venerdì 27 aprile 2018

Cosa mi ha insegnato il piccolo grande Alfie.


++ AGGIORNAMENTO A FINE ARTICOLO ++

Charlie ha aperto il lucchetto con la chiave
Isaia ha tolto il lucchetto
Alfie ha scoperchiato il vaso di Pandora...
Questa frase l'ho scritta nel mio profilo facebook due giorni fa....

Oggi ho deciso di scrivere questo post, magari scontato e ripetitivo, perchè voglio semplicemente dar voce ai miei pensieri per cui scrivere mi fa stare meglio e spesso mi aiuta a trovare risposte a domande che mi assillano.
L'ho abbozzato varie volte e la cosa che mi blocca è sempre il mio non sentirmi in grado di parlare di temi cosi grossi e importanti, questa volta però voglio provarci.
Ho iniziato a seguire la vicenda di Alfie in parallelo con Charlie, poco prima di luglio ed è entrato nel mio cuore poco a poco.
Questo piccolo guerriero è in realtà entrato nel cuore di chiunque, per alcuni piano piano, per altri invece come un cazzotto nello stomaco perchè si sono ritrovati a scoprire la sua storia in queste settimane, le più concitate e pesanti per cui un bel colpo.

Quel piccolino di 23 mesi con la sua forza sicuramente ereditata e trasmessa dai suoi genitori ha scoperchiato il vaso di Pandora a causa di tutti gli scandali riemersi, e del fatto che finalmente molti hanno rivisto la propria posizione in merito ponendosi delle domande grazie alla sua forza e voglia di vivere nonostante gli sia stata tolto il ventilatore.

Abbiamo pianto dopo ogni sentenza, abbiamo gioito quando abbiamo visto Thomas con il foglio che diceva di poter portare via Alfie, abbiamo pianto dopo aver capito che non era possibile, abbiamo gioito quando gli è stata data la cittadinanza italiana e ripianto quando nessuno l'ha considerata...
Ci siamo messi in ginocchio come non abbiamo mai fatto e il giorno in cui gli hanno tolto il ventilatore e pensavamo fosse tutto perduto, invece il piccolo guerriero ci ha stupiti, si è fatto forza e ha continuato a respirare da solo palesando davanti ai nostri occhi un miracolo.
Doveva respirare 15 minuti dicevano i medici, invece lo sta facendo da più di 3 giorni (85 ore mentre scrivo)!

La prima foto pubblicata con Alfie senza i vari tubi  mi ha particolarmente scossa, forse perchè in malafede pensavo che sarebbe stata l'ultima, poi le notizie non erano confortanti, parlavano di dita blu etc per cui dentro di me il cuore iniziava a creparsi.
Poi supera una crisi respiratoria, ne supera due... si stabilizza e appare quella meravigliosa foto con lui che ha sul viso un piccolo sorriso e le guance rosse, credo sia una delle immagini più belle insieme a quella in cui è accoccolato con mamma Kate.
Ho qui accanto il più piccolo dei miei tre figli, ha pochi mesi in meno di Alfie e gli somiglia particolarmente, da mamma ora è come se avessi 3 figli e un figlioccio a distanza perchè è diventato uno di famiglia, mia figlia che ha quasi 8 anni chiede costantemente come sta Alfie, ha pianto quando le ho spiegato a grandi linee la situazione e più volte mi ha detto che vorrebbe averlo qui a casa lei per occuparsene... i bambini hanno un animo stupendo..
Ma non solo i bambini, in questo periodo ho visto mobilitarsi chiunque per questo piccolino, ha mosso il mondo intero, ha scosso le coscienze di chiunque, ha svegliato politici, capi di stato, anche il Papa!
Chi avrebbe mai pensato che potesse accadere, oltre alla sua sopravvivenza, uno dei miracoli più grandi è stata l'unione delle persone, il sostegno continuo, il mobilitarsi per trovare una soluzione, il pregare costantemente tutti uniti.
Ci ha insegnato e fatto vedere che l'unione fa veramente la forza, che l'amore può smuovere le montagne e non sono solo dei modi di dire, veramente la preghiera può fare qualcosa...
Mentre scrivo apprendo che vogliono fare una legge per Alfie, una legge che aiuti anche quelli che sono nella sua situazione, ma cosa sta smuovendo questo cucciolo??!! E' meraviglioso! (per leggere a riguardo andate sulla pagina facebook di "Steadfast onlus")

In questi giorni riflettendo ho anche scritto altre riflessioni sempre su facebook, una riguarda il "male" e ciò che rappresenta, perchè si, ho capito che mi sbagliavo.
Ho sempre preso alla leggera il "male", ho sempre sottovalutato i discorsi che riguardavano "quello di sotto", Satana, si, chiamiamolo con il suo nome.
Nella vicenda di Alfie posso dire che c'è stato un vero e proprio scontro Dio-Satana.
Dio aiuta Alfie a respirare da quasi 4 giorni mentre Satana lo vuole far morire a tutti i costi...


