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giovedì 24 dicembre 2020

Santi della Vigilia: Cosa c'entrano Adamo ed Eva con il Natale?




Ogni giorno si scoprono cose nuove, soprattutto per chi come me che è stato lontano tanto dalla Chiesa.
Scopro novene, preghiere, Santi e Sante, tradizioni che non sapevo esistessero e certe volte questo può essere vissuto in due modi; il primo in modo pessimista, della serie "non conosco queste cose, allora valgo meno agli occhi di Dio", oppure, il secondo modo più positivo è "wow, ecco qualcosa di nuovo per poter ampliare e arricchire la mia vita di fede".
Ecco, se fino a poco tempo fa adottavo il primo modo, ora voglio il secondo e vorrei che tutti lo adottassero... soprattutto ignorate il primo modo, non viene da Dio.

Comunque... ecco cosa ho scoperto grazie a Giorgia (non mia figlia eh, ma un'amica che collabora con il gruppo di stile di vita e con il calendario di liturgia quotidiana)

Oggi, nel giorno della vigilia di Natale si ricordano Adamo ed Eva....
Cercando "adamo ed eva vigilia di natale" ho poi scoperto che hanno a che vedere anche con l'albero di Natale...
Ebbene si.. 
Nel Medioevo c'era la tradizione degli Adam una Èva Spiele (“giochi di Adamo ed Èva”), nelle chiese alla vigilia di Natale si ricostruiva lo scenario del Paradiso in terra, con tanti alberi da frutta, simboli dell’abbondanza e del mistero della vita. 
Ora però lascio la parola.. o per meglio dire.. la tastiera del pc.. a Giorgia con qualche riflessione e suggerimento.


Questa Vigilia lo sappiamo tutti, sarà diversa da quelle che siamo stati abituati a vivere, per questo non
dobbiamo perdere l’occasione, soprattutto per i nostri bambini, di trasformarla in qualcosa di davvero
speciale, da ricordare davvero per il suo significato e non solo per quello che ci sta capitando in questo
2020.

Mentre leggevo la liturgia del giorno mi sono soffermata sulla Prefazio dove troviamo queste parole:

“È veramente giusto rendere grazie a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo, per il mistero della Vergine Madre.
Dall’antico avversario venne la rovina, dal grembo verginale della figlia di Sion è germinato colui che
ci nutre con il pane degli angeli e sono scaturite per tutto il genere umano la salvezza e la pace.
La grazia che Eva ci tolse ci è ridonata in Maria.
In lei, Madre di tutti gli uomini, la maternità, redenta dal peccato e dalla morte, si apre al dono della
vita nuova. Dove abbondò la colpa, sovrabbonda la tua misericordia in Cristo nostro salvatore.
E noi, nell’attesa della sua venuta, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo l’inno della tua lode:
Santo ...”

Sono andata a curiosare un po’ in giro per approfondire e ho scoperto che proprio oggi, la vigilia di
Natale, si festeggiano Adamo ed Eva
, i nostri progenitori!

Perchè proprio oggi? 
Perchè Gesù che nasce (tra poche ore) è la risposta alla caduta e al peccato.

Qui la nostra proposta per la giornata di oggi:
In un momento “morto” della giornata radunate tutta la famiglia, sul divano, sul lettone, in cucina,
insomma dove più vi piace e aprendo la Bibbia leggete i due passaggi della Genesi (Gen 2,4-3 e 3, 24)
che raccontano la loro storia (mentre facevo un po’ di ricerca ho scoperto che alcune famiglie mettono
in scena una piccola recita familiare dove raccontano questa storia. 
Se lo fate mandateci le foto!!!) e provate a parlare insieme di cosa è andato storto, ascoltare cattivi consigli, hanno mentito, non hanno dato fiducia a Dio, non hanno seguito le regole, si sono dati la colpa a vicenda e a chiedervi “e noi.. come ci comportiamo?"

Eva ha seguito il suo orgoglio e si è fatta influenzare da un “amico” che non aveva a cuore il suo bene.
Adamo ha semplicemente seguito la corrente e non la sua vocazione, il suo essere originale e ha
preferito essere “fotocopia”. 
Sapevano di fare del male e l’hanno fatto comunque, ed invece di cercare di aggiustare (confessare) la situazione, hanno cercato di nasconderla e quando il Signore l’ha scoperto, si sono dati la colpa a vicenda...mamme, vi suona familiare?

