoi fidarti degli altri? Inizia a creare barrire con chiunque, pure in casa, pure con tuo marito e con i figli.

Provate ad immaginare se ciò che è successo a me fosse successo ad una ragazzina, il trauma sarebbe potuto essere ben peggiore, più forte e devastante.
Quando una ragazzina si rende conto che non può fidarsi di un genitore si innescano dei meccanismi inimmaginabili, non ha la forza per poterne uscire e andare avanti, rischia di autodistruggersi.
Io ho avuto la fortuna di riscoprire Dio nella mia vita, un Dio diverso da come lo avevo immaginato all'inizio della conversione, ma non per tutti vale questa cosa.
Io ho rimesso ordine, ho riscoperto valori che avevo accantonato, una fede viva!
Un'altra potrebbe rifugiarsi in pessime compagnie, errori che le potrebbero segnare la vita per sempre ancor peggio di ciò che ha vissuto in precedenza.

Tutto quello che ho raccontato anche se in modo sintetico perchè la lista sarebbe lunghissima, serve solo per dire poche cose importanti.
Non cercate di fare gli amici dei vostri figli, ma fate i genitori, fate in modo che si possano fidare di voi, nel dirvi ogni cosa anche se poi rischiano una strigliata.
Non litigate mai e dico MAI davanti a loro perchè li segnate a vita, gli insegnate che il rispetto si ottiene urlando e scontrandosi, mentre loro devono capire che i loro genitori si supportano, discutono ma tranquillamente e che le soluzioni e decisioni si prendono in due e i bambini non devono essere spettatori.
Non parlate male degli altri davanti ai bambini, non sono stupidi anche se sono piccoli, loro percepiscono tutto, ascoltano, assimilano e prima o poi questa cosa verrà fuori nel loro carattere.
Se dobbiamo buttare dei semi che siano positivi, non semi che portano erbacce che sono poi difficili da estirpare.
Se qualcosa con vostro marito non funziona, parlate! prendetevi del tempo per voi soli, mettetevi una di fronte all'altro e parlate! ditevi cosa provate, come state, se qualcosa non va ma parlate,anche per ore, ripetendovi le stesse cose ma fatelo! soprattutto lasciate fuori l'orgoglio dalla vostra vita altrimenti non andrete lontano.
Fatevi aiutare, fatevi seguire da qualcuno che possa farvi capire il motivo per cui vi siete innamorati e vi siete sposati, quello va riscoperto perchè c'è un motivo, chiedete aiuto a Dio, ad un padre spirituale, ma fatelo!
Aprite gli occhi, rendetevi conto che qualsiasi cosa esce dalla vostra bocca entra nella testa dei vostri figli con un filo diretto per cui state attenti perchè se seminate male poi in futuro quando vorrete o spererete di raccogliere dei frutti buoni e succosi rischierete di trovare il cestino mezzo vuoto e con dei frutti un pò raggrinziti.

Se ripenso a quando ero piccola arrivo a pensare che avrei potuto fare qualcosa, avrei potuto fare di più e magari avrei aiutato i miei genitori a non separarsi, ma allo stesso tempo penso che una bambina non può ritrovarsi a dover salvare il matrimonio dei propri genitori, dovrebbe essere felice e spensierata, ma non sempre va in questo modo.
Ci sarebbe ancora tanto da dire e da raccontare ma credo di aver scritto anche troppo, ringrazio il Signore per avermi spinta a scrivere tutto questo anche se so che farà male nel caso dovesse capitare sotto gli occhi di chi mi conosce e magari non sa tutto.
Ringrazio mio marito per il continuo supporto, per avermi sempre aiutata a ragionare facendomi analizzare alcuni avvenimenti.
Ringrazio i miei figli per la pazienza che hanno nel sopportare le mie fissazioni.
Ringrazio il mio padre spirituale perchè mi sta aiutando molto in questo percorso umano e di fede.
Infine grazie alle persone che anche involontariamente mi portano a riflettere,perchè grazie ai loro input involontari riescono a farmi tirare fuori cose che da sola non potrei creare.
Un caro abbraccio a tutte, a presto.
Cristina.

Ps: la foto riassume esattamente come può sentirsi un bambino, vederla e cercarla mi ha riportato alla mente tante cose e tanto dolore che solo Dio può colmare come Padre Buono.

domenica 21 gennaio 2018

Amen, tutta la preghiera in un sussidio.

