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venerdì 29 dicembre 2023

Dal "Te Deum" ai (10+3) propositi di Santa Teresa de Los Andes (per tutta la vita).


Stamattina in un post chiedevano di dare un voto al 2023, dei 10 commenti presenti, 9 davano "0", l'unico positivo era il mio...ho dato un 7 (con incoraggiamento). Sono eternamente convinta che senza ringraziare per l'anno appena trascorso diventi quasi impossibile iniziare bene quello in arrivo, siamo qui, abbiamo questa grazia e solo per questo lo zero dovrebbe essere impensabile... ma è pensabilissimo nel momento in cui Dio non è nella nostra vita, perché senza di Lui, ho potuto sperimentare che anche i piccoli intoppi sembrano insormontabili ed è facile dimenticare le piccole gioie ma anche quelle grandi.
Veramente non  riusciamo ad avere un bilancio anche solo minimamente positivo dell'anno che si conclude? Provate ogni mese a scrivere in un quadernetto o nell'agenda tre cose positive accadute e riprendetelo a fine anno, scoprirete che il bilancio sarà buono.

Quest'anno il mio "Te Deum" sarà abbastanza semplice ma non può mancare perché fare un bel "recap" dell'anno è un toccasana anche quando vivi momenti in cui lodare e ringraziare diventa difficile.
Dei primi mesi dell'anno ricordo poco, a parte il contratto con la casa editrice e la cresima di Giorgia, è come se tutto ciò che è accaduto prima della diagnosi lo abbia messo da parte in un cassetto per poi chiuderlo a chiave nella mia memoria. Ma basta chiacchiere, ecco il mio te deum, poi vi dirò anche qualche idea per i propositi (non propositi) spirituali/sociali/per la vita..

- Te deum laudamus per avermi fatto incontrare profili, persone e situazioni che mi avrebbero aiutata e preparate ai mesi successivi, senza di loro avrei affrontato tutto in modo meno "fiducioso".
- Te deum laudamus per le persone che ho conosciuto begli ultimi mesi, per la vicinanza e per avermi fatto vivere a pieno cosa significa avere dei fratelli e sorelle in Cristo.
- Te deum laudamus per i medici e le infermiere che mi hanno seguita, aiutata e confortata, per il loro essere "diretti" restando "umani".
- Te deum laudamus per mio marito che sta affrontando tutto accanto a me, che mi rassicura, mi fa sentire amata, mi dice anche quando è stanco o fa fatica, che si confida quando sta per arrivare al limite come ci eravamo promessi, che non mi fa sentire un peso e che mi bacchetta quando faccio troppo...
- Te deum laudamus ancora per lui, per avermelo messo accanto perché Tu sai tutto e sapevi che sarebbe stato quello giusto in ogni cosa...
- Te deum laudamus per i miei figli, anche quando mi fanno perdere la pazienza... per Giorgia che sta crescendo meglio di come avrei mai immaginato; per Gabri che ha mille sfaccettature e una sensibilità come pochi; per Mattia e la sua estrema unicità che lo rende fenomenale e indispensabile.
- Te deum laudamus per mia madre anche quando fatico a sopportare le sue chiacchiere a raffica e poi si lamenta se mi innervosisco...
- Te deum laudamus per i miei suoceri, li sto riscoprendo da pochi mesi e credo che finalmente stiano vedendo veramente come sono e il sentirmi apprezzate mi aiuta a non chiudermi.
- Te deum laudamus anche per la diagnosi di cancro...perché da quel momento tutto è cambiato, ho iniziato una specie di nuova vita e tutto attorno a me si è riempito di grazia... si, lo avrei evitato volentieri, ma dato che c'è, ringrazio per tutto il bene che ha portato...
- Te deum laudamus per il post operatorio, mi ha insegnato a rallentare, a riposare, a riorganizzare le cose per avere ritmi diversi, a fidarmi e ad affidarmi, ad avere rispetto per il mio corpo, per i miei limiti ed è una cosa che voglio insegnare anche alla mia famiglia.
- Te deum laudamus per ciò che sarà, per il tempo che avrò a disposizione (spero tanto), per ciò che riuscirò a fare e non fare, per le persone che conoscerò e che usciranno dalla mia vita perché mi fido di Te e so che finché la mia fiducia è riposta in Te, tutto ha un senso e può portare grazia.

