venerdì 17 marzo 2023

Alzo gli occhi al cielo e ringrazio; rendere il passato un giardino fecondo.


Questo articolo nasce da una piccola riflessione avvenuta qualche giorno fa, doveva essere una cosa piccola piccola su facebook poi mi sono resa conto che per portare qualcosa avrei dovuto evitare di tagliare pezzi per cui ho pensato di renderla un articolo del blog, magari anche un piccolo pezzetto di ciò che è la mia storia e che spesso mi chiedete.

Una piccola ma doverosa postilla prima di iniziare la lettura:
"Si prega di maneggiare con cura ciò che leggerete...sono pezzi difficili da donare ma so che è giusto cosi."

Se c'è una cosa che ho imparato in tutti questi anni è che Dio, con ognuno di noi, ha un modo per attirarci a Lui, sa cosa "utilizzare" per salvarci. Ci conosce da sempre, ci lascia la libertà di agire, di commettere errori e prendere strade sbagliate, ma Lui non ci molla, ci prova e riprova per portarci sulla strada che per noi potrà essere "la via della salvezza". Con me ha utilizzato due strade, la morte e la vita. La morte di Giovanni Paolo II per chiamarmi e mettermi in mano la cartina giusta; la vita, la maternità, Maria, per farmi orientare e capire dove andare.
Proprio la maternità mi ha riportata a Lui ed è quasi un paradosso dato che la mia vita è sempre stata un gran casino proprio per il rapporto con i genitori, quello che mi ha portata spesso alla deriva e che ha reso la mia infanzia e adolescenza un mix di ricordi poco felici.

Il rapporto con mia madre è sempre stato strano, lei convinta di donarmi tutto l'amore del mondo lasciandomi libera, senza regole, facendo l'amica e dicendo che ero più matura io (a 14 anni) di lei per cui se frequentavo il satanismo andava bene, tirandomi in mezzo alle sue liti e guerre legali con mio padre, minacciandomi di cacciarmi di casa, per poi defilarsi quando ne avevo più bisogno utilizzando menzogne su menzogne che ancora adesso mi fanno mettere in dubbio la mia stessa esistenza.
Crescere con le bugie ti destabilizza, è come camminare su di un filo sottile con sotto il vuoto e non sai come muoverti nel mondo.

Tra le varie specialità di mia madre c'era (e c'è) quella di "augurare" cose agli altri...
Ricordo come se fosse ieri una cosa in particolare, avevo circa 18 anni, i miei genitori erano separati da poco e dopo uno dei soliti litigi mi disse: "ti auguro di avere una figlia problematica come te, che ti faccia passare le pene dell'inferno..."..
Lo ricordo come se fosse ieri soprattutto per una caratteristica precisa, la cattiveria con cui mi era stata detta (non in tono scherzoso o solo per rabbia come altre volte)... Mi venne detta anche altre volte nel corso degli anni...e ribadita quando ero incinta della prima figlia (con toni a volte diversi).

Spesso mi sono chiesta per quale motivo il Signore avesse scelto proprio la maternità per attirarmi a Lui, era un desiderio ma anche qualcosa che mi spaventava proprio per ciò che avevo vissuto. Invece Lui sapeva benissimo che quella era la mia vocazione, quella cosa che mi avrebbe fatta sentire completa, piena, carica di grazia e di meraviglia. Si perché se mi guardo intorno ora, mentre sto scrivendo, anche se sono sola nella stanza, con la mia mente vedo i bambini, penso a cosa faremo appena tornano da scuola e sento il cuore che si gonfia, anche quando sono in giornata "no" e non vorrei vedere nessuno... Qui, ora, tra queste mura, con queste persone, mi sento realizzata nonostante non abbia una laurea, non abbia un lavoro prestigioso o guadagni soldi.. qui, ora, mi sento bene (al netto dei problemi di salute che non mancano mai).

Oggi guardo Giorgia che ha quasi 13 anni e penso a me a quell'età, già lontana dalla chiesa, frequentavo il paganesimo, fumavo, alzavo le mani sui compagni se necessario, ero un disastro a scuola, e nella vita, non avevo amici, prendevo note e volevo stare a casa il meno possibile perché i miei genitori erano sempre intenti a litigare oppure mia madre mi portava da mia nonna per sfogarsi e io zitta ad ascoltare.
Per chi ha avuto un certo tipo di infanzia e certe esperienze, quando ha figli deve fare i conti con la paura che possano essere una piccola copia di se stessi e posso dire che non si vive molto bene.

