mercoledì 22 luglio 2020

Il nostro obiettivo..."Facciamoci sante, il resto è solo perdere tempo".



Nonna era molto devota a Padre Pio e, soprattutto, a Santa Rita; il primo non so per quale motivo, la seconda perché "aveva fatto tanto"... per cui la mia conoscenza a livello agiografico era di base molto limitata a questi due e pochi altri "famosi".
Vedevo Santa Rita come colei che aiutava i casi impossibili, Padre Pio come colui che mi incuteva timore, ogni volta che vedevo la sua immaginetta mi immaginavo già quanto mi avrebbe "cazziata" (ovvero sgridata per bene).
Nella lista ci sono anche San Martino, San Michele, San Rocco.. tutti per le feste di paese perché dove vivevo avevamo 3 chiese dedicate a questi 3 santi... per cui uno per i doni, l'altro per la fiera e l'altro ancora per i fuochi d'artificio... per cui vi lascio immaginare come stavo messa.
Di base non ho mai avuto un buon rapporto con i Santi, li vedevo cosi distanti, perfetti, qualcosa di irraggiungibile, inarrivabile, quasi irreali.
Ammetto che, nonostante tutto, avevo un debole per uno in particolare non citato sopra, Sant'Agostino.. ecco, lui per me era ganzo (passatemi il termine da ggggiovane)!!
Il suo passato piuttosto particolare, imperfetto...lo rendeva cosi.. umano!
Meno inarrivabile, meno "vocetta degli angeli in coro" ma con l'aggiunta di qualche colpo di tosse.
Pensando a lui si apre quel barlume di speranza "forse c'è qualche possibilità anche per noi, persone comuni".

Poi è passato un po di tempo e ho scoperto Chiara Corbella, si ok, non è ancora Santa ma ci sta arrivando.... quello che conta è anche la via verso l'obiettivo.
Ho letto e riletto la sua storia, e l'idea di santità si è fatta leggermente più vicina, forse di un paio di passi... piccoli passi possibili come diceva lei...

Passa ancora qualche anno e leggo il libro "Pazze per Dio" e lì ho scoperto un mondo tutto nuovo, una dimensione diversa, un excursus di Sante e Beate anche sconosciute dove ogni storia ti avvicina all'idea che la santità possa essere alla portata di tutti.
Da Santa Irene, martire del 300 alla Beata Maria Cristina di Savoia, principessa e regina di Napoli.. Da Sant'Agnese, una ragazza martire,a Chiara Luce Badano, alla Venerabile Giulia di Barolo, moglie e vedova fondatrice di un ordine che insieme al marito fondarono scuole e ordini religiosi oltre a lavorare con le donne carcerate.
Non solo religiose, ma mogli, donne, mamme, giovani, ragazzine...tutte con una cosa in comune, mettersi a disposizione e lasciarsi modellare dalle mani di Dio facendo si che ognuna di loro, in modo diverso potesse percorrere la via della santità con ciò che aveva, per ciò che era.

Pochi giorni fa ho terminato la lettura del libro di Don Luigi maria Epicoco dal titolo "Qualcuno a cui guardare" e ho letto due frasi riguardo i santi che mi hanno particolarmente colpita:

"Ogni epoca ha avuto le sue crisi e il Signore vi ha sempre risposto non con idee geniali, ma con i Santi. Ogni crisi ha avuto dei Santi, quelli sono stati la risposta di Dio[...]"

Arrivati ad un certo punto, il Signore non ha mai smesso di mandare Santi, in nessun periodo storico e credo sia proprio per questo, ovvero perché è il Suo modo di farsi sempre più vicino a noi.
E' il Suo modo per non lasciarci soli, donarci sempre persone che possano aiutarci ad essere migliori, a fare quei passi verso la santità quando noi crediamo sia qualcosa di inarrivabile perché Lui ci vuole santi.