Dopo questa lista di ringraziamento e lode, ho pensato che possiamo passare alla lista non di "buoni propositi" ma di "possibili stili di vita" per il nuovo anno e per quelli successivi per toglierci la malsana idea che debba essere spuntata entro le prime settimane altrimenti altrimenti significa che non riusciremo mai a fare nulla... Non so voi, ma per me è sempre stato cosi, soprattutto perché la lista finiva nel cassetto e la rivedevo mesi dopo.. per poi dire "va beh.. non c'è più tempo" e magari era maggio... (questa volta la metterò in bella vista).

Se pensate che fare propositi sia sbagliato vi dico subito una cosa... possiamo dire tutto quello che vogliamo, negare che prepareremo la lista, ma l’anno nuovo porta sempre a dei cambiamenti, seppur piccoli oppure inconsci ma è una cosa naturale e come tale certe volte ha bisogno di un po' di tempo per poterla vedere o per rendersene conto. Perché limitare i propositi ad un solo anno? Perché dare loro una data di scadenza?
Quella che vi propongo questa volta è stata tratta dagli appunti del cammino fatto con le carmelitane nel periodo di avvento. Sono propositi che toccano lo Spirito più che attività pratiche come imparare una nuova attività, procrastinare di meno, imparare una nuova lingua o cose simili; questi propositi invece partono dall’esempio di Santa Teresa De Los Andes (che li estendeva anche a tutta la vita).

Di seguito trovate il piccolo elenco da cui potete trarre ispirazione; l’idea è quella di scegliere UN solo proposito per volta e una volta fatto e interiorizzato, sceglierne un altro oppure aspettare un po'...

10 idee che possono diventare “il meglio” per noi:

  1. Scegliere piccoli sacrifici (piccoli non significa che "ci costino" meno)
  2. Saper dire di “no” amabilmente (magari proponendo un'alternativa)
  3. Rimanere determinati nell’umiltà (non adeguarsi, ma rimanere saldi)
  4. Esercitarsi a risollevarsi con audacia dopo le cadute (anche grazie all'umiltà)
  5. Trattenersi dal parlare troppo (per non mettersi in mostra o primeggiare)
  6. Avere il coraggio di chiedere perdono (anche quando dall'altra parte c'è un muro)
  7. Meditare sull’umiliazione di Cristo (eliminerebbe prima di tutto la superbia)
  8. Distaccarsi dallo sguardo degli altri (per non crearsi una falsa identità su basi sbagliate)
  9. Fuggire la mondanità (preferire incontri amicali positivi a quelli non costruttivi)
  10. Guardare il prossimo valorizzandolo (anche lasciando a lui l'ultima parola)
+3 extra:
  1. Lavorare perché altri siano felici (senza mettere noi e ciò che facciamo al centro)
  2. Adoperarci per essere gioiosi (basta pochissimo, dobbiamo solo aprire gli occhi)
  3. La gioia della decisione di seguire Gesù Cristo (se ci rende tristi allora non Lo stiamo seguendo) 
Voglio condividere anche la lista che aveva stilato proprio Santa Teresa de Los Andes, una serie di "propositi" per tutta la vita, perché lei si che lo aveva capito... i propositi non sono per un anno soltanto ma andrebbero vissuti tutta la vita..

"Propositi per tutta la mia vita:
- Non abbandonerò mai la meditazione, la Comunione e la Messa.
- Farò l'esame di coscienza e reciterò le mie preghiere del mattino e della sera, in ginocchio.
- Farò la lettura spirituale e conserverò nella mia anima un raccoglimento che mi mantenga unita a Gesù e separata completamente dal mondo.
- Avrò carattere. Non mi lascerò portare dal sentimento e dal cuore, ma dalla ragione e dalla coscienza.
- Compirò con gioia la volontà di Dio, tanto nel dolore come nella gioia, senza mai far trapelare sul mio viso quello che passa nel mio cuore.
- Non agirò mai spinta dal condizionamento degli altri, tanto nel mio agire quanto nel mio parlare"
(Diario, §43)

Buon fine anno e buon cammino verso quello nuovo, che possa essere sempre illuminato dalla luce di Cristo, perché solo cosi sarà possibile affrontare ogni cosa. Quale regalo inoltre poterlo iniziare con una ricorrenza dedicata a Maria...