Guardo lei e non vedo me, guardo lei e vedo che sto facendo un buon lavoro e posso dirmelo, anzi, STIAMO facendo un buon lavoro perché nel nostro caso siamo in due a remare nella stessa direzione.
Ammetto che non sapevo fosse realmente possibile, essere una squadra in famiglia, pensarla allo stesso modo e avere una linea comune.. ero abituata a scannamenti, al fatto che se nell'educazione mio padre diceva una cosa, mia madre doveva fare o dire l'opposto e alla fine facevo ciò che avevo voglia perché la scampavo sempre e diciamolo, ad un'adolescente ribelle, queste cose fanno anche un po' comodo.
A casa mia remavano in due direzioni opposte, con il senno di poi, posso dire che se ero ciò che ero, non tutta la colpa era mia, ma alle spalle c'era qualcosa che mi portava ad essere così.
Alzo gli occhi al cielo e ringrazio, perché tutto è cambiato, non merito tanto ma ce l'ho...

Non so come andrà con Giorgia (e gli altri due, non li ho scordati eh, ma vorrei concentrarmi su di lei che è la più grande), ma so che non sarà come me perché lei ha noi alle spalle, genitori a cui importa qualcosa, su cui può fare affidamento e lo sa perché anche poco fa ha detto "sono fortunata ad avere questa famiglia". Alle spalle per sorreggerla, per fare in modo che se si dovesse voltare indietro possa vedere che ci siamo (poi l'eventuale faccia da "che cavolo stai facendo" si valuterà al momento).
Non sarà come me perché ha delle regole, ne conosce il motivo e le rispetta, non sarà come me perché c'è dialogo, non sarà come me perché sa che non verrà mai giudicata, ma ascoltata, accolta.
Non sarà come me perché non ha sconti per i suoi errori, ha punizioni, ramanzine, i mie lunghi sproloqui che non mancano ma alla fine, dopo aver sbuffato, ringrazia "grazie mamma per tutto quello che fai e perchè mi spieghi le cose"...
Non sarà come me perché non sono sua amica, può confidarsi, chiacchierare, giocare, ma sa che ci sono dei limiti oltre i quali non si può andare.
Alzo gli occhi al cielo e ringrazio, perché guardo lei, loro... e mi sento indegna di ciò che mi danno, due bambini e una pre-adolescente che mi danno tanto ogni santo giorno.

Come le ho detto, siamo fortunati ad averla come figlia così come con Gabri e Mattia perché ognuno di loro è un tassello che ci ha resi ciò che siamo ora come genitori e persone...
Giorgia, la figlia della conversione; Gabriele, il figlio del miracolo; Mattia, il figlio della grazia e io alzo ancora gli occhi al cielo e ringrazio perché probabilmente è troppo.
Mai avrei immaginato di poter fare qualcosa di buono, di cosi buono e so benissimo che non è tutto merito mio.... certo, anche del marito ma senza di Lui, senza il Signore, probabilmente e per mille cose, sarebbe tutto allo sfascio, sarebbe lo stesso gran casino che avevo vissuto io.
Invece no, il Signore mi ha tirata fuori da quel casino, mi ha fatto prendere un sacco di mazzate, gioie, dolori, tanti dolori e mi ha portata ad essere ciò che sono ora, con i miei difetti, i miei limiti ma con tanto, tanto da dare, con accanto un marito con cui sono cresciuta e allo stesso tempo con nessun genitore realmente accanto (uno in cielo e una troppo distante).
In questi giorni sto recitando il Sacro manto e inizia con "Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l'anima mia", direi che va bene cosi.

C'è un grosso insegnamento che ho preso dalla mia infanzia e adolescenza pesante, a tratti devastante, opinabile, "trasgressiva", tutto ciò che ho vissuto l'ho preso e, dopo averlo gradualmente rielaborato, ne ho fatto tesoro... Se trovi la strada (Mando guardando Cristo direbbe "questa è la via"), le persone giuste, tutto può cambiare, si possono rompere quegli schemi che pensavi fosse impossibile lasciar andare. Ti rialzi, ricostruisci e rendi ciò che puoi, qualcosa di meraviglioso, di fecondo.
Ecco perché come famiglia abbiamo appena concluso il percorso per diventare famiglia affidataria, metto ciò che è stata la mia esperienza, il mio vissuto nelle mani del Signore e Lui saprà quando sarà il momento di farlo diventare fecondo.

Più che un articolo è stato un gran casino ma spero si sia capito qualcosa.. anche perché lo ammetto, sono pessima nello scegliere i titoli dei post.
Grazie per aver letto...


martedì 3 gennaio 2023

Trasforma vecchi propositi in nuovi piccoli obiettivi verso il Cielo.