Purtroppo in questa vicenda, Satana è quello che ha il potere ovvero quello che ha indosso una toga e che ha purtroppo diritto per legge a decidere della vita altrui (è un giudice).
Dio può tenerlo in vita ma non sappiamo per quanto, possiamo sperare e pregare perchè resista il più possibile.
Guardando i vari sviluppi, questa vicenda è quasi surreale per essere giostrata e gestita solo da mano umana.
Noi perseveriamo nella preghiera perchè sono certa di una cosa, comunque vada, anche se Afie dovesse tornare alla casa del Padre, quei medici e quei giudici dovranno fare i conti ogni secondo con la loro coscienza e quando sarà il loro momento Dio gli mostrerà ogni secondo di questa vicenda quando sarà il momento di giudicarli.


Tom e Kate, nonostante la loro giovane età, hanno dimostrato di essere delle persone splendide, che farebbero di tutto per il loro figlio e che non si fermano di fronte a nulla lottando fino all'ultimo per salvare il proprio figlio provando ogni minima strada percorribile anche se sotto hanno uno strapiombo.
E' grazie alla loro tenacia che Alfie è ancora vivo, è grazie al loro continuo e smisurato amore che Alfie continua a combattere, perchè chi vorrebbe lasciare dei genitori cosi!
No, non venite a dirmi che tutti i genitori farebbero ciò che hanno fatto loro per il proprio figlio, mi dispiace ma non è cosi, questo per me è il motivo per cui sono dei grandissimi esempi.

Proprio ieri sera Tom, il padre di Alfie, chiede il silenzio, chiede all'esercito di Alfie di ritirarsi...
Alcuni la leggono come una ritirata negativa, una sconfitta, ma cari miei, state sbagliando!
No, non è a una sconfitta, se tutto questo porterà a qualcosa di minimamente positivo per Alfie allora ci tiriamo indietro come ci è stato chiesto.

Non sempre sono i perdenti a ritirarsi, non sempre chi abbassa la testa ha torto e perde, in questa vicenda e come il Signore ci insegna, si devono anche fare dei passi indietro per il benessere altrui.
Anche in una coppia quando si litiga o discute si deve anche capire quando fare un passo indietro anche se si ha ragione e anche se costa fatica.
Ricordatevi però che la preghiera non finirà mai, non smetteremo mai di pensare ad Alfie, di pregare per lui, per la sua famiglia e per chi si occupa di lui nell'ospedale e sicuramente loro vogliono che continuiamo.
Quando sarà il momento ci verrà detto il motivo di tutto ciò, aspetteremo anche se sarà dura non avere costantemente aggiornamenti su di lui, era diventato parte della famiglia già da tempo, ultimamente era diventato un pensiero costante in ogni giornata, tanto da mettere anche da parte un pò quello che facevo nella quotidianità, si, trascuravo la casa e le faccende varie per rimanere costantemente aggiornata.

Abbiamo creato anche un gruppo wathsApp dedicato solo agli aggiornamenti del piccolo Alfie, continuerà ad esserci perchè continueremo a pregare e a pensare a lui ma come ha detto un'amica, "c'è sempre un motivo per pregare insieme, che sia Alfie o altro".

Ma cosa mi hanno insegnato Alfie e la sua splendida famiglia?
Mi ha insegnato a pregare molto di più per gli altri e ad intensificare la preghiera, ultimamente pregavo poco, grazie a lui sgranavo anche 4 coroncine al giorno.
Mi ha insegnato a non perdere tempo e a godermi ogni singolo attimo con i miei figli anche se continuo ad essere una mamma severa e rompiscatole ma ci vorrà tempo.
Mi hanno insegnato che si deve lottare per chi si ama, anche se ciò comporta enormi sacrifici, andare contro tutti e il dover passare notti insonni, ma allo stesso tempo mi hanno anche insegnato che per il bene altrui si deve fare un passo indietro, il che non significa mollare, semplicemente cambiare strada per ottenere qualcosa di buono.
Mi hanno insegnato che la vita è un dono prezioso e non va sprecata dietro a continue lamentele.
Mi hanno insegnato che l'uomo ha ancora dei valori per cui combattere, e che situazioni come queste tirano fuori il meglio delle persone, in alcune anche il peggio ma non voglio parlare di loro.
Mi hanno insegnato che l'unione e la collaborazione tra persone che credono nel bene portano sempre a qualcosa di meraviglioso.
La loro storia ha unito persone, mi ha fatto scoprire amiche speciali, tramite un "banale" gruppo wathsapp abbiamo creato una mini famiglia dove ci siamo sostenute a vicenda in questi giorni, ho visto un lato diverso in molte persone e le ho riscoperte.