Trovate la versione carosello su Instagram:


Cristina

giovedì 3 dicembre 2020

L'attesa; in cammino attraverso il Fìat di Maria.



"Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, cioè riconoscere il rapporto essenziale, vitale, provvidenziale che unisce la Madonna a Gesù, e che apre a noi la vita che a Lui conduce. Una duplice via: quella dell'esempio e dell'intercessione." (Lumen Gentium 58, Paolo VI).

Secondo Don Ezio Bolis, che proprio ieri ha tenuto una splendida catechesi in parrocchia, senza nulla togliere a Maggio, dicembre è il mese mariano per eccellenza, poiché si cammina con Maria fino al girono in cui dà alla luce Gesù.

Abbiamo appena iniziato questo cammino fatto di attesa che ci porterà al giorno in cui ricordiamo la nascita di Gesù, un avvenimento fuori dal comune perché colui che sta per venire al mondo non è un bambino qualsiasi ma il Figlio di Dio.
Questa è l'occasione perfetta per camminare con Lei.

Quante volte in occasione dell'avvento ho cercato percorsi particolari da poter fare ogni giorno per vivere a pieno questo cammino, magari qualcosa di molto impegnativo per poi ritrovarmi ad aver assimilato poco o nulla nonostante la costanza.
Cercavo chissà cosa per poi rendermi conto con il tempo che la catechesi migliore la potevo trovare nella contemplazione di Maria, dal suo "sì" in poi, Fiat, "si compia in me secondo la tua parola".

Lei che è stata la discepola per eccellenza di Gesù, Lei che ci prende per mano per portarci da Lui, Lei che, come dice Paolo VI nel "Marialis cultus", è la Vergine in ascolto, in preghiera e offerente.
Chi, se non Lei può guidarci in questo percorso di attesa?!

Sono estremamente legata alla figura di Maria, è stata Lei (insieme a Giovanni Paolo II) ad avermi ri-portata tra le braccia di Gesù ed è stato proprio attraverso la maternità.
Per questo mi sono soffermata a riflettere sulla condizione di Maria, provando a pensare a ciò che poteva aver provato durante la sua attesa, nelle ultime settimane di gravidanza e soprattutto nel momento in cui si è resa conto che stava per donare la vita a Gesù.

Ripenso alla gioia quando ho saputo di essere in attesa e penso a Maria, a come Lei ha vissuto quell'annuncio, cosi diverso, speciale e fuori dal normale.
Spesso noi, benché la gravidanza possa essere tanto sperata, ci ritroviamo smarrite, non sappiamo cosa fare, ci facciamo anche prendere dall'ansia (colpa degli ormoni XD ).
Chissà cosa ha pensato Maria dentro di sé quando ha detto il suo "SI" all'Angelo dell'annuncio, probabilmente al suo posto non avrei proferito parola, anzi, sarei scappata... Lei invece no, Lei sta lì, ascolta e pronuncia il suo Fìat, non un semplice "sì", un "SI" convinto, di gioia o almeno cosi l'ho immaginato ascoltando la catechesi ieri.

Noi ci facciamo tanti problemi per trovare il modo di dare la notizia a nostro marito, magari con una sorpresa, un biglietto, una telefonata, qualsiasi cosa pur di rendere speciale quel momento..
Chissà Maria cosa ha provato quando si è resa conto di dover dare a Giuseppe questa notizia, quasi surreale, difficilissima da spiegare e che per lei avrebbe avuto delle conseguenze non da poco se pensiamo alla Legge di quei tempi.
Si ok, la sua situazione era molto diversa dalla nostra, noi non riceviamo visite di angeli etc, però immagino Maria felice nel dare la notizia a Giuseppe, non sarà stato facile ma si è fidata e fidandosi di Dio sapeva che Giuseppe avrebbe capito, Dio non l'avrebbe lasciata sola.
Ha avuto quella fiducia che spesso a noi manca nel quotidiano, nei momenti di sconforto o di paura, quando in realtà dovremmo avere ancora più fiducia in Lui.