Prima di peccare, Adamo ed Eva, vivevano, è il caso di dirlo “da Dio”: vivevano in un paradiso,
disponevano di tutti i beni che Dio aveva dato loro, dovevano seguire solo delle semplici regole per il
loro bene, Dio li aveva anche messi in guardia sulle conseguenze, se fossero andati fuori strada. 
Hanno usato male la loro libertà. 
Dalla loro disubbidienza nel mondo entrarono la morte e il peccato.
La punizione, come giusto che sia, arriva, ma basta leggerla dalla giusta prospettiva per capire che
invece è stata una grazia.
Dio ci ama, come un padre e una madre amano i propri figli, anche davanti alla nostra disobbedienza.
Non ama vederci peccare ma ci lascia la libertà di sbagliare, di cadere, di fallire, ma poi, quando
torniamo, quando risaliamo dopo aver toccato il fondo, quando accettiamo il suo perdono, allora
rifioriamo, diventiamo persone migliori.

Come dicevo all’inizio Gesù che nasce, è la risposta a questa caduta!
Probabilmente fu Giustino (100-165) il primo autore che ricorse al parallelismo Eva-Maria. 
Infatti scriveva: «Il Figlio di Dio si è fatto uomo per mezzo della Vergine, affinché la disobbedienza provocata dal serpente fosse annullata attraverso la stessa via per la quale prese inizio. Come infatti Eva, che era vergine e incorrotta, dopo aver accolto la parola del serpente, partorì disobbedienza e morte, allo stesso modo Maria, la Vergine, avendo ricevuto dall'Angelo Gabriele il buon annuncio che lo Spirito Santo sarebbe disceso su di lei e che la potenza dell'Altissimo l'avrebbe adombrata, concepì fede e gioia, per cui il santo nato da lei sarebbe stato il Figlio di Dio. Perciò rispose: «Mi avvenga secondo la tua parola» (Lc 1,38). Così per mezzo di lei è nato colui a proposito del quale, come abbiamo dimostrato, sono state dettate tante Scritture. Per mezzo di lui Dio abbatte anche il serpente, insieme a quegli angeli e a quegli uomini che sono divenuti simili a lui» (Dialogo con Trifone)

Gesù è il nuovo inizio, la nuova strada, la nuova luce per la nostra vita.
L’Antico Testamento inizia con questa coppia che non capisce la propria vocazione.
Il Nuovo Testamento inizia con una coppia che dice “si” alla propria vocazione. 
Capiscono cosa c’è in gioco: il riscatto dal peccato, la salvezza per tutti.

Buona viglia di Natale.
Cristina e Giorgia

martedì 28 aprile 2020

Nella gioia e nel dolore, affidarsi e affidarli è il più bel gesto d'amore.




Ogni tanto mi capita di perdermi a fissare i bambini mentre stanno giocando tranquilli, mentre chiacchierano tra di loro, oppure quando durante il pranzo o la cena si accordano per i giochi che faranno di lì a poco...
In quei momenti mi sento la persona più fortunata sulla faccia della terra e darei qualsiasi cosa per fermare il tempo...
Allo stesso tempo quando litigano per ogni cavolata, borbottano ai vari "no" e cambiano stanza stizziti, li strozzerei (un po alla Homer Simpson con Bart, nulla di cattivo...) poi mi limito alla mia solita frase "mi dispiace per voi ma so cosa state borbottando!! L'ho fatto prima di voi, non mi fregate!".
Nei momenti in cui non sono la mamma rompi scatole, subentra anche il mio lato più protettivo, quello che mi fa più male perchè so che la mia protezione non potrà mai fare in modo che nella loro vita non ci sia sofferenza.
Li guardo e penso che farei di tutto per far si che non debbano mai soffrire, sia per salute che per le amicizie o l'amore perchè se ripenso a me, non vorrei mai che possano vivere anche solo la metà di ciò che ho sofferto alla loro età e anche più grande.
Credo che questo pensiero possa essere comune a tutti i genitori o per lo meno alla maggior parte, chi non lo pensa probabilmente ha molto più buonsenso e molta più ragione di me perchè si evita un sacco di paranoie e gastriti inutili.

La sofferenza non si può impedire, soprattutto credo fermamente che possa essere una grossa fonte di ricchezza ma parliamoci chiaro.. se si potesse evitare, nessuno di certo andrebbe a cercarla, tanto meno io.
Essere felici cosi come soffrire significa essere vivi...
Per carità, non sono sadica, cerco solo di essere un po obiettiva e concreta, anche se vale solo per me, perchè per quanto riguarda i bambini (inteso come figli), diventa un pensiero estremamente difficile da accettare.
Capiamoci, sono riuscita anche a sostituire il criceto quando potevo per evitare della sofferenza a loro.. poi la seconda volta non ci sono riuscita perchè era domenica e i negozi di animali erano chiusi.