Alfie e la sua famiglia per noi hanno fatto tanto, non li abbandoneremo mai, saremo sempre l'esercito di Alfie, da ora saremo semplicemente silenti ma pur sempre carichi di preghiere e pensieri che ritraggono il suo splendido viso mentre sorride nel sonno.
Le lacrime scenderanno ancora, ma quando vuoi bene a qualcuno è normale...

Ricordate che hanno solo chiesto di evitare manifestazioni e proteste, ma veglie di preghiera, preghiere etc sono assolutamente da fare!!!
Vi vogliamo bene famiglia Evans! Continuate a combattere!!!!


++ AGGIORNAMENTO DEL 28/04/2018 ++

Questo è l'aggiornamento che non avrei mai voluto fare, uno di quelli che ti strappano una lacrima dopo l'altra mentre scrivi ogni singola parola.
Proprio ieri mi sono decisa a scrivere qualcosa riguardo il guerriero Alfie e stamattina mi sveglio, accedo subito a facebook come ogni mattina nell'ultima settimana e leggo la notizia che bisogno pregare di più per mandare respiri ad Alfie...
Aggiorno un paio di volte la home e alla terza volta mi appare un messaggio nel gruppo ufficiale di Alfie in cui Tom e Kate dicono che il piccolo ha messo le ali alle 2,30 (ora locale).
Ho riaggiornato e sperato che google translate avesse sbagliato a tradurre invece non era cosi, il nostro piccolo guerriero era volato veramente tra le braccia del Padre.
E' stata una mattinata pesante, fatta di momenti tranquilli alternati a momenti di sconforto e di pianto, poi ho letto alcune notizie piuttosto forti che non sto a riportare e li ho capito che lui avrebbe combattuto ancora, lui non avrebbe mollato, ma qualcuno lo ha deciso per lui...

Amore bello, ma quanto caspita hai fatto per noi??? 
Quanto ti sei donato ad ogni singola persona??!! 
Tutto questo grazie ai tuoi genitori che ti hanno condiviso con tutti noi e ti hanno fatto diventare parte di tante famiglie che ora ti vogliono un bene dell'anima e che piangono come se avessero perso una persona cara e di famiglia.
Siamo tanto in debito con te ma sappi che continueremo a sostenere i tuoi genitori per fare in modo che venga fatta giustizia.
Aggiungo un'altra cosa che mi hai insegnato, ovvero che non si deve aspettare che siano gli altri a combattere per i nostri ideali ma dobbiamo scendere in campo anche noi, anche una sola persona può fare la differenza e tu di differenza ne hai fatta tanta, tuo padre e tua madre hanno sfidato il mondo per te e so che sei orgoglioso di loro cosi come lo siamo noi.
Hai ricevuto tanto amore e lo hai sicuramente sentito, farai ancora tanto per molti e non smetteremo mai di ringraziarti per ogni singolo secondo che hai donato a tutti noi.
Ora stai tanto vicino alla tua famiglia, ne hanno tanto bisogno, pensa a loro e al piccolino che custodisce la tua mamma nella pancia...
Ti vogliamo bene, una carezza e un bacio fin lassù.
Cristina

lunedì 23 aprile 2018

Trasmettere la fede ai figli nella vita quotidiana: una sfida per i genitori cristiani!



Buon pomeriggio a tutte,
questa volta l'articolo non è opera mia ma ho chiesto aiuto ad una donna cattolica che ammiro molto, Maristella, mamma di 5 figli.
Inizialmente pensavo ad un articolo a quattro mani, dopo aver letto ciò che aveva scritto ho pensato che fosse perfetto cosi, senza aggiunte e senza modifiche di alcun genere.
Vi lascio subito a ciò che ha scritto, con l'augurio che possa essere un meraviglioso spunto di riflessione per tutti.
Cristina.

Che cosa e’ la fede? 
Qualsiasi cosa essa sia, per poterla trasmettere bisognerebbe prima possederla. 
Ma possederla non e’ il termine che piu’ si addice quando si parla di fede, perche’ essa e’ prima di tutto un dono dal cielo! Un vero e proprio regalo, per alcuni inaspettato ma molto gradito, per altri invece richiesto e desiderato! Questo dono si riceve, si coltiva, si vive.