"Se poi sta chiedendo a ciascuno di noi di dare il nostro originale e unico contributo a questo cambiamento, è perché la caratteristica dei Santi è l'unicità, l'originalità"

Scoprire e leggere la storia dei santi non deve essere un modo per imitarli, non dobbiamo fare "copia incolla", in realtà dobbiamo capire che ognuno di loro aveva un proprio modo per arrivare alla santità e noi dobbiamo trovare il nostro.
Leggere la loro vita deve essere un primo passo per renderci conto che l'essere Santi può essere alla nostra portata.
Imitare un santo sarebbe un po come cercare di mettere i nostri piedi sulle orme di qualcun altro mentre camminiamo sulla sabbia... l'orma verrebbe sformata, rovinata....
Ecco, imitare rischierebbe di portarci a storpiare ciò che quel santo ha fatto, passando pure per poco credibili.
Invece potremmo camminare accanto alle sue orme con il nostro passo, la nostra velocità, la nostra ampiezza del passo per trarre il meglio dal nostro presente.
Il modo migliore per essere Santi non è imitare uno di loro, ma è essere sé stessi mantenendo un filo conduttore, avere Gesù nel cuore ed essere testimone.

Essere santi è un cammino quotidiano, Gesù stesso ci da ogni giorno i mezzi per raggiungere questo obiettivo perchè è proprio Lui che ci vuole cosi.
Essere testimoni concreti del suo amore, un amore presente anche nelle difficoltà, nella paura di non farcela, nella gioia!
León Bloy, violento anticlericale convertito in fervente cattolico, disse che nella vita «non c’è che una tristezza… quella di non essere santi».
Perché spesso si associa la santità solo ad un percorso fatto solo di dolore, sofferenza, invece non è cosi!
I Santi, sono gioiosi, felici, non privi di difficoltà ma in quella difficoltà trovano Cristo che li accoglie e sanno che tutto è grazia e porta ad una gioia più grande.
Santa Matilde di Hackeborn, scrisse un libro, il "Liber specialis gratiae", questo testo è pieno di gioia e di rendimento di grazie, senza alcun riferimento a pene o sofferenze; libro tanto amato che sarà utilizzato come guida per la vita cristiana.
(Contiene anche indicazioni per ricevere la comunione, per pregare e partecipare alla liturgia).

Papa Francesco qualche anno fa in un angelus disse che i santi sono nostri fratelli e sorelle che hanno accolto la luce di Dio nel loro cuore e l’hanno trasmessa al mondo, ciascuno secondo la propria “tonalità”.
La trovo un'espressione meravigliosa e che rende perfettamente l'idea di quanto detto prima.
Ma tutti sono stati trasparenti, hanno lottato per togliere le macchie e le oscurità del peccato, così da far passare la luce gentile di Dio. Questo è lo scopo della vita: far passare la luce di Dio; e anche lo scopo della nostra vita.
Possiamo diventare Santi da soli? No!!!
Senza Cristo non è possibile immaginare di poterlo diventare, affidarsi, fidarsi, non mollare... Possono sembrare tante cose ma in realtà sono tutte collegate ad una cosa importante, pregare!
Non dobbiamo stare in attesa senza fare niente, dobbiamo lottare per ciò che desideriamo, superare gli ostacoli consapevoli di non essere soli.

I Santi non devono essere un impedimento ma un incoraggiamento cosi che possiamo renderci conto che è possibile.
Non a caso la rubrica delle dirette che faccio su instagram si intitola: "Donne in cammino... sulla via della santità", proprio perchè siamo tutte in cammino con un solo obiettivo e ognuna ci arriva in modo diverso, dall'arte, alla cucina, alla testimonianza di conversione, alla musica, al servizio... e molto altro...
Mettiamoci in cammino perchè di una cosa sono certa, ne vale la pena e sarà bellissimo....
Cadremo, avremo dei ripensamenti, ma l'importante è continuare a volersi rimettere in piedi per camminare verso la strada giusta anche solo per fare in modo che la santità possa essere alla portata dei nostri figli.
"Facciamoci sante, il resto è solo perdere tempo" - Beata Eusebia Palomino.
Un caro abbraccio.