Gabriele è il più sensibile dei tre, quello che è rimasto attaccato alla vita fin da quando era ancora nella mia pancia, quello che ha avuto fretta di nascere, quello che può essere considerato un piccolo guerriero (e un miracolo), è il più fragile di tutti.
Quanto fa male! Anche se a volte vorrei bucargli quel pallone da calcio che ha sempre tra i piedi.
Oggi ricorre l'anniversario della morte di Alfie, ricordo quanto ha sofferto Gabri per lui.. non volevo digli che era morto ma lo ha sentito alla radio mentre eravamo in auto e da allora ha passato giorni in cui era inconsolabile, nel momento della messa a letto pensava a lui e piangeva.... anche ora ha la sua foto sulla mensola accanto al letto.
Giorgia è quella che mi somiglia di più e la cosa non mi piace... quella che fa sempre la dura, piange poco, non fa vedere che soffre, quella che chiede se è normale che non le venga da piangere per certi avvenimenti per cui Gabri invece scoppia... lei ha bisogno di me più degli altri, peccato che ora non sono ancora in grado di esserle accanto nel modo giusto.
Mattia, è un mix tra i due fratelli, sensibile e testone, scoppia a piangere se suo fratello si fa male (o perchè lui gli ha fatto male) poi cerca di fare il giullare per farlo ridere... ha solo 3 anni e mezzo, ma è già cosi consapevole delle emozioni anche se fatica a gestirle.
Cosa può fare un genitore se vuole proteggerli ma sa di non poterlo fare sempre e comunque?
Cosa posso fare se e quando un giorno non ci sarò più? (quante volte chiedo egoisticamente la grazia di poterli vedere crescere per esserci nella loro gioia e sofferenza).
Io ho fatto l'unica cosa in mio potere da quando sono piccoli, li ho affidati alla Madonna con una consacrazione dedicata ai bambini.
Della serie "Mamma, pensaci tu perchè da sola non posso fare nulla..".
L'anniversario della consacrazione di Mattia sarà domani, il 29 aprile (gli altri due il 4 giugno) con questa preghiera:

"Eccomi mamma".
Ti voglio bene
e oggi consacro a te la mia vita.
Guidami tu ogni giorno, 
e, col tuo Gesù,
a te e alla mia famiglia
pensaci tu.
Grazie.

Questo è l'unico gesto concreto per saperli protetti indipendentemente da tutto, da tutti, dalla lontananza e dalle loro scelte di vita perchè nulla si può controllare, noi arriviamo fino ad un certo punto ma non possiamo e non dobbiamo evitare che vivano tutte le emozioni.
Loro sono la mia gioia e la mia sofferenza...
La gioia senza la sofferenza che senso avrebbe?
Può sembrare un discorso folle ma ragionandoci è inevitabile unire le due cose, se fossimo sempre felici, sereni e tranquilli ci stancheremmo di ogni cosa, non sapremmo apprezzare le vere gioie della vita dando tutto per scontato.
Sarà che sono la regina delle paranoie per cui riesco sempre a trovare qualche preoccupazione per cui la gioia poi è più che apprezzata... scherzi a parte, sono migliorata molto da quando mi affido di più.
Una cosa che invece non ho cambiato da quando sono piccola è il non mostrare la sofferenza, lo so io, sto male io e mi basta cosi.
Se ripenso ad ogni cosa che nella mia vita mi ha fatto del male, riesco a trovare il buono e il positivo, ok, non subito, magari ci sono voluti anni e anni, ma il positivo c'è, il buono c'è... la sofferenza non è mai fine a se stessa, non può esserlo (eccetto se si è tendenti al sadismo ma è un altro discorso).
Il Signore ci ha sempre insegnato questo, come cristiani sappiamo che qualsiasi cosa ha dietro qualcosa di più grande, un fine maggiore.
In questo tempo è difficile trovare un senso alla sofferenza, ma ci arriveremo con il tempo, quando morì mia nonna la sofferenza fu enorme, non potrei descriverla o quantificarla e da allora in me è aumentato il mio istinto di protezione nei confronti dei miei figli, la paura che possano soffrire per la perdita di qualcuno a cui vogliono bene..
Non la sto gestendo benissimo ma posso sempre migliorare, alla fine sono pur sempre una mamma rompi scatole per cui in qualche modo colpevole delle loro sofferenze quando nego videogiochi, uscite, dolci, schifezze...
Quando cresceranno sarò ancora peggio, perchè i "no" saranno ancora più mirati e per loro dolorosi e quando saranno grandi so che capiranno che tutto ciò che hanno "sofferto" era per il loro bene.
Eh già.. come dicevo, la sofferenza non è fine a se stessa e ringrazio ogni giorno il Signore per avermelo fatto capire in tanti modi... alcuni li avrei evitati volentieri eh... ma è innegabile che Lui ci aiuta a trasformarli in bene tenendoci per mano.