Per noi genitori cristiani allora, si presenta una bella sfida: vivere la fede prima noi stessi, per poterla poi trasmettere! 
Noi per primi dobbiamo ogni giorno soddisfare la nostra sete attingendo alla fonte della vita cioe’ la Parola di Dio ed i sacramenti che ci danno occhi per vedere e riconoscere ogni giorno negli altri ed in qualsiasi cosa che ci accade, Cristo.
La fede e’ una vita nuova, e’ un movimento, e’ un cammino, e’ un fidarsi di qualcun’altro. 
Ci vuole umilta’ per poter accettare che la nostra vita vada consegnata a qualcun’altro che sa cosa e’ meglio per noi, che ci conosce e ci vuole condurre fuori dalle nostre vite fatte di affettivita’, schiave delle apparenze, di cosa pensano gli altri di noi, schiavi del giudizio del altri, di non poter dire appieno la verita’, di dover essere sempre impeccabili. E solo nella Chiesa possiamo ricevere questa fede che ci conduce fuori dalle nostre mura, che ci porta a dare segni visibili dell’azione di Cristo nella nostra vita. 

Noi genitori cristiani dobbiamo ogni giorno combattere! Vivere nella fede significa combattere. 
Sapere che ogni mattina quando ti svegli devi iniziare un combattimento; e la Chiesa ci da’ delle armi, tra cui la preghiera. 
Senza quest’ultima, la fede vacilla e non si e’ protetti contro tutte le situazioni difficili e le conseguenze dei nostri peccati. 
E’ come andare in guerra senza armi e senza strategia, non abbiamo una difesa, saremmo attaccati in maniera brutale e vinti. 
Allora come genitori e’ importante iniziare la giornata con la preghiera cioe’ in ascolto dell’unica parola che ci da’ la vita. 
Per vedere quale e’ la volontà di Dio nella nostra vita ogni giorno, per capire cosa ti sta dicendo il Signore, per te madre o padre, oggi, nella tua vita ora, e non domani, e’ necessario iniziare la giornata con la preghiera, leggendo il Vangelo del giorno, leggendo i salmi, o chi con le lodi mattutine del breviario, mettendo la nostra vita nelle mani di Colui che sa cosa ci fa soffrire e cosa gioire. 
Come donna cristiana cattolica, moglie e madre, per poter vedere che la storia della mia vita passata non e’ un fallimento ma una benedizione del Signore, ho bisogno che io mi consegni a Lui. 
Per poter vedere che la mia vita presente e’ un dono, per amare mio marito ed i miei figli ho bisogno che io mi
consegni. 
Per non essere dura con me stessa quando sbaglio, ho bisogno che io mi consegni a Cristo che mi ama cosi’ come sono. 
Come madre quindi, per prima io mi devo consegnare nelle mani di un altro che mi conosce meglio di come io possa conoscere me stessa, che sa che io non sono fedele, non sono brava e buona come penso. 
Finalmente c’e’ qualcuno davanti al quale non mi devo stare a difendere e giustificare. Finalmente c’e’ qualcuno davanti al quale non devo fingere di essere buona, non devo nascondermi, perche’ mi conosce ed ama. 
Iniziando la giornata quindi sapendo che io sono amata, profondamnete, da questo Dio che mi ha chiamata ad essere cristiana e mi ha donato la grazia di poter vivere la fede nella Chiesa, condotta per mano, solo cosi’ posso pensare di poter trasmettere la fede ai
figli. 

Potrei allora anche essere muta, non proferire parola, la fede la trasmetto anche
senza parlare, dando quindi l’esempio di consegnarmi ad un altro, dimostrando che
la felicita’ vera, non quella effimera che svanisce subito come quella che ti offre il
mondo, quindi quella vera, quel pezzettino di vita eterna vissuto gia’ qui sulla terra,
mi viene da Cristo e non da me. 
La vera felicita’non mi viene dalle mie opere, dall'aiutare gli altri con le mie sole forse, da quanto sono brava ad organizzarmi la giornata, ad essere precisa e puntuale, a fare tante cose, a impegnarmi con i bambini, facendo lavoretti con loro, parlandogli di Dio, organizzando uscite, e gruppi di gioco, lavorando dal mattino alla sera, conciliando lavoro e casa, studiando, essendo disponibile per gli altri e facendo tante cose seppure buone. 