(ps: vi lascio qualche link ad altri articoli)
(pps: c'è anche il link ai libri, ma potrete cercarli anche in biblioteca)
[Le dirette verranno caricate piano piano nel canale youtube di Stile di vita di una folle donna cattolica.
Qui invece vi avevo parlato di un outfit perfetto, un abito fatto di Santità]

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sabato 11 luglio 2020

Le stagioni dell'armocromia: quando i colori donati da Dio ci rendono perfette cosi come siamo.



Sono stata dal parrucchiere dopo più di un anno per darmi una sistemata a taglio e colore (solitamente faccio da sola ma avevo bisogno di luce).
Chiedendo qualche consiglio ad amiche, si è parlato delle stagioni dell'armocromia (non spaventatevi, nulla di magico o strano), oltretutto tema toccato anche con il parrucchiere.
Dato che sto preparando un articolo sul guardaroba capsula (l'essenziale e la semplicità sono alla base, non è un guardaroba in pillole), direi che parlare dell'armocromia è il primo passo da fare.
A quanto pare l'armocromia nasce negli studi cinematografici con l'arrivo della Tv a colori perché era importante capire quali colori potessero donare alle attrici.

Cosa sono queste "stagioni dell'armocromia"?
Semplicemente sono dei macro-gruppi (che si suddividono ulteriormente in altri 12 o 16 sotto gruppi) per individuare i colori adatti a noi a livello di make up e abbigliamento.
Ognuno di noi ha dei colori naturali che, a seconda di parametri come la temperatura (calda o fredda) e del valore (quanto è chiara o scura una persona complessivamente, quindi occhi, capelli naturali, pelle), rispecchiano quelli presenti in natura in una determinata stagione dell’anno, da qui il nome "stagioni" (primavera, estate, autunno e inverno).

Per capire a quale stagione apparteniamo dobbiamo combinare i nostri colori naturali tra pelle, occhi e capelli.
Chi come me ha sempre avuto la fissa del cambiare colore ai capelli per dare un tocco diverso al proprio look, nel momento in cui vuole trovare la propria collocazione nelle stagioni, si renderà conto che dovrà tornare al proprio colore di capelli naturale o con qualche leggero accorgimento.
Ebbene si, siamo stati creati perfetti cosi come siamo, anche se magari il nostro colore di capelli non ci piace, oppure il colore della nostra pelle secondo noi è troppo chiaro etc, Dio ci ha dato questi colori perché a noi stanno meravigliosamente.
Il trucco sta nell'abbinarci i colori giusti nel vestirci e tutto avrà una luce diversa che rispecchia ciò che siamo veramente.
Io che ho cambiato mille colori, ieri mi sono ritrovata ad avere il mio colore naturale con qualche tocco di luce, in barba ai miei mille cambiamenti.
"Sei tu che hai creato le mie viscere
e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu mi conosci fino in fondo."
Salmo 138

Quali sono le caratteristiche delle varie stagioni per capire la propria?



Di seguito ecco le palette per ogni stagione e la descrizione per ogni gruppo.
I colori vanno considerati sia per il make-up che l'abbigliamento e accessori.
Alla fine spiegherò anche a cosa serve tutto questo.
!!!Potrete notare che ogni palette ha al suo interno tutti i colori, ma non uguali, bensì declinati in diverse sfumaturec come ad esempio il viola: l’autunno avrà il melanzana, la primavera il ciclamino, l’inverno il viola elettrico e l’estate il lavanda.!!!