Buongiorno,
oggi voglio parlarvi di un nuovo strumento per avere ogni giorno a portata di mano in un unico volume il messalino, i commenti di Papa Francesco, la liturgia delle ore, il rito completo della messa e le preghiere della tradizione cristiana il tutto in 140 pagine.
Tutto questo in un "Amen"!



Questo nuovo sussidio si chiama "Amen" e racchiude tutto ciò che vi ho scritto sopra.
L'ho scoperto per caso a dicembre, ovvero quando venne pubblicizzato il primo numero disponibile (venduto a solo 1,90€) e da allora non posso farne a meno.
Si, oggi ci sono decine di applicazioni per smartphone da poter utilizzare per queste cose, ma personalmente non posso rinunciare alla carta.


Hanno deciso di creare questo strumento per far arrivare a tutti preghiere che spesso non vengono utilizzate dai laici come la liturgia delle ore quindi la meditazione delle lodi, i vespri, spesso attribuiti solo ai preti.
Ogni mese inoltre viene aggiunto un testo che richiama il periodo liturgico, a Gennaio per esempio in aggiunta ci sono i testi proposti dalla Chiesa per la preghiera di unità dei cristiani.
Oltre alla preghiera c'è anche un testo su cui meditare nella quotidianità, frasi estrapolate dalle riflessioni del Papa in modo da poter vivere il cristianesimo giorno per giorno.

Chi può utilizzare questo sussidio?
Chiunque! è indirizzato a uomini e donne di tutte le fasce d'età, a singole persone , a gruppi e sacerdoti.
Essendo presente na grande varietà di testi è un ottima guida per un cammino di fede personale.

Come si utilizza?
L'utilizzo è molto semplice, tutto ciò che serve è in ordine per cui il giorno inizia con:
- Lodi mattutine complete;
- Celebrazione eucaristica; (antifona d'ingresso, orazione colletta, prima lettura, salmo responsoriale, canto al vangelo, vangelo, orazione sulle offerte, antifona di comunione e orazione dopo comunione)
- La parola per la vita, ovvero il commento alle letture (Luigi M. Epicoco) e citazione del Papa.
- Vespri completi;
- Compieta;
A fine mese si trovano:
- Rito della messa completo;
- Le preghiere del mattino, della sera, il Santo Rosario, intenzioni di preghiera affidate dal Papa all'apostolo della preghiera, la Corona della Divina Misericordia, Promesse di Gesù a Suor Faustina, Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani(per il sussidio di gennaio) e Santo del Mese (San Giovanni Bosco per gennaio).

In sintesi è uno strumento liturgico completo per cui in un solo volume è possibile trovare tutto ciò di cui un cristiano ha bisogno.
Risponde perfettamente all'invito di Papa Francesco di leggere ogni giorno un brano del Vangelo e di trovare spazio per la meditazione.
Per cui questo sussidio è un ottimo compagno di viaggio da tenere sempre in borsa, da aggiungere alla lista che abbiamo già visto qualche giorno fa riguardo "Cosa non deve mai mancare nella borsa di una donna cattolica".
Il prezzo di "Amen"è di 3,90€.

Nel prossimo articolo che scriverò per il blog, vedremo inoltre come trovare il tempo per pregare, per cui preparatevi.

venerdì 19 gennaio 2018

Vedove consacrate, una realtà poco conosciuta.

Buon pomeriggio,
è da tanto che voglio scrivere questo articolo ma non so per quale motivo, ho sempre rimandato.
Lo scorso anno nel numero di marzo della rivista "Credere" ho scoperto l'esistenza delle vedove consacrate attraverso un articolo molto interessante.
Onestamente non conoscevo questa realtà, motivo per cui ho pensato di scrivere qualche riga per spiegare di cosa si tratta.

La loro costituzione apostolica potrebbe a breve ricevere l'approvazione del Papa (ora allo studio della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica) , nel frattempo il loro ordine (Ordo viduarum,; ordine delle vedove) è già presente in varie diocesi d'Italia (sono più di 200 donne).