Perche’ nel momento in cui la vita mi mette davanti la mia croce, che momentaneamente avevo messo da parte facendo del bene ed impegnandomi in tutte quelle belle cose, cado.
Perche’ la croce portata con la superbia di essere brave e di avere in mano le chiavi
per poter essere felici grazie a quello che facciamo, ci schiaccia
Come un macigno sulle spalle, diventa troppo pesante, ed allora cio’ che io posso trasmettere ai figli come mamma nel quotidiano e’ innanzitutto che la mia felicita’ deriva da Cristo, che quando la sera mi si presenta la croce, Egli mi da’ la forza, ed invece di maledire, benedico! 
Invece di vedere che tutto va male, con gli occhi della fede, illuminati dalla preghiera e dalla Chiesa, vedo che tutto concorre al mio bene! 
Anche in questa croce! 
E l’eredita’ migliore che possiamo lasciare ai figli e’ il benedire la propria vita, la propria storia ma per farlo ho bisogno di Cristo e della Chiesa. 
I figli vedono l’atteggiamento di consegna e di fiducia in Dio ed i figli vedono che tu mamma riponi la tua speranza in Dio, ed i figli vedranno con i loro occhi che i genitori cristiani sono felici non perche’ va tutto bene nella loro vita e non hanno problemi o sono perfetti, cose praticamente impossibili, ma perche’ non sono delusi dall’amore in cui hanno riposto tutta la loro fiducia, che e’ Cristo. 

L’amore non delude mai. 
Come mamma cristiana per me trasmettere la fede allora prima di tutto significa vivere nella Chiesa, con Cristo, camminare per prima io ogni giorno nella volonta’ di Dio, O provandolo a fare. 
Avevo letto una frase di Franco Nembrini, che mi aveva tanto colpita, che diceva: 
"la sfida è identica (sia che tu sia cristiano o no), è tuo figlio
che ti guarda e ti dice: ‘Dimmi qual è l’ipotesi di bene su cui basi la
tua vita’. Tu devi poter rispondere, non a parole ma per
un’esperienza vissuta, per la testimonianza di un’esperienza
vissuta”.

Io allora devo rispondere con la mia vita. 
La sfida piu’ grande e’ tuo figlio che ti osserva e senza dirtelo e’ come se ti dicesse: mamma dimmi (che significa, fammi vedere, fammi vivere tramite te, fammi vedere con i miei occhi, in prima persona tu dimostrami con i fatti e non a parole) quale e’ l’ipotesi di bene su cui basi la tua vita (su cosa basi la tua vita, su cose effimere? Mamma o papa’ cosa e’ piu importante per te? Il lavoro, i soldi, l’apparenza, il divertimento, il successo, l’opinione degli altri?
Quale e’ la fonte per te di vita eterna? Cosa ti rende felice? Le cose del mondo che
passano, cose che crollano, oppure mi posso fidare di te, di come vivi la tua vita, che
e’ possibile davvero essere felici, che si puo’ non perdere la serenita’ quando arrivano le croci, quando sembra tutto crollare, che posso essere felice come lo sei
tu?).

Proprio qualche giorno fa dopo una giornata piena di grazie a partire dal sole, dalla casa nuova, dai bambini ben curati, cibo buono a tavola, programmi felici per l’estate e le vacanze, armonia in famiglia, giochi e risate, mio marito all’improvviso non stava bene, perche’ ha una malattia che per ora Dio non sta permettendo che si aggravi. 
Per me e’come se fosse silente per ora nel suo corpo e non appare con sintomi esteriori. Mio marito e’ ancora forte, ma la malattia si presenta ogni tanto per farsi sentire, per farci ricordare che e’ li’. 
In questi momenti dove il futuro non ti sembra piu’ roseo ma solo buio, (ma puo’ essere che tu possa avere paura del futuro per qualsiasi altro motivo, che possa venire a destabilizzarti il terreno qualsiasi altra cosa piu’ o meno grave, qualsiasi prova della vita) tu mamma hai in mano la scelta: cosa dai ai tuoi figli?
Quale senso dai alla vita?

Proprio quando i figli ti guardano e con gli occhi ti stanno dicendo: mamma, dimmi che vale la pena vivere! Che vale la pena essere venuti al mondo, che c’e un senso alla nostra vita, che e’ di piu’ di un semplice passare bene la giornata, ma che c’e’ una chiamata, una vocazione alta, che da’ dignita’ alla nostra vita. 
Altrimenti non vale la pena vivere, per cosa poi? Per soffrire?