Un abbraccio

giovedì 2 gennaio 2020

Epifania e benedizione con il gesso; ecco la formula Sacra.



Un paio di anni fa ho scoperto una particolare usanza per il giorno dell'Epifania, all'inizio mi ha fatto parecchio storcere il naso,ci sono voluti 2 anni per iniziare a metabolizzarla.
(Al termine dell'articolo metterò le fonti)
Quando vieni da una tradizione (pagana) che utilizza una specifica simbologia, cose scritte in un certo modo e formule varie, diventa difficile pensare che una benedizione della casa con un gesso possa essere qualcosa di non "magico".
Inoltre c'è da dire che si tende anche un po a voler scappare da quelle forme rituali che richiamano un passato che si vuole dimenticare, o almeno anche solo accantonare.
Nel giorno dell'Epifania, ho scoperto l'esistenza di questo rito di benedizione della casa con un gesso (benedetto) scrivendo una specifica formula (sacra, non magica) con un preciso significato sulla porta dell'abitazione.
Questa è una tradizione nordica nata nel medioevo: i Cantori della Stella (Sternsinger in Sud Tirolo) lasciano questa benedizione, in cambio ricevono offerte a scopo benefico, dolci o qualcosa di caldo da bere.; tradizione diffusa in Alto Adige e in molte zone d'Europa, molto meno invece in Italia.

Nella Chiesa Orientale la celebrazione è divisa in ben 3 Epifanie... si, perchè una non bastava...
Scherzi a parte, le Epifanie (o rivelazioni di Cristo) sono:
- l'arrivo dei Re Magi con i loro doni
- il battesimo di Gesù nel fiume Giordano
- il primo miracolo di Cristo alle nozze di Cana
Epifanie, ovvero manifestazioni visibili della natura divina di Gesù.

La  Chiesa Occidentale ha ereditato alcune celebrazioni legate all'Epifania come la benedizione del sale, dell'acqua, delle abitazioni e del gesso.
La benedizione delle case è una cosa che ricordo molto bene da piccola, ora invece è una cosa molto in disuso, almeno qui, ammenoché viene richiesta, non passano più.
La benedizione della casa attraverso la scritta con il gesso invece è una cosa che si può fare anche in autonomia, bisogna però far benedire il gessetto.
Viene considerata una "formula Santa", per cui non pensate sia come le formule "magiche", c'è una grossa differenza.

Cosa bisogna fare?
Semplice, sulla porta di casa bisogna scrivere l'anno corrente (per cui 2020) e le iniziali C, M, B.
Le lettere hanno 2 significati interscambiabili, ovvero:
- Christus Mansionem Benedictat (Cristo benedica questa casa)
- C ---> Gaspare (in latino Caspar); M ---> Melchiorre; B ---> Baldassarre. Ovvero i 3 Re Magi.
il simbolo "+" rappresenta la croce.
Sulla porta ci sarà la scritta 20*C+M+B*20

Nel frattempo recitare la seguente preghiera:

I tre Re Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, hanno seguito la stella del Figlio di Dio che si è fatto uomo duemiladiciannove anni fa. Il Signore benedica questa casa e ci accompagni in questo nuovo anno. Amen.

Proseguire con:

Ti chiediamo, Signore, di benedire questa casa e quanti vi vivono. In questa casa regnino sempre amore, pace e perdono. Concedi alle persone che la abitano sufficienti beni materiali e abbondanza di virtù; siano accoglienti e sensibili alle necessità altrui; nella gioia ti lodino, Signore, e nella tristezza ti cerchino; nel lavoro trovino la gioia del tuo aiuto, e nella necessità sentano vicina la tua consolazione; quando escono, godano della tua compagnia, e quando tornano sperimentino la gioia di averti come ospite; questa casa sia davvero una chiesa domestica in cui la Parola di Dio sia luce e cibo, e la pace di Cristo regni nei cuori di chi la abita fino ad arrivare un giorno alla tua casa celeste. Per Cristo, nostro Signore. AMEN

Scrivere sulla porta con il gesso è un modo per celebrare e lasciare letteralmente un segno in occasione dell’Epifania oltre alla benedizione di Dio nella nostra vita e nella nostra casa.
Con il tempo, è normale che il gesso si cancellerà, ma non andrà sistemato o riscritto, anzi...man mano che accadrà, bisogna lasciare che il significato delle parole latine scenda nel profondo del cuore e si manifesti nelle nostre parole e nelle nostre azioni: Christus mansionem benedictat, Cristo benedica questa casa.