Dovevo semplicemente scrivere un post per instagram ma le cose da dire erano tante, troppe per farcele stare in uno spazio limitato per cui ho convogliato il tutto in questo articolo, nato anche dalla revisione dell'articolo che ho scritto e che troverete nel nuovo numero della rivista in uscita a breve.

Abbiamo appena iniziato gennaio, "anno nuovo, vita nuova" è il classico motto che scatta dopo la mezzanotte e/o dopo il primo brindisi dell'anno.
Peccato che spesso siano solo semplici parole di rito che non portano a nulla di concreto nella nostra vita, spesso nemmeno nelle piccole cose.
Andare in palestra, perdere peso, cambiare stile di vita, essere più positivi.... anno dopo anno si susseguono, sempre gli stessi, sempre tutti insieme e sempre senza un vero punto da cui partire.
E' cosi anche per i propositi spirituali... pregare di più, fare del bene, leggere più libri spirituali... una settimana dopo li abbiamo già dimenticati.

L'ultimo giorno dell'anno è sempre un momento carico di aspettative, in quel giorno si racchiude la fine e l'inizio per cui ci si sofferma a pensare a cosa abbiamo fatto e a cosa dovremo fare in futuro e per ognuno dei 365 giorni che ancora devono arrivare.
Quando tiriamo le somme, spesso, ci soffermiamo sulle cose negative, su ciò che non è andato come avremmo voluto, ciò che non abbiamo concluso o ciò che non abbiamo nemmeno iniziato e qui si creano di conseguenza mille propositi per fare in modo che l'anno nuovo possa essere diverso, migliore, "si, quest'anno è quello buono per poter finalmente...." ed è immancabilmente ancora uguale.
Per tirare realmente le somme dovremmo imparare a fare un piccolo esercizio settimanale che ho imparato dalla ragazza madrelingua che abbiamo ospitato per un mese e mezzo a casa nostra...
Ogni settimana, la domenica sera ci chiedeva "Dimmi una cosa che ti è piaciuta questa settimana e una che non ti è piaciuta"... e allora ti trovi a ripassare giorno per giorno, a rivedere cosa è successo e cosa non è andato e già in quel momento sceglierne solo una bella e una brutta ti fa rivedere le cose con uno sguardo diverso.
Questo esercizio permette di tirare le somme a fine anno con qualcosa di concreto, trovare qualcosa di bello accaduto e segnarlo sul diario o un'agenda, una cosa buona e una non buona poi, alla fine dell'anno prendere quella lista per avere davanti agli occhi per cosa ringraziare e non basandosi su pseudo ricordi anche un po' sbiaditi e magari distorti dall'emozione del momento in cui ci troviamo ora.
Solo dopo aver tirato le somme in questo modo concreto possiamo provare a programmare qualcosa che possa essere realizzabile e duraturo.

Programmare, è un bisogno impellente di ogni essere umano, avere bene in mente cosa fare domani, tra una settimana, tra un mese... cosi da non avere sorprese e avere tutto sotto controllo... controllo che se sfugge ci manda in crisi e ci fa tirare somme negative in un batter d'occhio.
Già il primo giorno dell'anno dobbiamo avere ben chiaro cosa vogliamo fare in tutto l'anno che abbiamo davanti altrimenti siamo persi.
C'è una cosa che ho imparato in 37 anni di vita, su 10 buoni propositi, forse ne porterò a termine 1 probabilmente verso gli ultimi giorni dell'anno perché prima non ricordavo nemmeno cosa avevo in mente.
Ecco perché ho pensato che invece di puntare a dei "propositi" vorrei semplicemente puntare a dei piccoli obiettivi concreti e realizzabili secondo il mio stile di vita e secondo ciò che vorrei iniziare, togliere, migliorare o continuare.
Si ha sempre la necessità di fare cose nuove, aggiungere cose, fare di più... ma non teniamo conto che possiamo semplicemente continuare a fare qualcosa oppure togliere qualcosa che sia una brutta abitudine, qualcosa di dannoso, oppure qualcosa che ci porta via tempo e non ci serve.

I miei obiettivi già programmati per questo nuovo anno sono pochi ma concreti:
- Sguardo in Alto e piedi a terra nel mondo
- continuare a pregare come sto facendo
- tornare alla confessione mensile
- continuare a mettermi a disposizione 
- puntare alla santità (strada lunga, in salita e un gran casino)
- ritagliarmi più tempo per scrivere
- capire quali progetti portare avanti e quali lasciare.