Ma cosa è l'Ordo Viduarum?
è una forma di consacrazione che permette alle vedove di vivere profondamente la consacrazione battesimale.
Mediante il voto di castità perpetua, le donne che si sentono chiamate a questa vocazione consacrano la loro condizione per dedicarsi alla preghiera e al servizio della Chiesa.
"La vedova ha dato tutto quello che aveva" (Lc 21,1-4)

Chi sono le vedove consacrate? 
Credo sia la classica domanda che si fanno in molti quando scoprono la loro esistenza.
Praticamente sono vedove che decidono di restare tali, per cui non avranno altre relazioni e aggiungono un voto di castità perpetua.
Il rapporto con la famiglia resta invariato, in più hanno una maggiore appartenenza alla parrocchia e alla vita della comunità.
Prima di diventare consacrate avviene un percorso di discernimento che dura non meno di 2 anni.
Inoltre una volta avvenuta la consacrazione, la vedova sarà iscritta all'Albo diocesano.

Questa realtà è stata riscoperta dal 2013 nonostante abbia un storia antichissima alle spalle, già Ambrogio e altri padri della Chiesa ne esaltavano il ministero di servizio e preghiera.
Inoltre la consacrazione dopo la vedovanza è definito come un carisma.

Cosa fanno?
Hanno vari "compiti", ognuna ha un carisma diverso, c'è chi è ministra straordinaria della Comunione e visita anziani e malati, altre sono catechiste, altre fanno servizio all'altare, altre si occupano della carità.

Grazia, una consacrata racconta che essendo rimasta vedova giovane e con due figli piccoli ha pensato che il tempo che dedicava al marito lo avrebbe potuto dedicare al Signore.
Si è messa a disposizione del Signore nelle piccole cose, senza però togliere tempo alla famiglia e al lavoro.

Nell'atto della consacrazione avviene un momento molto forte che sottolinea il legame con la famiglia; le vedove consegnano al vescovo l'anello nuziale che, dopo averlo benedetto, lo restituisce come segno del rapporto sponsale con lo sposo, che cosi non si interrompe affatto, e con la Chiesa.
Questo ordine fa parte del mondo degli ordini religiosi, ne coglie anche i carismi, prima di tutto quello della consolazione e vicinanza; inoltre la preghiera diventa più consapevole.

Come si riconoscono?
In realtà ad oggi non hanno un segno distintivo come invece è per le suore o i preti, inoltre vivono nelle rispettive famiglie.
In futuro non si esclude la possibilità di formare un comunità.
Gli incontri dell'ordine sono frequenti, mentre gli appuntamenti canonici sono due al mese che comprende in uno le consacrate e nell'altro sia le consacrate che coloro che vorrebbero far parte dell'ordine.

Qui un video della trasmissione "Siamo Noi" di Tv2000, dove troverete l'intervista ad una vedova consacrata ----------->>>> https://www.youtube.com/watch?v=5OwXpwmghRw

Qui invece l'ufficio per la vita consacrata di Roma http://www.ufficiovitaconsacrataroma.it/default.asp?iId=GHDJIM

Un caro abbraccio
Cristina


mercoledì 17 gennaio 2018

Cosa non deve mai mancare nella borsa di una donna cattolica.

Buon pomeriggio carissime,
come vi avevo già accennato nel precedente articolo (Zainetto, come abbinare comodità e femminilità) , oggi vediamo di capire cosa dovrebbe avere nella borsa una donna cattolica.
Molte volte non si pensa minimamente all'idea che una donna cristiana debba avere per forza determinate cose nella borsa; chi lo dice che una donna cristiana si vede anche da ciò che ha in borsa?
Ovviamente nessuno, ma se ci pensate bene, vi renderete conto che qualcosa in più rispetto alle altre donne l'avete, anche se magari non ve ne siete mai rese conto.
Badate bene che non è un dovere ma spesso è semplicemente un bisogno e le due cose sono molto diverse.
Eh già, perchè penso che per noi sia normale avere un rosario in borsa, oppure un libretto con una novena, un libretto per il rosario, qualche santino.
In realtà tutto ciò ci distingue dalle altre persone (eccetto i Santini che sono sempre stati nelle borse e portafoglio di chiunque indistintamente).

Ora vediamo quale può (non dico che "deve" perchè il contenuto cambia in base alle esigenze quotidiane) essere il contenuto base di una borsa:

- Portafoglio: non può assolutamente mancare, meglio un pò grande dove mettere soldi, monete, carte di credito, documenti, tessere del supermercato;
Chi vive in città "rischiose" è meglio se opta per dividere il tutto, ovvero portamonete, poi a parte portadocumenti, porta carte/tessere.
- Cellulare: impossibile non averlo in borsa e se manca c'è chi va in crisi, è diventato importantissimo poichè si inviano e ricevono comunicazioni in tempo reale per cui cambi di appuntanti improvvisi, eventuali ritardi, etc possono evitarci molti inconvenienti e perdite di tempo.
(a tal proposito vi ricordo un vecchio articolo "Siano lodati i messaggi vocali" )
- Chiavi: se volete tornare a casa sono essenziali XD
- Igiene e cura: salviettine umidificate oppure fazzolettini, gel igienizzante per le mani, burrocacao, crema mani, assorbente per emergenze.
- Acqua: è nelle basi anche se non tutte condividono, bere è importante per cui sarebbe buona abitudine portarsi una bottiglietta di acqua.