"Provavo a ricordare, ma mi veniva solo un'allegria, una festa per quella nicchia in corpo che mi faceva madre senza aiuto di uomo" 

Poi arriva il momento, le ultime settimane di gravidanza, gli ultimi giorni... le ultime ore... il momento del parto.. ed è allora che si palesano tutte le nostre paure, le nostre insicurezze, le nostre ansie.
Ci sentiamo smarrite, addirittura incapaci (nonostante magari non è il primo figlio).. dimenticandoci quanto in quei momenti possiamo essere immensamente forti, capaci, meravigliose (tra un urlo e l'altro oltre alle minacce al marito ma questa è un'altra cosa).
Chissà Maria come si sarà sentita nel momento in cui si è resa conto che il momento era arrivato.
Nessuno l'ha accolta, nessuno le ha dato un riparo, nessuno l'ha aiutata, erano solo lei e Giuseppe.
Lei, Giuseppe e Dio...
Noi questo spesso lo dimentichiamo... durante la nostra vita, nelle difficoltà, nelle gioie... non siamo mai soli.
Durante la gravidanza, in sala parto non siamo sole, (in alcuni casi c'è nostro marito), ma abbiamo con noi il Signore, c'è Maria... e non è poco!

"La gravidanza è stata un tempo di perfezione all'ombra, la durata di un'asciugatura. Eccomi pronta, argilla con un'anima di ferro: le pietre che volevano scagliarmi si sono frantumate." 

Quando ero in attesa di Mattia, circa un mese prima mi è stato regalato da un'amica un libro dal titolo particolare, "In nome della Madre" di Erri De Luca (narratore non credente affascinato dalla Bibbia e da Gesù), un libro semplice ma intenso che racconta di Maria, di ciò che ha vissuto e provato dall'annuncio fino alla nascita di Gesù.

Questo libro, come specificato nella premessa che si trova nelle prime pagine, non è storia, "Le notizie di Maria provengono dalle pagine di Luca e Matteo. Qui si ingigantisce un dettaglio da loro accennato".
La lettura riporta fatti scritti in chiave personale, immaginati ampliando ciò che di Maria si conosce, sono descritte anche le doglie, che probabilmente Maria non ha avuto etc;
[il parto indolore non è un dogma di fede ma un tema interessante e troverete una parentesi a fine articolo.].
L'ho trovata una lettura piacevole, interessante e che non mette in alcun modo in dubbio la fede e ciò che la riguarda.

Camminiamo con Maria, seguiamola in questi giorni di attesa, lasciamoci guidare dalla Parola e dalle sue azioni perché questa è la strada più genuina per arrivare a Gesù ed essere pronte ad accoglierlo il giorno di Natale.
Pensiamo al suo cammino, a ciò che ha provato, riportiamolo nella nostra vita, nel quotidiano e avviciniamoci a Lei come ad la Madre, la guida, l'esempio, l'intercessione.
Il tutto mentre svolgiamo semplici azioni quotidiane, mentre sistemiamo casa, lavoriamo, ci prendiamo cura degli altri, preghiamo, ci fermiamo un attimo nel silenzio.
Lei si prendeva cura, sistemava casa, riordinava, pregava... non è cosi distante da noi.

Mentre sfogliavo il libro per scrivere questo articolo ho trovato un foglietto con una preghiera speciale che vi riporto qui di seguito, per tutte le donne in attesa e vicine al parto.

Preghiera della gestante. (di Madre Provvidenza)

O Vergine Madre, abbi pietà dei miei dolori.
Sto aspettando un figlio. A Te mi rivolgo.
Voglio essere Madre.

Il parto mi fa paura, ma se credo nella Tua protezione, 
sento che tutto supererò.

Già sogno nelle mie braccia la mia creatura: 
bella, sorridente, che succhia il latte del mio seno. 
Il mio cuore pieno d'amore dovrà alimentarla, giorno per giorno, 
fino a quando mi chiamerà mamma, ed insieme, mano nella mano, cammineremo.

Madonna Santa, dolce Madre mia,
Immacolata Maria, accarezza il mio ventre
perché questa creatura possa nascere bella e sana.

Fin d'ora Ti offro i miei patimenti di quell'ora,
perché un'altra mamma possa partorire con serenità,
e nessuna abbia il coraggio di uccidere suo figlio.

Insegnami Tu poi ad educarlo, a farlo crescere buono,
obbediente. Fin d'ora lo consacro a Te,
perché se io dovessi mancare al suo amore, mi sostituisca Tu, 
SS.ma Madre.
Amen


Questo pezzo lo trovo meraviglioso:
"Fin d'ora Ti offro i miei patimenti di quell'ora,
perché un'altra mamma possa partorire con serenità,
e nessuna abbia il coraggio di uccidere suo figlio."