INVERNO:
(è la stagione più diffusa in Italia)
In questo gruppo troviamo tutte coloro che hanno un sottotono di pelle freddo, un valore cromatico tendenzialmente scuro e un’intensità di colori alta.
Per cui rientrano le donne con capelli scuri e incarnati lunari o lattiginosi, con contrasti elevati.
- Tra le star troviamo Angelina Jolie, Katy Perry, Keira Knightley e Penelope Cruz - 
Le nuance adatte sono certamente fredde, ma anche intense e brillanti.
È l’unica stagione che regge bene il nero, che può diventare la tinta-base perfetta per il guardaroba ideale.
Nel complesso, hanno il via libera i classicissimi blu - dal navy al burgundy - ai viola come l’indaco, ai gialli acidi come il lime e ai verdi freddi come lo smeraldo. Tra le varianti di rosso meglio preferire quelle dei frutti di bosco a quelle più calde e aranciate, mentre per il bianco da evitare le sfumature di panna e avorio.
Attenzione: No, invece, alle tonalità calde e poco intense come l'arancio.




PRIMAVERA:
Qui troviamo le persone con sottotono di incarnato caldo, valore chiaro e intensità alta.
Per cui troviamo le donne con incarnati luminosi e complessi cromatici chiari e molto brillanti.
Tra le star troviamo Cara Delevigne, Emma Stone e Kate Middleton.
La palette è composta da tonalità luminose e calde. 
Una sola parola.... brillantezza!
La nuance ottima sulla quale costruire il guardaroba è un bel blu luminoso, oppure un colore neutro come il color cammello.
Altre tonalità ottime sono: i rossi caldi e rosati - come il corallo o il pesca - moltissimi verdi - dal menta al mela - e gli azzurri brillanti come il turchese.



AUTUNNO:
Questo gruppo comprende persone con sottotono caldo, valore cromatico scuro e intensità bassa.
L’Autunno è una stagione variegata ma la si riconosce per lo più grazie all’incarnato, che tende ad essere perennemente ambrato indipendentemente dall’abbronzatura.
Tra le star ci sono Eva Mendez, Julianne Moore e Nicole Richie.
La palette è composta da tonalità calde e intense, direttamente dalla natura dei sottoboschi e delle foreste.
La cromia perfetta alla base del guardaroba è un marrone intenso come il tabacco, oppure un luminoso e caldo giallo oro.
Altre tonalità da utilizzare sono i verdi (di ogni genere) i rossi caldi e gli arancioni.
Anche tutte le nuance delle spezie dal curry, al cumino passando per il caffè.
Attenzione: Stai alla larga dalle tinte pastello e dai colori freddi.




ESTATE:
Questo gruppo comprende tutte coloro che hanno un sottotono di pelle freddo, un valore cromatico assolutamente chiaro e un’intensità bassa.
In questa stagione troviamo donne dall’aspetto particolarmente delicato ed etereo.
Tra le star ci sono Elle Fanning, Bella Hadid e Kate Moss.
Le tinte predilette sono certamente fredde e delicate tra cui un grigio perla oppure un tortora.
Non solo... vanno molto bene le intensità basse con valore cromatico chiaro, ovvero le tinte pastello, quelle cipriate e le tonalità sorbetto.
Ci si può sbizzarrire con i rosa, i rossi rosati (come l’anguria o il color lampone) e con alcune tonalità di verde come il giada o il salvia.
Attenzione alle tinte brillanti ed eccessivamente sature, soprattutto se calde!




A cosa serve tutto questo??
Semplicemente a fare gli acquisti giusti imparando a selezionare ciò che davvero ci dona cosi da non avere un armadio pieno di abiti che rientrano nella categoria "oggi non mi sta bene/lo metto domani/ non ho niente da mettermi.." ma avere pochi abiti perfetti per noi (il che rientra nel guardaroba capsula che vedremo prossimamente per risparmiare ed essere super), della serie pochi ma buoni!
Riscoprire l'essenziale nel creare abbinamenti che ci rendono uniche.
Volete mettere il fatto che con il colore giusto possiamo essere radiose e trasmettere ancora meglio la gioia della nostra fede?!
Una pelle troppo chiara con certi colori rischia di dare l'impressione di non sana, quante volte mi sono sentita dire "ma stai bene? dei cosi bianca!".
Invece utilizzando i colori giusti, anche un incarnato molto chiaro avrà la luce perfetta in qualsiasi momento senza sembrare influenzata! XD

Alla prossima e buona ricerca di stagione!!!!

mercoledì 1 luglio 2020

10 (+1) luoghi comuni sui cattolici e come smentirle.