Ora invece vediamo di ampliare il contenuto con cose che vanno oltre le basi e non vanno bene per tutte poichè dipende dall'età, dalla presenza di bambini etc:

Block notes o Agenda e penna: personalmente lo trovo indispensabile per segnare appuntamenti improvvisi, pensieri personali o idee; per esempio se mentre siamo in giro ci viene un'idea per la cena oppure per un progetto che abbiamo in previsione, oppure se leggiamo una frase che ci piace.. (poi immancabilmente o non c'è tempo per appuntare o ci dimentichiamo di averlo scritto, però almeno lo abbiamo in borsa).
- E-reader o libro: chi è pendolare, utilizza i bus per spostarsi e ne ha quindi il tempo se li può portare sempre con sè, in queste occasioni l'e-reader è molto più comodo perchè non pesa.
Quando so che devo andare in un posto dove ho una certa attesa etc, allora mi metto in borsa il Kobo e sono felice.
- Trousse di emergenza: con all'interno un correttore, rossetto, mascara, e una matita occhi inoltre aggiungerei anche le salviettine struccanti nel caso ci fossero sbavature tra una corsa e l'altra.
Spazzola pieghevole con specchiettino.
- Kit medicine: non lo metto nella parte "base" poichè penso che debbano essere nella borsa in caso di necessità; poi dipende dalle problematiche personali per cui per alcune diventano essenziali, mentre per altre solo un qualcosa in più se si sta tanto fuori casa o si è lontane.
- Kit bambini: salviettine, pannoloni (uno o due non guastano), acqua con biberon in base ovviamente all'età, merendina.
- Occhiali da sole: possono sempre servire per cui va bene portarseli con se sempre.

Cosa c'è invece nella borsa di una donna cattolica oltre a tutto questo?
Non dovete avere tutto ciò che è elencato, ci mancherebbe!! Ma è solo per farvi un'idea di cosa si più aggiungere alla propria borsa non per sentirsi più cattolica ma per avere con se una parte importante della propria vita.
Per me il solo sapere di avere il Rosario in borsa mi fa stare bene, poi quando sono in giro lo utilizzerò una volta ogni 6 mesi, ma so di averlo in caso di bisogno.
Per scoprire cosa c'è nella borsa di una donna cattolica ho creato un sondaggio nel gruppo ed ecco cosa è emerso:

- Rosario o decina: il più citato, presente nella stragrande maggioranza delle borse (io ne ho 2), ci sono anche applicazioni per recitare il rosario ma se decido di entrare in chiesa non mi metto di certo li con il telefono in mano; si, abbiamo anche le dita per contare ma personalmente lo trovo diverso.
C'è anche chi ha rosario o decina come braccialetto ed è molto comodo.
- Acqua santa: una piccola boccettina sempre in borsa per alcune è importantissima.
- Libretti preghiere: il libretto del rosario, per una novena che stiamo seguendo, che contenga le letture del giorno, averlo con sè è un bene per ogni evenienza e bisogno inoltre spesso sono piccoli e non pesano; consiglio di metterli in una trousse cosi non si sciupano e sapete dove sono ogni volta che vi servono.
- Immaginette dei Santi: come detto all'inizio queste le hanno tutti indistintamente per cui ok averle ma le vedo come una cosa più di moda/superstizione per i non cattolici; mentre per noi hanno qualcosa in più.
- Medagliette: possibilmente benedette.

Queste le cose più citate, se avete altro da aggiungere scrivetemi!
Come avere tutto in ordine nella borsa e non doverci mettere mezz'ora per fare un cambio borsa, o per trovare qualcosa?
Esistono dei meravigliosi e utilissimi organizer appositi; pppure se preferite potete fare più buste.


Credo proprio di avervi detto tutto per cui vi ringrazio per aver dedicato tempo a leggere tutto questo e fatemi sapere cosa ne pensate.
A presto con nuovi post.