Non so ancora se quest'anno lo farò, c'è ancora un richiamo troppo forte a cose passate per cui non so se è il momento adatto, resta una cosa molto bella e che potrebbe tranquillamente rientrare nella tradizione della nostra famiglia.
Fermo restando che del gesso sulla porta farebbe drizzare le mie antenne da maniaca della pulizia, ma posso chiudere un occhi per questa occasione. ;)

Prima di passare alle fonti aggiungo una foto del Papa emerito, guardate cosa c'è sulla porta?
(Grazie a Linda per la foto)



Un abbraccio
(Fonti: Rituale Romanum del 1964; https://blog.libero.it/benedicaria/1 , https://www.papaboys.org/sai-davvero-come-benedire-la-tua-casa-con-il-gesso-dellepifania/amp/ , https://www.cantualeantonianum.com/2010/01/la-benedizione-dei-gessetti.html?m=1 )

lunedì 25 novembre 2019

Calendario dell'Avvento: il Natale si prepara con piccoli passi quotidiani.



Il calendario dell'Avvento è qualcosa che difficilmente può mancare in casa indipendentemente dal fatto che uno sia credente o meno.
C'è quello con le caramelle, i cioccolatini, ora anche con prodotti di makeUp, con cibo, oppure c'è il calendario dell'avvento al contrario che avevamo proposto lo scorso anno e trovate QUI.
Per cui ce ne sono per tutti i gusti, senza far caso al significato religioso, anche se alla fine quell'attesa la si vive anche involontariamente nel momento in cui si ha in casa qualcosa che ci accompagna per questi 24 giorni prima della nascita di Gesù.
Che uno sia ateo, credente, cattolico, pagano (si, pure loro), siamo tutti in attesa anche se non sempre in modo consapevole.

Quest'anno voglio parlarvi di un calendario dell'avvento che mi è stato proposto da mamma Alessandra che segue la pagina.
La proposta mi è piaciuta molto, l'ho studiata, vista, rivista, preparata, sistemata e personalizzata per cui ora è giunto il momento di condividerla.
La cosa che ho apprezzato di più è la possibilità di totale personalizzazione di questo progetto che inoltre è improntato proprio sull'attesa, cercando di far vivere ai bambini il vero spirito del calendario con piccoli passi fattibili per tutti.
Mi ha colpito una frase del libretto della novena per bambini (da cui nasce il titolo del post) ed è "Natale non si aspetta come si aspetta un tram, Natale si prepara!" ; ed è proprio lo spirito di questo calendario, preparare il Natale, preparare (presepe, albero...) e prepararsi all'arrivo di Gesù.

Servono poche cose, di alcune troverete il link al termine dell'articolo per poterli acquistare online.
Ma potete tranquillamente scrivere tutto a mano anche ad avvento già iniziando modificando bigliettini in base anche a come rispondono i vostri figli alla proposta.

Cosa serve?
- 24 sacchettini dove inserire foglietti, bigliettini, card (che poi vi mostro)...
- Card avvento (le trovate online nel link in fondo) **facoltative**
- Fogli colorati o bianchi
- Penne colorate
- Nastro (con cui chiudere i biglietti arrotolati.

Card Avvento
Calendario avvento con sacchetti
I sacchetti li ho trovati alla LIDL, ne avevo altri di carta ma erano rovinati, questi invece saranno riutilizzabili per molto tempo.
Le card dell'avvento sono 26, dal 30 novembre al 25 dicembre, da un lato hanno una frase di Papa Francesco, mentre dall'altra un piccolo impegno da mettere in pratica durante il giorno, per cui ricordatevi di aprirlo al mattino.
(su INSTAGRAM metterò ogni giorno nelle storie la card corrispondente)

Cosa si può mettere all'interno dei sacchetti?
Ora vi dirò come ho strutturato il nostro calendario, poi starà a voi decidere se modificare o personalizzare.
In questo caso meno dolci possibile! Li inserirò l'8 dicembre, ogni domenica, il 13 per Santa Lucia e probabilmente un altro giorno in settimana con effetto sorpresa.
Deve essere un calendario diverso dal solito, per cui anche i dolci devono avere un senso, la domenica è sempre giorno di festa, poi in giorni con delle ricorrenze coma L'Immacolata e Santa Lucia.