Offrire i nostri patimenti, la nostra sofferenza, le nostre paure per un'altra mamma, per l'aborto, per chi desidera diventare madre o per chi ha una gravidanza difficile.

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Ecco la parentesi riguardo le doglie di Maria, specifica molto interessante tratta da "Innamorati di Maria":
"Il parto indolore non è dogma di fede, ma una conseguenza logica del dogma della verginità durante il parto. Secondo i santi Padri, Gesù è uscito dal grembo di Maria nel medesimo modo in cui una stella col suo raggio passa il vetro, non lo rompe, ma lo illumina. Per questo i medesimi santi padri dicono che il parto di Gesù avvolse Maria nella luce e nella gioia."

Un abbraccio e buon cammino!

giovedì 12 novembre 2020

In cammino verso il Natale... tempo prezioso a costo zero.


[Per le precedenti proposte di avvento, trovate tutto in questa sezione "Natale".]

Quest'anno cammineremo settimana dopo settimana verso la capanna di Gesù bambino conoscendo meglio i vari personaggi del presepe.
Ho pensato ad un percorso settimanale per alleggerire un po le cose e per fare in modo che ognuno possa gestirsi in base al proprio tempo a disposizione.
Questo cammino sarà intrapreso grazie ad un personaggio del presepe diverso ogni settimana e ad alcune piccole attività da fare insieme ai bambini.
Potrete decidere se inserire questi personaggi nel vostro calendario dell'avvento oppure utilizzando una scatola o delle buste a parte.
Noi li inseriremo nei sacchetti della domenica del calendario dell'avvento.

[In aggiunta, ogni settimana nel nostro account di podcast, troverete degli audio con una storia per l'avvento letta da noi]

Le attività saranno riadattabili anche per gli adulti meditando i passi collegati ad ogni personaggio, ma lo vedremo alla fine.

Cosa dovete fare?

Ogni settimana presentare ai bambini un personaggio aiutandoli a riflettere sull'aspetto emotivo facendogli delle domande.
Potete ricreare anche una scenetta.
Stampate i personaggi del presepe e colorateli insieme incollandoli di settimana in settimana sul cartellone per formare un presepe a tutti gli effetti una volta arrivati al Natale.

Ora passiamo al concreto con l'occorrente... (sono tutte cose che avrete sicuramente in casa per cui potrà essere un progetto a costo zero oltre che di riciclo catto-green)

Occorrente da suddividere per le settimane:

- Un cartellone (dove comporre il presepe) 
- Un quadernetto (rinominatelo "Il quaderno del Natale") o dei fogli di riciclo per formare il quaderno.
- Forbici
- fogli A3
- colla
- riviste
- matite colorate
- pennarelli
- acquarelli
- pastelli a cera
- personaggi del presepe da colorare.

Per i personaggi del presepe da colorare, potete scegliere quelli che preferite cercando su google oppure li potete scaricare QUI.
Principalmente Maria, Giuseppe, Gesù, i pastori e la stella cometa.

Ora vediamo prima le attività, poi i personaggi, infine una parte di dialogo con i bambini collegata ad una piccola storia di Natale.

Attività*:

- Prima di tutto ritagliate il primo personaggio della settimana (Maria), leggete il trafiletto che trovate di seguito e, mentre colorate insieme, potete parlare di Lei, di come avrà vissuto quel momento etc..(poi la incollerete sul cartellone nella capanna);
- Provate a far riflettere i bambini sull'attualità del Natale, sul fatto che Gesù nasce ancora oggi e per questo potete utilizzare delle riviste;
- Ritagliate abitazioni, persone etc.. ricreando un'ambientazione moderna del presepe nel vostro quadernetto del Natale.
*Questo per ogni settimana e per ogni personaggio del presepe.