Un caro abbraccio
Cristina.

martedì 9 gennaio 2018

Zainetto, come abbinare comodità e femminilità.

Buon pomeriggio a tutte,
ecco il primo post ufficiale di "Moda Cristiana"!
Nel gruppo abbiamo di recente parlato di zainetti e del paragone con le borse, che siano classiche o a tracolla, cercando di capire cosa utilizzare soprattutto per chi si deve destreggiare tra bambini, borse della spesa etc.
Lo zainetto possiamo dire che non passa mai di moda, ci sono periodi in cui diventa un must e periodi in cui viene un pò eclissato ma non sparisce; negli ultimi anni la moda lo ha messo ancora in risalto puntando a comodità e femminilità.
Nonostante alcune sostengano che lo zainetto è un accessorio non femminile, possiamo dire che la moda ha decisamente smentito questa idea mettendo sul mercato modelli splendidi e molto femminili.

PERCHE' PREFERIRE LO ZAINO ALLA BORSA?
Personalmente non avevo mai valutato l'idea di utilizzare lo zaino, ho sempre preferito le borse, soprattutto a tracolla perchè le credevo comode e capienti, poi ho avuto il terzo figlio e ho acquistato una (più di una) bella giacca con il cappuccio e ho iniziato a non sopportare più la borsa a tracolla.
Scendiamo dalla macchina, piccolo in braccio, borsa a tracolla, l'altro che per fortuna tiene il suo grembiulino, arriviamo all'armadietto, metti giù il piccolo e nel frattempo la borsa scivola in avanti e arriva addosso al grande... cerco di toglierla e si impiglia al cappuccio... stessa faccenda più vote al giorno in casi differenti.
Immaginate quando poi si inceppa nel cappuccio e avete fretta....perchè magari piove o avete i minuti contati, ovviamente rischia di volare ma lanciare la borsa significa perdere pure portafoglio, chiavi, telefono... non ne vale la pena.
Per cui ho iniziato a pensare allo zainetto, lo metto sulle spalle, il peso (spropositato) è ben bilanciato, evito mal di schiena (cosa che a me la borsa causa spesso), non si impiglia e lo posso abbinare ad ogni look.

Facendo un pò di ricerche ho anche trovato delle indicazioni riguardo il modello adatto per ogni tipologia di fisico, ovvero:

- Hai un isico a clessidra: vanno evitate le forme squadrate, da prediligere invece le forme morbide, inoltre la grandezza deve essere sempre in proporzione al corpo.

- Hai un fisico con meno curve? da prediligere le forme squadrate e con poco spessore; zainetti troppo grandi inoltre danno un effetto "gobba" per cui vanno evitati.
 


- Hai un fisico ovale? vanno scelti modelli più tondeggianti e vanno evitate le bretelle troppo sottili.

 

- Hai un fisico a triangol? da prediligere le forme morbide e tondeggianti, da evitare le forme troppo piccole,; inoltre non vanno allungate troppo le bretelle.




- Hai un fisico a trapezio? rigorosamente bretelle larghe, per la forma potete sbizzarrirvi!


Il vantaggio degli zainetti è la versatilità a cui si prestano, ovvero si possono portare nel modo corretto ovvero con entrambe le bretelle, su una spalla sola unendo le bretelle (alcuni modelli hanno una cerniera per unirle), oppure per la maniglia che si trova nella parte superiore.


Versione che si trasforma in borsa.



Indossarli nel modo corretto lo rende un accessorio strepitoso, e allo stesso tempo comodo e femminile.
Ovviamente si può alternare alla borsa ma soprattutto durante la settimana quando gli impegni sono maggiori, lo zainetto diventa un alleato fantastico!
Utilissimo per chi si muove in bicicletta o a piedi tra una commissione e l'altra (magari con qualche borsa di troppo causa shopping per i saldi).
Vogliamo parlare delle mamme che utilizzano la fascia porta-bebè? la borsa sarebbe scomodissima, esistono anche marsupi appositi ma lo zainetto resta l'alternativa migliore.
Per chi utilizza i mezzi pubblici consiglio dei modelli con tasche sulla parte dello schienale dove poter mettere telefono e soldi, inoltre può semplicemente essere spostato davanti in modo da poterlo controllare meglio e rimesso in spalla una volta scesi.

Fatemi sapere cosa ne pensate e e avete altri consigli!
Nel prossimo articolo invece vedremo cosa non deve mai mancare nella borsa di una donna cristiana.

Buona giornata!
Cristina.