Leggendo qua e là, è capitato a tutti di imbattersi in commenti a post della sfera cattolica, da parte di evidenti non cattolici, contenenti luoghi comuni che non trovereste nemmeno nei peggiori bar di Caracas.
Per cui, dopo aver chiesto anche nel gruppo Facebook e su instagram, ho stilato una lista di 10+1 luoghi comuni sui cattolici da sfatare.
(premetto che non sono in ordine di importanza o simpatia)

1. "I CATTOLICI PREDICANO BENE E RAZZOLANO MALE". "SPESSO CHI NON VA IN CHIESA E' PIU' ONESTO E BRAVO DI CHI VA IN CHIESA".
Sta cosa del cattolico perfetto deve anche un po finire...
I cattolici sono esseri umani e in quanto tali commettono degli sbagli, anche grossi, ma poi si pentono e tornano "sulla retta via"; chi predica bene e razzola male evidentemente ha perso qualche passaggio.
La coerenza non è cosa per tutti per cui sarà normale trovare soggetti dediti alla facciata più che alla redenzione... che poi dico.. pensate che Dio non vede?
Tranquilli, non spetta a voi tirare le somme, c'è qualcuno lassù molto più bravo per farlo.
Agganciandomi alla seconda affermazione...
Andare in chiesa non è sinonimo di uomo impeccabile, cosi come chi non va in chiesa non equivale ad una brutta persona.
Se chi va in chiesa, una volta fuori, non mette in pratica il Vangelo avrà bisogno di un padre spirituale che lo indirizzi e di preghiere da parte nostra.

2. "I CATTOLICI NON CREDONO NELLA SCIENZA".
Vi potrei citare decine e decine di scienziati cattolici o cristiani, ci sono anche premi Nobel come William D.Phillis (nobel per la fisica del 1997); George Fitzgerald Smoot III astrofisico, cosmologo e premio Nobel; Peter Andreas Grünberg fisico e premio Nobel (2007); Carlo Rubbia fisico e premio Nobel etc etc etc......
Tra le donne di scienza che hanno sempre cercato di far dialogare fede e scienza, per molti lontani e incompatibili, c’è suor Katarina Pajchel
Oltre che essere una suora domenicana di origine polacca, è una scienziata, esperta in fisica nucleare e ricercatrice che ho incontrato qualche tempo fa a Ginevra, al Cern (Centro Europeo per la Ricerca Nucleare). Una suora alla ricerca della “particella di Dio” o, come ci tiene lei a specificare meglio, del “Bosone di Higgs”.
Lei dice: 
“Scienza e religione possono andare d’accordo”, non ha dubbi. “La questione è una. Dipende dalla domanda cui vuoi rispondere. La scienza risponde al come è stato creato il mondo, mentre la religione risponde al perché. Se si vuole andare molto più in fondo, la religione può dare le risposte giuste. Bisogna capire una cosa fondamentale. Un essere umano è fatto di sola materia? O ha anche uno spirito?”.
3. "I CATTOLICI NON SI SANNO DIVERTIRE".
Aspetta...allora perchè organizziamo le feste in oratorio? XD
Scherzi a parte, non ho mai ben capito questa affermazione... perché non ci sapremmo divertire?
Mi chiedo chi hanno incontrato sulla loro strada per dire una cosa cosi.
Vi devo ricordare per l'ennesima volta (so che non mi sopportate più) che uno dei peccati capitali era la tristezza?
Il contrario di tristezza cosa è? La gioia, per cui per fare in modo che ci sia gioia ci vuole anche del (sano) divertimento.