Personaggi:

1° settimana MARIA: L'Angelo Gabriele andò da una fanciulla di nome Maria, cugina di Elisabetta.
Maria viveva a Nazareth ed era fidanzata con il falegname Giuseppe.
"Non temere Maria!", disse l'Angelo Gabriele. "Tu hai trovato grazia presso Dio. Avrai un figlio e gli metterai il nome Gesù. Egli sarà grande e Dio dirà che è Suo Figlio".
Maria era stupita e turbata, ma rispose: "Eccomi, sono la serva del Signore. Dio faccia di me come tu hai detto" (Lc 1,26-38)

2° settimana GIUSEPPE: Quando Giuseppe seppe che Maria era incinta, non sapeva cosa pensare. Allora Dio mandò un angelo a dire a Giuseppe in sogno: "Giuseppe, il bambino che lei aspetta è opera dello Spirito Santo. Gli metterai il nome Gesù, perché salverà il suo popolo da tutti i peccati". Allora Giuseppe sposò Maria. (Mt 1,18-25)

3° settimana GESU': Mentre si trovavano a Betlemme, giunse per Maria il tempo di partorire ed essa diede alla luce il suo figlio. Lo avvolse in fasce e lo mise a dormire nella mangiatoia. (Lc 2,6-7)

4° settimana PASTORI: Facevano la guardia al gregge anche di notte. Un angelo apparve loro e li invitò ad andare a Betlemme per vedere il bambino che era appena nato: "E' il Salvatore!". Andarono e "trovarono Maria, Giuseppe e il bambino che giaceva nella mangiatoia". Poi, felici, tornarono al loro lavoro lodando Dio. (Lc 2, 8-20)

5° settimana STELLA COMETA: Maria, Giuseppe e Gesù ricevettero la visita di alcuni sapienti che venivano dall'oriente (Magi). Avevano viaggiato per mesi seguendo una stella lumino e splendida che si fermò sopra la casa dove c'era Gesù. Entrarono, si inginocchiarono e adorarono il bambino, poi gli offrirono i loro doni: oro, incenso e mirra. (Mt 2,1-12)

Storia di Natale

Perché nella grotta c'erano anche il bue e l'asinello?
Mentre Giuseppe e Maria erano in viaggio verso Betlemme, un angelo radunò tutti gli animali per scegliere i più adatti ad aiutare la Santa Famiglia nella stalla.
Per primo, naturalmente, si presentò il leone: "Solo un re è degno di servire il Re del mondo", ruggì, "Io mi piazzerò all'entrata e sbranerò tutti quelli che tenteranno di avvicinarsi al bambino!"
"Sei troppo violento", disse l'angelo.
Subito dopo si avvicinò la volpe. Con aria furba e innocente, insinuò: "Io sono l'animale più adatto. Per il figlio di Dio ruberò tutte le mattine il miele migliore e il latte più profumato. Porterò a Maria e Giuseppe tutti i giorni un belo pollo!".
"Sei troppo disonesta", disse l'angelo.
Tronfio e splendente arrivò il pavone. Sciorinò la sua magnifica ruota color dell'iride: "Io trasformerò quella stalla in una reggia più bella del palazzo di Salomone"
"Sei troppo vanitoso", disse l'angelo.
Passarono, uno dopo l'altro, tanti animali, ciascuno magnificando il proprio dono. Invano. L'angelo non riusciva a trovarne uno che andasse bene. Vide però che l'asino e il bue continuavano a lavorare, con la testa bassa, nel campo di un contadino, nei pressi della grotta.
L'angelo li chiamò: "E voi non avete niente da offrire?".
"Niente", rispose l'asino e afflosciò mestamente le lunghe orecchie, "Noi non abbiamo imparato niente oltre all'umiltà e alla pazienza. Tutto il resto significa solo un supplemento di bastonate!". Ma il bue, timidamente, senza alzare gli occhi, disse: "Però potremmo di tanto in tanto cacciare le mosche on le nostre code".
L'angelo finalmente sorrise: "voi siete quelli giusti!".

Per dialogare con i bambini potete porre delle domande sul racconto come ad esempio "quale animale avresti scelto?" , "cosa avresti fatto per Gesù se l'angelo fosse venuto da te?" e anche questo potete aggiungerlo al vostro quaderno del Natale.

Ps: l'idea del quaderno di Natale andrebbe portata avanti con gli anni, per cui è come se restasse ogni anno una traccia di quel periodo speciale.

Per gli adulti, queste attività sono fattibili apportando qualche semplice modifica, potrete tenere un quaderno del natale/avvento, oppure continuare con il vostro prayer journal.
Inoltre durante l'avvento su instagram e nel gruppo faremo un semplice percorso basato sul vangelo del giorno e una parola chiave che ci accompagnerà quotidianamente.