Proprio in quel momento che i figli ti osservano hai la scelta di trasmettere la fede o
no, di dire o no AMEN, cosi’ sia. 
Hai la scelta di aggrapparti a Cristo e vivere sapendo che non siamo soli, perche’Dio ci ama e non ci abbandonera’ proprio nel momento del bisogno, ma che ci ha creati per un motivo e che si’, vale la pena vivere figlio mio anche se si soffre, perche’ c’e’ l’amore! Vale la pena vivere perche’ siamo amati e possiamo amare a nostra volta. 
Perche’ mamma e papa’ si amano.

L’amore che riceviamo da Lui, l’amore che ci trasfroma, che converte una situazione
di morte in una situazione di vita, l’amore ci dara’ la consapevolezza che la nostra
vita vale sempre.
L’amore vale sempre la pena. L’amore da’ la risposta a tutto. 
Quando vedi che negli uomini, nelle persone care, non c’e’ piu Speranza, che si sono perse, che sono infelici perche’ non conoscono Dio, che ti trattano male, che siano tuo padre o tua madre, tuo fratello o sorella o la tua migliore amica, la risposta a questo
mondo che non ha scelto Dio e’ sempre che puoi amare. 
Tu mamma cristiana puoi amare perche sei amata per prima da Cristo, perche hai le armi giuste, hai la Chiesa, la preghiera, la confessione e la comunione. 
Che hai la grazia di saper perdonare il nemico o dimenticare il male ricevuto. 
E’ tutta grazia che possiamo ricevere se lo vogliamo, se scegli nella tua vita quotidiana di camminare con Cristo.
Vogliamo vivere una vita di grazia che da’ luce ai nostri figli? 
Non e’ uno sforzo che viene da noi, ma e’ una grazia, un dono che verra’ dall’alto. 
Nel momento in cui ci sembra che sia uno sforzo, allora vuol dire che lo stiamo vivendo da sole. 
Se siamo inserite come mamme nella Chiesa, se non viviamo la nostra fede da sole,  quando non ce la facciamo piu’ neanche a pregare, possiamo sempre rialzarci perche’ ci
sara’ qualcuno che preghera’ per noi, qualcuno ci verra’ a rialzare, Dio provvedera’e manderà angeli in nostro aiuto nelle sue infinite vie.

Per me trasmettere la fede significa quindi viverla ed avere una esperienza personale di chi e’ Cristo nella mia vita, che mi e’ venuto ad amare quando meno me lo meritavo e mi e’ venuto a cercare quando ero smarrita.
E questo Dio lo possiamo presentare ai figli insegnando loro a pregare sin da piccoli, ad affidare la loro vita ad un Padre buono, ogni sera prima di andare a letto. 
Nei momenti liturgici “forti” dell’anno come l’Avvento, il Natale, la Quaresima e la
Pasqua, possiamo organizzare per loro e con loro dei momenti di preghiera speciali:
il Rosario ogni giorno recitandone solo una decina se si hanno bambini piu piccoli,
facendo lavoretti manuali. 
Possiamo anche organizzare visite particolari agli ammalati e bisognosi o agli anziani per chi ha figli piu’ grandi, portarli a contatto con la natura e giocare insieme e farlo con un tema apposito, per esempio: la creazione.

Ci sono tanti siti internet che come mamme possiamo consultare per prendere
spunto, e chi e’ anche catechista sicuramente li conosce gia’, ma per chi non li
conoscesse eccone un esempio https://www.qumran2.net/ materiale pastorale.
Formare gruppi tra mamme cattoliche come si fa gia’ su Facebook per confrontarsi
ed aiutarsi a vicenda. 
O ancora, si puo’ approfondire con i figli il nome del loro santo oppure guardare film e dvd della storia dei santi. 
Si puo’ fare il bel gesto di benedire i figli in fronte, con il pollice facendo il segno della croce, ogni sera prima di andare a letto, dopo le preghiere serali, e di parlare loro della speranza del cielo! 
Leggere con loro la bibbia, comprandone una adatta per i bambini in base alla loro eta’ (Bibbia illustrata dei bambini o dei ragazzi), e parlando loro del vangelo della domenica,
prendendolo dalla loro bibbia e guardando insieme le immagini. 
Si puo’ anche dare, come genitori, la propria esperienza ai figli sulla parola di Dio, di cosa significa per noi quella specifica storia della bibbia, se ci aiuta nella nostra vita. 
Fare quindi un lavoro di introspezione cioe’ di guardarsi dentro ma facendolo alla luce della parola di Dio. 
Si puo’ iniziare dalla creazione ed ogni domenica prima del pranzo, o dopo, si
legge un racconto tratto dalla bibbia. 
Si andra’ cosi’ a leggere tutta la storia della salvezza, quella storia che Dio ha condotto con il popolo di Israele fino alla venuta del Suo Figlio nel Nuovo testamento. 
Noi mamme possiamo stampare fogli con immagini di quel racconto di cui si e’ trattato insieme e far colorare i bambini o dipingere mentre si ascolta musica adatta. 
Nel frattempo che i figli crescono si possono organizzare forum in cui si discute sui maggiori film in voga del momento, dato che i figli potranno fare confronti con la moda del momento ed essi crescendo si faranno domande. 
Cosa conviene di piu? Vedranno la Chiesa come una restrizione della loro felicita’ personale e realizzazione nel mondo? 
E’ importante prima di tutto allora che noi come mamme e come genitori facciamo un cammino di fede nella Chiesa, o essere seguite da un buon padre spirituale, per poter vivere dimostrando che la fede non e’ un seguire delle regole ma e’un incontro felice con un Dio che vuole il nostro bene. 
E a questo punto, si possono fare svariate attivita’, anche le più belle, ma se si vuole trasmettere la fede ai figli, serve il nostro esempio ora!