4. "LE DONNE CATTOLICHE SONO BRUTTE E NON SI CURANO".
Allora, cerchiamo di fare ordine...
- Brutte...a chi? Perché e per come?
Sta cosa che sono per forza tutte brutte non mi torna dato che non ne ho ancora viste.
Se hai Gesù nel cuore non puoi essere brutta.. e qui non sto scherzando, hai proprio quella luce che rende belle tutte le cose.
- Non si curano, ergo.. hanno i baffi...ma perché??? esistono le estetiste e ci andiamo oppure una fa da sè, ma curarsi è importante perché come possiamo trasmettere una fede bella e gioiosa se siamo sciatte e non curate??
Sarebbe poco coerente, curarsi ci fa bene, senza eccedere nel vanto.

5. "LE DONNE CATTOLICHE SONO SOTTOMESSE"
Sottomesse... se intendete in modalità cagnolino scodinzolante e accondiscendente sempre e comunque, vi sfugge qualcosa perché la sottomissione è altro; sottomissione è accoglienza dell'altro, rispetto anche quando si hanno opinioni diverse, è evitare di puntualizzare sminuendo l'altro (per poi parlarne in seguito da soli...)
Aggiungiamo che inoltre c'è anche un passo bellissimo che riguarda i mariti...
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell'acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso.

6. "I CATTOLICI SONO SESSUALMENTE REPRESSI / NON FANNO SESSO".
Per fortuna non facciamo sesso, noi in realtà facciamo l'amore, il che è estremamente diverso.
Poi per smentire queste affermazioni basta pensare a quanti scritti ci sono che riguardano questi temi.
Se non volete gli scritti di sacerdoti ma di laici, consiglio anche la lettura "Sposi, sacerdoti dell'amore" di Antonio e Luisa De Rosa (link a fine articolo).
Anche il Papa ne ha parlato:
Gesù dice: per questo l’uomo, e anche la donna, lascerà suo padre e sua madre e si uniranno e saranno… una sola persona?…, una sola identità?…, una sola fede di matrimonio?… Una sola carne: questa è la grandezza della sessualità. E si deve parlare della sessualità così. E si deve vivere la sessualità così, in questa dimensione: dell’amore tra uomo e donna per tutta la vita.
Non solo lui, ma anche il Papa emerito Benedetto XVI:
«la sessualità è un dono del Creatore, ma anche un compito che riguarda lo sviluppo del proprio essere umano. Quando non è integrata nella persona, la sessualità diventa banale e distruttiva allo stesso tempo»
7. "I CATTOLICI FANNO CONTINUAMENTE FIGLI".
Ci sono due modi per rispondere a questa affermazione;
- il primo sarebbe poco carino ma sintetizzato sarebbe "non credo sia un vostro problema"...
- Il secondo modo consiste nell'essere caritatevole citando Giovanni Paolo II quando parla di maternità responsabile:
«Il pensiero cattolico è sovente equivocato, come se la Chiesa sostenesse un’ideologia della fecondità ad oltranza, spingendo i coniugi a procreare senza alcun discernimento e alcuna progettualità. Ma basta un’attenta lettura dei pronunciamenti del Magistero per constatare che non è così. Nel prendere la decisione di generare o di non generare gli sposi devono lasciarsi ispirare non dall’egoismo né dalla leggerezza ma da una generosità prudente e consapevole, che valuta le possibilità e le circostanze, e soprattutto che sa porre al centro il bene stesso del nascituro. Quando dunque si ha motivo per non procreare questa scelta è lecita, e potrebbe persino essere doverosa. Resta però anche il dovere di realizzarla con criteri e metodi che rispettino la verità totale dell’incontro coniugale nella sua dimensione unitiva e procreativa, quale è sapientamente regolata dalla natura stessa nei suoi ritmi biologici».
8. "I CATTOLICI ASCOLTANO SOLO MUSICA DI CHIESA O MUSICA TRISTE".
Non è che viviamo cantando "osanna eeee osanna eeee" oppure saltelliamo cantando l'alleluja delle lampadine e simili (che poi sono allegre, mica tristi!)..
Avete mai ascoltato i Reale o i The sun o I mienmiuaif??
Credo di no, perché loro sono gruppi cristiani ma spaccano!!!
Poi se guardate la playlist nella mia auto trovate sì i reale, the sun etc, ma anche Gabbani, oppure Ermal Meta, ma anche Disturbed, Ozzy Osbourne, Stone sour, rammstein... (ma a breve ci sarà un articolo a tema)