Per il calendario dell'avvento vi rimando a precedenti articoli che trovate nell'apposita sezione.

Buon cammino!

mercoledì 22 luglio 2020

Il nostro obiettivo..."Facciamoci sante, il resto è solo perdere tempo".



Nonna era molto devota a Padre Pio e, soprattutto, a Santa Rita; il primo non so per quale motivo, la seconda perché "aveva fatto tanto"... per cui la mia conoscenza a livello agiografico era di base molto limitata a questi due e pochi altri "famosi".
Vedevo Santa Rita come colei che aiutava i casi impossibili, Padre Pio come colui che mi incuteva timore, ogni volta che vedevo la sua immaginetta mi immaginavo già quanto mi avrebbe "cazziata" (ovvero sgridata per bene).
Nella lista ci sono anche San Martino, San Michele, San Rocco.. tutti per le feste di paese perché dove vivevo avevamo 3 chiese dedicate a questi 3 santi... per cui uno per i doni, l'altro per la fiera e l'altro ancora per i fuochi d'artificio... per cui vi lascio immaginare come stavo messa.
Di base non ho mai avuto un buon rapporto con i Santi, li vedevo cosi distanti, perfetti, qualcosa di irraggiungibile, inarrivabile, quasi irreali.
Ammetto che, nonostante tutto, avevo un debole per uno in particolare non citato sopra, Sant'Agostino.. ecco, lui per me era ganzo (passatemi il termine da ggggiovane)!!
Il suo passato piuttosto particolare, imperfetto...lo rendeva cosi.. umano!
Meno inarrivabile, meno "vocetta degli angeli in coro" ma con l'aggiunta di qualche colpo di tosse.
Pensando a lui si apre quel barlume di speranza "forse c'è qualche possibilità anche per noi, persone comuni".

Poi è passato un po di tempo e ho scoperto Chiara Corbella, si ok, non è ancora Santa ma ci sta arrivando.... quello che conta è anche la via verso l'obiettivo.
Ho letto e riletto la sua storia, e l'idea di santità si è fatta leggermente più vicina, forse di un paio di passi... piccoli passi possibili come diceva lei...

Passa ancora qualche anno e leggo il libro "Pazze per Dio" e lì ho scoperto un mondo tutto nuovo, una dimensione diversa, un excursus di Sante e Beate anche sconosciute dove ogni storia ti avvicina all'idea che la santità possa essere alla portata di tutti.
Da Santa Irene, martire del 300 alla Beata Maria Cristina di Savoia, principessa e regina di Napoli.. Da Sant'Agnese, una ragazza martire,a Chiara Luce Badano, alla Venerabile Giulia di Barolo, moglie e vedova fondatrice di un ordine che insieme al marito fondarono scuole e ordini religiosi oltre a lavorare con le donne carcerate.
Non solo religiose, ma mogli, donne, mamme, giovani, ragazzine...tutte con una cosa in comune, mettersi a disposizione e lasciarsi modellare dalle mani di Dio facendo si che ognuna di loro, in modo diverso potesse percorrere la via della santità con ciò che aveva, per ciò che era.

Pochi giorni fa ho terminato la lettura del libro di Don Luigi maria Epicoco dal titolo "Qualcuno a cui guardare" e ho letto due frasi riguardo i santi che mi hanno particolarmente colpita:

"Ogni epoca ha avuto le sue crisi e il Signore vi ha sempre risposto non con idee geniali, ma con i Santi. Ogni crisi ha avuto dei Santi, quelli sono stati la risposta di Dio[...]"

Arrivati ad un certo punto, il Signore non ha mai smesso di mandare Santi, in nessun periodo storico e credo sia proprio per questo, ovvero perché è il Suo modo di farsi sempre più vicino a noi.
E' il Suo modo per non lasciarci soli, donarci sempre persone che possano aiutarci ad essere migliori, a fare quei passi verso la santità quando noi crediamo sia qualcosa di inarrivabile perché Lui ci vuole santi.