Una folle donna cristiana per grazia con la vocazione di moglie e mamma.
Maristella Pignatelli Saraceno

venerdì 6 aprile 2018

Quotidianità e preghiera, trova la tua routine.



Buongiorno,
dopo il periodo di Quaresima con i post appositi, ora cambiamo argomento nonostante il filo conduttore resti sempre la nostra fede.
Casa, bambini, lavoro, attività extrascolastiche, compiti, attività all'interno della parrocchia, impegni famigliari, commissioni....
Tutto questo riempie le nostre giornate quotidianamente, siamo sempre di corsa, in alcuni casi abbiamo più di un'agenda per appuntare ogni attività ed incastrare il tutto, spesso per trovare il tempo di aggiungere altre cose da fare.

Ma quando troviamo il tempo di pregare? Oltre al resto, ci capita mai di appuntare sull'agenda l'appuntamento che abbiamo con il Signore?
Non parlo della messa o delle attività della parrocchia ma proprio di ritagliarsi del tempo per stare con il Signore, un pò come se dovessimo andare a bere un caffè con una persona cara.
Di solito se abbiamo un appuntamento importante lo segniamo per bene sul calendario, magari cerchiato in rosso o evidenziato, ecco... possiamo fare la stessa cosa con il Signore.

Ad alcuni magari pare brutto dover arrivare al punto di appuntarsi la preghiera come attività, ma trovo decisamente più triste non provare nemmeno a trovare un attimo per lui, di non riuscire a creare una routine che lo comprenda.
Ovviamente per tutto questo mi ci metto in mezzo anche io personalmente, troppe volte parlando con il mio padre spirituale mi sono ritrovata a dire che non avevo tempo di pregare per le troppe attività, poi mi faceva descrivere la mia giornata e in quel preciso istante mi rendevo conto che di opportunità per pregare ne avevo avute tante ma non le avevo nemmeno considerate.

Il percorso di quaresima che abbiamo fatto quest'anno (il prossimo anno sarà meno impegnativo, è già pronto 💓) è stato molto impegnativo, richiedeva molte attività nell'arco della settimana, ma ognuna di esse era riconducibile alla preghiera, ogni azione svolta era ricollegata al vangelo e aveva un significato, anche la cosa più banale come pulire un cassetto richiamava un gesto che ci metteva in connessione con il Signore.
All'inizio le attività non avevano un sottofondo, mentre successivamente si è unita la playlist di musica cristiana per farci cantare la gioia di essere cristiani anche mentre svolgevamo delle attività quotidiane di riordino e pulizia.
Una richiesta quotidiana che ci ha accompagnato ogni giorno fino a Pasqua era la "preghiera del cuore" (Signore, Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore), inizialmente pochissimi minuti fino ad arrivare a 14 minuti al giorno l'ultima settimana, quello potevamo dire che era il nostro "caffè" con il Signore.

Nella quotidianità è difficile capire quando pregare, "adesso no, non sono concentrata..", "no, ora non posso..", "aspetta, tra un attimo mi fermo e prego.." e alla fine nulla.
Per questo secondo me non dobbiamo aspettare che arrivi il momento giusto ma dobbiamo fare in modo che la preghiera entri nella nostra routine quotidiana in modo che automaticamente sappiamo quando pregare.
La preghiera cosi diventa una sana abitudine quotidiana, ma "abitudine" non in senso negativo, ma molto positivo!
Non aspettatevi che vi dica di ritagliarvi tot minuti ogni giorno a quell'ora perchè non accadrà, ognuno deve capire come incorporare la preghiera nella propria routine, io posso solo limitarmi a darvi qualche dritta e proporvi qualche esempio, il resto tocca a voi.