9. "LE DONNE CATTOLICHE SI VESTONO DA SUORE".
Sicuri che quando avete visto delle donne vestite da suore, queste in realtà non erano realmente suore?
Quando si tratta di questo tema rischio di diventare logorroica per cui linko direttamente la categoria presente nel blog "MODA MODESTA".
Non ci vestiamo da suore, semplicemente non mostriamo tutto a tutti, che è ben diverso.
A noi donne cattoliche piace fare shopping, piace anche vestirci alla moda (e perché no, anche farla!), ci facciamo le foto per mostrare come siamo vestite e chiedere pareri, esistono influencer di moda modesta fighissime, ci piacciono le scarpe anche con il tacco (a me no, ma sono un caso a parte).
Mettiamo prima di tutto il pudore e il rispetto per il nostro corpo come tempio dello spirito, non come merce da esporre.... il che non equivale a "vestirsi da suore".

10. "I CATTOLICI SONO OMOFOBI".
Oramai pare non si possano avere pareri discordati perché arriva quell'etichetta che può distruggerti.
Anche questa affermazione è estremamente gettonata soprattutto negli ultimi anni, cattolico=omofobo.
In realtà non è cosi ma diventa più semplice pensare il contrario.
Se qualcuno non concorda riguardo il fatto che due persone dello stesso sesso possano sposarsi sono omofobe... no, in realtà sono persone che hanno una propria opinione personale e finisce lì.
Un omofobo (secondo il dizionario) è colui che ha "Paura dell’omosessualità, sia come timore ossessivo di essere o di scoprirsi omosessuale, sia come atteggiamento di condanna dell’omosessualità"... non rientrano coloro che credono che il matrimonio tra omosessuali non sia giusto.
Rientrano invece coloro che condannano una persona in quanto omosessuale, che arrivano anche a picchiarla, che la deridono, la bullizzano.. queste sono persone omofobe e con seri problemi.
Se due persone dello stesso sesso si amano, nessuno nega l'amore, l'amore è una cosa bellissima, un omosessuale non è una brutta persona, ne tanto meno malato.
Come cattolici però abbiamo una visione differente dell'idea di matrimonio cosi come dell'idea di genitorialità.
(l'utero in affitto è altra cosa, va condannato sempre, che sia richiesto da coppie omosessuali o eterosessuali)

+1. "I CATTOLICI SI LAVANO LA COSCIENZA ANDANDO A RACCONTARE I FATTI PROPRI AD UN PRETE".
Ed è poco???
Direi che è tanta roba!!!
La confessione non è un semplice raccontare ad un uomo i fatti propri; è ringraziare il Signore per ogni cosa, è mettere nelle mani del Signore le nostre debolezze, i nostri peccati, le nostre cadute e vi assicuro che farlo è tutt'altro che facile!!!
Poi, se proprio vogliamo fare i pignoli, non ci laviamo la coscienza da soli, ma ce la lava Lui facendoci tornare a splendere, ed è uno spettacolo!

Se avete altre cose da aggiungere scrivetelo nei commenti, può essere che scriverò ancora qualcosa più avanti dato che alcune non le ho messe per non essere troppo prolissa....
(tra cui, il credere nell'infallibilità papale sempre e comunque, l'essere bigotti etc etc...)

A presto!
Un abbraccio.