"Se poi sta chiedendo a ciascuno di noi di dare il nostro originale e unico contributo a questo cambiamento, è perché la caratteristica dei Santi è l'unicità, l'originalità"

Scoprire e leggere la storia dei santi non deve essere un modo per imitarli, non dobbiamo fare "copia incolla", in realtà dobbiamo capire che ognuno di loro aveva un proprio modo per arrivare alla santità e noi dobbiamo trovare il nostro.
Leggere la loro vita deve essere un primo passo per renderci conto che l'essere Santi può essere alla nostra portata.
Imitare un santo sarebbe un po come cercare di mettere i nostri piedi sulle orme di qualcun altro mentre camminiamo sulla sabbia... l'orma verrebbe sformata, rovinata....
Ecco, imitare rischierebbe di portarci a storpiare ciò che quel santo ha fatto, passando pure per poco credibili.
Invece potremmo camminare accanto alle sue orme con il nostro passo, la nostra velocità, la nostra ampiezza del passo per trarre il meglio dal nostro presente.
Il modo migliore per essere Santi non è imitare uno di loro, ma è essere sé stessi mantenendo un filo conduttore, avere Gesù nel cuore ed essere testimone.

Essere santi è un cammino quotidiano, Gesù stesso ci da ogni giorno i mezzi per raggiungere questo obiettivo perchè è proprio Lui che ci vuole cosi.
Essere testimoni concreti del suo amore, un amore presente anche nelle difficoltà, nella paura di non farcela, nella gioia!
León Bloy, violento anticlericale convertito in fervente cattolico, disse che nella vita «non c’è che una tristezza… quella di non essere santi».
Perché spesso si associa la santità solo ad un percorso fatto solo di dolore, sofferenza, invece non è cosi!
I Santi, sono gioiosi, felici, non privi di difficoltà ma in quella difficoltà trovano Cristo che li accoglie e sanno che tutto è grazia e porta ad una gioia più grande.
Santa Matilde di Hackeborn, scrisse un libro, il "Liber specialis gratiae", questo testo è pieno di gioia e di rendimento di grazie, senza alcun riferimento a pene o sofferenze; libro tanto amato che sarà utilizzato come guida per la vita cristiana.
(Contiene anche indicazioni per ricevere la comunione, per pregare e partecipare alla liturgia).

Papa Francesco qualche anno fa in un angelus disse che i santi sono nostri fratelli e sorelle che hanno accolto la luce di Dio nel loro cuore e l’hanno trasmessa al mondo, ciascuno secondo la propria “tonalità”.
La trovo un'espressione meravigliosa e che rende perfettamente l'idea di quanto detto prima.
Ma tutti sono stati trasparenti, hanno lottato per togliere le macchie e le oscurità del peccato, così da far passare la luce gentile di Dio. Questo è lo scopo della vita: far passare la luce di Dio; e anche lo scopo della nostra vita.
Possiamo diventare Santi da soli? No!!!
Senza Cristo non è possibile immaginare di poterlo diventare, affidarsi, fidarsi, non mollare... Possono sembrare tante cose ma in realtà sono tutte collegate ad una cosa importante, pregare!
Non dobbiamo stare in attesa senza fare niente, dobbiamo lottare per ciò che desideriamo, superare gli ostacoli consapevoli di non essere soli.

I Santi non devono essere un impedimento ma un incoraggiamento cosi che possiamo renderci conto che è possibile.
Non a caso la rubrica delle dirette che faccio su instagram si intitola: "Donne in cammino... sulla via della santità", proprio perchè siamo tutte in cammino con un solo obiettivo e ognuna ci arriva in modo diverso, dall'arte, alla cucina, alla testimonianza di conversione, alla musica, al servizio... e molto altro...
Mettiamoci in cammino perchè di una cosa sono certa, ne vale la pena e sarà bellissimo....
Cadremo, avremo dei ripensamenti, ma l'importante è continuare a volersi rimettere in piedi per camminare verso la strada giusta anche solo per fare in modo che la santità possa essere alla portata dei nostri figli.
"Facciamoci sante, il resto è solo perdere tempo" - Beata Eusebia Palomino.
Un caro abbraccio.

(ps: vi lascio qualche link ad altri articoli)
(pps: c'è anche il link ai libri, ma potrete cercarli anche in biblioteca)
[Le dirette verranno caricate piano piano nel canale youtube di Stile di vita di una folle donna cattolica.
Qui invece vi avevo parlato di un outfit perfetto, un abito fatto di Santità]

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