Come possiamo stabilire degli obiettivi in modo semplice e concreto?
Programmandoli quando necessario, di volta in volta, di mese in mese senza pensare di poter impostare tutto l'anno in un giorno. Prendo il calendario o l'agenda e in base agli impegni segnati so quando posso aggiungere un obiettivo e lo segno. Va appuntato altrimenti ce lo scordiamo (o magari voi avete più memoria di me..).

Ho pensato di condividere qui una lista di cose possibili con l'aggiunta di suggerimenti per provare a concretizzare. Potete scriverli su un foglio, sul vostro diario o direttamente sull'agenda in matita, giusto per avere un quadro generale.

Ecco qui alcuni possibili obiettivi/propositi o come volete chiamarli... non dovete di certo farli tutti, scegliete ciò che può fare per voi e il vostro quotidiano.

- Punta alla Santità.. dopo questo direi che abbiamo finito XD scherzi a parte, l'obiettivo che muove tutto deve essere questo, allora il resto è solo un aiuto per arrivarci.

- Sguardo in Alto e piedi a terra (nel mondo), quando il nostro obiettivo è il Cielo allora tutto ciò che vogliamo fare sarà più facile da selezionare.

- Scegli il tuo Santo protettore per l'anno nuovo e impara a conoscerlo. Appunta la sua data di nascita (dove c'è), la data di morte, quando è stato canonizzato e perché, scrivi il suo nome su un foglietto e appendilo in bella vista come promemoria per rivolgerti a lui quotidianamente. Utilizza anche dei promemoria sul telefono.

- Scegli un Santuario da visitare durante l'anno, informati e vai quando lo ritieni il momento giusto, ne basta uno. C'è una ricorrenza specifica magari con apparizioni? Vai in quel periodo. Scrivi sull'agenda 3 possibili date cosi da avere delle alternative senza dimenticarti.

- Vivi a pieno i Sacramenti, cerca di confessarti a cadenza regolare, appuntando sull'agenda o calendario le disponibilità dei sacerdoti cosi da poter avere il tempo necessario per prepararti.

- Arriva a messa in anticipo per poterti preparare alla celebrazione, [se si va con i bambini è possibile accordarsi, uno entra a "prepararsi" e l'altro sta fuori fino all'ultimo minuto con i bambini poi entra e la volta successiva potete scambiarvi... (è fattibile per esperienza)]

- Ritagliati del tempo per pregare DI PIU', la sera prima pensa alla giornata successiva e a quando potrai avere il tempo necessario per pregare con tranquillità.

- Leggi il vangelo quotidianamente, mentre fate colazione, appena svegli, mentre andate al lavoro (se non utilizzate l'auto), ci sono anche applicazioni comode per poter leggere ovunque appena hai 2 minuti di tempo.

- Appunta delle riflessioni in un quaderno di preghiera, cerca di mantenere questo "appuntamento" con il Signore qualche minuto durante la settimana oppure se proprio non hai tempo puoi crearti un appuntamento mensilmente per fare una specie di riassunto mensile. Non è la stessa cosa ma meglio partire da piccoli passi.

- Prova a fare almeno due novene durante l'anno.

- Ringrazia il Signore ogni sera per ciò che hai vissuto in quella giornata.

- Ogni domenica pensa ad una cosa bella e una brutta accadute durante la settimana e ringrazia. Cosa posso cambiare? Cosa posso continuare a fare?  (potete appuntarle per il resoconto di fine anno)

- Recita il Santo Rosario una volta al mese (secondo le proprie possibilità per cui seguendo alla radio, con un audio oppure spezzato durante la giornata).

- Togli qualcosa che non ti piace, che possa essere una brutta abitudine o un'attività che vuoi fare a tutti i costi ma che non ti da nulla di buono.

- Fai un resoconto mensile di come sta andando e non aver paura di cambiare, modificare, aggiungere o togliere ciò che ti allontana dal cielo.

- Vivi la liturgia a casa con piccoli gesti e piccole cose che trovi nell'agenda oppure che scoprirai piano piano seguendo il profilo instagram.

Punta al cielo, punta ad una vita in Cristo e ogni gesto, ogni progetto, ogni proposito, ogni obiettivo avrà un sapore diverso, uno scopo diverso ma con un unico punto di arrivo.
Trova la combinazione giusta per essere un po' Marta e un po' Maria, quell'equilibrio che ti permette di vivere nel mondo ma di non esserne risucchiata e prosciugata.

Buon cammino, buon anno, buon percorso sulla via della santità..