Il primo giorno inserirò una letterina di presentazione del calendario, possibilmente scritta a mano e una piccola caramella essendo domenica.
Ogni domenica inoltre, troveranno la spiegazione della candela corrispondente ad ogni settimana di avvento e un piccolo indizio (come una caccia al tesoro) dove poterla trovare.

In occasione dell'8 e del 13 dicembre, inserirò sia un racconto (dell'Immacolata e di Santa Lucia), sia una ricetta per fare torta o biscotti tutti insieme.
Dal 16 troveranno la preghiera della novena a misura di bambino, per cui ogni giorno un foglietto oppure se la stampate potete inserire direttamente le preghiere.

****Utilizzare foglietti colorati e decorati è un lavoro più lungo ma alleggerisce il peso di ogni sacchetto cosi che non rischiate di avere un calendario troppo pesante.*****

Potete inserire anche biglietti in cui spiegate come fare un lavoretto scrivendo l'occorrente e le istruzioni, magari per creare dei biglietti di auguri per parenti e amici.
In altri semplicemente il vangelo del giorno da poter riprendere con loro aggiungendo un disegno da colorare.
La cosa importante è che sia sempre tutto a misura di bambino e in base alla loro fascia d'età, nei 24 giorni avete tante cosa da poter suddividere.

In alcuni giorni invece metterò una preghiera breve (ho acquistato un libretto molto carino dal titolo "preghiere per l'avvento" di cui trovate il link di seguito) oppure una storia tratta dal libro "Tante storie per parlare di Dio" (trovate il link alla fine), nella sezione dell'avvento ci sono dei racconti belli da dividere in varie serate.
In quest'ultimo libretto, al termine di ogni racconto c'è anche una guida per poter arrivare alla morale e condividere ciò che ci ha trasmesso.
Per esempio al termine della storiella "Il diavoletto dispettoso", ci sono domande per riflettere sul cuore della festa del natale, quale messaggio porta Gesù, cosa è veramente il natale?
Altre storie che potete trovare online sono "Il bambino senza scarpe", "La notte Santa" e molto altro..
Alcuni racconti sono lunghi per cui potete dividerli in puntate nelle varie sere.
Una cosa bellissima che mi ha detto Alessandra è che loro certe volte quando la storiella è lunga, la leggono seduti a terra con una candela accesa al centro poi dicono una  preghiera; trovo tutto questo un momento splendido da vivere in famiglia.

Potete sbizzarrirvi, adattarlo ai vostri figli anche scrivendo biglietti mirati riguardo ciò che potrebbe aiutarli in questo cammino, potete modificare in corsa, anche per questo se utilizzate le card avete già un'ottima base, mentre il resto potete crearlo piano piano.
Poi fatemi sapere come procede sia qui che su facebook e soprattutto su Instagram (canale che utilizzerò quotidianamente per condividere il percorso di avvento; taggatemi e utilizzate l'hashtag #folleAvventoCattolico )

Ogni giorno un impegno, ogni giorno una riflessione o un disegno, ogni giorno un piccolo tassello che ci avvicina alla nascita di Gesù sempre più pronti per accoglierlo.
Il calendario dell'Avvento deve essere la nostra occasione per fare posto nel nostro cuore ad una persona importantissima, ma per farlo non basta saperlo, bisogna essere pronti a farGli spazio con i giusti tempi e modi.
Questo calendario è a misura di bambino ma come dice Gesù in Matteo 18,1-5.10
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. 

Per gli adulti ho due libri da consigliare per integrare in questo periodo, uno è "Camminando tra pastori e Re magi" di Luigi Maria Epicoco, un percorso quotidiano; l'altro è "In nome della madre" di Erri De Luca, un libro particolare ma che ho molto amato trovando la prospettiva di Maria nel suo accogliere qualcosa di straordinario.
(Trovate i link di seguito)

Buon cammino, buona preparazione nell'attesa del grande giorno in cui nascerà il nostro Salvatore.

LINK PER ACQUISTI ⇓⇓⇓⇓⇓⇓⇓



*****LIBRO: TANTE STORIE PER PARLARE DI DIO