Al mattino possiamo iniziare la giornata con una sana preghiera prima di alzarci dal letto per ringraziare il Signore per il nuovo giorno che stiamo per vivere, oppure mentre ci prepariamo per uscire, mentre laviamo i denti o ci trucchiamo.
Ringraziare il Signore durante la colazione o mentre prepariamo il caffè...
Una richiesta di protezione per i nostri figli mentre gli mettiamo la merenda in cartella o mentre gli mettiamo il grembiulino prima di andare all'asilo...
Un segno della croce quando si esce di casa oppure quando si sale in macchina tutti insieme, un'Ave Maria nel tragitto in macchina..
Una decina del rosario mentre siete fermi in colonna mentre state andando al lavoro..invece di arrabbiarvi, sorriso e giù a sgranare il rosario (è un ottimo antistress 😊 )...
Non siamo ancora a metà giornata e guardate quante occasioni ci sono state!
Per le casalinghe ci sono altre occasioni, mentre si pulisce casa, mentre si rifanno i letti o si prepara il pranzo...
Per chi lavora può approfittare della pausa caffè oppure in base al lavoro che svolge può pregare mentre è in negozio e sistema un maglione, oppure tra una scartoffia e l'altra, se non si riesce a concentrare può approfittare di un minuto di pausa per un Padre Nostro e riparte.

Vado avanti?
Mentre aspettiamo che i bambini escono da scuola o asilo, mentre culliamo il piccolo che non ha molta intenzione di prendere sonno per il suo pisolino pomeridiano..
Mentre state stirando o stendendo i panni o preparando la lavatrice...
La nonna di un'amica accendeva la sua radiolina sintonizzata su Radio Maria quando c'era il Rosario per pregare mentre svolgeva le varie attività di casa in modo che non doveva tenere a mente quante Ave Maria aveva detto perchè era guidata.
Anche in auto ci si può sintonizzare su Radio Maria, basta controllare in precedenza la programmazione in modo da sapere quando ci sono i momenti di preghiera.

Prima della merenda con i bambini un bel "grazie Gesù" per tutte queste meraviglie!"
Sotto la doccia magari anche una decina del rosario ci sta, mentre prepariamo la cena o mentre apparecchiamo la tavola.
Prima di andare a letto, mentre siamo nel letto cosa c'è di meglio che addormentarsi pregando?!

Questi sono solo alcuni esempi per una preghiera fatta con il cuore ma in modo molto semplice e sicuramente apprezzato dal Signore.
E no, non pensate che in questo modo la preghiera venga minimizzata solo perchè non siamo ferme con le mani giunte e in totale silenzio.

Vogliamo provare qualcosa di più complicato?
Allora iniziamo con la recita di un rosario alla settimana, scegliete ogni settimana un giorno diverso in base ai vostri impegni, e ricordate una cosa fondamentale, il rosario può essere recitato anche spezzettato durante la giornata!
Per me questa cosa del Rosario spezzettato è ancora difficile da digerire ma poco a poco ce la posso fare, ho promesso al Padre Spirituale che mi sarei impegnata a fare mio questo concetto.
Non fatevi fregare dall'idea che va recitato tutto insieme perchè non è cosi, spezzato va benissimo!
Una decina al mattino durante le varie attività citate sopra, una decina in macchina, una a pranzo, una al pomeriggio e una la sera ed è fatto!
Anche la Coroncina della Divina Misericordia va benissimo, è più veloce rispetto al Rosario e si possono alternare.

Preferite le lodi?
Ogni giorno scegliete in base ai vostri impegni quali fare, se fare le lodi del mattino, oppure i vespri, l'ora media o la compieta o altro...
Se non avete questa abitudine iniziate con tre giorni a settimana, una volta fatta vostra la routine che le comprende allora aumentate i giorni.

Questi sono solo alcuni esempi di possibilità che avete durante il giorno di pregare, non dovete svolgerle tutte ma inizialmente sceglierne un paio durante la giornata, provate quelle che secondo voi sono più semplici da mantenere e vedete se riuscire ad incastrarle nella vostra routine.
Poco a poco pregare diventerà parte integrante della vostra vita quotidiana e senza rendervene conto aumenterete anche la frequenza.
Un pò come diceva mia nonna con i bambini che "più dormono e più dormirebbero" (è un modo di dire delle nostre parti), ecco, vediamola in questo modo "più preghi e più pregheresti"!

Spero possa esservi utile e se avete altri conigli potete scrivermi cosi che possa aggiungere altro e nuovi spunti per chi leggerà il post.
Un caro abbraccio
Cristina.